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AGOSTO A PAVIA racconto (710) di Dino Secondo Barili

12 AGOSTO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 12 agosto 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

710

I racconti dell’estate

Agosto a Pavia

A parecchie persone, ogni anno, sorge un problema… dove e come passare le vacanze nel mese di agosto. Un anno fa è stato così anche per la Dott. Adelaide, quarant’anni, bellissima, single (da poco tempo), Dirigente presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Per una persona che da poco tempo è diventata single il caso si presenta complesso. A quarant’anni, molte persone sono già accoppiate. Le amiche si sono assottigliate. Gli amici si contano sulle dita di una mano. Tuttavia Adelaide, da persona positiva quale è sempre stata, non si è fatta un problema. Dal primo di agosto dello scorso anno, Adelaide, ogni mattina era solita recarsi in Piazza della Vittoria per gustare il caffè e leggere il giornale… al solito Bar. Qualche lettore dirà che queste non sono ferie. Vero… ma in mancanza d’altro? Adelaide oltre a prendere il caffè e leggere il giornale … sbirciava la gente…si guarda intorno. Non è che a Pavia ci sia una grande varietà di persone, ma un po’ di gente frequenta Piazza della Vittoria… anche turisti. Il primo di agosto dello scorso anno, mentre prendeva il caffè, Adelaide ha dato un’occhiata alle persone della Piazza. Poco lontano da lei incrociò la figura della sua coetanea e Collega Dott. Caterina che sola soletta attraversava Piazza della Vittoria. Caterina e Adelaide si incrociarono negli occhi e le due colleghe si ritrovarono sedute al medesimo tavolino. E’ stato un bell’incontro perché le due coetanee si confidarono le rispettive situazioni e le relative aspettative. “Vedi, Adelaide, essere single è bello sotto parecchi aspetti… sotto altri no. Il periodo meno bello dell’anno per essere single… è il periodo delle ferie di Agosto. Vorresti fare tante cose…ma da sola, combini poco o nulla” Adelaide si incendiò. “Hai ragione. E’ proprio così… però, se ci pensi bene… te ed io siamo due… e in due possiamo rimediare. Cosa ne dici?” Sembrava una delle tante frasi fatte. Invece, no. Caterina, bella, vispa e allegra quarantenne prese la palla al balzo. “Adelaide … cosa dici se stasera andassimo a ballare? Conosco un localino mica male… Ho anche degli amici” Adelaide stava per rispondere quando i suoi occhi sono stati attratti da due Signori, sui cinquant’anni, che attraversavano Piazza della Vittoria in quel momento. Li riconobbe. Erano il Colleghi, Amilcare e Ippolito, due fusti da fine del mondo. Nell’ Agenzia presso cui lavorava erano considerati … i più bei “esemplari maschili” in circolazione. Tutte le donne dell’Agenzia sbavano per loro. Ora, erano a due passi da Adelaide e Caterina e le due quarantenni non potevano (e non volevano) lasciarseli sfuggire. E’ stata Caterina, la più intraprendente. “Penso che un caffè non potete rifiutarlo” Amilcare e Ippolito scoppiarono in una risata. “Visto cosa vogliono dire gli oroscopi? Questa mattina il mio oroscopo diceva… “incontrerai una persona conosciuta…e sarà un sorpresa. Ecco la sorpresa” Quando le persone si conoscono da tempo non hanno bisogno di tanti preamboli. Caterina aveva una simpatia per Ippolito. Sul posto di lavoro non aveva mai osato,. Ma ora che era in Piazza della Vittoria… non c’erano limiti. Anzi, fece in modo di averlo vicino, vicino. La stessa cosa fece Adelaide. Oggi, gli uomini sono pochi… e le donne parecchie… E’ quindi  ovvio che siano le donne a prendere l’iniziativa. Caterina lanciò il sasso… “Adelaide ed io stavamo progettando di andare a ballare questa sera… Cosa ne dite?” Amilcare si mostrò entusiasta. Aveva proprio voglia di sgranchirsi le gambe. Ippolito, però, era un precisino… “Si, si… per me va bene… Però è solo mattina… prima di sera cosa facciamo?” – “Andiamo a Ticino …” rispose velocemente Adelaide. L’idea ha avuto successo. Dopo il caffè la compagnia si è diretta lungo Strada Nuova per raggiungere la riva del fiume. Si dice che è l’ambiente a creare l’atmosfera. Caterina teneva sottobraccio Ippolito il quale si lasciava coccolare. La quarantenne era dolce come il latte ed avrebbe sciolto anche i ghiacciai dell’ Himalaya. Ogni tanto si fermava in modo che tra le due coppie ci fosse una certa distanza. Il fiume Ticino era a due passi. Due passi lungo la riva… ed ecco la corrente del fiume che invitava a sognare… Adelaide aveva una passione per l’acqua. Appena la vide si entusiasmava. “Amilcare cosa ne dici se andassimo ad intingere le mani nell’acqua del fiume? A Pavia dicono che porta bene…” Amilcare accennò ad un sorriso. “Voi donne pavesi … ne sapete una più del Diavolo. Perché intingere le mani nell’acqua del fiume porta bene?” Adelaide aveva la risposta pronta. “Perché l’acqua del fiume è partita dalla Svizzera dove nasce il fiume Ticino ed è arrivata fino a Pavia … Lungo il tragitto ha raccolto infinite sensazioni ed emozioni. Quindi a Pavia tali sensazioni ed emozioni le dona a tutti coloro che ne vogliono approfittare…Logico?”

Amilcare ha dovuto ammettere che Adelaide aveva una sua logica. La quarantenne era bellissima ed una donna bellissima colpisce in profondità. Amilcare si sentì toccato dalla voce languida e non riuscì più a toglierle gli occhi di dosso. La quarantenne ne approfittò per accarezzargli il viso. Come poteva Amilcare rimanere indifferente? Infatti, reagì con un bacio appena sfiorato. Uno di quelli che assomiglia ad una folata di vento… ma vento non è. La quarantenne accennò ad una nuova carezza e Amilcare l’abbracciò dolcemente. Si sa che gli abbracci sono il preambolo dei baci… e i baci sono l’anticamera di molte cose. Anche Caterina si era data da fare. La passeggiata lungo la riva del Ticino si stava trasformando in una romantica corsa verso angoli appartati dove l’intimità è garantita. Quando i baci abbondano … non occorre aspettare la sera per andare a ballare. - Questo è il racconto 710, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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