Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi di Settembre 2018
BILANCIO DI FINE STAGIONE
Dopo la meravigliosa fioritura di iris nella primavera scorsa, il mio giardino ha prodotto proprio poco.
La terribile gelata invernale deve avere colpito duro: l'oleandro dopo che gli ho potato rami e foglie danneggiati è sì ricresciuto, ma non è sbocciato nemmeno un fiore, il melograno ha fatto pochissimi fiori rossi e di conseguenza i frutti che stanno crescendo saranno non più di una decina. Sull'arancio e sul limone di fiori nemmeno l'ombra. Morte la verbena, i piccoli crisantemi e le dalie, la peonia col caldo era seccata, ho tolto tutto ciò che pareva morto e ora pare stia ributtando.
L'enorme e unico topinambur dell'anno scorso si era riprodotto con decine di piccole piante, che però mio marito con pazienza ha estirpato perchè non voleva un'invasione di topinambur e mi ha diffidato dal portarne altri. In aggiunta, senza dirmi niente, aveva tolto quasi tutte le belle di notte, tanto, diceva, quelle ricresceranno senz'altro. Peccato che abbia tolto quasi tutte quelle rosse e ha lasciato le gialle, così gli "incroci" che creavano svariate sfumature questa volta sono molto meno belli...
Si è dedicato a sistemare nei vasi le sue piante grasse, il risultato è carino, ma... soltanto verde e le piante sono ancora piccine...
I lamponi mi hanno soddisfatto con una produzione abbondante che ci ha procurato frutti per un lungo periodo: i nipotini, che prima li guardavano con sospetto, dopo averli assaggiati... quando venivano a casa nostra correvano subito in giardino a mangiare i lamponi!
Anche la lavanda ha fatto il suo dovere di fioritura, con abbondanza di profumo e di insetti sui suoi fiorellini; ora sarebbe il momento di potarla, ma è ancora bassina anche se bella compatta, magari quest'anno la lascio così.
Mio marito aveva comperato due bustine di sementi di fiori: portulaca e bocche di leone, però le ha seminate troppo tardi, i fiori stanno spuntando a stento ora, accidenti alla sua solita pigrizia!
Io avrei desiderato un'estate con più colori in giardino, più fioriture, invece solo il verde... non mi soddisfaceva molto. Il mio sogno sarebbe di cercare e sistemare una serie di piante che in successione garantissero fiori (e colori) per quasi tutto l'anno e d'inverno le bacche rosse. Ma siamo ben lontani da questo effetto, anzi mio marito continua a sostenere che ci sono già troppe piante e guai se ne porto delle altre. Invece io ho appena portato dei piccoli crisantemi di vari colori, che almeno rallegrino quest'ultima parte della bella stagione e chissà che non riesca a farli sopravvivere.
La maggiore soddisfazione me la dà proprio in questi giorni la yucca che venne dal giardino di mio figlio: è sempre più grande e bella e sta facendo ben tre alte fioriture.
Direi che questo mi sta consolando dalla delusione del troppo e solo verde dell'estate.
Però, com'è difficile fare il giardiniere! Spero di migliorare pian piano...
Ecco la yucca...
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AUTUNNO LENTO
Arcimboldo, Autunno
Mucha, Autunno
Pare che, da calendario, l'autunno inizi oggi.
In realtà pare non voglia ancora iniziare, è ancora cammuffato da estate: fa troppo caldo, scarse le foglie cadute, ancora tanti fiori in giro, un'esplosione colorata.
Questa strana stagione anche nei propositi e nei pensieri non mi spinge a chiudere con le vacanze estive. Strana idea: “vacanze” per chi è in pensione non dovrebbe aver senso, eppure c'è questo periodo di ore e giorni rallentati e più vuoti di impegni in cui ciò che accade è spesso ricercato, elaborato e vissuto con più calma e meditazione, capita più facilmente di ripercorrere il passato magari attraverso letture più intense che rievocano storie personali e fanno pensare a come ero e a come sono.
L'autunno, la ripresa degli impegni e del più o meno consueto andamento di vita dovrebbe stimolare anche il pensiero rivolto al come sarò, ma ancora non ci riesco, questa bellissima stagione a oltranza mi ostacola, andrei volentieri al mare a sdraiarmi sulla sabbia sotto questo sole ancora caldo ma non bruciante, entrerei nel mare che a fine estate è così tiepido, direi a me stessa: -Vita, aspetta, non correre così in fretta, dammi ancora del tempo…- Per che cosa? Non lo so ancora e non ho fretta di scoprirlo, vorrei che la stagione delle vacanze continuasse a svanire così poco a poco, che il buio non mi sorprendesse troppo presto la sera ancora per chissà quanto.
