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IL TE' di Teresa Ramaioli

Post n°14047 pubblicato il 21 Giugno 2014 da dinobarili
 

IL TE' 

di

Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 20/06/14 alle 14:17 via WEB
IL TE'----Il tè nacque in Cina migliaia di anni fa e veniva utilizzato consumandone le foglie come medicinale. Il tè era infatti capace di favorire l'attenzione, la concentrazione, di guarire la depressione e altri malanni. Nel VII sec. d.C., sotto la dinastia Tang il tè divenne la bevanda nazionale cinese, si faceva essiccando le foglie della pianta, per poi pressarle fino ad avere dei panetti duri, facili da trasportare (nidi o mattonelle). Per ottenere la pozione veniva staccato dal blocco una minima quantità di prodotto, frantumato nel mortaio, e poi bollito in acqua con altri ingredienti come sale, zenzero, buccia d'arancia, latte e qualche volta cipolle. Ancora oggi in alcune aree di Tibet, Mongolia e India il tè è preparato quasi allo stesso modo. Da qui in poi molti popoli ne iniziarono la coltivazione e il consumo, ognuno seguendo i propri usi e costumi. In Europa questa bevanda sbarcò intorno al 1610 grazie ai mercanti della Compagnia delle Indie orientali olandese, dapprima riservato solo ai nobili e alle classi sociali più ricche( per il prezzo proibitivo) , pian piano diventò più acquistabile e il suo consumo si diffuse anche al resto della popolazione. Proprio perchè era legato a grandi interessi economici, il nobile infuso fu causa anche di conflitti e di battaglie, ricordiamo il "Boston Tea Party", quando nel 1773 i coloni inglesi che abitavano nel Nuovo Mondo, si ribellarono alla loro madre patria e per protesta buttarono a mare 340 casse di tè. Fu la scintilla che provocò la guerra di indipendenza delle colonie e l'inizio di tutti gli eventi che portarono ala nascita degli Stati Uniti d'America.Tutti i numerosissimi tipi di tè derivano da un'unica pianta che appartiene al genere Camellia della famiglia delle Theaceae. I ceppi originari si trovavano solo in Cina, denoninata Camellia Sinensis e in India, denoninata Camellia Assamica. Oggi esistono piantagioni in molte parti del mondo. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 21/06/14 alle 11:54 via WEB
Chiesa di Santa Maria Incoronata --Milano-- É una chiesa doppia : la chiesa di sinistra, guardando dal sagrato, é la più antica perché esisteva già in età comunale, retta dai padri Eremitani di S. Marco ed intitolata a Santa Maria di Garegnano. Agli inizi del XV secolo, accanto alla chiesa, fu costruito un convento per i padri agostiniani, i quali restaurarono l’antica chiesa nello stile di quel secolo (il tardo gotico) e, poiché i lavori terminarono proprio in occasione dell’incoronazione a duca di Milano di Francesco Sforza (1451), la intitolarono a Santa Maria Incoronata e la dedicarono al nuovo signore. Nove anni dopo Bianca Maria , signora di Cremona, volle che fosse costruita una chiesa a lato di quella del consorte, del tutto identica, anzi congiunta in modo da formare un’unica chiesa, che venne fondata nel 1460. Con questa opera Bianca Maria desiderava suggellare pubblicamente la loro fedeltà. Nella chiesa si trovano varie opere come “Il Cristo premuto sotto il Torchio” del Bergognone e la serie di affreschi barocchi della vita di S. Nicola da Tolentino, probabile opera di Ciro Ferri. Interesse è la biblioteca del convento annesso alla Chiesa, che si trova al primo piano; a tre navate, sostenute da colonne , alcune delle quali presentano parte della decorazione originale a finto marmo. Il motivo di interesse è che si tratta di una delle poche biblioteche di Milano dipinte pervenute fino ad oggi. I dipinti , sono stati scoperti sotto intonaci e strati di calce che ne nascondevano la presenza. Il restauro di questi dipinti è terminato nel 2000. Sulle volte della navata centrale è ben visibile il sole raggiato, simbolo di Sant'Agostino, mentre sulle lunette sono raffigurati i padri della Chiesa. Questa parte del convento era famosa perché costituiva un circolo culturale importante, tanto che intellettuali e illustri personaggi della città, donarono intere raccolte di volumi e codici preziosi, ora conservati nella Biblioteca Ambrosiana. Nel refettorio, su una parete era affrescata una Crocefissione, realizzata nel primo decennio del Cinquecento che fu smembrata e collocata fuori dalla chiesa. Buona passeggiata a Milano, ciao Teresa
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