NOVITA’ TERAPEUTICHE IN ONCOEMATOLOGIA: Asciminib nel trattamento della leucemia mieloide cronica in fase cronica Ph+

Novartis Oncology

Trattamento di 3a linea della leucemia mieloide cronica in fase cronica con Asciminib ( Scemblix ), il capostipite degli inibitori STAMP

Asciminib ( Scemblix ),è il capostipite di una nuova generazione di farmaci – gli inibitori STAMP ( Specifically Targeting the ABL Myristoyl Pocket ) – per la leucemia mieloide cronica in fase cronica.

La leucemia mieloide cronica è un tumore raro del sangue con cui convivono quasi 9.000 italiani. Nonostante i progressi terapeutici, molti pazienti sono costretti a cambiare terapia perché sviluppano intolleranza o resistenza.

Asciminib, a differenza degli altri inibitori della tirosin-chinasi, si lega in maniera altamente specifica alla tirosin-chinasi BCR-ABL1, l’interruttore che accende la malattia.

Uno studio di fase I ha valutato, per una durata mediana di 4 anni, gli effetti di Asciminib in pazienti fortemente pre-trattati e ha dimostrato la sua sicurezza, tollerabilità ed efficacia a lungo termine.

L’esperienza clinica italiana sull’utilizzo di Asciminib nel programma di uso compassionevole condotto tra il 2019 e il 2023 ha poi messo in luce l’efficacia del farmaco nel mantenere e migliorare la risposta molecolare ( MR ) e il suo buon profilo di tollerabilità.

Asciminib versus Bosutinib

Asciminib ha dimostrato un miglioramento dei tassi di risposta molecolare e citogenetica ( MMR e CCyR ) rispetto a Bosutinib ( Bosulif ) un inibitore TKI di seconda generazione nello studio di fase 3 ASCEMBL in pazienti di età pari o superiore a 18 anni con leucemia mieloide cronica in fase cronica.

Nello studio, il tasso di risposta molecolare ( MMR ) alla settimana 24 è stato del 25,5% e del 13,2% per Asciminib e Bosutinib, e il tasso di risposta citogenetica ( CCyR ) alla settimana 24 è stato del 40,8% contro il 24,2%.

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ALERT ! Le persone colpite in forma grave da COVID ad aumentato rischio di diagnosi di cancro

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Study Links Severe COVID-19 to Undetected Cancer
People hospitalized with severe COVID-19 are at increased risk of being diagnosed with cancer in the following months, according to new research

 

ALERT ! LE PERSONE COLPITE DA FORMA GRAVE DI COVID PRESENTANO UN RISCHIO ACCRESCIUTO DI DIAGNOSI DI TUMORE

E’ cosa nota che alcuni virus siano causa diretta o indiretta di tumori. Questo è il primo studio a dimostrare che la grave infezione da SARS-CoV-2 può aumentare il rischio di diagnosi di cancro in persone senza forme tumorali manifeste nei 5 anni precedenti.

Il virus SARS-CoV-2 esercita una potente azione immunosoppressiva che potrebbe favorire l’emersione di tumori silenti, oppure provocarne di nuovi in particolare tumori ematologici.

I tumori rilevati nell’indagine sono: cancro al rene, tumori ematologici, cancro al colon e cancro al polmone.

La relazione tra COVID e tumori dovrà essere indagata, soprattutto nel medio e lungo periodo

MAGGIORI INFORMAZIONI A BREVE SU XAGENA

 

 

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EHA 2023 PODCAST – Studio ALLIANCE A041703: Inotuzumab Ozogamicin e Blinatumomab nella leucemia linfoblastica acuta di linea B, Philadelphia-negativo, CD22-positivo, di nuova diagnosi

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REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCAST – STUDIO ALLIANCE A041703: induzione con Inotuzumab Ozogamicin ( Besponsa ) e consolidamento con Blinatumomab ( Blincyto ) nella leucemia linfoblastica acuta di linea B, Philadelphia-negativo, CD22-positivo, di nuova diagnosi

 

