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IL PANINO di Teresa Ramaioli

Post n°14614 pubblicato il 29 Luglio 2014 da dinobarili
 

IL PANINO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 28/07/14 alle 18:21 via WEB
IL PANINO----La storia del panino passa attraverso il genio rinascimentale di Leonardo Da Vinci il quale, oltre ad essere pittore., scultore, architetto, ingegnere, matematico, anatomista, musicista e inventore, era anche appassionato di arti culinarie. Il genio toscano, nelle insolite vesti di chef del “Signor Lodovico” il Moro, tra le istruzioni per preparare un infuso di lattuga o delle creste di gallo ornate di mollica di pane, inventa un tramezzino non riuscendo però a trovargli un nome: “Pensavo di prendere una fetta di pane e metterla fra due pezzi di carne: ma come posso chiamare questo piatto?” Sarà un incallito giocatore di carte, ben due secoli dopo, a rispondere all’interrogativo leonardesco. Il conte Lord Sandwich era talmente preso dal suo vizio da non riuscire ad abbandonare il tavolo verde neanche per mangiare; facendo di necessità virtù, decise di farsi servire l’arrosto di carne, che costituiva la sua cena, non su di un piatto bensì tra due fette di pane imburrato. Il nobile aveva trovato il sistema infallibile per gustare il proprio pranzo senza doversi alzare e interrompere la partita, lasciando così una traccia curiosa nella storia del panino. Ciao Teresa

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/07/14 alle 10:46 via WEB
Una leggenda narra che Gian Galeazzo Visconti, mentre stava cacciando, non riuscì più a rimettere in piedi il suo cavallo che era caduto in un pantano e venne per quel motivo deriso da alcune nobildonne: prese quindi la decisione di edificare una Certosa, di modo che nessuna donna potesse mai più posar piede in quei luoghi (in accordo ad una regola dei certosini che vieta alle donne di entrare nei loro edifici di culto). Verosimilmente Gian Galeazzo, più che dal sentimento cristiano, fu mosso dall'ambizione di consolidare la propria egemonia nell'Italia Settentrionale e di acquistarsi la fama di protettore dell'arte e della religione: infatti vedeva il progetto del monastero con basilica come imponente sepolcro destinato ad accogliere le tombe della famiglia Visconti, ideale completamento al Castello di Pavia, sua residenza favorita, e all'immenso Parco. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa
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RicamiAmo
RicamiAmo il 29/07/14 alle 11:43 via WEB
ciao , post interessante, serena giornata delia
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 29/07/14 alle 15:01 via WEB
Grazie Delia, ciao Teresa
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maddamark
maddamark il 29/07/14 alle 21:24 via WEB
Grazie per la lezione di storia. Nottissima Maddalena
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