dino secondo barili

annamariamennitti il 11/07/14 alle 13:21 via WEB

In D’Annunzio c’è qualcosa del superuomo di Nietzsche, mentre tanto altro viene stravolto e modificato in maniera originalissima dal poeta. Innanzitutto il superuomo dannunziano assume le sembianze di poeta Vate, capace di essere una guida per il paese, incantare gli altri, sedurre le donne e vivere una vita originalissima. Una vita fatta di nuovi valori, ma molte volte lontani dalla pura introspezione, valori che divengono popolari, ricchi di forma e che possiedono una dirompente capacità di dare scandalo o di incantare gli altri. Il superuomo dannunziano trae dalla forza del bambino lo stupore, alimenta la propria creatività come un dilettante di emozioni incuriosito dal mondo e consacra all’arte la propria virtù.