Tra_Donne

I nostri figli e l'uso di Internet...

"C'è un'affermazione scomoda, forse impopolare, che io sento viva e positiva: penso che un buon antidoto alla solitudine dei ragazzi di oggi, una medicina contro l'isolamento dei nostri figli, sia un uso equilibrato di Internet.

Sono profondamente e irresistibilmente affascinato dalle possibilità di siti,  blog e social network in genere. Il web è uno strumento fantastico per ricreare quella rete di conoscenze, di dialogo e di scambio, che la microfamiglia non può più offrire ai nostri figli. Lo dico per esperienza.

Uno dei miei figli, Pietro, l'economista, vive a Chicago e soffre molto la lontananza dal clan. Eppure il fatto di poter chattare con i fratelli in ogni momento, scrivere loro con facilità e immediatezza, vederli e ascoltare la loro voce, lo fa sentire ancora parte di noi. In modo vivo e presente. Per non parlare poi dei miei nipoti. Attraverso Internet si sentono immediatamente inseriti in una comunità mondiale che è tutta per loro, a portata di mano. Una rete in cui condividere i problemi, le idee, i desideri, un particolare linguaggio, e persino identità alternative, proiezioni del sé...

...Internet, è chiaro, non può sostituire il ruolo affettivo e formativo dei genitori; affermare il contrario sarebbe ingiusto e infedele. In una bella intervista Ferruccio De Bortoli ha ricordato che, nel suo significato semantico originario, la rete è una trappola per i pesci.

Per navigare, è vero, non sempre è necessaria una rotta; ci vuole, però, almeno una bussola. Che, in questo particolare stile di navigazione, corrisponde alla coscienza individuale e alla propria capacità razionale, strumenti essenziali per non farsi ammaliare da ogni canto di sirena.

E dunque, se ciò che conta è saper ragionare senza condizionamenti o paure, diventa indispensabile avere accesso alla cultura, salvaguardarla e poterla garantire. Per noi e per i nostri figli.

Con l'aiuto della cultura Internet da trappola diventa intreccio, di relazioni e di pensieri".

da "Dell'amore e del dolore delle donne" - Umberto Veronesi

Come madre di tre ragazzi adolescenti, sono sempre stata molto attenta all'uso che i miei figli potevano fare di Internet e finché non sono stati sufficientemente grandi, non hanno mai avuto libero accesso al web. Ora che sono cresciuti e che ritengo abbiano buoni strumenti per potersi muovere nella "rete", li lascio molto più liberi... e d'altronde io stessa , da quando frequento molto più assiduamente il web, ho toccato con mano quanto possano essere vere le parole di Umberto Veronesi. Voi cosa ne pensate, cari amici?