Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Tag

 

Ultime visite al Blog

prefazione09aliasnovecassetta2miriade159m12ps12amorino11marabertowmonellaccio19woodenshipcuorevagabondo_1962Miele.Speziato0TraLeNuvoleMamistad.siempreamici.futuroierimaresogno67
 

OGM NO GRAZIE

 

SE TI PIACE QUESTO BLOG VOTALO CLICCANDO NELL'ICONA SOTTOSTANTE

classifica siti

 

vota il blog

vota blog

 

Area personale

 

Qui sotto alcuni dei messaggi del blog che a mio parere meritano di essere letti. Ringrazio i visitatori che usufruendo di questa funzione dimostrano un approccio non superficiale al blog.

Mi raccomando date un'occhiata anche ai Tags

 

I MITICI INDIANI

 

IL VALORE DELLA LAICITA'

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 85
 

EL PUEBLO UNIDO

 

Ultimi commenti

 

CARMELA

carmela

 
 

BLOG DI SINISTRA

 

 

 
« SCUOLA E BIBLIOTECA NUOVAPIAZZA FONTANA »

Direttiva Bolkestein

Post n°5 pubblicato il 14 Marzo 2006 da giampi1966
 

Considerata la recente approvazione della direttiva a cui, grazie anche alle lotte di tanti cittadini europei, sono state apportate importanti modifiche rispetto al testo iniziale, ritengo che anche l'approvazione del seguente ordine del giorno abbia contribuito.

Al Presidente del Consiglio Comunale

Il Consigliere Giampi e il Consigliere ------pongono alla sua attenzione il seguente ordine del giorno:

PETIZIONE INTERNAZIONALE CONTRO IL PROGETTO DI “DIRETTIVA BOLKESTEIN SULLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI SERVIZI IN SENO ALL’UNIONE EUROPEA.

IL CONSIGLIO COMUNALE

 

Premesso che:

 

§         si è avuta notizia di una proposta di direttiva sui servizi nel mercato interno, “direttiva Bolkestein”, adottata dalla Commissione Europea il 13 gennaio 2004;

§         secondo il suo autore, la direttiva ha lo scopo di stabilire un quadro giuridico per eliminare gli ostacoli alla libertà di insediamento dei prestatori di servizi e alla libera circolazione dei servizi in seno agli Stati membri;

§         la proposta mira a sopprimere tutte le barriere che impediscono l’effettivo esercizio di queste due libertà fondamentali del trattato europeo; (questo punto può essere eliminato in quanto costituisce una ripetizione del punto precedente che già afferma che si vogliono eliminare gli ostacoli alla libera concorrenza nel campo dei servizi)

§         tale direttiva europea, se sarà adottata, avrà come conseguenza che tutti i servizi forniti dai 25 stati membri dell’Unione Europea saranno considerati come prodotti economici ordinari. Di conseguenza, settori essenziali, quali la cultura, l’istruzione, le cure sanitarie e tutti i servizi relativi ai sistemi nazionali di protezione sociale potranno essere soggetti alle stesse forme di concorrenza economica delle merci;

 

 

Considerato che l’iter legislativo prevede il seguente percorso:

 

a)      la proposta è stata presentata al Consiglio Competitività (incaricato di questo dossier) nel marzo 2004. Il gruppo di lavoro del Consiglio ha proceduto alla revisione del testo in due passaggi, analizzando ogni singolo articolo e fornendo un’opinione iniziale sulle difficoltà politiche e tecniche degli Stati membri;

b)      il testo viene analizzato contemporaneamente al Consiglio da più commissioni del Parlamento Europeo (in particolare tramite delle audizioni). La direttiva è a codecisione e deve essere approvata sia dal Consiglio che dal Parlamento. Quindi anche quest’ultimo dovrà dare la propria opinione e pronunciarsi sulle modifiche possibili alla proposta della Commissione;

c)      da parte sua la Commissione ha annunciato un determinato numero di emendamenti, di portata limitata, in seguito a osservazioni fatte contro la direttiva , soprattutto da parte del Belgio (lavoro interinale, sicurezza privata, applicabilità ai settori delle reti, fiscalità e così via). Tali emendamenti non sono in alcun modo sufficienti per modificare la natura fondamentalmente criticabile del progetto di direttiva. E’ da notare che il calendario iniziale previsto dalla Commissione per l’adozione della direttiva (prima della fine del 2005) sembra adesso difficilmente rispettabile.

Ritenuto che la proposta di direttiva è assolutamente inaccettabile;

Rilevato che tale direttiva non può essere assolutamente accolta perché:

1.      la proposta considera allo stesso modo tutti i servizi, sia che si tratti o meno di servizi di interesse generale. In particolare, non tiene conto delle esigenze specifiche in termini di sicurezza, sanità, garanzia di accessibilità e di finanziamento, preservazione della diversità o della sottrazione alle regole della concorrenza, che sono indispensabili in determinati settori. Considera altresì le cure mediche, la cultura o l’insegnamento come servizi economici in concorrenza, allo stesso modo della riparazione di un’automobile;

2.      la proposta limita severamente la capacità degli Stati di regolamentare, o anche di controllare, le attività dei servizi sul proprio territorio. Ancora una volta, alcune delle attività devono essere soggette a un inquadramento in nome dell’interesse generale;

