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A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

Messaggi del 13/02/2008

il dottore della mutua

Post n°289 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da lilith_0404

Ricordo che quando ero piccola, nel paese in cui abitavo c’era un solo dottore, il ‘dottore della mutua’, dal quale andavo quando dovevo fare gli ‘aerosol’ e mi faceva sedere davanti a una macchina, nel suo ambulatorio , e dovevo respirare un fumo amaro e molto sgradevole per un tempo che mi sembrava interminabile.

Anche quando  a tredici anni dovetti estrarre un molare che si era guastato fu il mio il medico della mutua ad eseguire l’operazione.

Il mio diritto ad ottenere le sue prestazioni era attestato dal fatto che il mio nome era scritto, insieme a quello di tutti gli altri membri della famiglia sul ‘libretto della mutua’,  gelosamente conservato da mamma in una custodia di plastica trasparente, da cui non veniva mai tolto, perché non si sporcasse. Le tessere sanitarie individuali arrivarono solo molto tempo dopo, ma all’atto pratico, finché non andò in pensione, sei o sette anni fa,  quello rimase il medico di tutta la famiglia. 

Al momento di scegliere un nuovo medico, ricordo che mi recai presso gli uffici della Asl. Sapevo che in paese nel corso degli anni avevano cominciato ad esercitare altri dottori, e pensavo che fosse possibile esprimere una preferenza.

Mi sbagliavo.

Oddio, teoricamente avrei anche potuto farlo, ma di fatto fu impossibile.

Perché ogni medico poteva avere solo un certo numero di pazienti, e tutti, tranne uno, avevano già raggiunto quel massimale. Non restava quindi che un solo medico ‘disponibile’, prendere o lasciare... o meglio, prendere e basta, perché il vincolo della residenza impediva di optare per dottori di comuni limitrofi.

Negli anni la situazione non é cambiata, come mi ha confermato in questi giorni un impiegato dell’ASL, al quale mi sono rivolta sperando di poter modificare la mia scelta. 

Ora, a parte la mia mancanza di simpatia per i medici in generale, credo che mai come in questo genere di rapporti l’elemento fiduciario sia determinante. Dovermi per forza rivolgere ad un medico per il quale non solo non  ho fiducia, ma  nutro una sincera disistima, non é esattamente quello che io mi auguro e mi aspetto di ricevere da un servizio al  finanziamento del quale sono tenuta per legge a contribuire.

 
 
 

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