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la mia libertà

Post n°488 pubblicato il 22 Settembre 2011 da ormalibera
 

Parlo della mia libertà. Non sono in grado di parlare della tua, della sua, della loro. Parlo della mia e forse, gli altri, qualcuno, potrà comprendere. Sin da piccola la libertà è stata la mia compagna più fedele. Nell'anima e nel corpo. Nonostante tutti si prodigassero per ridimensionarla, restringerla, eliminarla il più possibile. E' arrivata indenne sino a questo momento. Ora riesco a vederla, definirla meglio di un "vago" desiderio o bisogno di libertà. C'è uno spazio, un tempo, un confine entro il quale l'essere umano deve poter agire senza costrizione alcuna. Come un germoglio in un bosco. Se non riceve un po' di luce, muore. Pian piano segue quella luce e poi si fa spazio fra gli alberi, suoi fratelli, e giunge sino a poter guardare il cielo fino all'orizzonte. Non vuole, né deve eliminare i suoi fratelli ma desidera, ha bisogno di essere insieme a loro per appartenere ad un bosco. Una buona e sana società deve permettere ai propri componenti di vivere secondo le singole esigenze, compatibilmente con l'insieme.

libertà

Io ho bisogno di fare le mie scelte, di agire e pensare, soddisfare i miei bisogni primari ma anche secondari ascoltando e guardando a me stessa. Un tempo il mio consorte mi faceva una ramanzina se tardavo cinque minuti o un po' di più, ma quando tardava lui  non valeva lo stesso discorso. Accettavo, tacevo, cercavo giustificazioni ma il senso di frustrazione non mancava di certo. Poi ho cominciato a non prendermela più per il suo metro di giudizio. Mi sono ripresa il mio territorio. A lui non piaceva che io stessi qui davanti a questo computer, e non per ipotetici tradimenti (sono anzianotta  chi potrebbe volermi?!  anche se non dimentichiamo che ci sono state donne violentate anche oltre il ottanta ) poteva, e può fermarsi accanto a me, leggere i miei scritti e le mie letture, ma più semplicemente non vedeva di buon occhio la mia libertà. Ora non è che ne sia super felice ma accetta che questo sia il mio spazio-tempo. Tutti noi abbiamo bisogno del nostro recinto, del confine che ci delimita entro il quale muoverci liberamente. Il limite può allargarsi o restringersi a seconda della nostra crescita ma è indispensabile averlo, cercarlo, concedercelo e farcelo concedere. Senza il nostro spazio vitale  restiamo ostaggio della volontà altrui che ci impedirà di crescere. Ovviamente i poteri politico-religioso-sociale vedono ciò come fumo negli occhi. Il puledro che non ha pastoie imparerà a saltare il recinto, potrà fuggire in qualsiasi momento e raggiungere la prateria. Si sentirà libero, lo sarà più del recinto, ma avrà ancora confini intorno a sé. I recinti, i paletti sono parte integrante della vita su questo pianeta. Nessuno è mai completamente e del tutto libero. Non può esserlo. Se non lo limitano i propri simili, lo limiterà madre natura o il proprio corpo. Gli asceti, gli illuminati soltanto guardano alla libertà completa e inalienabile. Ma per noi, gente "comune" ,  restano i problemi pratici pratici. Cosa fa una dittatura?! o una religione? tenta in tutti i modi di ridurre lo spazio vitale di libertà di tutti gli individui. Mette le pastoie, innalza muri sempre più alti, spegne le luci, benda gli occhi. E se qualcuno osa ribellarsi lo elimina affinchè altri non tentino di imitarlo. Ovviamente, ciascuno deve cercare giorno per giorno qual è il proprio spazio vitale. La crescita consiste nello spostare sempre più in là il reticolato, modulandolo sempre e costantemente,  confrontandosi  con ciò e chi lo circonda.  Poi vi è la vera Libertà interiore che è capace di andare ad invadere confini altrui senza disturbare minimamente.

libertà

Questo è lo spazio non-spazio dell'Amore. Chi ama allarga sempre di più il proprio spazio di libertà e allo stesso tempo accetta e promuove l'ampliamento di quello altrui. Forse mi sto perdendo dietro le parole. Se avessimo la telepatia potremmo comunicare in una frazione di secondo senza tema di non essere compresi. Ma ci si deve arrabattare con le parole e correre  il rischio di perdersi dentro. Solo chi conosce la vera Libertà non la teme ed è capace di lasciare che tutti ne godano.

 
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il mio racconto

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che splendido segnale stradale

Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di corre il rischio di vivere i propri sogni ciascuno con il proprio talento

 

"L’unico vero “peccato”  è morire prima d’esser morti consegnandosi alla speranza evanescente di un “altro mondo”,
perchè l’unico significato, l’unica verità sta nel Verbo della Vita:

 

 

da ricordare

vivere con amore è occuparsi delle cose quotidiane con infinita tenerezza".

 

Ognuno di noi ha un paio d'ali,ma solo chi sogna impara a volare.

 

preso da un'amico

Strana Maestra, la Vita: ciò che ti insegna ti serviva sempre molto tempo prima

 

Crescere vuol dire accettare di abbandonare quel che ci è servito ieri, oggi solo un peso,

inutile zavorra

 

credere non è sapere, informazione non è conoscenza

 

da ricordare

vivi come se fosse l'ultimo giorno, pensa come se fossi eterno, perchè il sonno della ragione genera mostri

 

da un giovane amico

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere, non ridere, perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornata buia.

 

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considerazioni da un blog amico

Il CREDERE tranquillizza,ma in modo superficiale,percio si ha bisogno di tante persone per rafforzarlo. E'la più potente DROGA, altera la realta,con le proprie fantasie,soltanto perchè si e paurosi dell"IMMENSITA DELLA VITA

 
Profezia degli Indiani Cree
Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto.
Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato.
Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato.
Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia
 

La legge della montagna: aiuta il tuo prossimo ma solo dopo aver messo in sicurezza te stesso.

 
 
 

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