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ONORATO E LA CENA racconto (2006) di Dino Secondo Barili

Post n°20214 pubblicato il 04 Luglio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2006

 (Amore Duemila)

    Onorato e la cena

Chi è colui o colei che, dopo un po’ di tempo, non si stanca di un lavoro ripetitivo? Sempre uguale? Molti. Parecchi … tutti. Un anno fa, il Dott. Onorato, cinquant’anni, single, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia … era in quelle condizioni. Non riusciva più a sopportare il proprio lavoro. Per fortuna che il Dott. Onorato aveva una impiegata fidata, la Signora Maria, sessant’anni ben portati, la quale ne sapeva una più del Diavolo. Si era accorta che il “Suo Capo” stava passando un brutto momento ed ha cercato di aiutarlo nel limite delle proprie possibilità. A volte non è il lavoro che viene a nausea … ma tutto quello che sta intorno. Il continuo cambiamento di leggi e disposizioni … di stampati e di modelli che, anche se sono “a video”, mediante Internet … sono sempre modelli (o tracce) da seguire. Se poi ci sono gli incastri, cioè i passaggi obbligati dove non puoi continuare la compilazione se prima non hai completato la casella … allora, Internet diventa tutto un rebus. Il lavoro, però, è solo un aspetto della vita quotidiana … Poi, c’è la parte affettiva. Il Dott. Onorato, dopo sei anni di convivenza si era lasciato con la sua compagna Rosalinda. Non importa che tutto sia avvenuto in modo naturale. Fine di una storia, chiuso, stretta di mano … e via. Ma i distacchi lasciano sempre lunghi strascichi. Nascono rimorsi, dubbi, perplessità. Insomma, il Dott. Onorato era in crisi. Visto che la crisi si prolungava più del necessario, la Signora Maria ha deciso di intervenire. “Dott. Onorato ho deciso di dare una cena a casa mia. Devo festeggiare il giorno in cui ho preso l’attestato di “quinta elementare” … Il Dott. Onorato non aveva voglia di ridere … ma non ha potuto farne a meno. “Signora Maria … ma cosa dice? Sono passati cinquant’anni da quella data. Le sembra proprio il caso?” La Signora Maria aveva fatto tesoro dei suoi cinquant’anni ed ha risposto decisa. “Certo che è il caso. Ricordare di essere stati bambini o ragazzi fa sempre bene. Dimostra vitalità, fantasia, genialità … gioia e voglia di vivere. Invece, oggi, si invecchia troppo presto. Le mode cambiano, le generazioni cambiano … i fatti raccontati dalla TV e dai giornali lasciano allibiti. Ecco, perché è meglio festeggiare un avvenimento di cinquant’anni fa. Quando si era giovani … incoscienti, si viveva di illusioni. E, poi, Dott. Onorato, una cena è sempre una cena. Dopo la cena si parte per Montecarlo e da lì sulla Costa Azzurra” Il Dott. Onorato si sentì perso. Si rese conto di essere solo. Chiese alla Signora Maria se era il caso di partecipare alla cena oppure no. “Dott. Onorato la cena non è solo per festeggiare il mio attestato di quinta elementare è anche la scusa per andare a Montecarlo … e lei non può mancare ad una simile gita” Il Dott. Onorato, cinquantenne in crisi, nauseato dal proprio lavoro (e altro) non ha potuto opporsi. Partecipò alla cena della Signora Maria. Una cena da fine del mondo. La Signora Maria, insieme al suo Luigi, aveva fatto le cose in grande per far contento il “Suo Capo” Al termine della cena il campanello della casa della Signora Maria si è messo a suonare. Era la nipote Dott. Eleonora … una stupenda ragazza trentenne da fine del mondo … alta, capelli neri lunghi spioventi sulla schiena quasi nuda … occhi neri, penetranti (da incantatrice di serpenti) … gambe da lasciare a bocca aperta. Insomma, il Dott. Onorato, nella Dott. Eleonora ha visto il Paradiso. La trentenne raccolse il bandolo della matassa. “Onorato … la mia Ferrari è pronta con il motore acceso. Non devi pensare a niente. Ci penso tutto io. Prima, prendiamo il caffè a Montecarlo. Poi ci fermiamo in varie località della Costa Azzurra … infine andiamo a Parigi … e ci godiamo le notti più pazze del Pianeta. Perché la vita è breve e va vissuta intanto che c’è. E visto che Dio ci ha dato l’Eden … vediamo di apprezzarne le bellezze” Il Dott. Onorato si lasciò trasportare dalle parole, dai gesti e dalla gentilezze di Eleonora e dalla Ferrari che sembrava bruciare le tappe. Al resto ci hanno pensato le labbra ardenti della trentenne … Un uomo solo non conta nulla … ma se al suo fianco c’è una donna da fine del mondo … la vita diventa un sogno. Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino

 
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