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Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

 

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La nutria - sequel 2/n

Post n°486 pubblicato il 11 Settembre 2011 da LaDonnaCamel
 

Delle volte accettare le proprie fissazioni non è una cosa brutta: stimola la fantasia, sviluppa la creatività, fa imparare cose nuove, ti fa passare il tempo e ti dà le sue porche soddisfazioni. Visto l'esito del referendum mi arrendo alle mie, qualcosa ne verrà fuori.

Dunque ho stimolato la mia fantasia e mi è venuto in mente che non avevo ancora provato a fare foto con la macchina vera: il fototelefonino è buono per essere un telefono ma vuole molta luce per mettere bene a fuoco e per lo zoom ancora di più.
Sì vabbè, ma cosa si può fare che non abbia già fatto? La mia nutria ha già più foto di Lady Gaga. Posso tentare di fare meglio le foto che ho già fatto ma tra quest'idea e la noia il confine è labile e la soddisfazione piccola piccola.


nutria submarine

Un bel primo piano contro corrente coi riflessi dell'acqua. Carina. Si però.

Nei documentari che adoro e mi rilassano tanto (difatti dopo cinque minuti dormo) gli operatori non interferiscono mai con gli animali, son capaci di far morire di fame un cucciolo di orso bianco pur di mostrare quanto è crudele la legge della natura. Eh. Ma io non sono così etica, io non sono nemmeno troppo animalista, va detto. Per esempio non ammazzerei un uomo per salvare un delfino. I delfini mi stanno simpatici, non ho niente contro i delfini e ammetto che delle volte gli uomini sono un po' stronzi. Però fanno parte della natura anche loro, povere bestie, e certi eccessi, fossero anche solo verbali, mi danno fastidio.
Insomma, mi autorizzo a intervenire entrando in contatto con queste nutrie urbanizzate. Lo mangeranno il pane, per esempio?
Ho letto che la nutria mangia foglie, alghe e verzure ma non credo che le granaglie macinate e cotte siano contro la sua religione. Del resto gli animali che vivono a contatto con l'uomo imparano presto ad arrangiarsi. Le ho viste di persona le volpi frugare nei bidoni della spazzatura, tanti anni fa in Inghilterra.

E così tiro su il sacchetto del pane posso e la macchinetta vera, pila piena e sim vuota, e raggiungo la solita location. Non c'è molto da aspettare, la mia amica abita lì. Provo a buttare qualche pezzetto ma la corrente è forte e se li porta via. Questo non sfugge alle paperette, che avendo il vantaggio della ricognizione aerea riescono a seguire e catturare le briciolone. Fanno anche un bel casino di qua qua che ha l'effetto collaterale di attirarne altre, in un attimo si forma un bel mercato rionale.
Mi viene in mente di provare con qualcosa di più grosso e lancio un panino intero.

prendi il panino nutria

Ecco che la nutria scatta all'inseguimento, il panino è veloce ma lei è molto più in forma, ce la può fare.
Un anatroccolo ha visto tutto e prova a mettersi in gara ma è in ritardo, cerca un'impossibile rimonta pedalando a manetta, gli tirerei un sasso in testa per fermarlo, bastardo!, ma non serve, la nutria lo precede di due lunghezze, la sua classe non è in discussione, è velocissima. Dai forza, muovi quelle zampette palmate, dacci dentro amica mia, ci sei quasi, fatti sotto, metticela tutta, l'ho portato per te, non farti fregare dalle ochette petulanti, dai, dai! Faccio il tifo, l'ho detto che non sono neutrale. Io tengo sempre per la nutria, sono nutriale.

Gnam!

Gnam! Preso! Tenendolo fermo con le zampette davanti se lo sgranocchia, lasciandosi portare dalla corrente. Le nutrie mangiano anche in navigazione, vedi che si impara sempre qualche cosa.
Tra l'altro ho imparato che la macchinetta vera è più difficile del mio fototelefono, non sai quante ne ho sprecate per tirar su tre scatti appena appena. Ci mette più tempo a mettere a fuoco e poi sono io che non ci ho la mano, non sono abituata. Sono imbranata, vabbè, questo si sapeva.
Mentre sono lì che me la godo guardandomi il pasto della bestia, tutta contenta per aver portato un po' di varietà nella sua dieta, vedo arrivare una flotta di panini galleggianti. Tanti ma tanti, saranno tre chili in fila indiana. Si vede che qualcuno più a monte (si fa per dire) deve aver avuto la mia stessa idea. Gli animaletti dell'ansa non li degnano di un'occhiata. Ogni tanto si sente il guizzo di un pesce e si vede una pagnotta saltare, ma da sopra, niente. Li lasciano sfilare a lato. Forse sono troppo zuppi e li preferiscono croccanti, forse se non li vedono arrivare dal cielo come la manna non ci fanno caso.
O forse sono già fin troppo pasciuti, vai a sapere.

 
 
 
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