UNA DONNA IN RINASCITA
"Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti... E' un'avventura ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli. Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo: "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo... Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per se stessa. E' la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti."
Jack Folla (Diego Cugia)
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Erano nello stesso gruppo di amici ormai da parecchio tempo. Ragazzi e ragazze che lei aveva conosciuto e che, mossi da un progetto comune, erano impegnati a costruire qualcosa di buono. Si vedevano quasi tutti i giorni e trascorrevano tanto tempo insieme, a chiacchierare... Lui era un tipo particolare. Non aveva più il padre, che era morto, e viveva insieme alla madre. Non aveva fratelli. Gli piaceva sempre essere un po' al centro dell'attenzione, parlare del mondo che avrebbe voluto.... tutto il contrario di lei, che invece non amava mai dare nell'occhio e che, più che parlare, amava ascoltare. Avevano fatto anche belle esperienze insieme, di quelle che uniscono un gruppo di ragazzi e ti formano... Giorni trascorsi in un luogo lontano da casa, tutti insieme... a gestirsi le giornate, cucinare, accendere un falò alla sera e rimanere lì a parlare, cantare, con una felpa sulle spalle... o camminare tutta una notte per raggiungere la cima di una montagna, sotto un cielo stellato che in città è impossibile da vedere... e poi da lassù godersi l'alba e un freddo pungente.... e poi la discesa di nuovo a valle e l'arrivo in tarda mattinata. Distrutti ma felici. Una di quelle esperienze che non dimentichi più. Un giorno lei fece un piccolo intervento e per alcuni giorni mancò. Lui le telefonava per avere sue notizie e un pomeriggio andò a trovarla a casa. Passarono qualche ora a chiacchierare, come sempre facevano... poi lui le dette un bacio sulla guancia e se ne andò. Qualche giorno dopo, lei ricevette una lettera, sua madre gliela portò in camera. L'aveva appena trovata nella cassetta della posta. Era una lettera con una busta gialla, dentro alcuni fogli di un quaderno a righe, scritti a mano. Lei cominciò a leggere. All'inizio non capì, poi per un attimo sentì il cuore fermarsi... Era una lettera d'amore. La più bella lettera che avesse mai ricevuto. Lei leggeva e non capiva come avesse fatto ad essere così cieca e a non accorgersi di nulla... forse perché, come spesso succede, il suo sguardo era rivolto altrove. Lui si era innamorato di lei, perdutamente... come solo a quell'età riesci a perderti (... o forse no?) Aveva vissuto questo amore in silenzio, senza mai lasciar trapelare nulla... forse intuendo che per lei era solo un carissimo amico. Ma quel pomeriggio trascorso insieme a chiacchierare, nella sua cameretta di ragazza, lo aveva convinto che non poteva più aspettare e tenersi tutto dentro... Era ora di farle sapere quello che provava per lei. Sono passati più di trent'anni da quella lettera. In una scatola dei ricordi, lei ancora la conserva. Non ne ha mai più ricevuta una così bella... Altre lettere, tante, sono arrivate dopo... il suo amore, quello che poi avrebbe sposato, era lontano... non c'era Internet e lettere e ore di telefonate erano l'unico filo per sentirsi vicini. Ma quella lettera gialla aveva il sapore e il dolore dell'amore non corrisposto, segreto, giovane, silenzioso...
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Buona notte, Cinzia :-).
Questo bel ricordo mi fa però pensare a quanto sia complicata l'amicizia fra un uomo e una donna...quando si fa molto stretta l'uomo quasi sempre si innamora...e il più delle volte non è ricambiato perchè la donna separa nettamente gli amici dagli amanti...un amico diventa per la donna una cosa asessuata...non che non gli voglia bene, glie ne evuole certo e anche molto, ma non sarà mai il suo amore, non penserà mai di andarci a letto, se non in rari casi.
Su questo, anche su questo siamo diversi dalle donne...ma sicuramente sono meglio loro che sanno gestire meglio l'amicizia con l'altro sesso.
"Lui si era innamorato di lei, perdutamente... come solo a quell'età riesci a perderti (... o forse no?)".
Forse no, forse ci si perde anche in altre età, è più difficile ovviamente, ma quando ci si innamora in età matura le conseguenze emotive sono certamente più profonde e laceranti, specie se l'amore non è corrisposto o diventa impossibile...
Ciao....CARLO!
