Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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La mia Beatrice

Post n°208 pubblicato il 19 Maggio 2007 da lilith_0404

immagine“C'è sempre un'altra donna ben radicata nei momenti chiave di crescita, di nascita, di dolore, di cambiamento, di morte.”

Riflettendo su  queste parole che  Odio_via_col_vento scrive  nel suo post n.147 il pensiero ritorna alle donne che ebbero per me quel ruolo che Dante attribuì a Beatrice, di accompagnarmi dove dovevo arrivare, scomparendo dalla mia vita dopo averlo assolto.

Il mio primo spirito guida fu certamente una amica che avevo  a quindici anni. La incontravo alla domenica, all’oratorio delle suore. Era più vecchia di me di un anno, e non ricordo come diventammo amiche. Frequentava il liceo, e forse era questo ad affascinarmi, perché all’epoca io a scuola non ci andavo.

Quando superai l’esame di licenza media, inizialmente i miei genitori  decisero di trovarmi un posto di lavoro, in qualche laboratorio del paese. Trovarono effettivamente un’artigiana che mi avrebbe preso a lavorare a settembre, al rientro dalle ferie. Era tutto deciso,ero già anche andata in comune a fare il libretto di lavoro, ma in quel laboratorio non  misi mai piede

Un giorno di quell’estate, la mia amica mi invitò ad unirmi a lei e ad un’altra sua compagna di classe per andare alla palestra della scuola, per un allenamento in vista di una partita che avrebbero dovuto disputare. Di quel giorno l’unica cosa che ricordo fu che ritornai a casa bagnata come un pulcino, perché la corriera ci aveva lasciato al paese precedente a quello dove si trovava la scuola, e avevamo quindi un bel tratto di strada da percorrere a piedi, ma mentre camminavamo scoppiò un temporale e ci inzuppammo fino al midollo.

Però dopo di allora cominciai a far opera di persuasione con i miei genitori, e da settembre la corriera del comune che serviva al trasporto studenti mi scaricò regolarmente davanti alla scuola, per i successivi cinque anni.

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Commenti al Post:
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 19/05/07 alle 11:20 via WEB
allora si potrebbe dire, parafrasando un noto proverbio. "studentessa bagnata, studentessa fortunata"!:)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/05/07 alle 20:22 via WEB
:-)) si, credo che quella pioggia mi abbia portato fortuna. Quell'anno prendemmo la licenza di scuola media sia io che una mia sorella, più giovane di me di un anno ( io ero in ritardo di un anno, rispetto ai tempi canonici, perché mi presentavo da privatista, mentre lei aveva frequentato regolarmente). Dopo gli esami, mia sorella venne assunta come apprendista operaia in una fabbrica del paese e cominciò a lavorare a luglio di quell'anno. Io invece mi godetti l'estate, e a settembre ricominciai ad andare a scuola... decisamente, credo di essere nata sotto una buona stella :-))
 
lupopezzato
lupopezzato il 19/05/07 alle 12:09 via WEB
Sono poche le volte in cui guardiamo all’altra faccia della medaglia ovvero a quella di questo tuo post. A tutti quei ragazzi che lasciano la scuola solo perché non hanno o non gli viene data la possibilità di continuarla. Quanti ragazzi hanno il coraggio o la forza di ribellarsi? Quanta violenza c’è in questo diritto negato?
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/05/07 alle 20:36 via WEB
non devi giudicare la situazione di allora con i parametri di oggi. All'epoca dei fatti che racconto nel post, la scuola media era diventata obbligatoria da relativamente poco tempo, e veniva ancora percepita come una imposizione inutile e vagamente vessatoria dalle famiglie economicamente più disagiate. E specialmente per le ragazze, era diffusa la concezione che fosse una cosa del tutto superflua. Conosco un buon numero di quasi coetanee, che non presero mai la licenza, se non quando dovettero ''procurarsela'' per intestarsi la licenzia di qualche negozio. A quel tempo, questo modo di considerare la cosa era abbastanza diffuso e condiviso da buona parte delle persone, e non veniva percepita come una violenza o un diritto negato il fatto di non mandare una figlia a scuola.. Oggi sarebbe diverso...
 
mara2003
mara2003 il 20/05/07 alle 08:43 via WEB
ti è successo ciò che vorrei accadesse ai ragazzi di oggi, a quelli che affollano le nostre aule senza alcun interesse, a quelli che, per loro sfortuna, non hanno capito che bisogna studiare per piacere e non per dovere, a quelli che stanno passivi ad incamerare nozioni che buttano al momento e poi dimenticano subito, a quelli che ti ripetono la lezione del giorno parlando a mitraglia e poi si interrompono per chiederti il significato di una parola, a quelli che non sono curiosi di ciò che li circonda e non si rendono conto che il loro declino mentale è già cominciato... con profonda ammirazione per ciò che hai fortemente voluto, Mara
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/05/07 alle 20:45 via WEB
é stato un insieme di circostanze fortuite che mi sono state favorevoli...come il fatto di aver avuto quell'amica di cui parlo nel post, che mi ha fatto vedere la scuola, e mi ha fatto nascere la fantasia di volerci andare: fa parte dei casi della vita che non scegli, ma che sono determinanti nel far andare le cose in un modo piuttosto che in un altro...
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 20/05/07 alle 17:47 via WEB
Mi associo al commento di Mara..tutta la mia ammirazione per essere una donna che "si è fatta da sola" , artefice del proprio destino...:-))
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 20/05/07 alle 20:47 via WEB
Al contrario, é il destino che mi ha preso per mano e mi ha condotto passo passo. Se un merito devo attribuirmi, é solo di averlo assecondato docilmente... :-))
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/05/07 alle 07:08 via WEB
Sarà stato anche il destino a prenderti per mano, ma tu quella mano non glie la hai rifiutata. Questo è il tuo (grande) merito Lilith. Buona settimana.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/05/07 alle 07:46 via WEB
Non so quanto fosse merito mio, e quanto invece, di nuovo, una circostanza fortuita e favorevole. Io ero rimasta a casa da scuola perché serviva un aiuto in casa e non c'era modo, a quel tempo, di poterlo avere a pagamento. Quando proposi a mia mamma di iscrivermi al liceo, l'argomento vincente fu che in quel modo avrei potuto continuare ad essere disponibile per la mezza giornata che non sarei stata a scuola, cosa che invece, se fossi andata a lavorare, sarei stata occupata tutto il giorno... come vedi,il merito non fu tanto mio, ma, di nuovo, di un insieme di circostanze favorevoli, di cui non poterono invece beneficiare quattro dei miei fratelli, che al termine della scuola media cominciarono a lavorare come operai. Solo l'ultima delle mie sorelle, si trovò in una situazione in parte analoga, poiché quando fu il momento, essendo anche la situazione economica e di contesto sociale ormai molto cambiata, mia madre accettò di buon grado il fatto che continuasse gli studi dopo la scuola media, nella speranza, neanche tanto nascosta, di avere qualcuno che le restasse vicino mentre invecchiava... ..:-) buona settimana anche a te :-)
 
cinico_nick
cinico_nick il 21/05/07 alle 17:26 via WEB
... la vita è fatta di coincidenze, incontri fortuiti, casualità... spesso negativi, a volte, per fortuna, positivi...
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 22/05/07 alle 12:22 via WEB
:-) mi sono accorta spesso che quello che in primo momento sembrava una cosa per cui disperarsi, si rivelava alla lunga una fortuna... magari é solo il senno di poi, ma mi ha convinto a non drammatizzare quando le cose non vanno come vorrei, e a dar tempo al tempo... :-)
 
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