La Serie A 23/24 da uno a dieci-Quindicesima giornata

I nostri voti alla quindicesima giornata di Serie A.

Iniziamo col “Big Match” di venerdì sera, che ha visto la Juventus imporsi sul Napoli. I bianconeri (8) sono riusciti a prevalere dimostrandosi solidi, compatti, pratici, contro un avversario che comunque non è stato inferiore ed ha avuto pure lui le sue occasioni (7 ai partenopei). Gli uomini di Mazzarri dopo un promettente inizio sono stati imbrigliati dai bianconeri ed hanno pagato a caro prezzo il non aver concretizzato la clamorosa occasione da goal di Kvaratsckhelia (errore da 2), che forse avrebbe dato un altro senso al match. Per il resto, 8 a Gatti per lo stacco di testa sul goal partita, 9 a Szczesny per la parata su Di Lorenzo (se era goal si sarebbe andati al VAR e il fuorigioco sarebbe stato tolto, dunque intervento provvidenziale). Szczesny che poi commette un errore da 3 rinviando “Ad Minchiam” e consentendo così ad Osimhen di segnare (buon per il polacco che l’attaccante nigeriano era in fuorigioco).

E’ pareggio fra Verona e Lazio, coi biancocelesti (7) che creano molto ma concretizzano poco, al contrario dei gialloblù (5) che sono bravi a capitalizzare l’occasione avuta, ma che onestamente hanno raccolto ben più di quanto seminato. 10 al colpo di tacco di Zaccagni: alta scuola.

Torna a vincere L’Atalanta (8), che segna nel finale e si aggiudica tre meritati punti, contro un Milan che sebbene al ’90 stesse ancora pareggiando, dimostra di avere ancora dei problemi. 10 al goal di tacco di Muriel (anche qui: alta scuola!), 9 alla parata di Maignan su Lookman che tiene in partita il Milan, 2 a De Ketelaere per il goal che si divora sullo 0-0, anche se poi si rifà meritando un 9 per l’assist “al bacio” per Lookman in occasione del goal del 2-1 bergamasco.

L’Inter travolge l’Udinese e dà l’impressione di essere una macchina perfetta. I nerazzurri (10) annientano i friulani (5) che a nostro avviso non hanno ancora ben compreso oggi il tornado che si è abbattuto su di loro. 9 a Lautaro per il suo goal.

Pareggio giusto tra Frosinone e Torino (6 a tutte e due le compagini), dove lo 0-0 non deve trarre in inganno dal momento che non sono mancate le emozioni. 9 a Milinkovic-Savic per l’intervento su Kaio Jorge, 8 a Ilic per il tiro chirurgico che solo la sfortuna ha impedito si tramutasse in goal.

Il Monza (7) conquista tre punti contro il Genoa (6), che ha comunque avuto le sue chances (ma le ha sprecate). 8 all’azione del goal vittoria brianzolo, finalizzato da Dani Mota. 2 a Retegui e 3 a Dragusin per i goal che si sono divorati: roba da “Blissett fans club”.

Sinfonia del Bologna (8) a Salerno, dove il cambio di panchina, dopo la vittoria sorprendente con la Lazio, dimostra di non aver risolto i problemi dei campani (5). I felsinei si dimostrano ancora una solida e bella realtà. 9 a Zirkzee per la doppietta, 8 a Simi per il suo goal, 2 a Lovato per l’assist a Zirkzee sul goal de 2-0 rossoblù.

La Roma (6) non va oltre al pareggio contro la Fiorentina (7), che si dimostra squadra sempre organizzata (anche se l’espulsione ingenua di Zalewski, da 3, gli ha facilitato la strada per il pareggio). 9 a Dybala per l’assist a Lukaku, 8 a Martinez per lo stacco con cui firma il pareggio, 1 a Lukaku per il fallo con cui si fa espellere.

Finisce in pareggio tra Empoli e Lecce, dove i toscani (7), sotto a causa di un errore (da 3) di Berisha, raggiungono il pari in maniera fortunosa ma meritata per quanto prodotto sul campo, contro un Lecce (6) che non è comunque stato a guardare. 10 al riflesso di Falcone sul tiro di Luperto nel finale.

Concludiamo col Cagliari (6), che pur dimostrando di avere ancora problemi, batte un Sassuolo (6) che probabilmente ha pagato l’ingenuità di Tressoldi (che si fa espellere per un fallo senza senso per uno che è già ammonito e che gli vale un 2 da parte nostra). I sardi, sotto al ’90, la ribaltano nel recupero grazie ad un gesto tecnico da 10 di Pavoletti. 10 anche alla super-parata di Scuffet su Henrique.