Studio Alliance A041703

Nella leucemia linfoblastica acuta di linea B, Philadelphia-negativo, CD22-positivo, di nuova diagnosi l’induzione con Inotuzumab Ozogamicin e il consolidamento con Blinatumomab rappresenta una terapia altamente attiva e tollerabile con remissioni durevoli nella maggior parte dei pazienti. Inotuzumab Ozogamicin è un coniugato anticorpo-farmaco anti-CD22, mentre Blinatumomab è un BiTE ( Bispecific T-cell Engager ) che si lega in maniera specifica al CD19 espresso sulla superficie delle cellule della linea B e al CD3 espresso sulla superficie delle cellule T. L’anticorpo bispecifico attiva le cellule T endogene mettendo in connessione il CD3 nel complesso recettoriale per i linfociti T con il CD19 espresso dalle cellule B benigne e maligne

Alliance A041703 Trial

Inotuzumab Ozogamicin induction then Blinatumomab consolidation is highly active, tolerable therapy for newly-diagnosed, Ph-, CD22+ B-lineage acute lymphoblastic leukemia ( ALL ) with durable remissions in the majority of patients. Inotuzumab ozogamicin is an anti-CD22 antibody-drug conjugate and Blinatumomab an anti-CD19/CD3 T-cell engager ( BiTE ).

 

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EHA 2023 PODCAST – Studio di Fase II: la combinazione di Gilteritinib Azacitidina e Venetoclax nella leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3

Astellas

REPORT DAL CONGRESSO DELL’EHA ( EUROPEAN HEMATOLOGY ASSOCIATION  ) 2023

PODCAST – STUDIO DI FASE II: la combinazione di Gilteritinib ( Xospata ) Azacitidina e Venetoclax è sicura ed efficace nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3

 

Studio di fase II

Gilteritinib è un inibitore FLT3. La combinazione di Azacitidina, Venetoclax e Gilteritinib è risultata sicura ed efficace nei pazienti con leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3. La combinazione sembra migliorare i tassi di risposta e la sopravvivenza globale rispetto alle aspettative storiche della leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3 trattata con agente ipometilante più Venetoclax ma senza inibitore FLT3.

Phase II Trial

Gilteritinib is a FLT3 inhibitor. The combination of Azacitidine, Venetoclax and Gilteritinib is safe and effective in patients with FLT3-mutated acute myeloid leukemia ( AML ). The combination appears to improve response rates and overall survival ( OS ) compared to historical expectations of FLT3-mutated acute myeloid leukemi treated with hypomethylating agent plus Venetoclax without a FLT3 inhibitor

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Corriere della Sera: Berlusconi affetto da leucemia mielomonocitica cronica

Berlusconi

Le condizioni di salute di Berlusconi: la polmonite è la conseguenza della leucemia mielomonocitica cronica

L’ultima volta in ospedale al San Raffaele era stato trattenuto più giorni del previsto. Sottoposto a Pet e prelievo del midollo. Il ritorno a casa e poi la rianimazione. I dolori e la polmonite sono complicazioni possibili in un soggetto già debilitato. Berlusconi ha iniziato il trattamento chemioterapico. ( Fonte: Corriere della Sera )

Leucemia mielomonocitica cronica

La leucemia mielomonocitica cronica è una forma leucemica cronica, non delle più aggressive, che colpisce soprattutto in età avanzata ( mediamente l’insorgenza è a 70 anni ). Ha un’incidenza annuale stimata in 1,0 ogni 100.000 persone. Presenta il rischio che si trasformi in una leucemia mieloide acuta, molto più grave e pericolosa. Il trattamento elettivo è il trapianto di cellule staminali da donatore. Dopo una fase di chemioterapia a base di Idrossurea, Azacitidina oppure Decitabina, cosiddetta di contenimento, si passa al trapianto con un donatore all’interno della famiglia del paziente stesso o all’esterno. Le cellule possono essere prelevate dal midollo osseo o dal sangue periferico, ma non sempre le condizioni e l’età del paziente consentono il trapianto.

LINK: INFORMAZIONI SULLA LEUCEMIA DALLA LETTERATURA INTERNAZIONALE 

Leucemia e tumori ematologici

Le diagnosi di tumori ematologici sono in aumento: dopo il ricovero di mercoledì, è stato resto noto che Berlusconi ha una leucemia.