Vero è anche che un amico può diventare un amante o uno sposo, ma ritengo che la trasformazione non richieda tempi lunghi, tutt'altro.
Palro sempre di quelle amicizie molto strette, direi quasi quotidiane, non di amicizie saltuarie o comunque molto diradate e vissute ovviamente in maniera molto discontinua.
La mia esperienza di vita mi ha portato a conoscere molte donne e spesso ho dovuto constatare la fatica che dovevano fare per mantenere un'amicizia con un uomo quando l'altro era evidente che provasse qualcosa di più o di diverso. Alle volte le donne fanno finta di non accorgersene pur di mantenere viva un' amicizia a cui tengono e che magari gli dà molto, in altri casi sono costrette, seppure a malincuore, ad interrompere un rapporto amichevole molto intenso perchè diventa impossibile rimanere solo amici.
Ci sono belle amicizie naturalmente anche tra uomini e donne, ma quando sono scremate dal desiderio, quando cioè una donna è vista in modo asessuato o cmq. ci sono inibizioni sociali o famigliari così forti che fungono da barriera a sentimenti di altra natura.
Come avrai capito, in generale non credo molto all'amicizia fra un uomo e una donna, soprattutto per colpa dell'uomo. Quando un uomo cerca troppo una donna, penso che viva quell'amicizia in un modo del tutto diverso da qualle di un uomo, specie se si instaura una forte complicità e c'è un minimo di attrazione. Naturalmente penso anche che ci possano essere eccezioni, che appunto perchè eccezioni non fanno che confermare la regola.
La donna d'altro canto ha bisogno dell'amicizia maschile perché sa che non deve mettersi in competizione e perchè riesce ad avere da un uomo ciò che non potrebbe avere da una donna in termnini di razionalità, di sicurezza, di aiuto ecc. ecc.
Naturalmente io non sono il Vangelo e baso queste opinioni sulle mie circoscritte esperienze, confortato in parte da quanto vado leggendo in giro e dai commenti di illustri psicologi.
L'argomento è certamente ampio e meritevole di una più approoondita dissertazione, cosa difficile in un blog, è comunque sempre interessante il confronto anche quando è così limitato...del resto il blog dovrebbe servire anche a questo no?:-)))).
Ciao....CARLO!
Stupendo questo ricordo ed il tuo modo di descriverlo e di portarci a provare emozioni...
Il fascino di una lettera è del tutto particolare... ed anche la trepidazione dell'attesa di ua risposta. Però... credo che sia intensa anche l'attesa di una mail che non arriva o di un sms. Sono mezzi diversi, ma se dietro ci sono dei sentimenti ed un coinvolgimento affettivo, hanno lo stesso valore...
Le lettere che io ho ricevuto... beh... a distanza di molti anni, visto come sono finite le cose, le ho bruciate nella mia stufa, assieme ai miei diari di giovinezza. Non sono riuscita a tenerli perchè non li rivedevo con tenerezza ed indulgenza, ma mi facevano star male. Mi sono alleggerita un po'...
Un abbraccio e notte nottina! Cra cra cra.
Con altrettanta commozione non posso non ricordare che, fin dall'età di 22anni, ho conservato, custodito gelosamente, 48 lettere del mio primo amore che, di tanto in tanto, andavo a rileggere.
In quelle occaasioni è stato come ritornare in un altro mondo, un'altra "epoca": sfiorare quelle pagine, i caratteri, gli sfondi che lei preferiva (fiori ad esempio..) mi han dato, mi danno l'esatta percezione di un periodo di vita, della mia vita, irripetibile, indimenticabile..
Quanto il dolore che ho provato, circa tre anni fa, quando le ho smarrite. Come aver perso una parte della mia stessa vita, finite - le lettere - chissà dove, anche se il ricordo di lei, fuori dagli "schemi" attuali che considero aridi e poco efficaci, non lo scalfirà mai nessuno.
Amo "penna e calamaio", il modo migliore per esprimere i propri sentimenti, quali che essi siano, anche attraverso la scrittura.. ^___^
Dalle mie parti non si è sbiadito niente, anche perchè mi stavo riferendo al mio primo amore, una bella ragazza padovana.. É proprio vero che il primo amore non si dimentica: confermo! Tra l'altro, nella prima lettera di quelle da me conservate (e perse), c'era - dentro - la medaglietta dell'amore, la mia metà. Come si usava al tempo (primi anni '70).. ^___^