La Serie A 23/24 da zero a dieci-Quattordicesima giornata

I voti alla quattordicesima giornata di Serie A.

Iniziamo con la Juventus (7), che dopo un primo tempo “gestito” senza affanni, ha il torto di chiudersi a riccio contro un Monza volitivo, che trova il goal dell’illusorio (per lui) pareggio. Ma le partite finiscono quando l’arbitro emette i tre fischi finali e così Rabiot confeziona un assist prezioso a Gatti, che con una buona dose fortuna (il primo tiro l’aveva clamorosamente “ciccato” la butta dentro, consentendo ai bianconeri di….. 9 a Rabiot (un goal, un assist e tanto prezioso lavoro in mezzo al campo), 10 a Di Gregorio per il secondo intervento sul rigore di Vlahovic, 4 a Vlahovic per come ha tirato il rigore, zero a Gagliardini per l’esultanza da uomo goffo in faccia a Rabiot (che alla fine gli  si è ritorta contro e che gli vale del “buraciun” da parte nostra).

E’ pareggio fra Genoa ed Empoli, con due squadre che si dividono equamente la posta in una partita in cui il pareggio ci è parso giusto. 9 al goal di Malinovski, 9 all’assist di Kovalenko per Cancellieri (oro!).

Una Lazio bella nella prima mezz’ora ma che poi soffre nel finale (6 ai biancocelesti), ha ragione di un Cagliari che dopo un avvio difficile si riprende e sfiora il pareggio (9 alla parata di Provedel su Pavoletti). 4 alla dormita di Hatzidiakos, che si fa “uccellare” da Lazzari sul goal-partita laziale.

Il Milan (7) “regola” il Frosinone con un 3-1 che non ammette discussioni e che fa ottenere ai rossoneri un interessante terzo posto in classifica. I ciociari (5) falliscono il vantaggio (9 a Maignan per come ipnotizza Cuni) e poi vengono ridotti a sparring-partner dai rossoneri. 9 al goal di Pulisic (in particolare al controllo sontuoso con cui si porta avanti il pallone.

Un tempo per uno (il primo di marca leccese e il secondo di marca felsinea) tra Lecce e Bologna (6 a tutte e due), con i rossoblu che falliscono due match-point con Lykogiannis e Ferguson (errori da 3), con Lykogiannis che merita però 10 per la pennellata su punizione che porta in vantaggio la sua squadra.

Tutto facile per la Fiorentina (8), che liquida la Salernitana (5) con un perentorio 3-0. I campani sono stati ridotti a sparring-partner dai convincenti viola. 10 al goal di Sottil.

Partita emozionante ad Udine tra Udinese e Verona (7 a tutte e due le compagini), tra goal spettacolari (10 alla rovesciata di Ngonge, 9 allo stacco di Lucca) ed errori difensivi (3 all’uscita “Ad Minchiam” di Silvestri sul goal del 3-3 finale scaligero.

La Roma (7) espugna Reggio Emilia e guadagna tre punti pesanti contro un Sassuolo (7) che si è comunque giocato il suo match e la cui prova è stata condizionata dalla sacrosanta espulsione di Boloca (intervento da 2). 9 alla parata di Consigli su Dybala nel primo tempo, 8 alla giocata di Dybala che libera Kristensen al tiro sul goal del 2-1.

L’Inter (8) da una tremenda prova di forza andando a prendersi i tre punti a Napoli, contro un avversario (6) che forse è stato punito con un passivo troppo pesante. I nerazzurri vincono meritatamente, anche se i campani possono recriminare per un rigore non concesso loro sullo 0-1 (quello su Osimhen è fallo, 1 a Massa e ai suoi collaboratori perché col VAR Certi errori sono ormai intollerabili). 8 a Calhanoglu per il goal, 9 a Politano per il gesto tecnico che compie nell’occasione in cui colpisce sfortunatamente la traversa.

Concludiamo con un Torino coriaceo, organizzato e pratico (8 ai granata) che batte un’Atalanta (5) non brutta, ma poco efficace in zona goal e soprattutto un po’ “svampita” in difesa, reparto in cui soffre la bella giornata dell’ex Zapata (8).

La Serie A 23/24 da uno a dieci-Ottava giornata

I nostri voti all’ottava giornata di Serie A.

