Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Il monaco e l'abito

Post n°311 pubblicato il 04 Luglio 2008 da lilith_0404

Questa faccenda del grembiulino a scuola, mia mamma l’avrebbe sicuramente approvata senza riserve. E non certo per considerazioni più o meno ideologiche, ma proprio perché lo considerava necessario a proteggere i vestiti, ed era talmente nella sua forma mentis  che il grembiule, anche a casa, è stato parte integrante del mio abbigliamento abituale fino all’adolescenza inoltrata.

Io poi, di fronte alle polemiche che ho letto in questi giorni, sono rimasta inizialmente interdetta: credevo che l’obbligo fosse stato reintrodotto, senza tanto clamore,  già dall’anno scorso;  ricordo infatti che mia cognata aveva dovuto precipitarsi a comprarlo giusto alla vigilia del primo giorno di scuola, per la sua bambina che cominciava la prima elementare: una cosa molto vezzosa, a quadrettini bianchi e gialli, con ricami al corpetto e alle tasche.

Nulla a che vedere con il severo grembiule nero che si usava ai miei tempi. Ci pensavo proprio nei giorni scorsi,  vedendo la foto nel post n. 360 di Carpediem: ne ho una quasi identica,  una ventina di bambini in grembiule e blusa nera, allineati su due file, in posa per la foto ricordo della seconda elementare.

Eppure, nonostante la ‘divisa’ che li avrebbe dovuti rendere ‘uniformi’, le differenze tra l’uno e l’altro sono innegabili e saltano immediatamente all'occhio: c'é quello con il colletto bianco di pizzo, con un fiocco grande e ben costruito, e quello col colletto a sghimbescio, quello che si tiene dritto e impettito e quello che sta con le spalle curve e la testa bassa, quello col fiocco slacciato, e quello con la blusa senza il colletto bianco.

E penso, guardandoli, che non è la divisa a renderli uguali,  ma quello che c’è sotto, dentro al grembiule, a renderli diversi: il diverso ambiente sociale d’origine, la storia familiare e personale di ciascuno, le stesse doti di intelligenza e di carattere, che ciascuno, geneticamente, possiede. E nessun grembiulino può cancellarle.

  

