dino secondo barili
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PARIGI racconto (485) di Dino Secondo Barili
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Come cambiare aria a Parigi (485)
La sessantunenne Patrizia, si era stancata delle solite amiche. Gianna, Franca, Rosetta erano le amiche di sempre, con le quali Patrizia parlava, andava a fare la spesa al mercato di Piazza Petrarca a Pavia e, al sabato sera, giocava a burraco…Un anno fa, Patrizia, sentì il desiderio di “cambiare aria”. Si fa presto a dire “cambiare aria”, ma ci vuole determinazione e ragioni precise. Per esempio. Patrizia era vedova da un paio d’anni… Le amiche, Gianna, Franca e Rosetta, l’avevano aiutata a superare il momento critico. Di questo la sessantunenne ne era grata. Le amiche, si sa, hanno pregi e difetti. Rosetta, 62 anni, era sempre “immersa” nelle malattie… Le conosceva tutte e di tutte conosceva i rimedi. Franca, 60 anni, faceva uno sforzo al giorno…per mangiare. Con il mangiare risolveva tutto. Gianna, sessant’anni, non era sposata. Non ha mai avuto un uomo suo…e l’argomento uomo era “argomento misterioso”. Per Gianna esisteva solo il “gossip”. La Tale ha lasciato il marito. La Tal altra si è innamorata del Capo Ufficio. Insomma, discorsi vuoti… senza né capo, né coda. Una donna che non ha mai avuto un uomo suo… non può capire cosa significhi veramente “un uomo”. Patrizia, si. Dopo la morte del marito aveva reagito bene, ma ne sentiva la mancanza. Diceva dentro di sé… “Non tutti gli uomini sono mascalzoni. Ci sono anche degli uomini che hanno qualità eccezionali, indiscutibili…il cui valore non è legato all’amore come tale, ma al fatto che sono creativi. Una la fanno e l’altra la pensano. Era quella qualità che Patrizia inseguiva. La sessantunenne aveva un sogno. Fare un viaggio a Parigi… Non da sola… e meno che mai con le amiche Gianna, Franca e Rosetta. Come fare? Un anno fa, nel mese di dicembre Patrizia cominciò a pensarci. Avrebbe voluto passare l’ultimo giorno dell’anno a Parigi. A volte non basta avere aspirazioni… bisogna anche saperle realizzare. A Parigi, Patrizia, ci era già stata una volta. Vent’anni prima. Un anno prima di conoscere il suo defunto marito. Allora lavorava in un Ufficio a Milano ed aveva come collega Doris, una sua coetanea… tutta fantasia e creatività. Per l’ultimo dell’anno (di vent’anni prima) voleva andare a Parigi… ma non da sola. Patrizia, aveva chiesto alla Collega se era disposta a fare il viaggio nella città più “pazza” del mondo. Accettò. Fu una vacanza da sogno… Allora, però, aveva quarant’anni… Un anno fa ne aveva venti in più. Il desiderio era troppo forte. Nel mese di dicembre dello scorso anno, Patrizia cercò l’indirizzo e il numero di telefono dell’ex-collega di vent’anni prima. La ricerca ebbe successo e in breve le due “amiche” si ritrovarono. Si diedero appuntamento a Milano in Galleria. Presero un caffè… e tra una confidenza e l’altra Patrizia propose “il viaggio a Parigi per l’ultimo giorno dell’anno”. “Per fare cosa?” – chiese Doris (ma aveva già intuito la risposta) – “Per rivivere quei momenti di vent’anni fa…” fu la risposta di Patrizia. La decisione fu subito presa. Le due sessantenni cominciarono a fantasticare e progettare il viaggio. Parigi è la città della trasgressione per eccellenza. Patrizia e Doris volevano “trasgredire”. Si prepararono come due “enigmatiche quarantenne” e partirono alla conquista della città più pazza del mondo. A mezzanotte, dell’ultimo dell’anno, di un anno fa, Patrizia e Doris erano nei pressi della Tour Eiffel “immerse in una folla anonima”. Poco prima della mezza notte le due sessantenni si sentirono chiamare “Patrizia”. “Doris”… Era due gagliardi Signori che si trovano poco distanti da loro… Erano Giovanni e Giacomo. Gli stessi “baldi giovanotti” con i quali le sessantenni avevano passato l’ultimo giorno dell’anno di vent’anni prima. Seguì un’indimenticabile notte d’amore … con molti più e nessun meno. Inutile descrivere i particolari. Patrizia e Doris erano perfettamente certe che… “le occasioni perdute non hanno scusanti”.Parigi non perdona. (485)
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