Cominciamo con Empoli-Udinese, con i toscani (7) che “ai punti” avrebbero meritato la vittoria, ma si sa, nel calcio conta fare goal e l’Empoli non l’ha fatto o meglio, l’aveva fatto, ma il VAR l’ha giustamente tolto per fuorigioco. 6 all’Udinese, le cui uniche occasioni le ha prodotte Samardzic (7). Infine 9 all’arbitro Fabbri e ai suoi collaboratori per il sapiente uso del VAR.

Il Lecce (7) raccoglie solo un punto contro un Sassuolo (5) stranamente “attendista”. I salentini avrebbero meritato di più per quanto prodotto, considerando che il migliore in campo per noi (e non solo per noi) è stato Consigli (9).

L’Inter perde due punti (quando vinci 2-0 e pareggi non è un punto guadagnato, sono due punti persi) contro un Bologna coriaceo. I nerazzurri (5) partono forte, ma poi non riescono ad amministrare il match, mentre i felsinei (7) confermano quanto di buono già combinato da quando Thiago Motta siede sulla loro panchina. 10 a Lautaro per il goal e 4 sempre a Lautaro per l’ingenuo fallo da rigore che rimette in carreggiata il Bologna. 9 a Zirkzee per come si è costruito e ha finalizzato la rete del 2-2, anche se va detto che la difesa nerazzurra nell’occasione gli ha lasciato fare un po’ quel che gli pareva (e per questo merita 5).

La Juventus (6) fa suo il “derby della Mole”, contro un Torino (5) praticamente mai pericoloso (unica occasione: una bella girata di Sanabria nel finale). Dopo un primo tempo scadente, alla fine sono state due tavanate galattiche di Milinkovic-Savic (2, proprio come le uscite per prendere farfalle che sono costate due goal ai granata) a risovere il match, più che le giocate bianconere.

Se abbiamo dato 9 a Fabbri per l’uso sapiente del VAR ad Empoli, diamo 1 a Piccinini e ai suoi collaboratori per l’uso che hanno fatto del VAR a Genoa, decidendo di fatto le sorti di Genoa-Milan con un loro errore. Il goal di Pulisic era infatti da annullare per fallo di mano, ma forse al VAR stavano guardando un film di Cicciolina. Per il resto, Genoa-Milan (6 a tutte e due le compagini) è stata una partita con poche emozioni fino al goal (unica nota da segnalare una super-parata di Maignan su tiro di Dragusin deviato: intervento da 10). Nel finale invece è successo di tutto, ma noi evidenziamo il modo in cui Giroud ha sostituito Maignan espulso (fallo da 2: non si entra così!): 9 al francese per il tempismo nell’uscita effettuata nel finale (meglio lui di Milinovic-Savic…).

Vince il Monza (7), ma il 3-0 è forse un passivo troppo pesante per la Salernitana (6), che comunque qualcosa ha creato.  I brianzoli sono partiti forte, poi hanno contenuto gli avversari, grazie anche ad un Di Gregorio strepitoso (9). 9 anche all’intervento di Ochoa su Vignato. 5 alla difesa della Salernitana nell’occasione del primo goal: troppo “morbida” su Colpani (il cui goal merita 8).

Il Frosinone (8) porta a casa tre meritati punti, contro un Verona che non è stato a guardare (6 agli scaligeri), ma obiettivamente è stato inferiore ai ciociari, che si confermano squadra ben organizzata (e l’azione del loro secondo goal firmato da Soulé, da 9, lo dimostra).

Torna al successo la Lazio, piegando l’Atalanta in un match avvincente. Dopo una partenza-razzo, i biancocelesti (7) hanno subito il ritorno degli orobici (6), ma alla fine Vecino ha trovato la zampata vincente che regalato il successo (a nostro avviso meritato) alla sua squadra. 8 all’azione del secondo goa laziale, mentre avremmo da porre una domanda alla difesa bergamasca: sul goal del 3-2 chi ha marcato Vecino, l’Uomo Invisibile? In attesa della risposta diamo alla difesa citata 4.

E’ Roma-show a Cagliari! I giallorossi (9) vincono dominando dall’inizio alla fine, regalando goal e spettacolo. Ora occorre vedere se avranno un po’ più di continuità, ma le premesse di miglioramento ci sono state, contro un Cagliari (4) ridotto a sparring-partner. 9 a Lukaku per la doppietta e 9 a Belotti per il suo goal.

