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LA PESTE di Teresa Ramaioli

Post n°14957 pubblicato il 18 Agosto 2014 da dinobarili
 

LA PESTE 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/08/14 alle 09:07 via WEB
PESTE -Le epidemie di peste tra il ‘300 e la fine del ‘600 decimarono la popolazione dell’Europa. . Il ratto nero diffondeva le pulci responsabili della peste . Dove continuavano ad albergare i ratti neri (soprattutto nei porti e località marittime) la peste bubbonica era sempre in agguato, mancavano mezzi efficaci per circoscriverla. A Venezia furono adottate ordinanze e dettami di natura igienica, come lavare muri con abbondante aceto, confinare i contagiati nei lazzaretti. Venezia, per il proprio sviluppo, non poteva rinunciare ai commerci con i porti orientali. Il primo lazzaretto risale al 1423 (circa). I lazzaretti non erano dei veri ospedali, e a prendersi cura dei malati, spesso senza speranza, erano monaci, suore e qualche sopravissuto alla peste. Le cure prestate servivano a poco. Molto usato era il salasso per procurare la purificazione del corpo, in verità era proprio questa pratica ad accelerare la morte. Gli ammalati dovevano rimanere nel digiuno totale, oppure mangiare solo determinati cibi e pochi liquidi. Sembra che ai più forti e meno colpiti dalla malattia fosse offerto pane bagnato con aceto, fichi secchi e noci tritate, perchè considerati cibi di alto valore nutritivo. Ricorrenti erano le zuppe di acetosa cotta in brodo di cappone speziato con cannella, l’orzo addolcito e le mandorle trite condite con miele caldo. Bevevano acqua aromatizzata con aceto e spezie. L’aceto era considerato utile sia per disinfettare sia per curare. Dai pasti mancavano frutta e verdure fresche che sarebbero state importanti per il loro contenuto vitaminico. Senza antibiotici e vitamine era dura superare la malattia. Le guarigioni erano poche, e considerate miracoli della provvidenza. Con le scoperte della scienza, si è costatato che una dieta a base di fibre e frutta è preferibile ad una proteica (carne e formaggi), inoltre, l’assunzione di acqua è fondamentale per sopperire alla perdita di liquidi causata dalla febbre. Ora sappiamo che una corretta alimentazione non solo è necessaria per sconfiggere il male, ma è fondamentale per prevenirlo. Ciao Teresa Ramaioli

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