L'agenda si sta riempiendo, si va delineando ciò che sarà nei prossimi mesi: qualcosa è ormai certo, qualcosa è ancora ambiguo e a rischio di nuove ansie, forse per questo cerco di non pensarci e mi aggrappo giorno per giorno a ciò che di bello accade, al sole che splende ancora così forte, alla allegria degli abiti estivi, alla luminosità di una passeggiata all'aria aperta, a un gelato che rinfresca.
Finchè l'autunno è così, mi piace; verranno i giorni troppo grigi, troppo corti, fuori e dentro di me… chissà se a superarli mi basterà questa provvista di sole.
Per ora il mio autunno assomiglia di più a Mucha che a Arcimboldo
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TUTTI HANNO COMINCIATO
Lunedì è ripresa la scuola per tutti i nipotini.
Il giorno prima eravamo stati a Montelupo da Riccardo. Io ho sempre quella puntina di dispiacere di vederlo così poco, soprattutto in confronto a quegli altri che abitano vicini a me, quindi è una gioia raddoppiata quando riusciamo ad organizzare un incontro o una giornata insieme, come domenica scorsa. Mi pare che anche lui sia molto contento di stare con noi: abbiamo guardato insieme tutto il necessario che aveva già messo nello zaino, abbiamo fatto una passeggiata al mercato del paese dove gli ho comperato un grosso gatto di peluche su cui aveva lasciato gli occhi e il cuore, nonostante suo padre (mio figlio) dicesse:- Ma ne hai già tanti!- Però una nonna può permettersi di viziarlo un poco e i peluche gli piacciono ancora molto, nonostante i suoi otto anni.
Poichè comincia la terza elementare gli ho portato un libro sugli uomini primitivi (quelli che trovo nei miei mercatini) e sono stata sorpresa nel vedere quanto lo ha gradito, tanto da accoccolarsi sul divano, gatto da una parte e libro in mano immergendosi nella lettura e commentando a tratti ciò che leggeva. Mi ha detto che la storia gli piace molto…
Io ero rimasta che non amava ancora molto la lettura quindi sono stata doppiamente (e felicemente) sorpresa. Poi ho saputo che nelle ultime settimane aveva letto, senza essere sempre stimolato dai genitori, un altro libro che gli avevo portato al nostro incontro precedente: era “Cipì”, un romanzetto per bambini che con i miei scolari aveva sempre avuto successo, e anche questo gli era piaciuto. Chissà se siamo finalmente agli inizi di una carriera di lettore…
Gli altri tre bimbi invece, come tutti gli anni, sono stati “nostri” il primo giorno di scuola, perché, con gli orari di lavoro dei loro genitori e con la mensa scolastica ancora non in funzione, a noi nonni toccava il compito di andarli a prendere all'uscita e farli pranzare a casa nostra. Io sono sempre un po' in agitazione quando vengono loro tre a pranzo da noi senza i genitori: cosa preparargli di buono visti i gusti difficili dei bambini moderni, come sistemare un po' in giro in modo che non combinino guai...
Mio marito è andato a prendere Diletta alla materna, io i due più grandi alla scuola primaria. Dove, come al solito, ho incontrato antichi miei scolari che ora prendevano i loro figli: segno del tempo inesorabile che passa!
E' sempre una bella emozione stare lì all'uscita, la prima uscita dell'anno, nella grande confusione del primo giorno, vedere gli occhioni sbarrati dei bimbi sulla porta alla ricerca del genitore o del nonno in attesa, che poi diventa un grande sorriso, vedere quel filo di apprensione delle maestre che devono avere tutto sotto controllo…
C'ero anch'io tra loro, un tempo… come sembra lontano! Ora non mi stringe più il cuore il ricordo, è diventato dolce, appena un po' malinconico… ma ogni cosa ha il suo tempo, ora il mio tempo è un altro… e non necessariamente meno affascinante...
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QUANTO GELATO !
E' tornato a Firenze il Festival del Gelato, edizione autunnale. Lo fanno due volte all'anno, in primavera e in autunno, con un biglietto dal costo dell'entrata a un museo si ha diritto a un certo numero di assaggi... abbastanza consistenti: gusti nuovi inventati dai migliori gelatieri in competizione mondiale (stavolta c'era anche un Giapponese), che hanno vinto le eliminatorie e che per decretare il vincitore assoluto contano sui voti di noi assaggiatori.