Concludiamo con la Fiorentina (9) che fa il colpaccio andando ed espugnare meritatamente Napoli. I viola hanno dimostrato ancora una volta la loro efficace organizzazione tattica, contro un avversario (5) che dimostra di avere dei problemi in campo e fuori (stasera è toccato a Politano protestare platealmente per essere stato sostituito e per questo si becca un 1 perché poteva evitare di fare il buzzurro). Unica pecca viola sono ancora le disattenzioni difensive (grave quella di Parisi che causa il rigore partenopeo: da 2 e anche quella che nel secondo tempo lancia Osimhen verso la porta non è da meno, perciò 2 a Kayode perché sulla rimessa laterale si guarda dove si lancia il pallone), ma c’è da dire che abbiamo visto anche un super-Terracciano (9 per le parate du Lobotka e Osimhen).

La Serie A 23/24 da due a dieci-Settima giornata

I nostri voti alla settima giornata di Serie A.

Iniziamo col Napoli (9), che alla faccia di chi lo dava in crisi, a Lecce cala il poker (il secondo nel giro di quattro giorni) e fa capire che anche quest’anno fa sul serio.  Il Lecce (5) dal canto suo ha cercato di impensierire l’avversario, la cui forza però l’ha ridotto a sparring-partner. 9 all’azione personale con cui Kvaratskhelia va a confezionare l’assist per Osimhen.

Un Milan convincente (8), alla faccia di chi, dopo il derby, voleva far polpette di Pioli, strapazza una Lazio volenterosa ma poco incisiva (5 ai romani). I rossoneri hanno dimostrato che anche quest’anno possono recitare un ruolo da protagonisti. 8 allo “strappo” di Leao sul goal del 2-0 di Okafor. 3 a Sarri per il piagnisteo finale in conferenza stampa: non è che ha detto cose sbagliate di per sé, ma anche l’anno scorso il calendario era fitto di impegni eppure non ha mai fatto una sparata simile, guarda a caso l’ha fatta dopo una sconfitta meritata….

Lautaro Martinez (10) è l’assoluto protagonista di Salernitana-Inter, dove i campani (6) per più di sessanta minuti hanno tenuto testa ai nerazzurri (7), che alla fine però hanno premuto sull’acceleratore e hanno fatto valere la loro superiorità.

Vince il Bologna (7) contro un Empoli (6) che onestamente non meritava di uscire dallo stadio “Dall’Ara” con un passivo così pesante per quanto prodotto. I felsinei possono ringraziare la reattività di Skorupski (8) in alcune occasioni, ma soprattutto il “Man of the Match” Orsolini (10) che con la sua tripletta (notevole, tra l’altro, il primo goal) ha deciso il risultato dell’incontro.

E’ pareggio tra Udinese (6) e Genoa (7), con i liguri che (come si può intuire dai voti) possono recriminare in quanto per lungo tempo sono stati superiori ai friulani. 8 a Guomundsson per la doppietta e per la prestazione, 9 a Lucca per il goal, 4 a Silvestri per l’assist a Guodmundsson sul goal dell’1-0 genoano, 2 a Lovric per il brutto fallo da espulsione.

E’ pure pareggio fra Atalanta (6) e Juventus (5), con i bergamaschi che qualcosa in più hanno costruito: dalla traversa di Muriel (8 comunque alla punizione e 8 al tanto vituperato Szczesny per la provvidenziale deviazione sulla traversa), goal fallito da Zappacosta (errore da 3) e altre interessanti opportunità, mentre la Juve ha fatto una gara di contenimento, alla faccia dei giornalisti e degli “addetti ai lavori” che pronosticavano cambiamenti nel gioco bianconero  ad inizio stagione. D’accordo, mancavano Vlahovic e Milik, ma qualcosa in più la Juve poteva creare a livello offensivo….

Vince la Roma col Frosinone, ma è una vittoria che sa di brodino. I giallorossi (6) hanno ancora problemi e si è visto, giacché solo la mira sbagliata di un Frosinone che comunque non esce ridimensionato dall’Olimpico (6 ai ciociari), gli ha reso la strada più agevole. 9 all’assist di Dybala per Lukaku sul primo goal.

Colpo grosso del Monza (6), che dopo un primo tempo di sofferenza, esce nel secondo tempo e porta a casa tre punti da Reggio Emilia, contro un Sassuolo (7) che onestamente avrebbe meritato di più. 8 a Colombo per la caparbietà dimostrata nell’azione del goal, 4 a Laurentié per i due goal falliti.

E’ pareggio a reti inviolate tra Torino e Verona (6 a tutte e due le compagini), che portano a casa un punto ciascuno in un match senza particolari emozioni,  se non la parata iniziale di Montipò su Lazaro (8), con i granata che hanno prodotto di più, ma sono stati poco incisivi.

