UNA DONNA IN RINASCITA
"Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti... E' un'avventura ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli. Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo: "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo... Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per se stessa. E' la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti."
Jack Folla (Diego Cugia)
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Chissà quanti di voi hanno un'immagine mentale che associano alla propria vita... Qualcuno forse la vede come una strada da percorrere ed è un'immagine molto bella, fatta di salite, discese, bivii, incroci, curve... Qualcun altro la vede come un treno... binari, stazioni, incontri...
Quando penso alla mia vita, io la penso sempre come una barca nel mare... una barca a vela, non grande ma solida, che segue la direzione del vento... Quando è stato il momento della burrasca, era proprio questa l'immagine che avevo del momento che stavo vivendo. Il mare in tempesta ed io che, su quella barca, cercavo di non farla ribaltare... Quando qualcuno mi chiedeva come stavo, mi veniva da rispondere: "Veleggio..." In certi momenti mi sembrava di salire su un'onda, di quelle alte che ha il mare quando è arrabbiato. Ho cercato di assecondare quell'onda, sapendo che in quel momento sarebbe stato da matti andarci a sbattere contro. Ho cercato di vivere giorno per giorno, cercando di guardare al gradino da salire e non all'intera montagna da scalare... Poi il mare si è piano piano acquietato. Ho continuato a guidare la mia barchetta... Non sono esperta di venti e correnti, mi affido al mio buonsenso. E poi c'è il Faro. Certi giorni il mare è calmo, azzurro, bellissimo... e provo la piacevole sensazione di una navigazione senza grossi intoppi. Arrivare a sera è il mio obiettivo, senza guardare troppo lontano... Certi altri, invece, navigo in un mare un po' più scuro perché il cielo è nuvoloso. Ho un po' paura, qualche momento di sconforto... vorrei tanto non essere sola su quella barca, ma sono consapevole che spesso si è soli anche in due. Certi altri ancora, ho un po' di mal di mare... sono presa dalla stanchezza. Vorrei scendere e approdare in una di quelle spiaggette tranquille, dalla sabbia bianca e fine... e stendermi al sole in santa pace, senza pensieri, senza preoccupazioni, senza doveri. Però sono contenta, perché quella barca non si è mai ribaltata. Ha visto momenti difficili, ma ha saputo mantenere una rotta e affrontare le onde... non è poco... e la consapevolezza di essere comunque riuscita a guidarla fin qui mi dà forza.
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Che bellissima immagine della tua vita!
Io, una volta in una poesia, l'ho paragonata ad una regata... ma il senso era ben diverso... :-( Buon inizio di settimana, splendida donna! Cra cra cra
,.Notte nottina. Cra cra cra
No, purtroppo quando io ho cominciato ad immaginare la mia vita ho immaginato la classica montagna. Ho pensato che a volte semplicemente salgo, sempre con pò di fatica, ma anche piacevolmente. A volte trovo massi e sentieri ostruiti e devo trovare il modo di scavalcarli o aggirarli e altre volte trovo dei pesi che devo trasportare con me e che rendono la salita molto più difficle. Vorrei arrivare alla cima, dove sedermi un attimo e vedere il percorso fatto per arrivare fin lì. Così come vorrei trovare degli altopiani, luoghi sereni, aperti, luminosi, dove riposare e fermarmi per un pò. Ci sono momenti in cui non capisco a che punto della salita sono arrivata, sicuramente oltre la metà, e momenti in cui di proseguire non m'importa nulla. Mi fermerei volentieri in qualsiasi punto. Nonostante tutto, continuo a salire... E' sempre e comunque in salita e spesso si va da soli.
Governare la nostra barca diventa un esercizio di equilibrio molto precario, però estremamente appagante se si giunge a farlo “fruttare” per arrivare nel.. porto, rifugio e meta, salvezza e motivo di gioia per i naviganti.
Quali potrebbero essere questi venti a volte molto impetuosi quanto improvvisi? Quelli.. dell'Amore, della Passione e della Ragione!
Come dice Gibran, noto poeta, scrittore libanese - secondo me a “ragione” - la ragione stessa e la passione sono il timone e la vela di quel navigante che è l'anima vostra e che costituiscono un punto di equilibrio quando amore, sempre molto restìo per sua natura a freni di qualsiasi tipo, spira alle vostre spalle.
Infatti se la ragione governasse da sola, essa è una forza che limita l'amore, tremendamente fino ad annularlo, mentre la passione, lasciata incustodita, è una fiamma che brucia fino alla distruzione dell'amore stesso..
Un trittico questo che, fin dalla nascita dell'uomo, governa la sua vita se si riesce a metterlo in perfetto equilibrio in itinere..
Cosa certo difficile ma non impossibile da ottenere, specie se tutto quel che si fa è naturale, fortemente desdierato.. ^____^
Devo dire che hai ragione, però credo che queste tue più che corrette osservazioni, per lo meno alcune di esse, facciano perte non dico dell'ordinarietà ma quasi..
Siamo cioè avvezzi a svegliarci e pensare cosa fare per cercare di rimanere con la testa fuori da un'acqua sempre più impetuosa e torbida..
Grazie a te, un abbraccio e serena giornata ^____^
Affrontare le onde della vita con la volontà di cavalcarle invece di esserne travolti, è questo il messaggio che dobbiamo dare, perchè prima o poi torna la bonaccia, ma soprattutto perchè questa lotta ci farà ancora più forti e capaci di aiutare gli altri, con la consapevolezza che se noi abbiamo bisogno di affetto c'è anche tanta altra gente che forse ha bisogno del nostro, e l'amore è come la coda di una lucertola, la puoi spezzare ma ben presto ricresce, così come può e deve rifiorire nel nostro cuore e dentro l'anima la voglia di donare e la ricchezza che abbiamo dentro, che tu hai dentro.
Ciao....CARLO!