3.      sempre all’interno di questa stessa logica, la proposta prevede il principio del paese di origine. Ciò significa che il prestatore di servizi è soggetto unicamente alla legislazione del paese in cui è stabilito. Tale principio favorisce il prestatore del servizio, che non dovrà far altro che stabilirli all’interno dello Stato dell’Unione Europea più lassista a livello sociale e fare di tale paese la propria base per agire all’interno di tutti gli altri Stati membri sfuggendo alle regolamentazioni più rigide;

4.      la proposta di direttiva ha delle ripercussioni importanti sul funzionamento del mercato del lavoro. Due in particolare sono piuttosto inquietanti. In primo luogo, la proposta interessa i lavoratori distaccati. In questo modo, lo Stato membro di distacco si vede proibire tutte le misure dirette, rendendo impossibile il controllo delle condizioni di lavoro dei lavoratori distaccati. A titolo esemplificativo, uno Stato membro non potrà più imporre al lavoratore distaccato di tenere dei documenti sociali sul proprio territorio.

In secondo luogo, poiché la proposta mira a sopprimere tutte le barriere per la libera circolazione di servizi, convenzioni collettive e accordi settoriali o l’intesa sociale potranno essere considerati ostacoli ed essere soppressi.

 

Evidenziato che pertanto una direttiva sui servizi nel mercato interno dovrà fare una distinzione tra i servizi di interesse generale e gli altri tipi di servizio, in particolar modo:

  1. gli Stati devono essere in grado di regolare e controllare effettivamente le prestazioni di determinati servizi sul proprio territorio;
  2. deve imporre ai prestatori di servizio di essere soggetti alle regolamentazioni dello Stato in cui prestano effettivamente i propri servizi.

 

Inoltre, una tale direttiva può essere concepita solo parallelamente all’adozione di una direttiva quadro sui servizi di interesse generale all’interno dell’Unione.

 

Evidenziato, altresì, che solo con queste garanzie minime, può essere creato un vero mercato interno di servizi nell’interesse dei cittadini;

 

Preso atto che un tale cambiamento implica inevitabilmente un deterioramento dei sistemi legali  legati alle pensioni, all’assistenza sociale o alla copertura delle cure sanitarie a vantaggio dei sistemi privati. Significa altresì la deregolamentazione dei nostri sistemi educativi e la fine di tutte le forme di diversità culturale. Inoltre, l’applicazione di questa direttiva comporterà la rimessa in discussione dei diritti dei lavoratori, così come sono garantiti dalle leggi nazionali dei paesi dell’Unione Europea;

Ravvisato che nonostante le proteste, una larga maggioranza degli Stati membri sembra essere favorevole all’adozione rapida di questo progetto di direttiva. Si tratta di una decisione per la quale i cittadini non sono stati interpellati e nessun governo, e con maggior ragione nessun partito politico, può impedire da solo l’adozione di questa direttiva;

 

Considerato che anche a livello internazionale, presso la sede dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), sono in corso trattative segrete per l’ampliamento dell’Accordo Generale dei Servizi (Agcs), che mirano ad eliminare qualsiasi barriera, condizione, richiesta di requisiti o regole nel campo del commercio di una vasta serie di servizi, anche poste in essere attraverso decisioni locali e regionali (art. 1);  (da inserire anche per superare l’altro ordine del giorno e perché una decisione a questo livello può implicare delle ricadute anche più invasive della direttiva Bolkestein)

 

Tutto quanto premesso;

 

Ritenuto di avviare una forte mobilitazione della società civile in seno all’Unione Europea per impedire un tale cambiamento;

 

Preso atto che dal marzo scorso, alcuni partiti politici e diverse istanze nazionali ed europee (associazioni, sindacati e così via) hanno suonato il campanello di allarme, chiedendo la mobilitazione delle forze progressiste per lottare contro questo progetto di direttiva pericoloso;

 

Preso atto che la proposta di direttiva è assolutamente inaccettabile;

 

Preso atto infine che una sua approvazione comporterebbe un arretramento sociale e un sicuro regresso educativo; (da modificare…vedi tu)

 

DELIBERA

 

1.      di accogliere l’appello alla mobilitazione per lottare contro un tale progetto di direttiva, sinonimo di regressione sociale;

 

2.      di aderire alla petizione popolare contro il progetto di “direttiva Bolkestein”;

 

3.      di dare altresì atto che la petizione popolare è organizzata congiuntamente da forze politiche, sindacati, O.N.G. (Organizzazioni non governative), associazioni e cittadini;

 

4.      di dare mandato al Sindaco di comunicare formalmente tale adesione al Comitato organizzatore;

 

5.      di impegnare il Sindaco a divulgare e fare circolare la presente decisione.

 

(propongo di sostituire il dispositivo sopra descritto con il seguente dispositivo che è quello approvato dal consiglio provinciale di Milano e dai Comuni di Perugina e Foligno)

IL CONSIGLIO COMUNALE

IMPEGNA IL SINDACO

affinché chieda agli eletti al Parlamento Italiano e agli eletti italiani al parlamento europeo nei collegi della Lombardia il ritito della direttiva Bolkestein;

affinché proponga all’ANCI e all’UPI di farsi promotrici verso tutti i comuni e province italiani di analoghe prese di posizione al fine di chiedere un ampio dibattito parlamentare e un ampio livello di informazione nel paese, anche riguardo agli altri accordi a livello internazionale sul commercio dei servizi portati avanti dal Governo Italiano e dalla Commissione Europea. (la frase sugli accordi internazionali l’ho aggiunta io, sempre per accorpare l’altro ordina del giorno).

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963