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LELLA E LIA racconto (737) di Dino Secondo Barili

Post n°15294 pubblicato il 08 Settembre 2014 da dinobarili
 

8 SETTEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 8 Settembre 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconti di settembre

737

Lella e Lia

Un anno fa, la Dott. Lella, trentacinque anni, single, bellissima, impiegata presso un Ufficio a Milano, abitante a Pavia, era giù di corda. Il tempo meteorologico ha la sua importanza e le giornate di settembre hanno il loro peso. Non sono più le giornate luminose di luglio e agosto. L’estate è finita e le ferie d’estate sono solo un ricordo. Non resta che guardare i giorni di settembre come una nuova opportunità, una faticosa ripresa. Lella, però, era arrivata stanca alle ferie e dalle ferie non aveva tratto alcun beneficio. I motivi erano diversi. La trentacinquenne non era soddisfatta della sua vita sentimentale. Negli ultimi anni aveva avuto due fidanzati, ma nessuno dei due era riuscito a realizzare il sogno di Lella: essere felice. “Sarà colpa mia?” A volte la mente crea fantasmi… e le cose piccole diventano grandi fino ad apparire per quelle che non sono… cioè diventano ossessioni. Un esempio. Lella è sempre stata espansiva. Dopo l’esperienza dei due morosi si è chiusa in sé. Si guardava troppo dentro la propria mente. L’amica, coetanea e collega Lia se ne accorse. Decise di intervenire. “Lella cosa ti sta capitando? Hai dei problemi?” Lella prese la domanda come un invito a sfogarsi. “Lia non parlarmene. Sono ossessionata dal dubbio che la fine del rapporto con gli ultimi due fidanzati sia stata tutta colpa mia. Da un paio di notti ho un sogno sempre uguale. Nel sogno sto passeggiando in Corso Cavour a Pavia. Incontro Raffaele, l’ultimo fidanzato. Mi si avvicina e mi rimprovera in malo modo. Mi dice. “Sei contenta ora che hai rovinato tutto?” Credimi… non so più cosa pensare” Lia non era nuova a fare da spalla ad un paio di altre coetanee che erano andate in crisi. “Lella, prima di tutto mettiti calma che non è successo niente. Non è che una persona debba andare d’accordo con tutte. Un uomo e una donna si possono incontrare… piacere a prima vista… poi subentrano altri fattori. Lella, non guardarti troppo dentro alla mente…e non farti delle menate inutili. In certi momenti della vita è necessario uscire di casa… dall’Ufficio… dai luoghi in cui si passa la maggior parte del tempo… e incontrare gente nuova, volti nuovi, discorsi nuovi, ambienti nuovi. Se vuoi ti do un’opportunità. Sabato, il “Club degli Anni Ruggenti” organizza una gita sul Lago di Como. E’ stata organizzata da un gruppo di uomini e donne tra i trenta e i cinquant’anni. Il motivo è di festeggiare “la fine dell’estate”. In realtà è di fare baldoria. Infatti, oltre al viaggio in comitiva che è sempre utile per scaricare le tensioni, c’è il pranzo in una bella località. Al termine del pranzo ci sarà un pomeriggio danzante durante il quale verrà eletto “Miss e Mister Anni Ruggenti”. Sembra un po’ di essere ritornati al passato…ma ti assicuro che è tutto a fin di bene. Il fine ultimo di ogni nostra azione è quello di stare bene… è il primo passo per essere felici” Lella si sentì coinvolta. “Posso dare la mia adesione?” Lia non aspettava altro. Telefonò all’Organizzatrice della Gita e … il tempo si mise decisamente al bello. A volte basta poco per dare nuovo slancio alla vita. L’importante è non chiudersi nel proprio guscio. Da quel momento la mente di Lella cominciò a girare in senso positivo. A come vestirsi, cosa portare e le eventuali necessità che ogni gita in comitiva. Il Lago di Como è fatto apposto per far innamorare. Quando la trentacinquenne salì sul pullman si sentì leggere come una piuma… disposta a dialogare con il mondo intero. Si dice che la fortuna aiutata gli audaci. Lella ha avuto il posto assegnato accanto al Dott. Sandro, un affascinante cinquantenne amante del ballo. Anche Lella era amante dei valzer e tanghi. Quando le persone hanno interessi comuni trovano subito infiniti motivi di dialogo. Il Dott. Sandro non vedeva l’ora di ballare con Lella. Lo si notava dai suoi occhi. Dal modo in cui guardavano la trentacinquenne. Non c’era parte del corpo che non venisse esplorata con avidità. Quando una donna si sente osservata intensamente prova immediato piacere. Proprio quello che ha provato Lella… la quale ha cominciato ad immaginare il seguito della storia. Infatti, dopo il pranzo, tutte le coppie erano già formate. Il ballo è un “collante sociale”, un modo per rendere la vita interessante e allegra. Lella e Sandro non hanno perso tempo. Ogni volta che l’Orchestra iniziava un nuovo motivo… era un passo avanti nell’intesa tra i due. Sandro non perdeva occasione per sentire il corpo di Lella accanto al suo. Movimenti ritmici e sinuosi che erano “parole pronunciate in silenzio”. Anche Lella non perdeva occasione per apprezzare il modo di porsi del cinquantenne. In certi momenti avrebbe voluto che Sandro la baciasse… Ovvio che non poteva farlo. C’era troppa gente… Mancava l’intimità. Tra un ballo e l’altro venne pure la proclamazione di “Miss e Mister Anni Ruggenti”. Per la comitiva in gita non c’è stata alcuna sorpresa. Lella e Sandro hanno vinto con grande distacco (quasi all’unanimità) e non c’è stato dissenso. Anzi, sono stati gli stessi componenti la comitiva a gridare “bacio”… “bacio”… alla consegna delle coppe di Miss e Mister Anni Ruggenti. Sandro e Lella non potevano ignorarlo. Anche perché Sandro era incredibilmente eccitato ... e Lella pure. Un bacio lunghissimo, appassionato… che ha avuto dei riflessi sul pullman quando i due, per tutto il viaggio, rimasero incollati uno all’altro. Le gite sono spesso l’inizio di storie d’amore. Quella di Sandro e Lella era solo all’inizio… Dopo la gita decisero di riposare (si fa per dire) nello stesso letto. La domenica era tutta a loro disposizione per nuove e ripetute “battaglie d’amore”. Come dice il proverbio… “chi bene inizia è già a metà dell’opera” - Questo è il racconto 737, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