Io in questi anni diverse volte non mi sono fatta mancare l'appuntamento goloso, ultimamente attraverso una rivista vengono messi in palio dei biglietti gratis ai primi che mandano una mail di richiesta in un certo giorno, da una certa ora... Ed io sono riuscita a vincere questo biglietto già tre volte, l'ultima mi ha condotto ieri, col mio biglietto omaggio, a godere delle nuove bontà.
Ma poichè la prima volta che mi capitò c'erano sei assaggi gratis ed io feci un po' di fatica ad arrivare alla fine, la volta successiva invitai mio marito ad aiutarmi nell'impresa e feci bene perchè gli assaggi concessi erano dieci.
Anche stavolta siamo andati in due e per fortuna: gli assaggi consentiti erano TUTTI, cioè 18!!!
Capite? Diciotto gelati! Avevano rimpicciolito i coni, usavano quelli piccini che a volte mettono come decorazione, però, visto che li riempivano tanto da far restare molto gelato sopra in bilico, la quantità totale non era indifferente.
Che pomeriggio! Che merenda!
Mio marito non si è fatto pregare, così abbiamo gustato suddividendoci ogni cono, abbiamo assaporato, valutato, deciso quale secondo noi era il migliore: era un gusto semplice e facile anche da riprodurre in modo casalingo, chiamato dal suo inventore fiorentino "I'David", composto da fiordilatte con un po' di vaniglia Bourbon e mirtilli, che davano al tutto un bel color lavanda. Penso che proverò a rifarlo anche a casa mia...
Vi voglio dire anche quello che ci è piaciuto di meno: un gelato alla fragola e peperone rosso crudo (poca fragola e molto peperone), immaginate un po'...
La manifestazione si svolge al Piazzale Michelangelo, da cui si vede tutta Firenze con i monti intorno, dopo l'impresa per i gelati è stato molto piacevole restare appoggiati alla balaustra ad ammirare il panorama, c'era tanta gente, tanti turisti, come al solito, ma è sempre uno spettacolo incantevole, è un luogo che riempie gli occhi e il cuore con tutta la bellezza di questa città.
Ed io sono contenta di abitare qui e di potermi godere quel panorama con solo un piccolo giro di autobus.
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LETTERA E TELEVISIONE
Quella mattina ero stata a scuola per la programmazione dei giorni precedenti all'inizio con gli alunni.
Ero rientrata dopo le 13, ero a casa sola, marito e figli al lavoro. Mi ero preparata un pranzo veloce, seduta a tavola avevo aperto la lettera trovata nella posta e indirizzata a me: Ministero della Pubblica Istruzione!
“La signoria vostra, ai sensi ecc. ecc… avendo ottenuto l'abilitazione nelle seguenti classi di concorso ecc. ecc… è invitata a fare domanda per il conferimento di incarico negli istituti di istruzione ecc. ecc...”
Avevo terminato il corso abilitante a giugno, ora avrei potuto insegnare italiano, storia e geografia alle scuole medie e superiori senza latino.
La lettera mi ricordava che era il momento di scegliere: lasciare la scuola elementare? Bel dilemma!
Lo stipendio sarebbe stato maggiore, avrei avuto meno ore di servizio nella scuola, ma avrei insegnato solo quelle tre materie… A me, anima eclettica e un po' irrequieta, rincresceva abbandonare l'arte, la musica e, soprattutto, il francese! E i lavori di collaborazione a classi aperte, i laboratori… in poche scuole superiori si facevano. E i bambini mi piacevano tanto, gli adolescenti molto meno! Che fare? Ero indecisissima.
Meditavo su tutto questo e soprappensiero accesi la televisione: era appena iniziata la tragedia delle torri gemelle, quelle immagini, quel fuoco, la cronaca convulsa mi fece mettere da parte la lettera e la mia scelta e rimasi lì attonita a guardare con angoscia per parecchio tempo quello che sarebbe stato un momento storico decisivo e indimenticabile, che avrebbe cambiato il mondo: era l'11 settembre 2001.
Choccata, dimenticai anche la mia lettera e la ritrovai in giro per casa dopo qualche giorno, intanto avevo già deciso cosa scegliere...
E quei due fatti, quello enorme pubblico e il mio piccolissimo privato, sarebbero restati per sempre uniti, nella mia memoria.
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SETTEMBRE FESTAIOLO
L'estate che finora è stata un po' pazza sembra che voglia rinsavire nel suo ultimo periodo e magari, chissà, si prolungherà ad invadere anche un po' di autunno.
