La Serie A 22/23 da due a dieci-Quattordicesima giornata

I voti alla giornata numero quattordici del campionato di Serie A.

Iniziamo col Napoli (7) che, forse un po’ meno bello delle altre volte ma efficace, batte un Empoli (5) che ha il merito di resistere per quasi settanta minuti agli azzurri, per poi crollare per un’ingenuità individuale (4 a Marin per il fallo “da pollo” su Osimhen). 8 a Zielinski per il suo goal.

Uno Spezia (8) bello ma sprecone (nel primo tempo poteva fare più di un goal) meritava di più dell’Udinese (6) che subisce per gran parte del match, anche se poi per poco alla fine non gli riesce il colpo grosso (con la traversa di Wallace, tiro comunque da 8). 8 alla combinazione Ampadu-Reca sul goal dell’1-0 ligure.

Si è giocato ad una porta sola a Cremona, dove il Milan (7) ha dominato, ma non è riuscito a trovare la stoccata vincente, un po’ per demeriti suoi, un po’ grazie a Carnesecchi (8). La Cremonese riesce a portare a casa un punto importante, anche se a livello offensivo è mancata e se perdeva non c’era nulla da dire (5 ai grigio-rossi).

Il Lecce (7) approfitta di due minuti di black-out dell’Atalanta (6: non si è espressa al meglio, ma il pareggio lo meritava) e porta a casa tre punti importantissimi. E’ giusto però sottolineare che nel secondo tempo si è giocato quasi sempre nella metà campo salentina. 8 a Di Francesco per la freddezza dimostrata nel realizzare il goal del 2-0, 3 a Koopmeiners per il goal sbagliato nel finale, come spesso amiamo ripetere: roba da Blissett.

Sassuolo (7) e Roma (6) pareggiano, con gli emiliani che hanno costruito di più, mentre i giallorossi sono stati più “attendisti”.  9 a Pinamonti per il goal da “bomber di razza”.

Una bella Fiorentina (8) ha ragione di una Salernitana (6) che nel primo tempo poteva chiudere con un passivo più pesante di 1-0, anche per merito di una parata strepitosa (da 9) di Sepe su Kouame. Bella l’azione del goal di Bonaventura (da 8).

L’Inter (10) dopo un avvio incerto domina il match col Bologna (3: perdere a San Siro con l’Inter ci sta per i felsinei, ma 6 goal sono troppi, anche perché potevano essere di più), dimostrando di aver assorbito la sconfitta con la Juve. 10 a Dzeko per il goal del pareggio, che ci ha ricordato la magia di Zidane nella Finale di Champions 2002 contro il Leverkusen. 9 a Di Marco per la sassata su punizione che porta i nerazzurri sul 2-1.

Un Torino solido (7 ai granata) sconfigge una Sampdoria sempre in crisi (l’ “effetto Stankovic” sembra già passato) e poco incisiva (5 ai blucerchiati). Juric e i suoi guadagnano tre punti importanti per la classifica e lo fanno con merito. 8 a Vlasic per la bravura con cui si gira e conclude sul goal del 2-0.

Vince di nuovo la Juve (e sono cinque di fila), senza entusiasmare, neppure senza correre rischi particolari. I bianconeri (6) si dimostrano solidi e tornano nel gruppo delle prime. Il Verona (5) non crea particolari grattacapi alla Juve. 2 a Bocchetti per l’uscita da giargianese a fine partita: quello di Bonucci non è rigore e quello di Danilo neppure (a norma di regolamento è così, piaccia o no).

La Lazio (7) batte il Monza e si ritrova seconda in classifica. I biancazzurri controllano il match e trovano il goal vittoria con un bel guizzo di Romero (8), bravo a trovarsi pronto nell’occasione. I brianzoli (6) creano pure loro qualche occasione e sono sfortunati sul gioiello di Petagna (10 per il gesto tecnico lo merita comunque), che forse avrebbe indirizzato diversamente l’incontro.