Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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DESTRA SINISTRA DESTRA

Post n°80 pubblicato il 30 Ottobre 2006 da giampi1966
 

Pubblico un messaggio ricevuto dall'amico Giovanni, il messaggio prende spunto dalla frase di Agnelli “Per fare una politica di destra a volte è necessario un governo di sinistra”  che purtroppo è stata supportata dai fatti.

Perchè non continui questa funesta tradizione di incoerenza politica, che poi è stata una delle ragioni principali che mi ha spinto a creare questo blog, la base deve mobilitarsi per far capire alla classe dirigente che non abbiamo dimenticato, ci ricordiamo delle riforme fatte nel passato con il contributo della sinistra e dei sindacati, abbiamo verificato sulla nostra pelle gli effetti devastanti sulla nostra vita di lavoratori e cittadini, paradossalmente inoltre queste riforme non hanno portato neanche benefici per l'economia gli unici a trarne vantaggio sono stati stati i capitalisti italiani peggiori..... i parassiti.

“Per fare una politica di destra a volte è necessario un governo di sinistra” (Avv. Agnelli)

 

A leggere l’articolo primo del memorandum sottoscritto dal Governo e dalle parti sociali

(leggi padroni e sindacati padronali) che trovate in allegato (oltre l’introduzione allo stesso),

sembra che addirittura sia OBBLIGATORIO che sia un governo di sinistra a dover….!!

 

Cito testualmente:

«Le riforme introdotte a partire dagli anni ’90 hanno permesso di realizzare un

  sistema previdenziale pubblico in grado di assicurare equità sociale. (….)

  Il sistema che si andrà consolidando si basa sul principio contributivo che

  assicura ai lavoratori ed alle lavoratrici flessibilità e incentivazione

 

In altre parole:

daun sistema che assicura ai lavoratori EQUITA’ SOCIALE

aduno che ASSICURA FLESSIBILITA’ E INCENTIVAZIONE

(forse a lavorare di più e peggio?)

 

e) Pieno decollo della previdenza integrativa per tutte le categorie dei lavoratori,
inclusi i dipendenti pubblici;
f) Estensione delle tutele sociali e contributive dei giovani con occupazione precaria e
discontinua;
g) Completamento dell’armonizzazione del sistema contributivo per le varie categorie
di assicurati;
h) Superamento dei privilegi ancora esistenti all’interno del sistema pensionistico;
i) Avvio di un processo di riordino e razionalizzazione degli enti previdenziali;
j) Rafforzamento del contrasto all’evasione contributiva anche attraverso l’estensione
del Documento Unico di Regolarità Contributiva e dei Servizi Ispettivi.
Il Governo e le OO.SS si impegnano ad aprire a decorrere dal 1° Gennaio 2007 un
confronto sulle tematiche oggetto del memorandum, con l’intento di giungere a un
accordo entro il 31 marzo dello stesso anno.

6. Il consolidamento del sistema previdenziale italiano può far beneficiare il Paese
della maggiore forza di lavoro secondo gli obiettivi dell’agenda di Lisbona (giovani,
donne, immigrati e prolungamento della vita attiva tenendo conto delle attività
maggiormente usuranti).
Deve conseguire contemporaneamente più obiettivi:
- assicurare l’equità sociale e la sostenibilità finanziaria;
- migliorare le prospettive per i giovani sia a breve che a lungo termine;
- garantire a tutti gli anziani pensioni di importo adeguato;
7. E’ decisivo che in Italia decolli la previdenza complementare; nonostante vari
interventi legislativi, il ruolo dei fondi pensione a capitalizzazione resta modesto.
Uno sviluppo strutturale e su larga scala della previdenza complementare, a partire
dalla contrattazione collettiva, contribuisce a fornire adeguate condizioni reddituali
alle future generazioni di pensionati. Tale sviluppo passa necessariamente per
l’utilizzo volontario del flusso di contribuzioni ora accantonate per il trattamento di
fine rapporto.
8. Il completamento del processo di riforma sarà attuato in coerenza e in parallelo con
lo sviluppo di altre componenti dello stato sociale che in Italia non sono ancora
abbastanza sviluppate: tra queste, in particolare, le politiche assistenziali e gli
ammortizzatori sociali. La revisione deve essere coerente con interventi riguardanti
il mercato del lavoro. Occorre a) dare sostegno ai giovani nella fase iniziale
dell’attività lavorativa, in cui la flessibilità e la precarietà ampiamente diffuse
possono determinare carenze contributive, e b) agevolare i lavoratori anziani, dando
loro la possibilità di forme di lavoro volontarie e flessibili.
9. Il completamento del processo di riforma avverrà secondo le seguenti linee guida:
a) (Sistema contributivo) Sostenibilità del sistema pensionistico nel medio e nel lungo
termine, che richiede la piena applicazione del regime contributivo ed il
rafforzamento di criteri che legano l’età di pensionamento all’importo della
pensione tenendo conto della dinamica demografica ed economica e salvaguardando
la flessibilità nell’accesso alla pensione in aderenza al principio introdotto dalla
Legge 335/95;
b) (Sistema retributivo) Aumento della possibilità di scelta basato sulla flessibilità
dell’età di pensionamento, incentrato su misure che favoriscano l’allungamento
della permanenza nel mercato del lavoro;
c) Rimozione delle restrizioni all’attività lavorativa degli anziani superando il divieto
di cumulo;
d) Ricerca di soluzioni volte ad assicurare ai pensionati trattamenti di importo adeguato
(rivalutazione dei trattamenti in essere, revisione del requisito minimo di pensione a
calcolo, potenziamento delle forme di solidarietà nel sistema previdenziale);
- 2

