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SOGNANDO BARCELLONA racconto (2009) di Dino Secondo Barili

Post n°20754 pubblicato il 12 Settembre 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

2009

 (Amore Duemila)

    Sognando Barcellona

Chi è quella persona (uomo o donna) che al compimento del trentesimo anno non esprima un desiderio? Parecchi, molti … tutti. (anche quelli che i trent’anni li hanno superati da un pezzo). Un anno fa, è stato così anche per Chiara, bellissima ragazza pavese … alta, bionda occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A trent’anni si hanno tanti desideri, ma Chiara ne aveva uno in particolare: visitare Barcellona. Un anno fa, le scuole erano appena terminate. L’estate era appena iniziata e Chiara doveva aspettare ancora parecchio prima di avere il periodo di ferie per realizzare il suo desiderio. Intanto cominciava a pensarci e per la prima volta ne parlò con la sua coetanea, amica e collega Desy. “Desy, quest’anno compio trent’anni e mi voglio togliere uno sfizio … visitare a modo mio Barcellona” Desy era una patita di Barcellona. Ci era già stata e non perdeva occasione per seguire tutte le iniziative pavesi dedicate a una delle città più effervescenti della Spagna. Per un secondo non disse nulla poi … “Chiara, questa sera c’è un incontro all’Università dedicato a Barcellona. Se vuoi possiamo andarci. Un Professore della città catalana presenta la sua città” Chiara si dimostrò subito entusiasta. “Certo che ci vengo. Oggi, però, è sabato … un sabato di giugno … un giugno incandescente come non si vedeva da parecchi anni. Oggi, pomeriggio voglio godermi la sabbia del fiume Ticino. Voglio rosolare al sole come desidero da parecchio tempo” Desy raccolse la proposta. “Ci vengo anch’io” Quando due amiche si mettono insieme è come dare fuoco … alle fantasie. Chiara e Desy, oltre ad essere due bellissime trentenni pavesi … erano patite del Ticino e della barca. Molti momenti liberi erano dedicati al “barcé” l’antica barca dei pavesi. Un’imbarcazione fatta apposta per scatenare le fantasie, raggiungere le isole del fiume, scoprire angoli nascosti ed affascinanti. Chiara e Desy si incontrarono nel primo pomeriggio di un anno fa all’Imbarcadero dove tenevano in custodia il loro barcé. Immediata è stata la gara. Proprio all’Imbarcadero c’erano due giovanotti da fine del mondo. Erano lì. Guardavano e non dicevano nulla. Forse erano turisti. A trent’anni non si hanno tanti scrupoli. E’ stata Chiara la più spigliata. “Ei vuoi due … avete bisogno di un passaggio? Qui ci sono due abiti barcaiole … Possiamo portarvi anche sulla Luna” I due giovanotti (sui trentacinque anni) si misero a ridere e raccolsero la sfida. “Accettiamo … se i remi li teniamo noi …” Era proprio quello che non dovevano dire. Immediata la risposta. “E, no. Qui siamo a Pavia … e le donne pavesi non cedono mai il bastone del comando” Il due giovanotti si presentarono “Io sono Miguel …” , “Ed io Pablo … pensavamo che solo le donne di Barcellona avessero il comando in pugno” Accettarono le condizioni di Chiara e Desy e salirono sui loro barcé. Coloro che conoscono il fiume Ticino sanno che sul fiume può avvenire di tutto. Si tratta di un fiume magico dove le isole la fanno da padrone. Chiara e Desy presero due itinerari diversi ed approdarono a due isole diverse. Quando tornarono all’Imbarcadero non erano più le stesse persone. Chiara teneva per mano Miguel e Desy aveva il braccio attorno alla vita di Pablo. La gita lungo il fiume aveva prodotto i suoi effetti. Miguel e Pablo sembravano aver perso la parola. Parlavano con gli occhi. Miguel si perdeva nelle affascinanti curve di Chiara e Pablo in quelle di Desy la quale voleva sapere qualcosa della conferenza su Barcellona … all’Università. Ormai, era chiaro che Miguel e Pablo avevano dei dubbi sull’effervescenza della città catalana. Pavia stava pari … con due bellezze di prima grandezza … alte, bionde, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Se poi, alla bellezza fisica fa capolino anche l’amore … il gioco è fatto. Quella stessa sera di un anno fa, Miguel e Pablo hanno presentato in un documentario stupendo la bellissima città di Barcellona in tutte le sue sfaccettature. Ogni tanto si incantavano. Dovevano per forza nominare il fiume Ticino, il barcé, le isole incantate in mezzo al fiume dove, in mezzo ad una esuberante vegetazione, i baci volano e danno alla vita quel tocco di poesia che la rende unica, ineguagliabile, superlativa. Quella stessa sera, dopo la conferenza, Miguel e Pablo chiesero a Chiara e Desy se erano disposte a vivere a Barcellona. La risposta è stata immediata. “Si, ma a una condizione … con l’anello al dito” Buona giornata a tutti i lettori di questo racconto … Clicca “scrivi commento” e lascia il voto da 1 a 10. Serve per il racconto di domani. Dino (2009)

 
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