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Commenti al Post:
lascrivana
lascrivana il 08/09/14 alle 09:26 via WEB
Mai chiudersi nel proprio guscio; bisogna impedire alle tristi circostanze della vita di seppelirci prima del tempo. So bene che non è affatto facile; ma a volte la vita può sorprenderti a sorridere. Buon inizio settimana Dino.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/09/14 alle 19:10 via WEB
Ciao - bel commento. Mi piace ..."impedire alle tristi circostanze della vita di seppellirci prima del tempo". Bello, veramente bello. E' un grido di speranza sempre valido in ogni momento. Buon inizio settimana a te. Dino
(Rispondi)
annamariamennitti
annamariamennitti il 08/09/14 alle 14:10 via WEB
....e così dopo aver ballato il valzer per quasi tutta la serata, sbaciucchiati inoltre dovevano riposarsi nello stesso letto, strano sono ancora all'inizio , ma dimmi il finale qual'è? auguri Lella e Sandro ..ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/09/14 alle 19:37 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Hai ragione. Bella domanda... "dimmi il finale qual'è?" Ho interpellato Lella e Sandro ..."è già passato un anno... e sono ancora innamorati come il primo giorno" Per il futuro speriamo bene. Buona serata. Dino
(Rispondi)
RicamiAmo
RicamiAmo il 08/09/14 alle 15:05 via WEB
Bravi, ah il ballo che fa fare..un abbraccio Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 08/09/14 alle 19:16 via WEB
Ciao - Grazie del bel commento. Mi piace ... "ah il ballo che fa fare"... Così va il mondo. Buona serata. Dino
(Rispondi)
annamariamennitti
annamariamennitti il 09/09/14 alle 07:35 via WEB
La festa di Piedigrotta era anticamente una festa religiosa napoletana, ereditata dai Borboni, e si svolgeva nella notte tra il 7 e l’8 settembre, in occasione della Natività di Maria Vergine. Si narra che durante le prime luci del mattino del 7 settembre, le vie e gli atri dei palazzi venivano addobbati per la festa, durante la quale sfilavano carri arricchiti con vere e proprie orchestrine con mandolini e chitarre. Inoltre non mancavano “gruppetti di monelli muniti di aggeggi rumoristici e dello strumento principale, indispensabile e caratteristico della festa, ‘a trummettella (un cono di latta grossolanamente dipinto che emetteva una sola stridula nota), i quali davano le avvisaglie di quello che sarebbe stato il ciclopico concerto notturno”. (continua)
(Rispondi)
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