 Memorandum d’intesa
Obiettivi e linee di una revisione del sistema previdenziale
1. Le riforme introdotte a partire dagli anni ’90 hanno permesso di realizzare un
sistema previdenziale pubblico in grado di assicurare equità sociale. Tale sistema
include meccanismi volti a garantire la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo. Il
sistema che si andrà consolidando si basa sul principio contributivo che assicura ai
lavoratori ed alle lavoratrici flessibilità e incentivazione. È strutturato con un primo
pilastro pubblico a ripartizione, che eroga la prestazione pensionistica per tutti i
lavoratori e le lavoratrici, e un secondo pilastro a capitalizzazione ad adesione
volontaria, che eroga una prestazione pensionistica integrativa di quella pubblica.
2. Pur in presenza di risultati significativi conseguiti con il processo di riforma degli
anni ’90, alcune importanti problematiche non hanno ancora trovato soluzione.
Oggi occorre avviare, con le opportune gradualità - soprattutto nella fase di
transizione verso l’assetto finale - specifici interventi al fine di completare il
processo di riforma della legge 335/95 assicurandone la sostenibilità finanziaria. In
tale contesto occorre, in particolare, migliorare il sistema pubblico, soprattutto per
ciò che riguarda il rapporto tra generazioni.
3. È di fondamentale importanza la definizione e la realizzazione di una qualificata ed
efficace politica negli altri campi del sociale: servizi sanitari e assistenziali per gli
anziani; prestazioni di integrazione al reddito e di contrasto alla precarietà; sostegni
per i cittadini in condizioni di disagio. Tutto ciò è legato al reperimento di risorse
capaci di garantire tali interventi.
4. Il completamento del processo di riforma terrà conto del cambiamento del quadro
demografico ed economico determinatosi dopo la riforma del 1995. Il forte aumento
dell’aspettativa di vita e la flessibilità e precarietà del mercato del lavoro hanno
determinato condizioni nuove che si riflettono sul sistema previdenziale.
5. Questi elementi fanno emergere una molteplicità di problemi che richiedono
soluzioni diverse. L’aumento dell’aspettativa di vita sollecita soluzioni che diano la
possibilità di continuare a svolgere un’attività di lavoro. Ciò richiede una coerente
politica articolata su molteplici piani: lavoro part-time, formazione, un mercato del
lavoro meno ostile ai lavoratori più anziani etc. Tutto ciò nell’ambito di un sistema
pubblico strutturato con la regola del pensionamento flessibile, idonea ad
incentivare la prosecuzione volontaria dell’attività lavorativa di uomini e donne.

 

 
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Commenti al Post:
testate_il_blog
testate_il_blog il 30/10/06 alle 10:32 via WEB
E tu, di che Blog sei?
(Rispondi)
 
suresh.06
suresh.06 il 31/10/06 alle 13:11 via WEB
Le affermazioni di Agnelli rappresentano tutte le sconfitte della classe operaia, delle classi popolari. E’ come dire: Conosco il mio avversario, me lo scelgo, gli do rilevanza e me lo compro. Questa dirigenza della sinistra e del sindacato è da spazzare via. Dire che sono venduti non è un luogo comune. Ciao.
(Rispondi)
 
eufemia_g
eufemia_g il 01/11/06 alle 20:08 via WEB
ciao mi spiace essere latitante ma ho sempre talmente poco tempo :( ti lascio un caro saluto ciao Eufemia
(Rispondi)
 
giampi1966
giampi1966 il 03/11/06 alle 09:03 via WEB
Quello che dici è verissimo ma anche la classe popolare deve darsi una mossa, non devono dare milioni di tessere ai sindacati confederali ed ad alcuni partiti.
(Rispondi)
 
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