A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°295 pubblicato il 04 Marzo 2008 da lilith_0404
Così cantava Modugno e i versi di quella canzone mi tornano in mente, riflettendo su quanto mi è stato scritto nei commenti al post precedente. Ammetto che da adolescente e anche per parecchio tempo dopo che l’adolescenza era passata, quella descritta nella canzone è stata pressapoco anche la mia posizione, anche se, per essere sincera fino in fondo e per dirla proprio tutta, credo che il motivo reale che mi portava a sostenere che il matrimonio fosse una inutile sovrastruttura di un rapporto che doveva essere dettato solo dal sentimento fosse in realtà la paura e che una parte di me fosse determinata a mantenersi aperta una ‘via di fuga’, nel caso che le cose non fossero andate per il verso giusto. C’è voluto un po’ perché mi accorgessi che in una società in cui ormai il divorzio è una realtà acquisita, a tenere legate le persone non sono i contratti o le cerimonie celebrate, ma gli innumerevoli lacci e laccioli, tanto emotivi quanto economici, che la convivenza stabilisce un giorno dopo l’altro: relazioni sociali, rapporti di lavoro, impegni economici assunti, non ultimo l’affidamento che si offre all’altra persona e che dall’altro si riceve. Tutto questo è ciò che , quando le cose ‘vanno storte’ frena dal mandare tutto all’aria. E un po’ alla volta mi sono convinta che il matrimonio sia dal punto di vista religioso e per chi ci crede, un impegno che si prende con la propria coscienza, mentre dal punto di vista civile è solo un contratto che permette ai terzi di considerare la coppia come una unità, e che nei rapporti interpersonali tra i due coniugi è del tutto ininfluente quando c’è l’amore, ma diventa molto utile quando l’amore non c’è più e si tratta di recidere tutti quei ‘legami’ che la convivenza ha creato. Con tutto questo però credo che ciascuno possa liberamente scegliere la soluzione che ritiene più opportuna per sé stesso, finché le conseguenze delle scelte operate ricadono su chi le scelte ha compiuto. Ma nel caso in cui dall’unione nascano dei figli, queste scelte dei genitori hanno ricadute inevitabili anche sui bambini, anche quando, e credo che sia la norma, il bambino è riconosciuto da entrambi i genitori. Esiste un solo motivo plausibile perché un bambino figlio di genitori non sposati tra di loro riceva una considerazione diversa da uno che invece è nato nell’ambito del matrimonio? E non necessariamente la discriminazione che si attua è a sfavore del figlio cosiddetto ‘naturale’: nel caso degli assegni familiari, ad esempio, il genitore non sposato, anche se convive con l’altro genitore, è considerato come ‘single’ e ha diritto ad assegni più elevati. Ma esiste un solo motivo logico che giustifichi queste discriminazioni? Io francamente non lo vedo. clic ![]() |
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sono differenze che faccio fatica a comprendere. questo tendo a "sposare" (!!!) la conclusione di lupo al post precedente.
Comprenderai che il legislatore non può inventare un matrimonio civile certificato ed alternativo per far fesso il figlio che non accetta che il genitore si sposi di nuovo o per tener conto dei pianti delle mamme che sognano la figlia in abito bianco o per il ricatto affettivo di qualcuno.
Molte volte è stato affrontato questo discorso ma i fautori del doppio certificato, a differenza di quanto con molta onestà hai fatto tu, non hanno mai detto chiaramente le motivazioni di una scelta che purtroppo non ha nessuna credibilità amministrativa. I conviventi "vorrebbero" in animo loro sposarsi civilmente ma per il quieto vivere scelgono di non sposarsi ed il doppio certificato sarebbe quel compromesso che salvando l’apparenza non cambierebbe la sostanza. La cosa posso comprenderla ma se una legge dev’essere credibile può essa nascere da tali motivazioni.
Sugli omosessuali il problema è diverso perché a loro viene negato un diritto che non viene negato alle coppie etero. Può il sesso della coppia essere una discriminante? Sì se il matrimonio impone di mettere al mondo dei figli. (In questo caso oltre agli omosessuali dev'essere negato anche alle coppie etero sterili ed alle coppie ultrasettantenni o incapaci a mettere al mondo dei figli. Se invece il matrimonio non ti impone di fare figli dev'essere aperto a qualunque coppia, punto.
Il fatto che i cattolici non accetteranno mai che il matrimonio venga esteso alle coppie omo non significa un bel nulla. In questo paese la religione del cittadino è un optional privato mentre il matrimonio è un fatto pubblico. Per cambiare questo paese dovremmo prendere veramente le distanze da quelli che ci condizionano la vita e non continuare ad alimentare il compromesso ma mi rendo conto di quanto questo sia difficile considerando che è nato addirittura un partito che ha fatto del compromesso più basso ed indegno tutto il suo credo.
Le unioni omosessuali sono previste in Danimarca (1989), Norvegia (1993), Svezia (1994), Islanda (1996), Ungheria (1996), Francia (1999), Germania (2001), Olanda (2001), Finlandia (2001), Belgio (2003), Gran Bretagna (2004), Lussemburgo (2004), Svizzera (2004), Spagna (2005).
E’ proprio vero, siamo Campioni del Mondo. Ciao :o)
Sicura? Mettiamo da parte la differenza amministrativa fra matrimonio civile e religioso e parliamo di matrimonio in generale.
Non mi pare che chi si sposa prende un impegno con la propria coscienza semmai prende un impegno con l’altra persona (impegno reciproco oltretutto). Ora se il matrimonio è fatto per amore o per interesse o per solitudine o per curiosità l’impegno con la propria coscienza è relativo solo alla sincerità dei sentimenti o delle motivazioni.
Io credo che quando ci si sposa non si dovrebbe "giurare amore finchè morte non ci separi".
Se una donna me lo giurasse la manderei a cagare perché, anche se sincera, starebbe prendendo per il culo me e se stessa.
Io penso che nel matrimonio l’unica formula da usare sia quella di giurarsi reciprocamente il rispetto e nel momento stesso in cui qualcuno giurasse "amore finchè la morte non separi" starebbe mancando di rispetto a se stesso, al coniuge, ai testimoni ed all’intelligenza, punto.
Ciao, non ti prometto amicizia eterna ma rispetto finchè saremo amici :o))
Caso vuole che il 90% delle violenze sulle donne e sui minori si consumano nelle mura domestiche ovvero nelle casseforti di quei cosiddetti “vincoli morali” dietro i quali si nascondono tonnellate di vergogna camuffate da finto perbenismo ed ipocrisia. Quando guardandoci allo specchio cominceremo ad ammettere che noi italiani siamo un popolo di porci può darsi che la smetteremo di parlare di etica e morale e cominceremo a spalare un po’ di merda dagli scantinati della nostra privacy.
A proposito, quel 90% è un dato ISTAT.
Sogni colorati :o)
Nello specifico, so che condividiamo la stessa posizione ma mi piaceva “aggredire” quei vincoli morali :o)))
Comunque Up, ti sono sinceramente grato per avermi dato un’opportunità di scusarmi e di stare più attento a come pongo le mie opinioni. Ciao :o)))