« Il numero delle diagnosi di tumore ematologico è destinato ad aumentare per l’invecchiamento generale della popolazione – spiega Fabrizio Pane, Ordinario di Ematologia e direttore dell’Unità Operativa di Ematologia e Trapianti di Midollo all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli -. Oggi le speranze di vita sono maggiori e il 35-40% dei malati può aspirare alla guarigione. Inoltre, i rapidi progressi della medicina hanno reso croniche molte di quelle che una volta erano considerate malattie mortali».

Esistono decine di sottotipi diversi di neoplasie ematologiche appartenenti a tre grandi macro-gruppi: leucemie, linfomi, mielomi. Possono manifestarsi in forma acuta ( più grave e aggressiva ) o cronica.

« In generale, queste forme tumorali colpiscono il midollo osseo che produce le cellule ematiche principali, ovvero globuli bianchi, globuli rossi e piastrine », chiarisce Pane. « Due sono, per quanto riguarda le cure, i punti che emergono dai dati più recenti: primo, si va verso il progressivo abbandono della chemioterapia, sostituita da terapie “a bersaglio molecolare” meno tossiche e più «comode» ( spesso in compresse ); secondo, si conoscono sempre meglio i numerosi sottotipi di tumori e, gradualmente, si riescono a mettere a punto cure efficaci anche per quelle forme più aggressive, che tendono a ripresentarsi o sono refrattarie ai trattamenti attuali ».

I sintomi che devono insospettire

E’ difficile giungere a una diagnosi precoce di un tumore ematologico: i segnali iniziali sono sempre piuttosto vaghi e poco specifici perché potrebbero essere spia anche di molte altre patologie ( non di rado simili a quelli di una brutta influenza ).
È però importante parlare con un medico in presenza di: febbre o febbricola ( in particolare pomeridiana o notturna ) e un senso di debolezza che perdurano senza cause apparenti per più di due settimane; dolori alle ossa o alle articolazioni che non regrediscono; perdita di appetito e dimagrimento improvviso e ingiustificato; emorragie sottocutanee ( piccole chiazze rosse chiamate petecchie ) e/o sanguinamenti delle mucose spontanei ( epistassi e; sanguinamenti e ulcerazioni del cavo orale ); gonfiore indolore di un linfonodo superficiale del collo, ascellare o inguinale. Possono essere presenti anche una sudorazione eccessiva, soprattutto di notte, che obbliga a cambiare gli indumenti e un prurito persistente diffuso su tutto il corpo.

Fattori di rischio

Per alcuni tumori del sangue sono stati comunque identificati alcuni fattori di rischio, tra i quali:

• debolezza del sistema immunitario: ad esempio nei soggetti sottoposti a trapianto d’organo e per questo in terapia; nei malati di AIDS; in alcuni rari casi di malattie che abbassano le difese immunitarie

• infezione da virus di Epstein Barr ( EBV ), che potrebbe accrescere il rischio di sviluppare la malattia in futuro

• infezione da virus di dell’epatite C ( HCV ), che potrebbe accrescere il rischio di sviluppare un linfoma non Hodgkin

• agenti chimici presenti ad esempio negli insetticidi ( linfoma non-Hodgkin ) o come benzene e formaldeide ( leucemia mieloide acuta )

• esposizione eccessiva alle radiazioni e a sostanze presenti nella lavorazione dell’industria del petrolio ( leucemie, mieloma )

Xagena in Ematologia

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Ematologia Update

FocusOn: Linfomi indolenti associati a infezione da HCV – Ruolo degli antivirali ad azione diretta

Antivirali ad azione diretta come trattamento primario per i linfomi non-Hodgkin indolenti associati al virus dell’epatite C: lo studio BArT della Fondazione Italiana Linfomi

Un gruppo di ricercatori della Fondazione Italiana Linfomi ha trattato in modo prospettico pazienti con linfomi indolenti associati al virus dell’epatite C ( HCV ) con antivirali ad azione diretta ( D …