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Commenti al Post:
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 04/07/08 alle 15:43 via WEB
Cara anna,
anche io, da mamma, ho apprezzato la praticità del grembiulino con la mia prima figlia. preservava i suoi vestiti, salvava le felpine, si buttava in lavatrice e poi di nuovo su. Le altre non l'hanno indossato, ma poco importa: sono andata a scuola in tuta, spesso e volentieri. :)
La questione delle uguaglianze e delle disuguaglianze c'è, anche senza il grembiulino. Che forse preserva da un certo tipo di ostentato esibizionismo, è innegabile, ma non le cancella. Senza contare che la vera educazione parte prima dal cuore. Qui però divago.
Come la penso, credo tu l'abbia già letto da me. Ho cercato di capire le motivazioni che sottacciono a questa uscita del ministro Gelmini, ma nessuna mi convince e nessuna, soprattutto, mi piace.
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 04/07/08 alle 17:41 via WEB
Indossavo il grembiule solo per i lavori manuali alle elementari: disegno, lavori "pratici" e cose così. Alle medie, si faceva a gara a chi si vestiva peggio e l'"uniforme" di quasi tutti era jeans, maglia, camicia (a quadretti, che orrore), felpa e scarpe da ginnastica (ma nuove). Mi rendo conto che i tempi sono cambiati, ma non ricordo che ci fosse mai stata un'attenzione particolare all'abbigliamento. Oggi, basta andare per strada per vedere quanto sia importante la "griffe",mi chiedo se per un genitore è possibile rimanere "fuori", non mi sono data una risposta.
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 04/07/08 alle 20:48 via WEB
Può darsi che non li renda uguali, di sicuro meno uguali dei jeans firmati e delle scarpe che devono essere per tutti della stessa marca però, soprattutto alle medie e addirittura alle superiori, se non il grembiule almeno la divisa a) li rende più presentabili e dà un minimo di regola sull'adeguatezza dell'abito all'ambiente b)facilita e di molto le abitudini familiari. Ad es. a scuola materna hanno la divisa; io personalmente la adoro. Con 20 euro ho una tuta completa di pantaloni, felpa e maglietta a maniche corte con il logo della scuola. Spendo molto meno di quello che spenderei per qualsiasi vestito. Non mi importa se si rovina e neanche succede perchè è molto resistente. Non devo impazzire la mattina a scegliere (o peggio far scegliere) cosa deve mettersi. Al contrario, alla piccola devo cambiare un vestito al giorno per il nido. Un abbraccio
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 04/07/08 alle 21:56 via WEB
ricordo la gioia e l'affrancamento del non indossare più il grembiule, al ginnasio! si cresceva anche così.
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/07/08 alle 12:13 via WEB
Penso che il grembiule come ogni altra divisa non abbia nessuna intenzione rendere uguali ma solo lo scopo di uniformare e fino in quinta elementare lo vedrei oltre che pratico anche più comodo e conveniente. Dare poi al grembiule scopi diversi da quelli che effettivamente ha è fuorviante.
Le divise non sono nate certamente per rendere tutti uguali. Non ci riuscirebbe nemmeno dio oppure sarebbe come dire che il comunismo vuole rendere tutti uguali laddove, cosa ben diversa, il comunismo tende soltanto a realizzare l’uguaglianza dei diritti, punto.
La divisa nasce con due obiettivi diversi ed, in alcuni casi, coincidenti. Uno identificativo e quindi di appartenenza e l’altro protettivo. Una tuta da lavoro è allo stesso tempo protettiva ma anche identificativa di un reparto piuttosto che di un altro. Così una divisa militare. Non è invece protettiva ma solo identificativa quella della hostess o dello steward o di alcuni liceali. Così come lo sono le divise degli atleti. Alle olimpiadi infatti i nostri atleti sfileranno con i loro bei grembiulini. Non ci trovo nulla di male nei grembiulini a differenza delle pagliacciate delle sfilate, inni e bandiere laddove si mischia lo sport col patriottismo (ma questo è un altro discorso). Ciao :o)
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 06/07/08 alle 14:33 via WEB
Infatti, di per sè non ci sarebbe nulla di male; peccato la questione grembiulini sia un problema di competenza delle singole scuole, che può essere benissimo affrontato e gestito in autonomia dai Collegi Docenti dei vari Istituti, senza dover scomodare il Ministro in persona. Credimi Lupo, i problemi della scuola sono ben altri, e questo è solo un modo per gettare del fumo negli occhi, dando l'illusione di star facendo qualcosa nella direzione della democrazia e dell'uguaglianza di diritti, quando invece si rema esattamente nella direzione opposta! Ovvero verso la sempre maggiore sovvenzione alle scuole private e tagli sempre più drastici a quella pubblica. E' in sostanza un modo di coprire il marciume con una coltre dorata, dotata di fiocco!
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 06/07/08 alle 14:44 via WEB
Completamente d'accordo. La mia riflessione prescinde totalmente dall'uso politico che si intende fare del grembiulino. Per quanto riguarda il continuo spostare risorse verso la scuola privata è qualcosa d'indecente e di orribile ma nessuno scende in piazza. Forse perchè gran quota della scuola privata è in mano alla chiesa?
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 13/07/08 alle 12:37 via WEB
... ah dimenticavo: l'istruzione privata tende a privatizzare il pensiero. E' talebanesimo insomma.
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 14/07/08 alle 12:19 via WEB
L'istruzione privata è un diplomificio: si acquista un pezzo di carta pagandolo a rate, e poichè il cliente ha sempre ragione, vale l'assioma "soddisfatti o rimborsati". Ma cosa significa soddisfatti? Significa che i propri figli, frequentando quella scuola, avranno la garanzia di ottenere valutazioni brillanti; poco importa se grazie a una didattica veramente efficace e per risultati effettivamente conseguiti oppure perchè è tanto semplice tracciare un segno di penna col simbolo dell'infinito messo in verticale(8). E importa ancor meno se poi a quel simbolo corrispone il vuoto spinto, anzi... a certa classe politica questo vuoto spinto fa molto comodo: creare una generazione con l'encefalogramma piatto significa avere a disposizione un gregge di pecore con senso critico nullo = persone manovrabili a proprio piacimento e piegabili al proprio "credo", con un semplice lavaggio del cervello fatto a colpi di slogan pubbilitari e frasi qualunquiste. Una mera operazione di marketing, insomma!!
Poi adesso la Gelmini vuole ripristinare la riforma Moratti in chiave peggiorativa, eliminando o riducendo all'osso certe materie "inutili" o scomode, come la storia, così finalmente finirà quest'insegnamento fazioso e distorto delle vicende storiche, studiate solo su libri scritti da comunisti e inoltre vuole introdurre l'assunzione dei docenti per chiamata diretta da parte dei presidi, per cui se non sei asservito a certe idee non hai chance di lavorare. Idee, naturalmente funzionali a forgiare la popolazione in una certa direzione. Immagina un pò che mafia e manipolazione di massa ne verrà fuori! E poi chiamiamola democrazia, libertà e uguaglianza!!
 
     
VegaLyrae
VegaLyrae il 14/07/08 alle 12:26 via WEB
P.S. Quindi anche la scuola pubblica diventerà privata!
 
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