Una bella Fiorentina (8) ha ragione di un Cagliari (5) ridotto a sparring-partner. I viola hanno confermato di essere squadra, giocando un buon calcio, organizzato. 8 a NZola per la freddezza sul goal del 3-0, 4 a Radunovic per l’uscita “Ad Minchiam” sul goal dell’1-0, 3 a Milenkovic per l’assist a Nandez, 9 a Kayode per il salvataggio su Nandez: come un goal!

La Serie A 23/24 da zero a dieci-Quinta giornata

I voti alla quinta giornata di Serie A.

Iniziamo col pareggio tra Salernitana e Frosinone (6 a tutte e due), con i ciociari meglio nel primo tempo e i campani che invece si mostrano superiori nel secondo. 9 a Ochoa e a Turati per la reattività del primo sul colpo di testa di Cheddira e del secondo sul tiro deviato di Maggiore.

L’espulsione di Martin (3: ingenuo!) condiziona Lecce-Genoa, con i salentini (6) predominanti, ma senza incidere più di tanto (la prova è che il goal decisivo è quella che ai nostri tempi veniva definita un’autorete). Il Genoa (6) ha cercato di difendersi come poteva, riuscendoci quasi.

Torna al successo il Milan (6) che vince, ma non convince, contro un Verona (7) che forse avrebbe meritato di più per quanto ha prodotto. 9 alla parata di Sportiello su Folorunsho.

Il Sassuolo (9) vince meritatamente contro una Juventus (5) brutta, che dopo un buon inizio si perde e perde. Gli emiliani avrebbero addirittura potuto segnare più goal e rendere più rotondo il punteggio. 9 a Berardi per il goal del 2-1, 2 a Szczesny per l’errore sul primo goal, mentre diamo 0 a Szczesny e Gatti per quanto fatto vedere sul quarto goal (roba da Oggi le Comiche).

Un buon Monza (7) costringe la Lazio (5: non ci siamo ancora…) al pareggio. I brianzoli hanno fronteggiato gli avversari con tenacia, producendo anche occasioni. 9 alla tempestività dell’intervento di Di Gregorio su Immobile nel finale.

Continua a vincere l’Inter (7), che ad Empoli inanella il quinto successo consecutivo regolando ed imbrigliando un avversario raramente pericoloso se non all’inizio (6 ai toscani). 10 alla perla di Di Marco che decide l’incontro, 9 al salvataggio di Ismajli su Darmian: come un goal!

Torna al successo l’Atalanta (8), che domina un Cagliari (5) pericoloso solo nel finale, altrimenti si sarebbe parlato di gara a senso unico. 9 all’azione personale con cui Lookman colpisce la traversa, 5 alla dormita dei sardi sul primo goal bergamasco, infine abbiamo un quesito: De Ketelaere (8) è lui o quello dell’anno scorso al Milan era il fratello gemello?

Una Fiorentina (6) cinica, ma che deve ringraziare il suo portiere (Terracciano migliore in campo:9) ha ragione di un’Udinese che costruisce molto, ma non finalizza (un po’ per merito di Terracciano, un po’ per demerito suo). 0 a Lucca per il goal sbagliato da Lucca, cui consigliamo di inviare le immagini del suo errore al “Blissett fans club”.

Pareggia il Napoli, che nonostante il predominio non sfonda a Bologna. I partenopei (7) dominano, ma non riescono a trovare la stoccata decisiva, contro un avversario (5) che si è opposto come poteva, ma non è mai stato pericoloso. Decisivo il rigore sbagliato da Osimhen (errore da 3), che penalty fallito a parte, ci è sembrato in ombra.

Infine un buon Torino (volitivo e propositivo) ferma sul pari una Roma (6) che dopo la goleada con l’Empoli ci è sembrata di nuovo avere ancora problemi. Qualcosa in più i giallorossi nel secondo tempo hanno combinato, ma alla fine il Torino ha raggiunto un pareggio meritato assolutamente. 8 a Lukaku per il goal (proprio un goal “alla Lukaku”).

La Serie A 23/24 da tre a dieci-Prima giornata

Ricomincia il campionato. Ricominciamo a dare i nostri voti.

Eccoci pronti per commentare un’altra stagione. Prima di iniziare però riteniamo doveroso ricordare un grande della panchina che ci ha lasciato in questi giorni. Ciao Carlo Mazzone! La tua competenza e la tua simpatia non la scorderemo, come non scorderemo la mitica corsa sotto la curva dell’Atalanta: uno dei momenti più genuini di un calcio che purtroppo di genuino ha sempre meno.

