Creato da betulla64 il 22/12/2005
Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega. (Antonio Albanese)

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immagineVergine (23 agosto - 22 settembre)


"La mia ferita emotiva più profonda è stata anche una fonte inesauribile di gioie". Non ti rivelerò perché questa frase è molto importante per me: è una questione troppo personale. Ma tu, Vergine, potresti fare un'affermazione simile? Potresti interpretare la tua vita in modo da vedere un'esperienza dolorosa come una fonte di intuizione, ispirazione e vitalità? Il 2009 sarà l'anno ideale per compiere questo cambio di percezione. E il periodo intorno al solstizio d'inverno è il momento perfetto per cominciare. (Rob Brezsny)

 
 

Blo(g)cco Note

Sulla via che mi porta al lavoro c'è una casa abbandonata che, mi hanno detto da qualche giorno, è abitata dai fantasmi.
Non lo sapevo. Ma appena me l'hanno detto ho pensato: la compro io.
 

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"El canto tiene poder,
tiene la fe que alucina,

la voluntad colectiva,
puede ser ola en el mar"

(Josè Seves)


 
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Messaggi di Agosto 2006

Post N° 372

Post n°372 pubblicato il 31 Agosto 2006 da betulla64
 

Dal blog di ariel prendo questa piccola provocazione al mio ego:

“Immagina di scrivere le cose più importanti della tua vita in un messaggio, che metti in una bottiglia immaginaria da gettare in mare. Vorresti che la bottiglia finisse nelle mani di chi?"


Ed ecco il messaggio:


Buonanotte, buonanotte amore mio
buonanotte tra il telefono e il cielo
ti ringrazio per avermi stupito
per avermi giurato che e` vero
il granturco nei campi e` maturo
ed ho tanto bisogno di te
la coperta e` gelata e l'estate e` finita
buonanotte, questa notte e` per te.




















Buonanotte, buonanotte fiorellino

buonanotte tra le stelle e la stanza
per sognarti devo averti vicino
e vicino non e` ancora abbastanza

ora un raggio di sole si e` fermato
proprio sopra il mio biglietto scaduto

tra i tuoi fiocchi di neve e le tue foglie di tè
buonanotte, questa notte e` per te.



 









Buonanotte, buonanotte monetina
buonanotte tra il mare e la pioggia
la tristezza passera` domattina
e l'anello restera` sulla spiaggia
gli uccellini nel vento non si fanno mai male

hanno ali piu` grandi di me
e dall'alba al tramonto sono soli nel sole
buonanotte, questa notte e` per te.










"Chi" sa dove cercare la bottiglia e con quanto amore sia stata riempita .....


Buonanotte tesoro.



 
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Post N° 371

Post n°371 pubblicato il 30 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Leggo oggi sul blog di Beppe Grillo un post che fa male. Non lo commento, lascio a chi vuol leggerlo di trarre le proprie conclusioni. Per quanto mi riguarda è stato un pugno nello stomaco. E lo è ultimamente accendere la tv e sentire di stupri, violenze, abusi. Che sian donne o che sian bambine, o bambini, è una litania di sopraffazioni che non sembra avere fine e noi ascoltiamo, preparando la cena per i nostri uomini, i nostri padri, i nostri figli, senza mai chiederci da dove nasca tutto quel desiderio di possesso distruttivo che riduce noi donne a tragici manichini nelle mani di pazzi furiosi che fuori dalle nostre vagine sono uomini normali, ma lì dentro diventano bestie.
Scrissi mesi fa sul blog di Scricciolo (mi scuso con lei se son tornata a rubare e con chi già ha letto per la riproposizione magari un poco pallosa) di quanto sia doloroso e indimenticabile un qualsiasi abuso subito. Lo riscrivo qui, più per me che per voi, perchè se ancora sento i brividi a pensarci ci sarà ben un motivo e perchè ricordare non fa mai male e leggere, specialmente se si è uomini, a volte può fare molto bene.



