finestra sul mondo

libertà

Guardiamo tutti ai cavoli di casa nostra, ed è giusto. Ma questa notizia non so se sarà ripresa da giornali e tg. http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Cina-Kirti-monaci-tibetani-si-danno-fuoco-per-chiedere-liberta-religiosa_312487765965.html Ma questi due piccole creature, che si sono immolate per la libertà, non desidero che passino inosservati. La Libertà è un bene che non ha confini, non ha prezzo, non ha esclusioni di sorta. Siamo tutti fratelli e sorelle ed il mio diritto non può essere diverso dal tuo o dal suo. Da quanto tempo l'uomo lotta per la libertà?!  Forse da quando ha iniziato ad avere coscienza di se stesso. Persino gli animali in cattività cercano spazi liberi. E a questa ricerca di libertà si contrappone chi da sempre vuole eliminarla. Non è cambiato nulla, millenni e millenni non è cambiato nulla. Dobbiamo arrenderci?! No, non credo. La vita forse è racchiusa anche in questo: lottare per essere, divenire liberi. Non tanto, indispensabile certo, una libertà esteriore ma una interiore. Infatti vivere in un mondo che ti riconosce libero senza sentirti libero ha poco senso.

Noi viviamo in un paese che di libertà ne riconosce ben poca. Molti credono, si illudono di vivere in una nazione democratica e libera, ma si ingannano. Ci è stata sempre più negata da vent'anni a questa parte. E ci viene sempre più negata. Uomini politici che fanno sempre riferimento, per le loro porcate, a ciò che vuole l'Europa. E poi, loro stessi stanno affamando il popolo mentre pochi giorni fa, pare, in sordina, si siano aumentati il loro "misero" stipendio di  altre 1.135 euro come se non bastasse quello che già percepiscono   di decine di migliaia di euro. Perché non guardano al comportamento, stipendi e privilegi dei parlamentari e ministri degli altri Stati della U.E.?!!!  e si adeguano!!!! Vano parlare della casta che ci ha portato sull'orlo del fallimento. La loro libertà, in questo caso, equivale alla privazione della nostra. Se davvero fra non molto ci sarà il fallimento dello Stato Italiano, cosa faremo?! Quando vedi il temporale trovi un rifugio o prendi l'ombrello prima di uscire. Quale potrebbe essere il nostro rifugio?! credo che sia innanzi tutto quello dell'unione. I cittadini che la pensano allo stesso modo, che hanno gli stessi bisogni dovrebbero unirsi. Non in una associazione formale, ce ne sono fin troppe e spesso a sproposito, ma in una sostanziale. Una associazione informale che faccia sentire di appartenere ad un popolo. Quando, decenni fa, oltre la metà dei contribuenti non pagò il ticket sul medico di famiglia, si era trasformato in un popolo. E se ne avvantaggiarono anche coloro che l'avevano già pagatoa. Se ci prepariamo al peggio ci troveremo benissimo se il peggio non accade, ci troveremo meglio se dovesse accadere. Proviamo ad immaginare già il default, e noi? La borsa sale e scende. Loro si arricchiscono e noi no, noi sempre più poveri. Il prezzo del petrolio scende  ma la benzina  aumenta sempre. Continua ad aumentare, anche se non ne parlano. Parla la colonnina della stazione di rifornimento. Perché?! "Loro" continuano ad arricchirsi senza trovare un punto d'arrivo. E noi continuiamo a sprofondare senza mai toccare il fondo. In questo caso la loro libertà di fare come caz....gli pare sta invadendo e violando la nostra libertà di vivere  senza essere privati della dignità e rispetto. Quello che continuamente chiamano "crescita" è semplicemente una parola per prenderci per i fondelli. Una specie di bella grossa carota di plastica come quella che usano per far camminare un mulo. Il mulo segue la carota, ma la carota avanza insieme al mulo. Mentre oscilla pare che il mulo possa raggiungerla, ha la sensazione che gli manchi un tantino così per mangiarsela ma la carota è sempre là, mentre il padrone gli fa trasportare grossi carichi fott....lo alla grande e senza la possibilità che il mulo si ribelli. La crescita non esiste. E' una super fantastica balla. Esiste la civiltà, esiste il ben essere, l'evoluzione, esiste  giustizia ed equità, esiste l'uomo e la donna. Oggi dobbiamo divenire consapevoli che siamo in un vicolo cieco e rischiamo di rimanerci a morire miseramente. Dobbiamo renderci conto che questo gioco è finito e dobbiamo iniziarne un altro. Non è il paradiso terrestre che io sto promuovendo. Anche quello è solo una favola per tenere buoni i bambini. Non dobbiamo cercare, desiderare, sperare nel paradiso. Questa vita vissuta degnamente e pienamente è già un meraviglioso paradiso. Ci siamo già in paradiso, solo che non abbiamo occhi per vederlo. Siamo in un meraviglioso prato fiorito e invece di goderne appieno ci affanniamo a cercare la rosa blu. Sarà anche bella, ma è fredda, inodore, artificiale. Potrebbe essere di plastica e non te ne accorgeresti. Inseguiamo una vita che è finta, artificiale, di plastica scadente per giunta.

Una rosa di plastica non sa che farsene della libertà. Ma una rosa vera ha bisogno del terreno, dell'acqua, del sole, dell'aria. Deve difendersi dagli insetti, deve accettare il temporale, deve rischiare continuamente tutta se stessa. Non ha alcuna sicurezza, non cerca certezze: vive. Vive soltanto. Con questo non intendo dire che dobbiamo rinunciare a tutta la tecnologia che abbiamo. Semplicemente tecnica e conoscenza devono tornare al servizio degli uomini e non gli uomini schiavi della tecnologia, del mercato, delle leggi porcellum, delle religioni, delle tradizioni. Chi è vivo e vuole la propria vita degna di essere vissuta, deve essere libero. E libertà vuol dire anche avere da bere acqua pulita e da mangiare cibo nutriente e sano. Vuol dire poter esprimere le proprie idee, vuol dire decidere della propria vita e della propria morte, senza censure, senza leggi capestro. L'edificio eretto con il sacrificio dei nostri avi ora sembra sul punto di crollare. Nessun catastrofismo, semplicemente spostarci un poco più in là e ricostruire con la saggezza ed il coraggio e l'entusiasmo che viene dall'esperienza. Ho avuto modo di osservare che "come nel grande così nel piccolo, come sopra così sotto" è verità. Quel che ho sperimentato nella mia vita non è dissimile da ciò che sta avvenendo nella società. Non possiamo inventare l'acqua calda ma possiamo scoprirla.