LINFOMA MANTELLARE – Zanubrutinib come seconda linea migliora la sopravvivenza globale nel linfoma mantellare recidivato / refrattario

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Zanubrutinib ( Brukinsa ) come seconda linea migliora la sopravvivenza globale nel linfoma a cellule mantellari recidivato / refrattario

Il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) sembra essere numericamente più elevato per i pazienti trattati con Zanubrutinib per il linfoma mantellare recidivato / refrattario nel contesto di seconda linea rispetto alle linee di trattamento successive.

“…Zanubrutinib è un’opzione terapeutica efficace e ben tollerata per il linfoma mantellare recidivato / refrattario. Il trattamento precoce con Zanubrutinib tende ad avere risultati di sopravvivenza migliori “

 

Uno studio ha valutato gli esiti dei pazienti con linfoma mantellare recidivato / refrattario che hanno ricevuto Zanubrutinib negli studi BGB-3111-AU-003 e BGB-3111-206.

I pazienti sono stati divisi in 2 gruppi a seconda che avessero ricevuto il trattamento in seconda linea o in quella successiva.

L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale ( OS ). Gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) basato sulla classificazione di Lugano, la durata della risposta ( DoR ) e la sicurezza.

E’ stato riscontrato almeno 1 effetto avverso di qualsiasi grado nel 96,4% dei pazienti; Il 53,6% ha sperimentato una tossicità di almeno 1 grado 3 o superiore.

Gli eventi avversi di qualsiasi grado si sono verificati nel 94,6% dei pazienti del gruppo di seconda linea e nel 98,2% del gruppo di seconda linea dopo la ponderazione.

Il 56,9% e il 47,8% dei pazienti in ciascun rispettivo gruppo di trattamento hanno avuto almeno 1 evento avverso di grado 3 o superiore.

Il profilo di sicurezza era generalmente comparabile tra i gruppi di seconda linea e quelli di linea successiva prima e dopo la ponderazione.

Fonte: Cancer Medicine 2023

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Indicazioni terapeutiche di Brukinsa

A) BRUKINSA in monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da

macroglobulinemia di Waldenström ( WM ) che hanno ricevuto almeno una precedente terapia, o come trattamento di prima linea per i pazienti non-idonei alla chemio-immunoterapia;

B) BRUKINSA, in monoterapia, è indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da linfoma della

zona marginale ( MZL ) che hanno ricevuto almeno una precedente terapia a base di anticorpi antiCD20;

C) BRUKINSA, in monoterapia, è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con leucemia linfocitica cronica ( LLC )

 

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NOVITA’ TERAPEUTICHE IN ONCOEMATOLOGIA: Asciminib nel trattamento della leucemia mieloide cronica in fase cronica Ph+

Novartis Oncology

Trattamento di 3a linea della leucemia mieloide cronica in fase cronica con Asciminib ( Scemblix ), il capostipite degli inibitori STAMP

Asciminib ( Scemblix ),è il capostipite di una nuova generazione di farmaci – gli inibitori STAMP ( Specifically Targeting the ABL Myristoyl Pocket ) – per la leucemia mieloide cronica in fase cronica.

La leucemia mieloide cronica è un tumore raro del sangue con cui convivono quasi 9.000 italiani. Nonostante i progressi terapeutici, molti pazienti sono costretti a cambiare terapia perché sviluppano intolleranza o resistenza.

Asciminib, a differenza degli altri inibitori della tirosin-chinasi, si lega in maniera altamente specifica alla tirosin-chinasi BCR-ABL1, l’interruttore che accende la malattia.

Uno studio di fase I ha valutato, per una durata mediana di 4 anni, gli effetti di Asciminib in pazienti fortemente pre-trattati e ha dimostrato la sua sicurezza, tollerabilità ed efficacia a lungo termine.

L’esperienza clinica italiana sull’utilizzo di Asciminib nel programma di uso compassionevole condotto tra il 2019 e il 2023 ha poi messo in luce l’efficacia del farmaco nel mantenere e migliorare la risposta molecolare ( MR ) e il suo buon profilo di tollerabilità.

Asciminib versus Bosutinib

Asciminib ha dimostrato un miglioramento dei tassi di risposta molecolare e citogenetica ( MMR e CCyR ) rispetto a Bosutinib ( Bosulif ) un inibitore TKI di seconda generazione nello studio di fase 3 ASCEMBL in pazienti di età pari o superiore a 18 anni con leucemia mieloide cronica in fase cronica.

Nello studio, il tasso di risposta molecolare ( MMR ) alla settimana 24 è stato del 25,5% e del 13,2% per Asciminib e Bosutinib, e il tasso di risposta citogenetica ( CCyR ) alla settimana 24 è stato del 40,8% contro il 24,2%.

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EHA 2023 PODCAST – Studio di Fase II: la combinazione di Gilteritinib Azacitidina e Venetoclax nella leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3

Astellas

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCAST – STUDIO DI FASE II: la combinazione di Gilteritinib ( Xospata ) Azacitidina e Venetoclax è sicura ed efficace nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3

 

Studio di fase II

Gilteritinib è un inibitore FLT3. La combinazione di Azacitidina, Venetoclax e Gilteritinib è risultata sicura ed efficace nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3. La combinazione sembra migliorare i tassi di risposta e la sopravvivenza globale rispetto alle aspettative storiche della leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3 trattata con agente ipometilante più Venetoclax ma senza inibitore FLT3.

Phase II Trial

Gilteritinib is a FLT3 inhibitor. The combination of Azacitidine, Venetoclax and Gilteritinib is safe and effective in patients with FLT3-mutated acute myeloid leukemia ( AML ). The combination appears to improve response rates and overall survival ( OS ) compared to historical expectations of FLT3-mutated acute myeloid leukemi treated with hypomethylating agent plus Venetoclax without a FLT3 inhibitor

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