Avevo 14 anni e mezzo.
Andavo a scuola, Istituto Professionale per il Commercio, e ogni giorno dovevo prendere un treno per andare e per tornare. Succedeva spesso che ci fosse uno sciopero o che si perdesse il treno, così io e una mia compagna facevamo auto-stop, aspettando davanti alla stazione che passasse qualche conoscente. Lei si fermava al paese prima del mio, quindi si stava attente a non salire in auto con estranei.
Quella sera si fermò un signore che non conoscevo se non di vista, ma risultò essere collega del padre della mia compagna, così fiduciose salimmo, io dietro e lei davanti. Lui fu subito affabile e scherzoso, almeno fino a che scaricammo la mia compagna. Fu naturale per me passare nel posto a fianco al suo e fu naturale, quando mi disse "metti dietro la cartella", eseguire e liberarmi dell'ingombro. Ricordo la mano sul ginocchio risalire lentamente e la mia voce dire "pensi a guidare". Lo dissi con voce da finta donna, probabilmente avendolo sentito in un film. Non pensò a guidare. Mi toccò per sette lunghissimi chilometri, senza mai scostare un lembo di vestito, senza esporre nulla se non la mia vergogna. Mi chiese se fossi vergine e cominciai a piangere. Lo implorai di farmi scendere e, forse preso dalla paura, fermò l'auto e aprì la portiera, senza rinunciare a toccarmi ancora. Scesi nel freddo dell'inverno di montagna, avendo davanti a me mezz'ora buona di cammino isolato e buio, incerta tra il sollievo di essere finalmente libera e il terrore che tornasse lui o se non lui un altro. Arrivai a casa e mi misi a letto. Non avrei voluto uscirne più.
Lo incontro ancora. L'ho sempre incontrato. Quando succede mi irrigidisco e mi viene la nausea.
Conosco ogni piccola espressione del suo volto, il suo modo di camminare e quei suoi occhi azzurro ghiaccio... ed è l'unico essere al mondo di cui aspetto la morte.

 
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Post N° 370

Post n°370 pubblicato il 29 Agosto 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

Vorrei essere bella e non avere paura.
Vorrei poter aprire quella porta e uscire nel sole tiepido che non fa sudare e non scioglie il trucco, con il vento da ovest che spazza via le nuvole ma non scompiglia ancora i capelli.
Vorrei camminare in strada con la schiena diritta e lo sguardo sicuro, cercando tutti gli orizzonti possibili con la certezza di poterli un giorno incontrare.
Vorrei che la gente mi guardasse come si guarda l'albero di fronte a casa, con abitudinaria indifferenza; non invece come fa, con lo stupore e la diffidenza che si riservano in genere alle cose esotiche. Non voglio essere esotica.
Oppure guardata come le cose che si perdono in fondo ai cassetti e si ritrovano dopo anni: "Ah già! C'era anche lei!"
Vorrei bere un caffè in un bar sentendolo arrivare allo stomaco in pochi secondi, e non dopo un'ora di travaglio a metà strada.
Vorrei andare al supermercato a ritirare il mio premio prima che se lo prenda qualcun altro.
Vorrei comprare una pentola in beata e sana solitudine ed entrare dal panettiere quando mi manca il pane e non aspettare che altri siano disponibili a comprarlo per me.
Vorrei sorridere di un invito.
Vorrei pensare cose immediatamente fattibili e non solo e sempre immense scalate di azioni inumane.
Vorrei che per me esistessero l'immediato e il fattibile.
Vorrei non dover compiere 42 anni buttati via.
Vorrei non averne davanti, magari altrettanti da buttare via.


Da una Finestra aperta
da tempo vi sto guardando passare,
scendo alle vostre strade
che son nuove per le mie vecchie scarpe
lo cervano dei fiori
i fiori non li ho trovati
ma gesti che mi disegnano le mani
Da una finestra aperta
da tempo mi sto guardando passare.

Che sole questa mattina
magari togliesse il freddo dei ricordi,
ho i giorni davanti agli occhi
invece la notte in altra latitudine
lo volevo partire
partire non e permesso
intanto farò del vostro il mio tempo.
Che sole questa mattina,
magari togliesse il fredo dell'inverno.

Io sono dello stormo un uccello
che scrive con le ali sul foglio celeste.
Per mestiere la primavera inseguo,
fugge da me l'amante
quando chiedo un seme.
Vola, vola illusione e
portaci dove nasce l'orizzonte
che sole questa mattina
magari togliesse il freddo dei ricordi

(Josè Seves - Horacio Salinas)

 
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Post N° 369

Post n°369 pubblicato il 28 Agosto 2006 da betulla64







Questa è per H....


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Post N° 368

Post n°368 pubblicato il 26 Agosto 2006 da betulla64
 
Tag: Parole


Il silenzio è d'oro

(fanculo!!)

