Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

Messaggi di Settembre 2011

Posto anch'io a reti unificate

Post n°493 pubblicato il 29 Settembre 2011 da LaDonnaCamel
 

Non firmo volentieri petizioni e di solito non diffondo appelli, che siano sociali, politici o umanitari. Se posso cerco di alzare il culo e portare il mio contributo di persona, preferisco fare poche cose ma farle bene.

Ma questo caso è diverso, in questo caso il mezzo e il fine sono strettamente legati e non è fuori tema sul blog parlare di blog.

Il testo che segue viene da valigia blu e anch'io invito a diffonderlo nella rete per chi abita la rete su tutti i mezzi, blog, twitter, social networks.

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?

La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?

La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

 
 
 

Fumetti a scrocco

Post n°492 pubblicato il 26 Settembre 2011 da LaDonnaCamel
 
Tag: figli
Foto di LaDonnaCamel

Non sono mai stata una grande appassionata di fumetti. Non in prima persona: c'è sempre stato qualcun altro in casa che lo era al posto mio. Leggevo (e leggo) i fumetti a scrocco. Mio padre comprava Topolino (Mi fai vedere la copertina? no, prima lo leggo io. Solo la copertina, dai, ti prego. Vabbè, ma da lontano.) e poi negli anni Il Mago, ne aveva una raccolta introvabile e Linus, come ripiego quando avevano smesso di pubblicarlo.
Mio fratello leggeva Dylan Dog e ce li aveva tutti dal primo all'ultimo, era un collezionista. L'altro fratello, molto più giovane, era un fan di Andrea Pazienza, ci si faceva le magliette con le tavole che gli piacevano di più.
E i miei figli i manga. Ogni generazione un fumetto, è ovvio, anche se adesso manco si chiamano più così: graphic novel.
Avevo pensato di scrivere due parole su Sergio Bonelli che è morto oggi e mi dispiace molto. In un primo momento mi sono trattenuta, mi sembrava di non averne il diritto. Che c'entro io, scroccona dei fumetti?
Non c'entro, difatti. E nemmeno questa storia che mi è venuta in mente. Una storia senza morale.
Eravamo andati in gita a Palau durante una vacanza con qualche amico e tutta una serie di bambini, tra cui i miei. Eravamo entrati in un grande negozio di libri e giornali e ci eravamo dispersi come sempre succede in questi casi, ciascuno attratto dai suoi centri di interesse, chi libri, chi giocattoli, penne, giornalini, bigiotteria, c'era di tutto. Mio figlio dal passeggino mi aveva mostrato col ditino un bell'album: c'era scritto sopra Dylan Dog e in basso, in stampatello, IL MALE. Gli accarezzai la testolina bionda, no caro, non va bene per te. Perché non prendiamo la Pimpa? Mi rimisi a sfogliare una rivista di vela che aveva attirato la mia attenzione. Dopo un po' vidi che il piccolino, aveva due anni e mezzo,  allungandosi quanto gli consentiva la cinghia di sicurezza aveva preso in mano quel fumetto. Cercai di distrarlo facendogli vedere un fascicolo dei puffi incellofanato con un gioco d'acqua, ai tempi andavano di moda. Niente, non mollava la presa, dovetti  strapparglielo di mano, sorda alle di lui rimostranze. Cercai di spiegargli che quel fumetto faceva paura ma lui piangeva e lo indicava col ditino: non sapeva ancora parlare. Qualche volta però bisogna imporsi, anche se non sapeva nemmeno leggere non mi sembrava proprio il caso, lo rimisi al suo posto.
Con decisione spinsi il passeggino in un'altra zona del negozio, sperando che si calmasse. I bambini son così, dopo un po' si dimenticano e gli passa.
Una volta fuori dal negozio proposi di andare a prenderci un gelato, così si consola e si pensa ad altro, mi dicevo. Eravamo seduti tutti intorno a due tavolini all'aperto, ormai lontani dalla libreria, quando mi cadde l'occhio sulla reticella del passeggino: tra le maglie si vedeva nettamente il mostro in copertina.
Non so ancora come abbia fatto, non l'avevo perso di vista un momento.

 
 
 

La pagina bianca

Post n°491 pubblicato il 25 Settembre 2011 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Un altro dei blog che seguo da tempo con grande interesse è Il mestiere di scrivere di Luisa Carrada. Ogni post è uno spunto, una dritta, un consiglio o comunque qualcosa che prima o poi mi potrà venire utile.

Questo sul blocco da pagina bianca si potrebbe in qualche modo collegare con la raccolta di regole per vincere la paura di qualche giorno fa (non ha ricevuto commenti ma lo so che l'hai letto, amico lettore silenzioso ;). Sono trucchi per ingannare noi stessi e anche se lo sappiamo già prima, a volte funzionano, magari non tutti per tutti, ciascuno ha i suoi punti deboli. Sono solo attrezzi in più che teniamo nella nostra cassetta immaginaria.

1. Abbassa i tuoi standard. Li rialzerai più tardi.
Il foglio immacolato davanti e standard troppo alti sono una miscela altamente inibitoria. Meglio abbassarli all'inizio, quando l'importante è cominciare. Potrete rialzarli fase di revisione, con tante pagine ormai sotto gli occhi.

2. Prima di scrivere, immagina la tua storia.
La scrittura inizia molto prima che le mani comincino a muoversi. Più si lavora nella testa, meglio riuscirà la prima bozza.

3. Recita l'inizio come se stessi parlando con una persona.
Si può scrivere anche con la voce. Ascoltare, e poi scrivere.