Leucemia

Il mantenimento con Gilteritinib produce una remissione prolungata e una migliore sopravvivenza rispetto alla chemioterapia di salvataggio nella leucemia mieloide acuta FLT3+ recidivata / refrattaria

La terapia di mantenimento continuata e post-trapianto con Gilteritinib ( Xospata ) è stata associata a una remissione prolungata, ha portato a una migliore sopravvivenza a lungo termine rispetto alla …

Venetoclax più R-EPOCH con dosaggio aggiustato associato a elevate risposte durature nei pazienti con sindrome di Richter

L’associazione Venetoclax ( Venclyxto ) più Rituximab, Etoposide, Prednisone, Vincristina, Ciclofosfamide e Doxorubicina ( VR-EPOCH ) aggiustato per la dose ha portato a tassi elevati di risposte comp …  

Linfoma

Linfoma avanzato: la combinazione di cellule NK con anticorpo bispecifico ha mostrato una significativa attività

I risultati di uno studio di fase 1/2 hanno evidenziato che le cellule natural killer ( NK ) combinate con un anticorpo bispecifico sono state in grado di indurre una risposta in quasi il 90% dei pazi …

Efficacia di Tisagenlecleucel nel linfoma primitivo del sistema nervoso centrale, refrattario

I risultati di uno studio di fase I/II hanno evidenziato che la terapia CAR-T anti-CD19 con Tisagenlecleucel ( Kymriah ) è efficace e presenta un profilo di sicurezza accettabile nei pazienti con lin …

Utomilumab può migliorare l’efficacia della terapia CAR-T nel linfoma a grandi cellule B in fase avanzata

L’aggiunta di Utomilumab dopo l’infusione con Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) ha indotto un tasso di risposta del 75% tra gli adulti con linfoma a grandi cellule B recidivante o refratta … 

Mieloma

L’aggiunta di Isatuximab a Carfilzomib e Desametasone fornisce un beneficio di sopravvivenza libera da progressione nel mieloma multiplo recidivato

I dati aggiornati dello studio randomizzato di fase 3 IKEMA hanno mostrato che l’aggiunta di Isatuximab ( Sarclisa ) a Carfilzomib ( Kyprolis ) e Desametasone ha conferito un beneficio duraturo in ter …

EHA Hybrid Congress 2022

Studio ATLAS: Carfilzomib, Lenalidomide e Desametasone versus la sola Lenalidomide dopo trapianto di cellule staminali nel mieloma multiplo

Il trattamento dopo il trapianto di cellule staminali autologhe ( ASCT ) per il mieloma multiplo rimane un’area di ricerca attiva. E’ stato dimostrato che l’estensione del trattamento post-ASCT con …

Linfoma diffuso a grandi cellule B refrattario a due o più precedenti terapie: Glofitamab induce remissioni complete e durevoli con un favorevole profilo di sicurezza

Glofitamab è un anticorpo bispecifico che coinvolge le cellule T con una nuova configurazione 2:1 che conferisce bivalenza per CD20 ( cellule B ) e monovalenza per CD3 ( cellule T ). In uno studio d

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Ematologia Newsletter by Xagena

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Ematologia Update
Focus On: Linfoma

Cellule CAR-T dirette a CD19 somministrate per via endovenosa potenzialmente efficaci nel linfoma primitivo del sistema nervoso centrale

La terapia con CAR-T diretta contro CD19, somministrata per via endovenosa, è risultata sicura e associata ad alti livelli di remissione completa ( CR ) nei pazienti con linfoma primitivo del sistema …

Nessuna differenza nei tassi di recidiva a livello del sistema nervoso centrale tra profilassi per via intratecale e via endovenosa nei linfomi non-Hodgkin aggressivi

Non c’è alcuna significativa differenza nei tassi di recidiva a livello del sistema nervoso centrale ( SCN ) mediante sommnistrazione per via intratecale o via endovenosa per la profilassi nei pazien …

Il regime a base di Polatuzumab vedotin ha esteso la sopravvivenza libera da progressione nel linfoma diffuso a grandi cellule B