 
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Post N° 367

Post n°367 pubblicato il 25 Agosto 2006 da betulla64
 

Cielo plumbeo
Umore in tinta.


Si tú no vuelves
no quedarán más que desiertos
y escucharé por si
algún latido le queda a ésta tierra

Que era tan serena
cuando me querías
habia un perfume fresco que yo respiraba
era tan bonita, era así de grande
no tenía fin...

Si tú no vuelves
no habrá esperanza ni habrá nada
Caminaré sin tí
con mi tristeza bebiendo lluvia

(Miguel Bosè)


 
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Post N° 366

Post n°366 pubblicato il 23 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Così è: come mi muovo scricchiolo.
In principio fu il panico. Quello però mi bloccava più che altro l'anima. Il corpo veniva coinvolto per il tempo necessario all'attacco per triturarmi un poco muscoli e cervello. Bastava uscire poco, vedere poca gente, non espormi alla vita e il problema si risolveva da sè. Tuttora si risolve da sé.
Da sei anni è apparsa la ghiandola infame. Con lei i farmaci e gli effetti collaterali. Con lei l'usura accelerata dei miei organi. Con i farmaci le nevralgie, i dolori e le intossicazioni. Per carità, c'è chi sta peggio. Sicuramente chi mi ama sta peggio. Costretto alla mia invalidità, rinchiuso in un recinto di cristallo dove, appunto, come ti muovi scricchioli.
Io mi rendo conto. Me ne rendo conto ogni giorno aprendo gli occhi.
Vorrei fosse diverso ma non so come fare.
Invidio gli stoici. Quelli sempre col sorriso nonostante tutto.
Non è vero. Li detesto perchè sorridono. Nonostante tutto.
Mio padre lavora duro da una vita. Zoppica da una vita. Diabetico da mezza vita e infartuato da un po'. Non si lamenta mai e lavora sempre, così che mi sento una schifezza ad ogni mio lamento, eppure una vocina dentro mi suggerisce che è mio diritto. Dove finisce il diritto e dove inizia la rottura di coglioni?



Foto: Pierangelo Benetollo - Storia di un piccolo dolore

 
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Post N° 365

Post n°365 pubblicato il 22 Agosto 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64


Se betulla non va al bidone della monnezza

il bidone della monnezza andrà da betulla?









Se betulla non fosse andata al bidone,
non sarebbe incappata nel ricordo
(pensiero)
di un muro piastrellato...
e di due braccia forti






y contra su calor, se pierde el orgullo
y la vergüenza...

 
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Post N° 364

Post n°364 pubblicato il 21 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Dov'è il giusto e dove lo sbagliato?
Dove il torto e dove la ragione?
Quando è attacco e quando è difesa?
Ci passo le notti ad arrovellarmi senza avere mai risposta.
Poi succede che mi torni in mente la mia infanzia con le lezioncine di nonna e capita che mi metta a riflettere sul mio essere cattolica. Probabilmente non lo sono più, ma è certo che la filosofia cristiana ha profondamente segnato la mia coscienza e non credo sia stato un danno, così che eccola lì nonna, seduta nell'aia tra miriadi di piume di gallina turbinanti nell'aria, lo sguardo ancora vispo che si sposta dalle mani al ruspante e infine a me, seduta sulla sediolina di fronte, intenta a ripetere i 10 comandamenti con lei che corregge, riprende, ride del mio italiano incerto e infine sentenzia: "Bràva! Ura ripèti dal primm..."
Li ho ripetuto invariati per anni, fino al giorno in cui mi è capitato di leggere la Bibbia da sola, senza intermediazioni sacerdotali e così ho scoperto che Santa Romana Chiesa aveva colpito ancora, variando un pochino il secondo comandamento, così, mica per cattiveria eh, solo per poter vendere qualche madonnina in più. Per conoscenza, vi propongo il testo integrale:

Esodo 20, 2-17

1. Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.

2. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

3. Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano

4. Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo

5. Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà

6. Non uccidere

7. Non commettere adulterio

8. Non rubare

9. Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

10. Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo


E' tutto molto chiaro, senza postille nè commi. A scorrerlo questo elenco, so con esattezza dove sta il giusto e dove sta l'errore e so con certezza quali sono i miei, di errori. Ritorna prepotente l'immagine di nonna, le sue mani, le sue galline, la sua incrollabile certezza che seguendo quelle regole, il mondo fosse in ordine. Io purtroppo non ho le stesse certezze nè la stessa serenità nell'affrontare la vita, ma mi viene da pensare a quei burattini responsabili di una bella fetta di questo mondo, che si dichiarano "credenti". E' mai possibile che non abbiano letto questo piccolo elenco di consigli per la sopravvivenza? Sta nel bestseller di tutti i tempi, mica sul Manuale delle giovani marmotte! Il mondo è andato avanti per secoli guardando i suoi abitanti sbranarsi invocando la religione essendosi però dimenticati delle regole che stanno alla base delle religioni stesse. Combattono brandendo con una mano la spada e con l'altra il libro sacro, avendo dimenticato di leggerlo, ma pretendendo di imporlo, magari riveduto e corretto.



 
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Post N° 363

Post n°363 pubblicato il 16 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Pare che il ministro Amato ci stia ripensando. Forse non è il caso di dare la cittadinanza italiana con tanta facilità. Forse è meglio riflettere bene.... Tutto questo fervorio di ripensamenti giunge dopo l'uccisione di una bella ragazza pakistana, sgozzata dal padre perchè rea di essersi troppo occidentalizzata e di aver disonorato la famiglia, oltre che di aver rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan.
Su Repubblica, leggo
che il ministro afferma con imprudente sicurezza: "Il caso della ragazza pachistana uccisa dal padre insegna molto ai fini della cittadinanza, perché è evidente che non basta chiedere l'adesione ai valori della Costituzione", ma bisogna che ci sia un'adesione anche a diritti "fondamentali come il fatto che la donna si rispetta secondo regole che io considero universali". Il ministro ha quindi aggiunto che un diritto da considerare universale è il fatto che "la donna ha il diritto di scegliere la sua vita e il matrimonio combinato noi lo abbiamo abbandonato alcuni secoli fa". Il fatto dunque che per accedere alla cittadinanza ci debba essere una piena adesione a questi valori "è un problema che dovrà essere affrontato bene". Ora, va benissimo che le donne debbano essere rispettate ad ogni latitudine e che non si possa tollerare che si ammazzino fanciulle come fossero passerotti solo perchè lo dice il Corano (e sono certa che non lo dica), ma vorrei ricordare al ministro che il nostro diritto di famiglia è stato riformato nel 1975 e che le norme sul delitto d'onore sono state abrogate nel 1981. Fino ad allora la legge recitava all' art. 587:
Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.
C'è poi da aggiungere un qualcosa di aberrante solo a pensarlo: nel caso di stupro, spesso la donna veniva costretta a sposare il proprio stupratore per salvare l'onore della famiglia. Tutto questo (e un buon numero di matrimoni combinati) succedeva negli anni settanta e non secoli addietro come sostiene Amato. Vero è che le cose sono notevolmente cambiate nel volgere degli ultimi trent'anni: ora le persone si fanno a pezzi per soldi. Se un tempo si sparava con la lupara al rivale o alla moglie fedifraga, ora si tagliano a pezzettoni gli zii o i genitori per ereditarne la villa, oppure si fa a pezzi un socio in affari perchè ci ha rubato qualche milione. Tutta una serie di perfetti, ligi, italianissimi criminali senza scrupoli ma esperti macellai, che in confronto il pakistano sgozzatore è un ladro di polli. Certo, uccidere per soldi è comprensibile, umano e terribilmente occidentale, farlo per le proprie profonde convinzioni è invece barbaro, incivile ed osceno. Un po' come le bombe: alcune democratiche, alcune terroriste. Voglio scendere dalla giostra ragazzi. Troppa nausea.

 
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Post N° 362

Post n°362 pubblicato il 14 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Dal blog di Beppe Grillo:

[...] L’esclusione delle donne dal potere religioso, la loro subordinazione all’uomo quando è possibile. E, insieme a questo apartheid religioso, un terrore del sesso, la volontà di controllarlo. Negli stessi credenti oltre che nelle organizzazioni religiose. Il sesso a norma di regolamento. Chiaro che se uno non scopa poi diventa nervoso. Certo bisogna moderarsi, ma sotto le lenzuola ognuno dovrebbe sentirsi libero di comportarsi come crede. "E’ come stare calmi quando si fa all’amore" cantava Jannacci.
Il fanatismo religioso è spesso sessuofobo, mai visto una pornostar che pretenda di spiegare agli altri cosa è bene o cosa è male. La guerra si combatte anche scopando bene e di più. Un antidoto che produce effetti collaterali come il relax, la pace interiore e il rispetto per il diverso. Il sesso fa bene a te, al tuo partner e anche alle relazioni internazionali.

