A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°320 pubblicato il 24 Settembre 2008 da lilith_0404
“Perchè alla fine è così. Così scrive L’amore immaginato nel suo post 964, dove sottolinea la diversa sensibilità di maschi e femmine nei confronti del partner. Ma riflettendo su quello che lei ha scritto, mi trovo a pensare che invece mi è capitato tante volte di accorgermi come siano proprio le differenze fisiche a rendere difficile capire le sensazioni e di conseguenza anche gli atteggiamenti dell’altro sesso. Perché alla fine siamo sempre noi stessi l’unità di misura con cui valutiamo gli altri, e il cervello è fatto in maniera tale che ciò che sperimentiamo in noi stessi immaginiamo debba essere lo stesso anche per gli altri. ‘La credenza, come la sta la pensa’, mi diceva mia nonna, e questo però complica parecchio le cose tra maschi e femmine, proprio perché la differente struttura fisica genera differenti sensazioni. Me ne accorgo invariabilmente ogniqualvolta nei libri, o nei film, mi imbatto in scene d’amore in cui le sensazioni fisiche e le reazioni di una donna sono ‘raccontate’ e ‘descritte’ da un maschio: le reazioni attribuite alla donna mi danno sempre la sensazione di essere sbagliate, perché sono in realtà le reazioni e le sensazioni che l’autore ‘maschio’ sente con la propria sensibilità maschile e che proietta sulla donna… e suppongo che allo stesso modo succeda ai maschi nel caso contrario. E superare questa incomprensione credo che sia, per dirla con il titolo di una vecchia serie di telefilm, una ‘missione impossibile’.
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Studi, parlano di aree diversamente svilupate del cervello, di zone che si illuminano nelle donne e non negli uomini e viceversa, di tempeste chimiche diverse.
Credo che come sperimentò il mitico Orazio, ciacuno di noi desideri, magari solo per poco, fare l'esperienza dentro un corpo alieno. Così gli uomini dicono che starebbero tutto il tempo a toccarsi le tette e chissà cosa combinerebbero le femminucce alle prese con quella parte del corpo maschile che sembra dotato di vita e determinazioni autonome.
I maschi sono incapaci di vivere le emozioni epidermicamente (se togliamo l'eccitazione in senso lato). E' un loro limite, non è neanche una colpa che possiamo attribuire loro. Ma se tu metti un cervello di una donna, nel corpo di un uomo, avrai la persona perfetta. Quindi il corpo diventa contenitore e le differenze si annullano. Chiaro che sia vera e propria utopia e le incomprensioni resteranno lì, pronte a darci la piena consapevolezza di un'incolmabile ma anche meravigliosa differenza delle parti.