Si prevede un periodo di tempo bello e settembre col sole è l'ideale, non fa più troppo caldo e le giornate non sono ancora troppo corte. All'aperto si sta bene e ci sono tante belle offerte di cui approfittare.
Questo tipo di settembre mi piace.
Da quando ero bambina e la scuola iniziava il primo ottobre, settembre era il mese in cui ci si ritrovava tra amici dopo l'esodo dei mesi estivi, a casa dell'uno o dell'altro, anzi sui muretti di giardini e cortili, si passavano i pomeriggi vivendo intensamente per fare il pieno di bei ricordi in modo da alleggerire il primo periodo di scuola che troppo in fretta sarebbe arrivato. Tutti eravamo cresciuti durante l'estate e le nuove esperienze di ciascuno nelle vacanze diventavano patrimonio comune, facevano crescere tutti ancora un poco. Io ero sempre fuori casa, fino al buio, e i miei genitori si lamentavano di questo… ma avrei avuto tempo di restare poi chiusa in casa a studiare!
Anche per i miei figli è stato così: io riprendevo il lavoro di programmazione a scuola il primo settembre, loro, anche se abitanti di una periferia più urbanizzata di quella bolognese della mia infanzia, passavano molte ore della giornata insieme a coetanei da una signora che era un po' la baby sitter di zona, dava un'occhiata a questi birbanti che si ritrovavano nel suo grande orto-giardino, di quelli un po' selvaggi come piacciono a me. Sì, hanno avuto una grande fortuna.
Settembre è tutto un fiorire di mercati, di feste paesane, di raduni, di sagre, di proposte teatrali e musicali, c'è solo l'imbarazzo della scelta su dove trascorrere i fine settimane e non solo, anche negli altri giorni dal pomeriggio fino a tarda sera ci sono offerte interessanti e occasioni per uscire, ritrovarsi, incontrare gente. Come quando ero piccola, è come un'accelerata, uno sprint finale per fare il pieno di cose belle prima che arrivino maltempo e freddo.
Sarei contenta di riuscire ad approfittare di tutto questo, con calma, sento il bisogno di approvvigionarmi di cose belle, di incontri piacevoli, di scambi gentili e di tempi distesi e miei in questo settembre dall'aspetto dolce. Sto facendo il possibile: qualche ora con un'amica, un mercatino fatto in compagnia di un'altra, contatti epistolari e virtuali tranquilli, incontri con i nipotini, riprendere dall'asilo Cesare e stare un po' noi due soli insieme, occasioni segnate in agenda di altre iniziative a cui non vorrei mancare.
Poi verranno anche le cose serie, impegnative, pesanti, ma non voglio pensarci ora.
Saremmo dovuti anche ripartire col camper per qualche giorno, ma a mio marito è venuto un forte mal di schiena… Ecco come tutto può cambiare velocemente...
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ATTESA
Luigi Rossetto, Attesa
Quest'anno il capodanno di settembre per me è arrivato due giorni dopo, cioè oggi.
Il mese iniziato con un fine settimana mi ha cancellato quell'idea di nuovo inizio che di solito porta con sé. Sabato e domenica sono una fine o un inizio?
Ha contribuito anche il dover finire di sistemare tutto ciò che riguarda il viaggio appena concluso: lavatrici da fare, biancheria da riporre, libri e guide da rimettere negli scaffali, foto da scaricare, fare il punto delle provviste alimentari per le prossime spese.
Così mi hanno colto un po' di sorpresa i post su facebook di chi augura buon anno scolastico ai colleghi o buona vita da pensionato/a a chi ora ha raggiunto l'agognato traguardo entrando nel club a cui io ormai da 11 anni appartengo… ed è un club sempre più numeroso tra le mie conoscenze!
Ma oggi ci siamo, guardo il futuro e ciò che mi attende. E… non lo so. Certo, so che dovrò riprendere la piscina, so che avrò presto un mercato, so che ripartirà il teatro, ma è ancora tutto molto poco definito e ci sono altre faccende in giro, ma molto nebulose in date e svolgimento, c'è ancora molto in sospeso e si tratta di aver pazienza, quella che per me è difficile da mantenere, io vorrei che tutto fosse chiaro da subito.
Non ci posso fare niente, posso solo vivere giorno per giorno, aspettando le novità e sperando che siano positive.
E allora, anche stavolta… BUON ANNO!
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Inviato da: atapo
il 26/07/2024 alle 23:10
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il 10/07/2024 alle 09:57
Inviato da: atapo
il 23/03/2024 alle 19:21
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 11:02
Inviato da: atapo
il 21/01/2024 alle 23:41