Io non scopo da un bel po', ma se può servire a cambiare il mondo, giuro che ricomincio.




 
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Post N° 361

Post n°361 pubblicato il 13 Agosto 2006 da betulla64
 
Tag: Basedow, dap
Foto di betulla64

Ogni sera ascolto passare l'aereo delle 23 e 27.
Chissà da dove parte e dove è diretto. L'unica cosa certa è che è di una puntualità impressionante. Resto così ad aspettare che il sonno arrivi, mentre il rombo si spegne tra le nuvole. Quando riguardo l'ora proiettata sul muro, in genere sono le 3 e 25 e mi chiedo il perchè di questa mia insana precisione nell'interrompere l'agitarsi dei miei sonni, ma tant'è, ogni notte è così. Allora mi alzo vengo qui in cucina ad accarezzare il gatto, a bere un sorso di acqua, a controllare che davvero sia quest'ora impossibile, poi mi rimetto a letto finchè l'alba mi coglie ancora insonne e arrabbiata, stanca di rivoltarmi (nel letto o al letto?) mi alzo e preparo il caffè. Sono le 6 e si fa chiaro su un paese raggelato dalle piogge; chiudo la finestra sui sette gradi scarsi che spifferano sulle mie caviglie nude e inizio l'ennesima giornata storta di questa estate infinita e tragica di guerre lontane e paci armate domestiche.
Sì, davvero strana questa estate. La prima interamente trascorsa qui in cucina. Niente montagna, niente passeggio, niente di niente. Solo l'attesa e l'insonnia. E la rabbia. Verso chi, verso cosa, non si sa; so che è distruttiva. Attacco per difendermi senza curarmi di chi o cosa faccio a pezzi. L'ho già sentita al TG questa, solo che qui da me non verranno forze di interposizione, anzi, andando avanti così credo che mi ritroverò sola per davvero.
Sono le 6 e 18. Il mondo non vuole saperne di svegliarsi. Forse perchè è domenica, nessun rumore, nessuna luce accesa oltre la mia. Il gatto reclama una seconda colazione mentre il mio stomaco si contorce sull'unico caffè e sul terrore per questo ennesimo giorno da far passare.



E vieniti a coprire, vieniti a riscaldare,
su questa poltroncina a forma di fiore.
Questo tempo che viene non darà dolore,
questo tempo passerà, senza farci del male.
Questo tempo passerà o lo faremo passare.
(Francesco De Gregori)



(Foto: Gustav Klimt - La fattoria delle betulle)

 
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Post N° 360

Post n°360 pubblicato il 11 Agosto 2006 da betulla64
 
Tag: dap
Foto di betulla64

Dovrei smettere di credere nelle parole.
Dovrei smettere di dare loro importanza.
Dovrei togliere loro potere sulla mia mente.
Diventare sorda al verbo e attenta ai segni
.

 
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Post N° 359

Post n°359 pubblicato il 08 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Dei sedici fratelli di Benjamin Franklin, Jane è quella che più gli assomiglia per talento e forza di volontà. Ma all'età in cui Benjamin se ne andò di casa per farsi strada nel mondo, Jane si sposò con un sellaio povero che la prese senza dote, e dieci mesi più tardi diede alla luce il suo primo figlio. Da allora, per un quarto di secolo, Jane ha partorito un figlio ogni due anni. Alcuni bambini sono morti, e ogni morte le ha aperto una ferita al petto. I sopravvissuti hanno preteso cibo, vestiti, istruzione e conforto. Jane ha passato notti in bianco cullando quelli che piangevano, ha fatto montagne di bucato e il bagno a intere bande di bambini, è corsa dal mercato alla cucina, ha lavato torri di piatti, insegnato abbecedari e mestieri, lavorato gomito a gomito con suo marito nel laboratorio e si è occupata dei pensionanti la cui pigione aiutava a riempire la pentola. Jane è stata sposa devota e vedova esemplare. E quando i figli furono ormai cresciuti, si è fatta carico dei genitori pieni di acciacchi e delle figlie zitelle e dei nipoti rimasti senza nessuno. Jane non conobbe mai il piacere di lasciarsi galleggiare in un lago, portata alla deriva da un filo di aquilone, come suole fare Benjamin nonostante l'età avanzata. Jane non ebbe mai tempo di pensare, né di permettersi dubbi. Benjamin è tuttora un amante focoso, ma Jane ignora che il sesso può procurare qualcos'altro oltre ai figli. Benjamin, fondatore di una nazione di inventori, è uno dei grandi uomini di ogni tempo. Jane è una donna del suo tempo, uguale a quasi tutte le donne di tutti tempi, che ha compiuto il suo dovere su questa terra e ha espiato la sua parte di colpa nella maledizione biblica. Ha fatto il possibile per non diventare pazza e ha cercato invano un po' di silenzio. Il suo caso non avrà alcun interesse per gli storici.

