Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
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"Mille e ancora mille."
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"Il giallo differisce da ogni altro racconto in questo:
che il lettore è contento solo se si sente uno scemo."
Come si scrive un giallo
Di G. K. Chesterton
Il libro giallo è giallo solo in Italia per via della Mondadori, che ha poi pitturato anche i film e tutto l'indotto. Nel resto del mondo si chiama poliziesco e nasce, per convenzione o per wikipedia, nel 1841 con "I delitti della Rue Morgue" di Edgard Allan Poe. Sembra che in questo racconto lungo con delitto venisse messa in primo piano l'analisi e la deduzione al posto del sentimento, e nella narrativa questo non s'era mai visto. Comunque non aver paura, l'assassino era lo scimmione.
Cosa distingue un giallo da un noir, un triller, un romanzo criminale?
Nel giallo ci dev'essere un delitto, ma soprattutto un investigatore che compie un'indagine e, alla fine, trova la soluzione. Negli altri generi che hanno a fare con perturbazoni della legge, il protagonista potrebbe non essere l'investigatore, o un investigatore professionista, potrebbe non esserci niente da scoprire in quanto l'ammazzamento potrebbe essere mostrato in diretta fin dal principio, si potrebbero rovesciare i ruoli dei buoni e dei cattivi: insomma, la gente delinque, dice sempre il nostro Gordon, e ci sono "millemila" (:-P) modi per raccontarlo, ma il giallo è quel modo che prevede di scoprire a poco a poco la verità, il lettore insieme al protagonista. Questo equilibrio tra quello che sappiamo noi lettori, quello che sa lo scrittore e quello che sanno i personaggi è l'asse portante del racconto. La verità va scoperta a poco a poco e nessun indizio deve essere tenuto nascosto: non si può far vedere un pizzino a Montalbano e non farlo leggere subito anche a noi, farglielo ripiegare e mettere in tasca per ritardare lo svelamento, altrimenti si sente puzza di pesce marcio, creare questo tipo di suspence fasulla è una mossa da dilettanti incapaci, fa scagliare il libro contro il muro e il lettore si risente, specialmente se sì è rotto il kindle.
Il racconto può essere in prima persone o anche in terza, l'investigatore può essere un incaricato ufficiale delle indagini oppure un dilettante, l'importante è che sia un personaggio completo, con una sua spiccata personalità, pregi, difetti, caratteristiche fisiche e morali, qualcuno con cui ci si possa immedesimare. Questo è un aspetto importante, e la fatica con cui gli scrittori hanno dato vita ai propri investigatori è tale da farli durare anche fuori da una singola storia: per questo sono nati personaggi memorabili come Sherlock Holmes, Maigret, Adamsberg, Nero Wolfe, Montalbano e tutti gli altri investigatori seriali che conosciamo, direttamente o almeno per sentito dire, chiedo scusa per quelli che non ho citato, sono millemila!
Il giallo come genere è difficile da scrivere, e poi non a tutti piace, quindi per questo eds lo suggerisco ma non lo pretendo, se non te la senti scrivi pure una storia normale ma mettici almeno un segreto o un mistero, una scena notturna e una canzone dei Beatles. Oltre alla cosa gialla, ovviamente.
Il primo consiglio spassionato che ti ammollo è di restare nel nostro mondo, al di qua delle colonne d'ercole a meno che non ci sia un giustificato motivo per ambientarlo all'estero è molto meglio Anna o Paolo piuttosto che John o Meggy, meglio Cinisello Balsamo piuttosto che Boston Massachusetts, per non parlare del maine: è più credibile, fidati.
Il secondo è mostrare molto e raccontare poco: immaginati le scene e descrivile in presa diretta mentre stanno succedendo, non spiegare troppo e usa almeno tre sensi, facciamolo immedesimare sto lettore che non vede l'ora di fare lo scemo!
Diamoci tre settimanone piene, ci voglion tutte per pensarci, strutturare e poi limare, limare e limare, ci troviamo qui domenica 23 marzo a mezzanotte, ma anche prima.
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