4. Non stai scrivendo il tuo pezzo, ma un promemoria per te.
Se immagini di scrivere per te stesso, abbassi i tuoi standard in modo naturale e produttivo. Una volta che le mani si mettono in moto, anche le parole cominciano a fluire.

5.  Scrivi più veloce che puoi per dieci minuti. Senza fermarti.
Ogni scusa è buona per procrastinare. Meglio mettersi a scrivere presto e velocemente. Il risultato forse non sarà dei migliori: chiamiamola "bozza zero". Ci insegnerà come scrivere meglio la prima.

6.  Metti a tacere il critico che è in te.
Il critico ci serve in fase di revisione, quando gli standard qualitativi devono essere altissimi. Ora serve solo a metterci in crisi.

7. Se non riesci a scrivere nel solito posto, cambia posto.
Di solito le abitudini aiutano, ma se alla scrivania non riusciamo ad andare avanti, meglio il tappeto col computer in grembo o il bar di fronte.

8. Prendi carta e matita.
Lo schermo fa apparire bello e nitido qualsiasi testo, anche una pessima prima bozza, scritta tanto per cominciare. Questo non succede con carta e matita, che ci rendono più attenti e meno ansiosi.

9. Chiedi a qualcuno di farti un po' di domande sul testo che devi scrivere.
Le domande, soprattutto quelle aperte, ci possono mostrare il nostro tema da altri punti di vista e darci finalmente lo spunto per cominciare.

10.  Per il momento scordati l'inizio. E comincia dalla fine.

Se all'inizio è il blocco, basta fare una deviazione e cominciare da un'altra parte. Quella più semplice, o quella che ci piace di più.

Quello che proprio non è adatto a me è il nove, per esempio: se racconto a qualcuno una trama o qualcosa che vorrei scrivere poi mi passa la voglia, esaurisco tutta la spinta creativa, come se l'avessi già scritto e fosse acqua passata.

E tu? Quali sono i tuoi trucchetti preferiti?

 
 
 

Il tunnel

Post n°490 pubblicato il 24 Settembre 2011 da LaDonnaCamel
 

L'antefatto è stato strombazzato da tutti i media, non sto a farla per le lunghe: hanno misurato la velocità di certe particelle e, se non si sono sbagliati, vanno un po' più forte della luce. Sui blog, nei forumi, nei social networks c'è un gran fermento, tutti devono sparar neutrini, un argomento di conversazione de tono.

Il misfatto è questo comunicato stampa dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che vedi fotografato qui sotto.

Giuro che è vero davvero, non è una bufala e non l'ho photoshoppato, lo puoi trovare ancora al suo link originale che ti scrivo per esteso http://www.istruzione.it/web/ministero/cs230911

Il tunnel

Lo sberleffo è ovunque in rete, ma su twitter siamo ai livelli di #Sucate. Te ne metto una piccola raccolta ma arrivano a valanga e non riesco a starci dietro, ogni minuto ce ne sono di nuovi, vanno più veloci della luce.

- I neutrini partono dal #cern, attraversano il #tunnelgelmini e si infrangono sul mento di #belpietro
- Ogni giorno un neutrino si sveglia e sa che dovrà correre nel #tunnelgelmini.
- ATTENZIONE: blocco causa incidente al Km 485 del #tunnelgelmini. Si segnalano tempi di percorrenza allungati di 60 nanosecondi.
- Standard & Poor's: "Noi vi abbiamo declassato un pochino, voi vi autodeclassate tantissimo." #tunnelgelmini #tuttigliattidelgoverno
- Nuova smentita dal MIUR: "il #tunnelgelmini non esiste, il comunicato stampa nemmeno. La risposta è dentro di voi solo che è sbagliata"
- La smentita definitiva: "il tunnel di cui si parla nel comunicato, non può essere per nessuna ragione inteso come un tunnel" #tunnelgelmini
- Neutrini clandestini entrati in Italia attraverso il #tunnelgelmini.
- Tutti i comuni sul percorso stanno piazzando gli autovelox per far cassa. #tunnelgelmini
- Nel tratto vicino a Sucate del #tunnelgelmini è stata rinvenuta una delle auto rubate da Pisapia
- è ufficiale: nel #tunnelgelmini è vietato scoreggiare
- Inaugurazione del tunnel, brunetta viene scambiato per neutrino e sparato via #tunnelgelmini

Vai a vedere se non ci credi http://twitter.com/#!/search/%23tunnelgelmini

La smentita: hanno hackerato il sito del ministero e il testo è stato inserito da qualcuno per fare una burla? No, purtroppo la smentita che leggo sul sito del Corriere è peggio del comunicato originale: siamo stati fraintesi, polemica pretestuosa e ridicola. Sì, come no.

Il commento: non ho parole.

 
 
 

Un pezzetto di qualcosa

Post n°489 pubblicato il 18 Settembre 2011 da LaDonnaCamel
 

 

giallo grano

 

Era ancora chiaro. Luisa pedalava nei sentieri in mezzo ai campi e le sembrava quasi una gita di piacere, la faceva lunga anche se c’era l’afa. Si era fatta forza per ubbidire però adesso si riempiva gli occhi di tutto quel giallo fino all’orizzonte e il grano o il frumento o la segale che si piegavano a ondate, ogni tanto in lontananza un albero isolato con qualche cespuglio sotto o il quadrato verde di una marcita o una cascina coi muri screpolati e le macchie d’edera. Respirava forte gli odori sconosciuti che cambiavano a ogni refolo, assordata dalle cicale che non si capiva da dove venivano e sembravano dappertutto.

 

 
 
 

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