A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
Messaggi del 23/09/2007
Post n°240 pubblicato il 23 Settembre 2007 da lilith_0404
E il vento d'estate che viene dal mare In fatto di ecologia temo di non poter accampare nessun tipo di competenza, e da ignorante quale sono mi limito a ragionare a lume di naso su quello che leggo e che vedo. E a proposito di quello che dicevo nel post precedente, ricordo di aver letto quando ero ragazzina di un' isola, della quale non ricordo il nome, ma che pare fosse fino a non moltissimo tempo fa un paradiso lussureggiante di verde. Poi qualcuno introdusse nell’ecosistema una coppia di capre, e poiché non c’erano sull’isola predatori che ne contrastassero la crescita si riprodussero ed aumentarono rapidamente di numero. La loro voracità ebbe per altro la conseguenza di ridurre rapidamente l’isola ad un deserto del tutto brullo ed inospitale. Questa storia mi è tornata in mente leggendo in questi giorni la notizia di quanto accaduto, al contrario, nel parco di Yellowstone. Qui, dopo una assenza durata 70 anni, sono stati riportati a vivere nel parco alcuni lupi. La presenza di questi predatori ha avuto inaspettatamente un effetto benefico sull’ecosistema complessivo, perché i cervi, animali che abitualmente si nutrono di germogli dei salici e dei pioppi, a causa della presenza dei lupi, non riescono più a mangiare con tranquillità, e questo permette a nuovi alberi di crescere e irrobustirsi oltre lo stadio del germoglio. Maggiori alberi vuol dire però anche minore erosione del terreno da parte dell’acqua, e possibilità per i castori di costruire le loro dighe. Insomma, un nuovo equilibrio complessivo, di cui i lupi sono solo una delle forze in campo. Ecco, per tornare al discorso di Fattodiniente, io credo che con o senza l’azione degli ecologisti, la terra continuerà ad esistere e la natura, comunque sia, troverà un suo equilibrio. L’unico dubbio è se in questo equilibrio ci sarà oppure no posto anche per l’uomo. Forse è una domanda retorica, perché questi adeguamenti hanno di solito tempi lunghi, e come ha acutamente osservato un economista tanto tempo fa, nel lungo periodo saremo tutti morti. Però di solito su argomenti di questo tipo mi sforzo di ragionare in termini non di vita mia personale ma di vita del genere umano, e di avere un orizzonte temporale che vada oltre la punta del mio naso. E dai boschi e dal mare ritorna la vita e ancora il mondo percorrerà
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Post n°239 pubblicato il 23 Settembre 2007 da lilith_0404
"Un milione, due milioni, tre milioni di anni fa Dai, dai dai, non ci crederemo mai! . Questa canzoncina mi si é affacciata spontaneamente alla memoria mentre sorridevo leggendo sul blog di SandaliAlSole, nei commenti al post n.1679 l’excursus storico-geologico fatto da Fattodiniente, per mettere in ridicolo l’inutilità delle azioni degli ecologisti: << Una miliardata d'anni fa, le zolle terrestri erano unite nella Pangea. Poi si sono spostati. Meno male che non c'era Pecoraro Scanio, altrimenti ci sogneremmo la bellezza dei continenti diversi. E se è per quello, qualche milione d'anni fa non c'erano né Alpi né Appennini. Poi, comparve la Pianura Padana e il mar Adriatico si ritirò addirittura all'altezza delle Marche, per poi rimontare su... I verdi dell'epoca saranno impazziti dalla rabbia di tanti sconvolgimenti. Ora che ci penso, 65 milioni di anni fa si sono estinti anche i dinosauri. Di sicuro è perché non c'erano Greenpeace e il WWF a salvare la biodiversità >> Però, anche se posso essere d’accordo con lui nel pensare che i fenomeni geologici siano al di fuori della portata umana ( e mi sembra quasi di esserne più sollevata che dispiaciuta) non altrettanto posso dire delle conclusioni che trae in merito alle conseguenze delle azioni messe in atto per contrastare l’inquinamento ambientale: tra le due alternative che prospetta, e cioè che “tutte le azioni 'ambientaliste' non sono servite e non servono ad una cippa (altrimenti le cose non sarebbero drammaticamente peggiorate nel frattempo)” ovvero che “gli allarmi che si lanciano sono capziosi e infondati” a me sembra del tutto evidente che ci sia una terza ipotesi possibile, e cioè che le azioni ambientaliste servano, ma siano state fino ad ora del del tutto insufficienti. Ma a parte questo, c’è una considerazione che mi sorge spontanea ogni volta che sento fare discorsi ecologisti, ed è che il sistema ‘natura’ al pari di tante altre realtà è frutto di un equilibrio di forze contrastanti. Qualunque azione che altera in qualche modo la forza relativa di una componente rispetto ad un’altra, determina una azione di adeguamento, finché non si ristabilisce un nuovo equilibrio. (continua)
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