A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
« I sogni e le paure | Regali » |
“Sorridendo come sempre,
Mia mamma, per esempio, non è cosi. Quando l’ultima delle mie sorelle un paio d’anni fa se ne andò a vivere a Milano, ne fece anzi una vera e propria malattia, e mise in atto ogni genere di ricatto psicologico ed emotivo per dissuaderla dal fare quel passo. E non aveva davanti la ragazzina adolescente che era Quotidiana_mente quando lasciò la casa dei suoi genitori, e la cui giovane età è stata forse in parte la causa della reazione di rifiuto che i genitori hanno opposto alla sua scelta di vivere da sola. Mia sorella era una donna ormai adulta, laureata e con un compagno, per quanto non sposata. Ma quel distacco sprofondò mia madre in una depressione che la faceva sentire ormai inutile, come non ci fosse ormai per lei altro da fare che aspettare di morire. Quand le era nata quell'ultima figlia, le parenti e le vicine che venivano a farle visita non facevano che ripeterle che quella bambina, arrivatale in una età in cui alcune di loro erano nonne anziché mamme, sarebbe stata quella che le avrebbe garantito compagnia e sostegno nella vecchiaia. E a mia mamma non sarebbe mai venuto in mente di dire una frase come quella che scrive Marion in chiusura al suo post 307. Spesso si legge che in Italia i figli sono mammoni, e che rimandano l’uscita dal nido ben oltre l’inizio dell’età adulta. Ma se i figli non sono ansiosi di rinunciare alle comodità che possono avere a casa, a volte neppure i genitori sono abbastanza pronti e disposti a tagliare il cordone ombelicale che tiene i figli legati a loro, perché ogni separazione é dolorosa, e a volte il coraggio di scegliere il dolore non c’é. “ma il vecchio giardiniere |
https://blog.libero.it/lilith0404/trackback.php?msg=1869215
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
AREA PERSONALE
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 24/04/2021 alle 22:24
Inviato da: cassetta2
il 27/07/2020 alle 15:44
Inviato da: occhiodivolpe2
il 03/04/2020 alle 08:30
Inviato da: occhiodivolpe2
il 28/04/2017 alle 11:18
Inviato da: occhiodivolpe2
il 21/04/2014 alle 08:49
LINK
- vento
- Marion
- la scatola di latta
- thanksgodisfriday
- nonsmettodisognare
- elastigirl
- Vi Di
- scatti
- Fajr
- Cloud
- Ossimora
- carpediem56
- ufo
- Scalza
- lorenza
- capitano
- nitida-mente
- Michela
- sorelle
- Voglioscendere
- diversamente occupati
Io sono l’ultima persona al mondo che può dar lezioni su come ci si deve comportare con i figli, visto che comunque figli non ne ho, e a parole, siamo tutti bravi, ma trovarcisi nelle situazioni è tutto un altro paio di maniche.
In linea di principio, è ovvio che sono d’accordo con te, l’ho scritto anche nel post. Poi però mi guardo intorno, e vedo che le cose nella realtà sono un po’ diverse da come la teoria vorrebbe che fossero. Vedo che genitori anziani si sentono delusi e traditi se trovandosi nel bisogno i figli voltano loro le spalle. Perché è ovvio che si aspettano quantomeno un riconoscimento dei sacrifici e dell’impegno e delle cure che ai figli hanno prodigato.
E’ sbagliato, questo? Io non credo, il senso di avere una famiglia è anche questo, di poter avere qualcuno su cui contare nel momento del bisogno, ma fino a che punto un figlio deve farsi carico di questi oneri di assistenza e di cura? Fino al punto di rinunciare alle proprie aspirazioni, ad opportunità di carriera, alla possibilità di vivere una propria vita autonoma? La risposta non è così facile da dare, e neppure così scontata.
:) un sorriso, e buonanotte :)Tu sei ancora giovane, hai altri figli a casa, e un lavoro che ti assorbe e che immagino ti piace.
Anche mia madre, quando 26 anni fa si sposò la maggiore delle mie sorelle, sebbene avesse solo vent’anni e se ne andasse a vivere ad una certa distanza, prese la cosa con estrema tranquillità. Lo stesso con gli altri figli che man mano si sono ‘staccati’.
Ma con quest’ultima le cose sono andate diversamente. Diversa l’età, probabilmente a 74 anni la forza di affrontare il distacco non è la stessa che si ha 48, diverse le prospettive che si intravedono per il futuro, ma soprattutto, credo, diverse le aspettative.
Pensava, e lo pensa ancora, che aver dedicato tutta la vita a crescere dei figli le abbia dato il diritto di aspettarsi che i figli dedichino una parte della loro vita ad occuparsi di lei, e si era convinta che sarebbe stata la più giovane ad assumersi questo compito...
Certo, spiccare il volo e provare le proprie ali, insegna a cavarsela da soli, ad aver fiducia in sé stessi. E se i genitori sono in condizioni fisiche ed economiche di cavarsela da soli, non nego che sia una scelta del tutto condivisibile.
La domanda, però, è un’altra. Come ti saresti regolato se tua madre ti avesse chiesto di non lasciarla sola, e se avesse avuto bisogno di te?
I vostri figli non sono i vostri figli.
Essi sono i figli e le figlie del desiderio che la Vita ha di se stessa.
Essi vengono tramite voi ma non da voi,
E sebbene essi stiano con voi, essi non vi appartengono.
Potrete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri.
Perché essi hanno pensieri propri.
Potete ospitare i loro corpi, ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano la casa del domani,
che non potete visitare, neppure nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di essere come loro,
ma non cercate di renderli come voi siete.
Perché la vita non torna indietro e non si attarda con il passato.
Voi siete gli archi da cui i vostri figli sono scoccati innanzi come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio lungo il sentiero dell'infinito
e vi tende con la Sua forza perché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciate che la vostra tensione tra le mani dell'Arciere avvenga con gioia;
Poiché, come ama il dardo che sfreccia, così Egli ama l'arco che stabile rimane.
http://blog.libero.sieropositiva62/