Ora, i voti.

Iniziamo col Napoli (7) che dopo un avvio difficile “regola” il Frosinone (6) che pur non ha rinunciato a giocare, rendendosi pure pericoloso in varie occasioni (9 alla punizione di Baez, cui solo la sfortuna ha impedito di siglare un gran goal). 9 ad Osimhen, già in forma già trascinatore degli azzurri.

Bella gara tra Empoli e Verona (7 a tutte e due le compagini), dove un pareggio forse sarebbe stato più giusto, per quanto visto e per le occasioni create. A decidere sono stati gli episodi, due dei quali (l’errore di Gyasi sottoporta e l’incerta uscita di Caprile sul goal veronese) sono stati da 4.

Una Fiorentina da 10 regala momenti di grande calcio stordendo un Genoa (4) che sembrava un pugile suonato. I toscani hanno vinto e convinto e dimostrano di voler fare sul serio. 9 a Biraghi per il primo goal e 9 all’azione del quarto goal viola.

L’Inter (7) comincia bene, vincendo contro un Monza (6) che, sebbene dopo pochi minuti fosse già in svantaggio, ha cercato di impensierire i nerazzurri, che tuttavia sono stati superiori. 8 all’azione del primo goal di Lautaro (e 8 a Lautaro per la doppietta).

Inizia bene l’Atalanta (9), dominando a Reggio Emilia contro un Sassuolo che non gli ha creato grandi grattacapi (5 agli emiliani). I bergamaschi hanno vinto e convinto, dimostrando che anche quest’anno possono giocare alla pari con tutti. 8 al goal di Zortea.

Match emozionante tra Roma e Salernitana, deciso dalle prodezze di Belotti (9) e Candreva (10 per il goal del 2-1 campano). I giallorossi (6) dopo un buon inizio hanno ceduto l’iniziativa agli avversari (7), che se la sono presa volentieri, trascinati da un ottimo Candreva.

Il calcio è strano e Lecce-Lazio lo ha dimostrato, con i salentini (6) che dopo essere stati messi sotto per ottanta minuti dai biancocelesti, trovano tre punti con due giocate. La Lazio (6) deve recriminare per il poco cinismo che non gli ha permesso di chiudere il match. 8 al goal di Immobile.

Una Juve più che convincente (9 ) mette in cassaforte il risultato ad Udine, dimostrando che quest’anno può tornare a recitare un ruolo da protagonista nel campionato. L’Udinese (5) ci è sembrata recitare il ruolo dello sparring-partner. 3 a Silvestri per la papera sul terzo goal.

E’ mancato solo il goal a Torino, dove il Cagliari (7) ha giocato a viso aperto e ha sfiorato la segnatura (9 a Milinkovic-Savic per la parata su Nandez) ai granata (7), che hanno cercato pure loro (senza trovarla) la via del goal (8 alla parata di Radunovic su Sanabria all’inizio).

Concludiamo con il Milan (7) che vince concretizzando al meglio le prime due palle goal costruite (10 al gioiello di Pulisic), contro un Bologna (7) che è stato pure sfortunato (9 al gesto tecnico di Lykogiannis, cui solo la traversa ha impedito di realizzare un goal pazzesco.

La Serie A 22/23 da uno a dieci-Trentasettesima giornata

I nostri voti alla trentasettesima giornata di Serie A.

Iniziamo con Sampdoria-Sassuolo, anche se sarebbe più corretto dire con Quagliarella, perché il momento che ci ha fatto vivere al minuto 88 è stato da brividi (e da un meritatissimo 10). Il campione blucerchiato ha ricevuto ciò che gli spettava pienamente non solo per la sua carriera, ma per la sua professionalità. Per il resto, diamo 6 alle due squadre e diamo un 8 a Berardi (il migliore in campo) e 2 a Ferrari per come si è lasciato fregare da Gabbiadini.

Goal e spettacolo all’Arechi, dove una Salernitana coriacea ha ragione di un’Udinese che pure ha regalato momenti di bel calcio (l’azione che ha portato Nestorovski al goal è da manuale, oltre che da 10). Noi diamo 8 a tutte e due le squadre, giacché il pareggio forse era il risultato più giusto. Diamo 10 a Kastanos per il goal, 9 a Candreva per la punizione con cui realizza il 2-2, 3 ad Aslan per l’errore sottoporta “alla Blissett”, 2 a Zeegelar per l’ingenuità con cui si fa espellere.