(Eduardo Galeano)


«La Turco voleva una donna, si era innamorata dell’idea delle quote rosa» (Corriere della Sera)

Un "tiè!" con i controfiocchi a tutti i Benjamin di questa terra.



Foto: Henri de Toulouse Lautrec - Lavandaia

 
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Post N° 358

Post n°358 pubblicato il 06 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Da un po' di tempo mi gira per il cabezòn che forse dovrei imparare una lingua straniera, magari l'inglese. Non è una lingua che amo e non amo nemmeno troppo chi la parla, ma mi rendo conto che sta diventando indispensabile masticarla almeno un pochetto, così ho iniziato a pensare a corsi su DVD, a lezioni private e perfino al furto dei compiti di mia nipote; poi ieri sera ecco che mi si presenta la soluzione del problema: ce ne stavamo seduti attorno al tavolo sfogliando una rivista di automobili, quando mi casca l'occhio sulla parola forse più usata e abusata della lingua inglese (la scrivo come la pronuncio: bisness) e sono rimasta allibita. Partiamo dai fondamentali. Lesson one: Buster Keaton è "baster chiton", but lo leggo "bat", I la sento pronunciare quasi sempre "ai" ... allora qualcuno mi vuole spiegare come cavolo salta in mente agli inglesi che business si legga bisness? Io ci leggo "basainess" o se vogliamo essere meno cacofonici "basiness". Lo so, state inorridendo in questo momento ed è per questo che corro a tranquillizzarvi. Dopo un'accesa discussione con i miei compagni di tavolo e di rivista, ho preso una decisione irrevocabile: mi rifiuto di pensare che una lingua pronunciata come meglio ci si sveglia la mattina, possa diventare la lingua globale. Rifiuto altresì l'idea che gente che non conosce regole sintattico - grammatical - semantiche (?) possa permettersi di dettare le regole della civiltà. Mi resta da risolvere la faccenda della lingua straniera da studiare. Qualcuno conosce un buon professore di castigliano?
Feliz domingo a todo el mundo y hasta luego.

 
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Post N° 357

Post n°357 pubblicato il 05 Agosto 2006 da betulla64
 
Foto di betulla64

Sto meditando se mantenere in vita questo blog o meno.
Per quanto mi riguarda (e la cosa mi pare sia condivisa anche da alcuni frequentatori assidui, come le bella lume) questo dovrebbe essere il mio personalissimo lacrimatoio, un luogo di sfogo dove non badare troppo ai punti e alle virgole, ma mi accorgo che troppo spesso devo fare marcia indietro per puntualizzare. Troppo sovente capita che passi di qui qualcuno che legge solo l'ultimo post e senza sapere altro di me, butta lì un commento che mi mette in ansia perchè comincio a pensare: "Oh capperi! dovrei spiegargli che sono matta? Dovrei dirgli che ho attacchi di panico? Dovrei specificare che non sono paralitica e nemmeno orfana o sa Dio cos'altro possa aver lasciato intuire?"
Insomma, mi mette in crisi questo dover sempre fare un riassunto delle puntate precedenti, in un luogo dove ho sputato l'anima nuda e cruda come forse solo sul lettino della psicanalista. Voglio ora riflettere se diventare egoisticamente menefreghista (lo sto già facendo evitando di commentare i commenti) e continuare a lacrimare in santa pace, o se darci un taglio. Sono bene accetti consigli, ma solo da chi ha letto TUTTO il blog e quindi sa cosa consigliare e a chi sta consigliando.
Lo so, son perfida.