L’aggiunta di Polatuzumab vedotin ( Polivy ) alla chemioterapia ha esteso significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto al trattamento standard di prima linea per i pazie …

Modello prognostico per i pazienti con linfoma e COVID-19: uno studio di coorte multicentrico

Il linfoma rappresenta una neoplasia ematologica eterogenea, caratterizzata da una grave immunosoppressione. È stato descritto che i pazienti a cui è stata diagnosticata la malattia da coronavirus 2 …

Bendamustina in prima linea con Rituximab nel linfoma della zona marginale extranodale

Il linfoma della zona marginale extranodale ( EMZL ) è un linfoma non-Hodgkin eterogeneo. Non esiste consenso riguardo allo standard di cura nei pazienti con malattia in stadio avanzato. Le attuali …

Leucemia

Leucemia mieloide acuta con mutazione FLTL: l’aggiunta di Gilteritinib all’Azacitidina può giovare ai pazienti non-eleggibili per la chemioterapia intensiva di induzione

Gilteritinib ( Xospata ) più Azacitidina ha conferito tassi di remissione completa significativamente più elevati, ma sopravvivenza globale ( OS ) simile, rispetto ad Azacitidina tra i pazienti con le …

Mieloma

Terapia di induzione: la combinazione Isatuximab-RVd aumenta la negatività della malattia minima residua nel mieloma multiplo

I pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e idonei al trapianto che hanno ricevuto Isatuximab ( Sarclisa ) in combinazione con il trattamento standard come terapia di induzione hanno mostrato …

Confronto tra Elotuzumab e Carfilzomib in combinazione con Lenalidomide e Desametasone come terapia di salvataggio per i pazienti con mieloma multiplo

La mancanza di uno studio randomizzato di confronto tra Carfilzomib ( K; Kyprolis ) ed Elotuzumab ( Elo; Empliciti ) associato a Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone ( regime Rd ) ha spinto a valu …

Policitemia vera

L’antagonista di MDM2 Idasanutlina nei pazienti con policitemia vera: risultati di uno studio di fase 2 a braccio singolo

Idasanutlina, un antagonista di MDM2, ha mostrato attività clinica e una rapida riduzione del carico allelico di JAK2 ( V617F ) nei pazienti con policitemia vera in uno studio di fase 1. Uno studi …

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Forum Ematologico: Headlines in Ematologia by Xagena

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FORUM EMATOLOGICO 2023-2024

Percorso di Formazione ECM e di aggiornamento scientifico in formato digitale condotto via Web

 

Anemia

Daprodustat nel trattamento dell’anemia nei pazienti con insufficienza renale cronica e in quelli sottoposti a dialisi

Anemia falciforme

Pfizer ha acquistato Global Blood Therapeutics, società specializzata nelle terapie contro l’anemia falciforme

Leucemia

Leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi con mutazione IDH1: approvato negli USA Tibsovo

Novità nel trattamento della leucemia mieloide cronica: Asciminib

EHA Hybrid Congress – Terapia CAR-T: Kymriah nella leucemia linfoblastica acuta a cellule B

Linfoma

Linfoma follicolare recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica: Kymriah, una terapia CAR-T 

Trattamento dei linfomi: i coniugati ADC e gli anticorpi bispecifici – L’opinione di Zelenetz del Memorial Sloan Kettering Cancer Center

Linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario: Tafasitamab + Lenalidomide nei pazienti non-idonei al trapianto ASCT

Linfoma di Hodgkin: benefici sulla sopravvivenza globale aggiungendo Brentuximab vedotin alla chemioterapia

Linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario: in sviluppo clinico Epcoritamab, un nuovo anticorpo bispecifico

Linfoma diffuso a grandi cellule B R/R: Sobi ha acquisito Loncastuximab Tesirina da ADC Therapeutics

Linfoma follicolare recidivante / refrattario: competizione tra Lunsumio e le terapie CAR-T

Dallo studio SHINE indicazioni per l’impiego di Imbruvica come prima linea nel linfoma a cellule mantellari

FDA: approvata la terapia CAR-T Breyanzi nel linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario come seconda linea

