Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Per chi suona la campana?

Post n°228 pubblicato il 12 Agosto 2007 da lilith_0404

E catene di monti coperti di neve
saranno confine a foreste di abeti
mai mano d'uomo le toccherà,
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto, lontano, ritornerà il sereno,
ma noi non ci saremo.

“Lo hanno cercato per portarlo in salvo, ma lui non c'era già più: il delfino dello Yangtze è scomparso dalla faccia del Pianeta, spinto all'estinzione dalla sempre più frenetica corsa verso il progresso del popolo cinese” scrive NeverInMyName nel post 478E non riesco a scrollarmi di dosso un senso di irrimediabile impotente sconforto … e il sentimento che la campana stia suonando anche per noi.

 

E dai boschi e dal mare ritorna la vita,
e ancora la terra sarà popolata,
fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni
e ancora il mondo percorrerà
gli spazi di sempre per mille secoli almeno,
ma noi non ci saremo.

    

 

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Commenti al Post:
saradria
saradria il 12/08/07 alle 16:45 via WEB
Purtroppo l'egoismo e la stupidità dell'uomo non si estingue mai!!!!Anche sapendo a cosa si va incontro, si continua a non salvaguardare l'ambiente, questo sicuramente si rivolterà contro di noi.Ciao Adriana
 
marea14
marea14 il 12/08/07 alle 18:10 via WEB
A poco a poco stiamo distruggendo la terra e questo significa anche che stiamo distruggendo noi stessi …
Bisogna passare al più presto dalle parole ai fatti concreti per la salvaguardia effettiva della natura e delle nostre risorse, prima di arrivare ad un punto di non ritorno …
 
bluewillow
bluewillow il 12/08/07 alle 19:12 via WEB
Queste cose intristiscono anche me: stiamo distruggendo questo pianeta, in nome di un presunto benessere, che invece si ritorce sempre di più sugli esseri umani come specie, dalle alterazioni del clima ai cambiamenti degli ecosistemi. Spero che ci sia un giorno una inversione di marcia,purtroppo nel nome del "progesso" si sono giustificate le cose peggiori, non solo a livello ambientale.
 
cinico_nick
cinico_nick il 13/08/07 alle 09:15 via WEB
... non ci sarà inversione di tendenza, non è possibile, continueremo a distruggere il pianeta ed a nessuno fregeherà nulla del delfino dello Yangtze.... almeno fin quando tutti avremo due auto, due cellulari, climatizzatore in casa ed in ufficio, due televisori, collegamenti internet e/o satellitari, e tutto il resto... non vi/ci piace!?! ... beh ci si puo' far poco... cinico...
 
elioliquido
elioliquido il 13/08/07 alle 19:11 via WEB
È verosimile che ogni esistenza abbia un ciclo che inizia e termina. Per cui per un qualunque motivo anche a "noi" dovrebbe toccare la stessa sorte. Però sarebbe effettivamente meglio scomparire in un modo più dignitoso. Sono lontano dall'aver perso la speranza, comunque. L'uomo ha delle capacità "produttive" che superano le sue attuali capacità di gestione di quanto produce. Non ha colpa, insomma, dell'essersi improvvisamente trovato ad avere in mano il destino del mondo. Fino ad un secolo fa o poco più, questo potere non era nelle sue mani. L'uomo per un verso continua a gestirsi come se ciò non fosse, vale a dire che alcuni uomini si gestiscono così, ma è normale. Per contro, altri uomini vedono quali sono le prospettive e le hanno a cuore. È vero che stiamo rischiando, come un ragazzo neopatentato che corre troppo con la macchina del papà. Ma del ragazzo non si può essere certi che finirà male. Forse avrà fortuna, ed imparerà dai propri errori. Tutti quelli che conosco possono e dovrebbero dire di aver avuto fortuna, durante l'età di una certa incoscienza. È proprio il trovarsi nei pericoli, percependoli, che fa scattare il senso di responsabilità verso se stessi. Questo non significa che andando avanti così andiamo bene, ma che mi aspetto che non andremo avanti così. Mi aspetto che una certa presa di coscienza colga un sempre maggior numero di persone. Per il resto è questione di fortuna. Potremmo anche sfiorare il disastro senza però restarci secchi. Credo che (quasi) nessuno di chi si preoccupa per il futuro dell'umanità sia disposto a rinunciare all'uso di tutto ciò che inquina, compreso tutto quello che si compra e viene prodotto e trasportato inquinando. Per cui solo un aumento della sensibilità di tutti (che è oggettivamente maggiore oggi che trent'anni fa, anche se sempre molto insufficiente, ed anche se c'è una sorta di colpo di coda che si manifesta per esempio con l'offerta sul mercato di automobili sempre più potenti e avide di benzina) ci potrà essere una sorta di tacito accordo nell'orientare gli sforzi verso la sostenibilità. Forse oggi il maggior problema è dato dalla concorrenza di paesi in crescita (vedi, appunto, proprio la Cina), dove pur di emergere certe problematiche vengono lasciate da parte. Ma si può far fronte anche a questo problema con una legislazione adeguata. Insomma, secondo me non tutto è perduto, anche se alcune cicatrici già ci sono. Il problema creato dall'uomo con la globalizzazione (che ha avuto inizio, a mio avviso, con la conquista delle ultime isole ancora inesplorate) è un problema relativamente nuovo, rispetto alla capacità dell'uomo di farci mente locale. Ma questo non significa che l'uomo non vi farà mai mente locale, o che non vi riuscirà per tempo. Non è che sono ottimista a prescindere, bensì sono non-pessimista a prescindere.
 
