Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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C'era una volta, tanto tempo fa...

Post n°69 pubblicato il 02 Ottobre 2005 da lilith_0404
Foto di lilith_0404

Leggo con una sorta di commossa simpatia il post n. 16 di Parolemaddalene, la rievocazione della prima gravidanza della mamma conclusa con un lutto, il racconto della seconda con le minacce d’aborto e i medici che al momento del parto danno per spacciate madre e bimba, che invece a dispetto di tutto sopravvivono.

La memoria riporta il ricordo di esperienze simili di cui sono stata spettatrice, e che hanno segnato la vita di mia madre: la prima figlia morta in fasce, a pochi mesi. E l’ultima, che vide la luce contro ogni previsione dei medici, che anzi si adoperarono perché quella nascita non avvenisse.

Eravamo nel 1977, e a quanto sembra a quel tempo non era tanto insolito che un bambino venisse al mondo, a dispetto dello scetticismo dei medici.

Ben diversi i casi che fan notizia a distanza di quasi trent’anni. L’ultima in ordine di tempo l’ho sentita per radio mentre andavo al lavoro la scorsa settimana: un neonato recuperato dalle acque del lago di Caldonazzo, chiuso in un sacchetto di plastica. i sospetti maggiori sembrano ricadere sulla madre, possibile rea dell'infanticidio e quindi di aver gettato il suo corpicino nel  lago

Un fenomeno in preoccupante aumento, di cui ha parlato diffusamente Corsaramora nel suo post.n. 345. Sull'argomento, mi sento di condividere il commento di VegaLyrae al post n. 68 di Lupopezzato:

“...Non dovremmo esprimere facili giudizi senza conoscere a fondo le situazioni che hanno portato a determinate scelte: disperazione, ignoranza, solitudine, depressione... Credo che chi abbandona o addirittura sopprime un figlio non si trovi mai in una situazione tale da poter fare una scelta serena. Questo probabilmente e' solo l'epilogo di veri e propri drammi personali ..."

Ma mi tornano in mente le storie che mi raccontavano da bambina, di genitori poverissini che portavano i figli nel bosco e li abbandonavano al loro destino; in quelle storie inventate tuttavia la madre per quanto disperata  non  arrivava ad uccidere il figlio, come invece succede al giorno d’oggi nelle storie vere che ascoltiamo sempre più spesso.

Ma certo questo dipende dal fatto che oggi siamo più evoluti.

 
 
 
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