Linfoma non-Hodgkin indolente associato a infezione di HCV: l’eradicazione del virus produce risultati rilevanti

Linfoma mantellare recidivante / refrattario: risultati a 3 anni di Tecartus una terapia CAR-T

Novità nella Terapia dei Linfomi – Terapia CAR-T: Breyanzi

Approvato nell’Unione Europea Lunsumio a base di Mosunetuzumab, il capostipite degli anticorpi bispecifici CD20xCD3, per il trattamento dei linfomi follicolari

Polivy in combinazione nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B non precedentemente trattato

Terapia CAR-T: Yescarta come prima linea nel linfoma a grandi cellule B ad alto rischio

Unione Europea: approvato Kymriah, terapia CAR-T, nel trattamento degli adulti con linfoma follicolare recidivante o refrattario

Mielofibrosi

Dati promettenti per Navitoclax più Ruxolitinib nei pazienti con mielofibrosi non-trattati con inibitori di JAK

Novità nella terapia della Mielofibrosi: Inrebic a base di Fedratinib

Mieloma

Quarta linea di trattamento nel mieloma multiplo – Gli anti-BCMA: da Blenrep a Elranatamab

Mieloma multiplo: l’uso precoce dei farmaci innovativi potrebbe produrre migliori risposte

Nexpovio in associazione con Bortezomib e Desametasone per il trattamento dei pazienti affetti da mieloma multiplo che hanno ricevuto almeno una precedente terapia

Mieloma multiplo recidivante o refrattario: miglioramento dell’efficacia clinica con Teclistamab associato a Daratumumab per via sottocutanea

2022 ASCO Annual Meeting – Mieloma multiplo recidivante / refrattario: Belamaf

ASCO22: Il punto sugli anticorpi bispecifici con target BCMA nel mieloma multiplo recidivante – refrattario

Novità nella terapia del mieloma multiplo refrattario – recidivato: Teclistamab

Mieloma multiplo recidivato / refrattario: approvata in Europa una nuova terapia CAR-T Carvykti a base di Ciltacabtagene Autoleucel

Mieloma multiplo recidivato – Isatuximab in aggiunta a Carfilzomib e Desametasone: un nuovo standard di cura ?

Policitemia vera

Novità nel trattamento della policitemia vera: Ropeginterferone alfa-2b

Terapia

EHA 2022 Hybrid Congress: Anticorpi bispecifici ( Glofitamab &Teclistamab più Daratumumab per via sottocutanea ) – Inibitori del proteasoma ( Carfilzomib )

 

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Bendamustina – Xagena Search: Database sui Farmaci by Xagena

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Bendamustina




La Bendamustina nel mieloma multiplo recidivato

L’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ) ha accolto la richiesta della Società Italiana di Ematologia per estendere l’indicazione della Bendamustina per il trattamento dei pazienti affetti da mieloma m … leggi

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Aggiornamenti in Ematologia by Xagena

 

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Associazione di Obinutuzumab, Ibrutinib e Venetoclax nella leucemia linfatica cronica naive-al-trattamento e recidivante o refrattaria

Lo sviluppo di agenti mirati altamente efficaci per la leucemia linfatica cronica offre il potenziale per combinazioni di durata fissa che raggiungono remissioni profonde senza chemioterapia citotossi …


 

Acalabrutinib versus Idelalisib più Rituximab o Bendamustina più Rituximab nella leucemia linfocitica cronica recidivante o refrattaria: studio ASCEND

Acalabrutinib ( Calquence ), un potente inibitore della tirosin-chinasi di Bruton ( BTK ), altamente selettivo, è stato valutato nello studio di fase III globale, multicentrico, randomizzato, in ape …


 

Primi risultati promettenti per l’inibizione combinata di HDAC e di mTOR nel linfoma di Hodgkin recidivante / refrattario

Alti tassi di risposta sono stati osservati per i pazienti con linfoma di Hodgkin recidivante / refrattario trattati con la combinazione di Vorinostat ( Zolinza ) e un inibitore di mTOR. Sebbene la m …


 

Tafasitamab più Lenalidomide nel linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario: studio L-MIND

I pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario che non sono idonei per il trapianto autologo di cellule staminali presentano esiti sfavorevoli e poche opzioni di trattamen …


 

Sicurezza e attività di Selinexor nei pazienti con sindromi mielodisplastiche o leucemia mieloide acuta oligoblastica refrattaria agli agenti ipometilanti

La sopravvivenza globale ( OS ) mediana dei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio refrattarie agli agenti ipometilanti è inferiore a 6 mesi. Attualmente non esiste una terapia stan …


 

Leucemia linfatica cronica: la tripla terapia a base di Obinutuzumab, Ibrutinib e Venetoclax, risulta promettente in una sperimentazione di fase 2

I risultati di uno studio di fase 2, che ha valutato tre farmaci mirati orali, hanno mostrato il raggiungimento di remissioni profonde nella leucemia linfatica cronica ( LLC ) dopo trattamento di dura …


 

Fedratinib nei pazienti con mielofibrosi precedentemente trattati con Ruxolitinib: analisi aggiornata dello studio JAKARTA2

Fedratinib ( Inrebic ) è un inibitore selettivo della Janus chinasi 2 ( JAK2 ) orale. Lo studio di fase II JAKARTA2 ha valutato Fedratinib nei pazienti con mielofibrosi a rischio intermedio o alto c …


 

Rituximab per il linfoma non-Hodgkin a cellule B mature ad alto rischio e nei bambini

Rituximab ( MabThera ) aggiunto alla chemioterapia prolunga la sopravvivenza tra gli adulti con tumore a cellule B. I dati sulla sua efficacia e sicurezza nei bambini con linfoma non-Hodgkin a cellu …


 

Il regime a base di Selinexor una volta a settimana prolunga la sopravvivenza libera da progressione nel mieloma multiplo pretrattato

Selinexor, Bortezomib e Desametasone, una volta a settimana, hanno migliorato gli esiti rispetto a Bortezomib e Desametasone, due volte a settimana, nel mieloma multiplo pretrattato. I risultati dell …


 

Benefici di Ruxolitinib nel trattamento della policitemia vera nei pazienti intolleranti / resistenti all’Idrossiurea

Un’analisi provvisoria di 52 settimane ha confermato i risultati precedenti evidenziando i benefici di Ruxolitinib ( Jakavi ) nei pazienti con policitemia vera che sono resistenti o intolleranti all’I …


 

Alisertib più chemioterapia di induzione nei pazienti precedentemente non-trattati con leucemia mieloide acuta ad alto rischio

L’aumento dell’espressione dell’Aurora A chinasi ( AAK ) si verifica nella leucemia mieloide acuta; l’inibizione di AAK è un promettente bersaglio terapeutico in questa malattia. È stata valutata l’ …


 

Monoterapia con Acalabrutinib nei pazienti con macroglobulinemia di Waldenström

La chemioimmunoterapia è in genere lo standard di cura per i pazienti con macroglobulinemia di Waldenström; tuttavia, gli effetti tossici infettivi ed ematologici sono problematici. Acalabrutinib ( …


 

Mieloma multiplo di nuova diagnosi: trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologhe rispetto a Bortezomib – Melfalan – Prednisone, con o senza terapia di consolidamento con Bortezomib – Lenalidomide – Desametasone e mantenimento con Lenalidom

L’emergere di nuovi agenti altamente attivi ha portato alcuni a mettere in discussione il ruolo del trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( HSCT ) e della successiva terapia di consol …


 

Sopravvivenza globale con Daratumumab, Bortezomib, Melfalan e Prednisone nel mieloma multiplo di nuova diagnosi: studio ALCYONE

Il trattamento standard di cura per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi comprende terapie di combinazione per pazienti che non sono ammissibili al trapianto autologo di cellule staminali …


 

Efficacia di Ruxolitinib nei pazienti con leucemia neutrofila cronica e leucemia mieloide cronica atipica

CSF3R-T618I ( recettore del fattore stimolante le colonie 3 – T618I ) è una mutazione attivante ricorrente nella leucemia neutrofila cronica ( CNL ) e, in misura minore, nella leucemia mieloide cronic …

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