Un ottimo Torino (10) strapazza uno Spezia abulico (4), che sembra lontano parente dello Spezia che negli anni scorsi ha saputo regalarci momenti di bel calcio. I granata hanno dispensato bel calcio e battendo il Verona prima e lo Spezia dopo, hanno dimostrato grande senso di sportività. 9 a Miranchuk per il gesto tecnico con cui colpisce la traversa (sarebbe stato un goal pazzesco) e 9 all’azione che porta al goal di Ricci.

Il calcio a volte sa essere pazzo. Fiorentina-Roma ne è stata la dimostrazione. I giallorossi (7) dominano per sessanta minuti e solo un super-Cerofolini (9) impedisce ai viola il tracollo. Po i viola (6) nel finale la ribaltano con due fiammate, ma la sconfitta per la Roma è troppo.

L’Inter (8) dimostra ancora di essere in salute vincendo contro un’Atalanta (5) che pur non ha rinunciato a giocare, ma che ha mostrato un’imbarazzante fase difensiva. 9 alla travolgente azione del 2-0 interista firmato Barella, 9 a Muriel per il suo goal, 8 a Lukaku, ormai tornato ad essere senza dubbio il “Big Rom” che conoscevamo.

Il Verona (5) perde una grandissima occasione per raggiungere il quartultimo posto (e soprattutto la salvezza) contro un Empoli (6) non irresistibile, ma determinato, che gioca la sua partita fino in fondo e alla fine raggiunge (anche se con tanta fortuna) un meritato pareggio. 5 a Gaich per l’occasione fallita, che avrebbe portato il Verona sul 2-0.

Il Lecce (7) raggiunge una meritata salvezza contro un Monza (6) non irresistibile, ma che gioca la sua partita, senza regalare nulla ai rivali. 10 a Falcone per la super-parata sul rigore di Gytkjaer.

Match avvincente tra Bologna e Napoli (7 a tutte e due le squadre) con i felsinei che hanno il merito di non mollare, anche se contro un Napoli che è (per ovvie ragioni) appagato. Skorupski si distingue per l’errore da 1 con cui manda in rete Osimhen sul goal dell’1-0 e un 9 per la parata con cui salva un goal, sempre dell’asso nigeriano.

Cinque goal farciscono un’interessante Lazio-Cremonese: due squadre che hanno ormai poco da chiedere (per differenti motivi) a questo campionato. La spuntano i biancocelesti (7), ma i grigiorossi (7 pure a loro) hanno il merito di non mollare. 9 all’azione del goal dell’ 1-0 firmato Hysay, 2 a Sarri per l’ennesima espulsione per proteste.

Partita soporifera fra Juventus e Milan (6 politico a tutte e due le squadre), dove un pareggio sarebbe stato più giusto e dove a fare la differenza è stato il formidabile stacco di testa di Giroud (da 10), sul quale nulla ha potuto Szczesny.

La Champions (delle italiane) da cinque a dieci-Quarti di finale di ritorno

I voti alle partite delle italiane nel ritorno dei quarti in Champions.

Il Milan (8) si qualifica col Napoli e lo fa con merito. Gli azzurri, dopo un primo quarto d’ora arrembante, calano e i rossoneri ne approfittano creando tre occasioni da goal una più grossa dell’altra. Al terzo tentativo fanno centro, grazie ad un’irresistibile Leao (la sua cavalcata sul goal di Giroud è da 10). Il Napoli reagisce, ma Kvaratskhelia sbaglia il rigore e Osimhen (goal da 8) segna troppo tardi. Kvaratskhelia per mesi è stato l’uomo in più del Napoli, mentre martedì è stato inconsistente (rigore sbagliato a parte, non ci è sembrato “in palla”: 5 al georgiano).

L’Inter (7) passa meritatamente il turno, contro un Benfica che (adesso è chiaro) una Juventus confusa e senza identità aveva reso più forte di quello che è. I lusitani (6) si battono, ma l’Inter è stata superiore. 9 al goal di Barella e 9 a quello di Correa.

La Serie A 22/23 da tre a dieci-Trentesima giornata

I voti alla trentesima giornata di Serie A.

Iniziamo con la meritata vittoria della Cremonese (7), contro un Empoli che cerca il pareggio, ma è poco incisivo (6 ai toscani).

La Lazio (9) da spettacolo a La Spezia, vincendo e convincendo contro un avversario ridotto a semplice sparring-partner (5 ai liguri). 9 all’azione personale di Marcos Antonio che genera il 3-0.