 
elioliquido
elioliquido il 13/08/07 alle 19:19 via WEB
Un'altra roba lunga
 
lupopezzato
lupopezzato il 14/08/07 alle 09:52 via WEB
Sempre se fosse vero, a me pare che la canzone di Guccini dica qualcosa di diverso:

E catene di monti coperti di neve
saranno confine a foreste di abeti
mai mano d'uomo le toccherà
e ancora le spiagge risuoneranno delle onde
e in alto, lontano, ritornerà il sereno,
ma NOI non ci saremo.

Solo l’uomo, fortunatamente, non ci sarà. L’uomo, però. Il pianeta, ovviamente e fottendosene dell’uomo, continuerà a vivere e rivivere sempre più bello e, senza l’uomo, lo sarà ancora di più.
Ad Hiroshima e Nagasaki cresce l’erba, l’acqua è potabile, gli uccelli cinguettano e le farfalle volano sui fiori.
Noi?
Malgrado le nostre stragi, le nostre atomiche e le nostre cazzate, noi non contiamo un cazzo ma non ci piace ammetterlo.
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 14/08/07 alle 12:47 via WEB
Sarebbe bello se le cose andassero semplicemente come dici tu, ma non ne sono completamente convinta! Sono d'accordo con te che l'uomo su questo pianeta sia solo una delle tante tessere del puzzle, ma è anche la più pericolosa, quella con l'ottica più miope e il maggior intento al suicidio. Purtroppo però in questo suo intento trascinerà con se anche molte altre specie viventi.
A Hiroshima e Nagasaki l'erba cresce e gli uccelli cinguettano...vero; e l'acqua è potabile (forse) solo perchè i tempi di dimezzamento degli isotopi che la compongono sono relativamente brevi. Ci sono però isotopi, residui di esplosioni nucleari, che hanno tempi di dimezzamento di centinaia o migliaia di anni e che rendono il tutto radioattivo perchè entrano nella catena alimentare e vanno a far parte degli organismi viventi, così come accade anche a Chernobyl. Perchè pensi che i bambini di Chernobyl, pur nati dopo il 1986, facciano dei soggiorni annuali all'estero? Serve loro per una specie di tournover, per sostituire parte degli isotopi radioattivi che compongono il loro corpo (e assunti con l'alimentazione, cioè con la carne di altri animali e con i vegetali), con altri isotopi dello stesso elemento, ma non radioattivi. L'incidenza di malformazioni e tumori conseguenza di questi eventi è tutt'oggi superiore alla norma. Ed è un problema che non riguarda solo la specie umana: in queste aree tutte le specie sono radioattive: sia le piante che gli animali!
E questo è solo un esempio: l'uomo ha nella sua natura una capacità di devastazione e distruzione che coinvolge tutto e tutti. E' vero, la natura ha delle risorse insperate e la spinta alla vita supera ogni cosa, infatti la successione ecologica riprende anche negli ambienti più impervi e sterili - la vita è ripresa anche dopo la caduta dell'asteroide che ha fatto estinguere i dinosauri - ma purtroppo io temo che la forza distruttrice dell'uomo sia maggiore di quell'asteroide che ha oscurato per secoli il sole, ha fatto abbassare le temperature di diversi gradi e ha fatto estinguere (oltre ai dinosauri) anche la maggior parte delle forme vegetali che, come tu ben sai, si trovano alla base della catena alimentare. Ecco, io penso che l'uomo saprà fare di peggio, ma mi auguro di cuore che, come dici tu, la vità sulla terra sarà in grado di sopravvivere e continuare anche senza di lui!
 
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