 
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Post N° 356

Post n°356 pubblicato il 03 Agosto 2006 da betulla64
 
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Gentile Signor Presidente del Consiglio,
dal 3 marzo scorso sono in attesa di un intervento chirurgico e da sei anni e mezzo assumo farmaci che dovrebbero tenere sotto controllo la mia malattia, i cui effetti collaterali cominciano ad assumere un volto drammaticamente pericoloso. Non so se lei ha idea di cosa significhi passare anni e anni sotto continuo controllo medico. Non so se sa quanto costa nella mia regione fare un'ecografia o un emocromo. Le dico che i trab costano 25 euro ogni volta e che mio marito fa il metalmeccanico. Le dico anche che con la mia malattia, l'unico lavoro che si può sperare di conservare è qualcosa che ti tenga seduta ad una scrivania e che siccome il mio mi faceva correre come una trottola, non ce l'ho più. Ma continuo a pagare emocromo, ecografia, trab.... e il telefono non suona. Sa, caro Presidente? Non è simpatico stare in casa ad aspettare che l'Ospedale chiami. E' antipaticissimo se dopo 5 mesi ancora non sai nulla e senti le forze che se ne vanno piano piano e il tuo dottore ti dice che "comincia a preoccuparsi". Non è bello quando in un anno fai l'amore cinque o sei volte e ogni volta ci metti giorni a riprenderti. L'ultima volta ho creduto di morire (no, non di piacere) pur adottando la posizione del cadaverino. Non sa cos'è Presidente? E' quando ti stendi e chiudi gli occhi e lasci fare al partner. Di orgasmo non si parla perchè ridotta come sono rischio il collasso, così che penso ai conti di casa mentre "lui" si illude che lo stia amando con passione. Lo dica questo ai suoi Ministri che ci ammorbano di "Sacre Famiglie", quelli che guai ai PACS, guai alla pillola abortiva, guai agli embrioni congelati. Se li preoccupa così la famiglia, perchè non si occupano di quelli come noi che non riescono a curarsi, che magari vorrebbero dei figli ma non possono, insomma, quelli che non hanno più una vita? No. Loro hanno gli embrioni come priorità. Gli embrioni stanno meglio di me, le assicuro. Loro stanno al fresco inconsci. Io sto in una mansarda bollente, passando notti in bianco per l'ansia e per il dolore alle ossa, con una vita che definire "larvale" è un complimento.
Vede Presidente, giorni fa sentivo il suo Ministro, la Signora Turco, parlare della vergogna delle liste di attesa. Quella signora non è solo mia corregionale, ma anche cuneese come me e credo sappia bene quanto siamo sempre andati fieri del nostro Ospedale. Un luogo con medici eccellenti, con personale preparato e gentile, un posto dove non aspettavi mesi e mesi per un banale intervento. E allora cosa diavolo è successo Presidente?
Continuate a inciuciare in Parlamento con provvedimenti e leggi che fanno incazzare tutta Italia (quella che voi chiamate "il popolo dei fax" con disprezzo, ma che un giorno tornerà a votare), mentre noi lottiamo ogni giorno per il diritto alla salute, diritto sancito dalla Costiutuzione di cui vi riempite la bocca disattendendola ogni giorno. Ebbene Signor Presidente, non so quanti voti stiate perdendo con il vostro atteggiamento, ma so per certo che i morti non votano, e qui nel mondo reale si muore nell'attesa.

A.B.

 
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Post N° 355

Post n°355 pubblicato il 02 Agosto 2006 da betulla64
 
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A chi è partito e già sta con i piedi dove io nemmeno con la fantasia...

A chi sta preparando i bagagli con la vacanza già negli occhi...
A chi resta a casa come me, facendo finta che sia il mare...
Che tutto ciò vi rechi gioia grande.

 
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È tempo di...



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Parole al vento...

 "Laudato sie, mi signore,
cun tucte le tue creature..."


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"El bosque precede al ombre
pero le sigue el desierto"
 

"Grande importante malattia quella di Basedow!... tutti gli organismi si distribuiscono su una linea, ad un capo della quale sta la malattia di Basedow che implica il generosissimo, folle consumo della forza vitale, il battito di un cuore stremato, e all'altro stanno gli organismi immiseriti per avarizia organica..."

da "La coscienza di Zeno"
 
 

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