Dopo aver subito il goal al primo minuto, il Milan (7) domina il match, raggiunge il pareggio ma non riesce a dare la stoccata finale per aggiudicarsi i tre punti contro un Bologna coriaceo (6). 8 all’azione del goal dei felsinei, 9 alla sassata di Pobega.

Il Napoli (6) viene contenuto da un buon Verona (7), che nel finale ha pure l’occasione di aggiudicarsi il confronto, ma Ngonge fallisce clamorosamente il contropiede (errore da 3). 9 alla magia con cui Osimhen (bentornato!) colpisce la traversa.

Dopo Torino (contro la Juventus) il Monza mette a segno un altro colpo grosso nella sua stagione espugnando San Siro, sconfiggendo un’Inter (5)  che ha creato, ma ci è sembrata confusionaria. I brianzoli (8) sono dimostrati ordinati, ben messi in campo, senza rinunciare a giocare. 8 a Di Gregorio per la parata sul colpo di testa di Lukaku. 10 alla spettacolare esultanza di Galliani.

Il Lecce (7) domina, ma raccoglie meno di quanto seminato. Crea molto, però concretizza poco, contrariamente a quanto fatto dalla Sampdoria (5), che invece ha creato poco, ma quel poco che ha creato l’ha concretizzato quanto meglio non poteva, raggiungendo un insperato (e immeritato per quanto visto) pareggio, con un bel pallonetto di Jesé Rodriguez (da 8).

Un tempo per parte per Torino e Salernitana, che alla fine concludono il loro bel match con un giusto pareggio (7 a tutte e due le squadre). Meglio i campani nel primo tempo, mentre il secondo è stato di marca granata.

Il Sassuolo (7) vince meritatamente contro una Juventus (5) brutta e quasi mai pericolosa. Gli emiliani non devono  neanche sudare le proverbiali “sette camicie” per contenere una Juventus senza idee, senza gioco e senza personalità. Meritano una citazione le lacrime di Fagioli, che noi assolviamo, giacché ha fatto un errore, ma è stata tutta la Juve, con il suo atteggiamento in campo, a favorire il Sassuolo, non la giocata sbagliata di Nicolò.

La Roma (7) vince meritatamente contro un’Udinese (5) che appare ben lontana dall’essere la squadra ammirata ad inizio stagione. I friulani creano poco e quel poco che creano (il rigore) lo falliscono. 8 al goal di Abraham.

E’ pareggio tra Fiorentina e Atalanta, col risultato che sta stretto ai viola (7), in base a quanto visto. L’Atalanta (6) riesce ad andare in vantaggio, ma i viola recuperano e la mettono sotto per lungo tempo. 9 alla parata finale di Sportiello su Bonaventura.

La Champions 22/23 delle italiane da zero a dieci-Quarti di finale d’andata

Ecco i voti alla partite delle squadre italiane in Champions.

L’Inter va a vincere meritatamente a Lisbona. Una squadra ordinata, tenace, aggressiva quando necessita, ha ragione dei portoghesi (5: si dimostrano inferiori all’Inter) e ipoteca l’accesso alla semifinale. Bravi tutti, ma sugli scudi Bastoni (due assist al bacio, uno sfruttato da Barella, l’altro no da Dumfries, entrambi da 9), Onana (pochi interventi, ma decisivi:8) e Mkhitaryan (8 anche a lui, perché è stato il migliore in un centrocampo che ha comunque funzionato benissimo).

Veniamo allo scontro tutto italiano fra Milan e Napoli. L’hanno spuntata i rossoneri (8), ma il Napoli ha semplicemente pagato il black-out degli ultimi venti minuti del primo tempo (7 agli azzurri). Nei partenopei si è vista la mancanza di Osimhen, mentre i rossoneri hanno dimostrato di essere squadra organizzata, capace tanto di difendere quanto di offendere. 9 all’azione del goal di Bennacer, impreziosita dalla magia da 10 con cui Brahim Diaz si libera di due avversari contemporaneamente, 9 all’azione personale con la quale Leao sfiora un goal da far venir giù lo stadio, 9 alla parata di Maignan su Di Lorenzo, 5 ad Anguissa per il fallo ingenuo con cui rimedia il (giusto) secondo giallo. Infine 2 all’arbitro Kovacs perché non ammonire Leao dopo che quest’ultimo spacca la bandierina del calcio d’angolo (gesto da zero) è un errore troppo marchiano. Senza contare che all’inizio lascia correre troppo, contribuendo a creare il clima di nervosismo che si è potuto vedere nel secondo tempo.