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PASSEGGIATA A BRONI (PAVIA) racconto (744) di Dino Secondo Barili

Post n°15407 pubblicato il 15 Settembre 2014 da dinobarili
 

15 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 15 Settembre 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

744

Una domenica a Broni (Pavia)

Settembre è il mese delle Feste e delle Sagre Patronali. Anche se la crisi economica non perdona e lascia strascichi difficilmente colmabili… le iniziative locali non mancano. Sembrano uno sforzo immane per dire che … nonostante tutto bisogna andare avanti. Ieri, domenica, c’era festa grande a Broni (Pavia), diecimila abitanti circa, città dell’uva e del vino. Infatti, la cittadina si trova ubicata ai piedi delle Colline dell’Oltrepò Pavese… un interminabile vigneto. Uve pregiate di tutte le varietà. Ogni anno settembre è il mese della raccolta dell’uva, quindi, la domenica è un richiamo per assaggiare la varietà delle varie produzioni e per divertirsi un po’. Le iniziative locali cercano di conciliare il vino con le scuole di danza, con gli sbandieratori e esibizioni di vario genere. L’importante è fare spettacolo, cercare di attirare più persone possibili. Broni non ha bisogno di molte cose per attirare la gente. Basta vedere le colline che la guardano dall’alto per immaginare piacevoli passeggiate tra i vigneti… incontri con il mondo magico della vite e dell’uva… storie di mondo che affonda le proprie radici in millenni di storia. Ecco perché una domenica a Broni è sempre un piacere. Un piacere osservare le bancarelle con gli oggetti del tempo che fu. Osservare la gente che guarda. Prende in mano i vari oggetti. Li esamina con attenzione e qualche volta esclama. “quest’oggetto lo avevo anch’io… anzi, devo averlo ancora. E’ in qualche parte della cantina… rintanato chissà dove” Ieri, domenica, a Broni, la Signora Maria, ottant’anni, diceva proprio la stessa cosa. “Altri tempi … i miei tempi. Allora, gli oggetti si usavano e si conservavano come cose preziose. Oggi, quegli oggetti sono finiti al mercatino dell’usato. Al massimo vengono guardati con sufficienza… soppesati, e… “ecco questo andrebbe bene per essere appeso in cucina… in quell’angolo nascosto… tanto per riempire. Fare scena Eppure basta guardarsi intorno e notare come è cambiata la società. Oggi c’è di tutto e di più… Manca solo la voglia, il desiderio che avevo io di possedere…quando avevo dieci anni…” La Signora Maria, dopo la chiacchierata se ne è andata via. Ha lasciato il posto al Signor Giampiero, settant’anni. Anche il Signor Giampiero vorrebbe dire qualcosa, ma ha passato una vita a lavorare e ha solo voglia di cercare alcuni suoi coetanei per scambiare quattro chiacchiere. Tra le pochi persone con il viso sorridente c’era una coppia. Lui, Giuseppe, quarant’anni... lei Iside, trentacinque… Si tenevano teneramente per mano da innamorati. Si guardavano negli occhi e sorridevano. Si sono conosciuti da poco e sono ancora in luna di miele. Ecco la passeggiata potrebbe chiudersi con l’immagine dei due innamorati che si tengono per mano. E’ l’immagine del tempo che si rinnova… lasciando spazio alle illusioni, al domani che verrà. A poco vale l’agitarsi del cantante di strada che, urlando, cerca di attirare l’attenzione su di sé. A volte non serve agitarsi per colpire l’attenzione della gente… Bastano le persone innamorate a fare spettacolo… autentico spaccato di una società che cambia. - Questo è il racconto 743, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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Commenti al Post:
annamariamennitti
annamariamennitti il 15/09/14 alle 08:11 via WEB
....si è vero ,con settembre arriva la malinconia,dalla finestra ho intravisto un uomo già con ii suo berretto, una ragazza con un pllover di lana e allora mi sono detta l'Estate è finita ....però è necessario spostarci per le contrade ,per rivedere come ogni anno "la vendemmia" festa bellissima senti sempre lo stesso profumo del mosto, gli stessi movimenti è un gran piacere rivederli..e senza rimpiangere l'estate ....ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 18:03 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Bello il ricordo dell'estate. Ogni stagione, però, ha le sue bellezze. La vendemmia ha qualcosa di magico. Buona serata. Dino
(Rispondi)
monellaccio19
monellaccio19 il 15/09/14 alle 11:56 via WEB
Splendida giornata per te. Carlo.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:34 via WEB
Ciao Carlo - Buona serata a te. Grazie per la visita. Dino
(Rispondi)
menegi53
menegi53 il 15/09/14 alle 11:57 via WEB
Bello Dino! Un angolo di mondo, quelli delle sagre e dei mercatini, che ha ancora il suo fascino e che mi piace moltissimo, pur infondendomi un po' di nostalgia! Ti abbraccio e con un sorriso ti auguro un buon inizio di settimana.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:38 via WEB
Ciao Giovanni - Grazie del bel commento. La nostalgia è un richiamo troppo forte per essere ignorato. Buona serata. Dino
(Rispondi)
RicamiAmo
RicamiAmo il 15/09/14 alle 14:24 via WEB
Bello il mercatino, a me è sempre piaciuto. Io ci sono stata a Venezia il 6 settembre con i miei figli e marito era una meraviglia di cose usate di un tempo, ed è stato emozionante vedere tutti quei oggetti, però dopo mi sono intristita perchè ho dovuto lasciare la mia piccolina all'Università e sono tornata a Rimini così è la vita, scusami delle chiacchiere un abbraccio delia.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/09/14 alle 17:54 via WEB
Ciao Delia - bel commento. Le emozioni sono sempre forti quando toccano affetti e nostalgia. Buona serata. Dino
(Rispondi)
annamariamennitti
annamariamennitti il 15/09/14 alle 15:13 via WEB
GLI ZAMPOGNARI In pieno romanticismo, le figure arcaiche, quasi misteriose, di questi rozzi pastori con mantelli provenienti dalle montagne, nel segno di tradizioni secolari, colpìrono la fantasia e l’estro di molti artisti, poeti, scrittori ma anche musicisti e compositori. Tra questi ultimi vale la pena di richiamare l’esperienza di Hector Berlioz, che scrisse di essere rimasto affascinato da questi musicisti di strada, seguiti per ore per piazze e strade di Roma e successivamente cercati tra le montagne abruzzesi. In una recente mostra “Berlioz: viaggio musicale in Italia”, aperta nello scorso mese di luglio in Francia, nella cittadina natale di Côte Saint-André, emerge che in occasione di quel viaggio in Abruzzo il famoso musicista fosse accompagnato dal compositore tedesco Jakob Ludwig Felix Mendellsohn, autore di pastorali che pure sarebbero state ispirate alle dolci e malinconiche sonorità delle zampogne.
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