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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°18422 pubblicato il 14 Marzo 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 13/03/15 alle 19:02 via WEB
MILANO---Nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, antica sede del Tribunale dell’Inquisizione, si trova uno dei capolavori assoluti dell’arte in Italia: il Cenacolo di Leonardo Da Vinci. Il refettorio si trova a pochi passi dalla chiesa dove i religiosi ascoltavano le Scritture e venivano alimentati dall’Eucarestia. La presenza di quest’opera, in mezzo al momento quotidiano del pranzo e della cena, era un richiamo continuo ai frati, come a ricordare che la vita della comunità religiosa è un prolungamento della vita di Cristo e degli apostoli. Per incarico di Ludovico il Moro Leonardo da Vinci realizzò negli anni 1494-1498 su una parete del refettorio del convento dei domenicani di Santa Maria delle Grazie uno dei più grandi dipinti della storia d'arte: L' Ultima cena, nel quale Gesù annuncio:"In verità vi dico: uno di voi mi tradirà". A questo progetto Ludovico Sforza teneva molto , perché qui il principe voleva collocare la propria sepoltura., doveva essere un’opera d’arte sacra e dare importanza alla sua città. Leonardo con l’Ultima Cena creò in Italia settentrionale un esempio della nuova prospettiva, (inaugurata nell’arte fiorentina), aprendo la parete di fondo del refettorio con l’illusione di una stanza spaziosa dal soffitto a cassettoni. I monaci avevano aperto una porta per arrivare prima dal refettorio alla cucina, abbattendo parte del dipinto, proprio dove ci sarebbero i piedi del Cristo.In origine, secondo quanto riportato da un disegno di Leonardo, la rappresentazione degli apostoli nell’Ultima Cena doveva essere diversa:con gli apostoli lungo la tavola come unità separate. Leonardo si rese conto che il dipinto, dava un’idea frammentata della realtà,e ha preferito unire i dodici intorno alla figura di Cristo, in quattro gruppi diversificati. Attorno a lui convergono gli apostoli sistemati a gruppi di tre, secondo le diverse reazioni alle parole di Cristo: di domanda, di timore, di commozione.. All’interno di ogni gruppo, infatti, si discute sul significato delle parole e al gesto di Gesù, mentre la scena converge tutta attorno alla Sua figura. Ciao Teresa Ramaioli

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/03/15 alle 17:30 via WEB
LABIRINTO---Duomo di Lucca dedicato a San Martino. Al suo interno è possibile ammirare un bellissimo monumento funebre dello scultore Jacopo della Quercia. Il monumento raffigura la nobildonna lucchese Ilaria del Carretto, morta di parto giovanissima, alla quale il marito Paolo Guinigi dedicò il sarcofago di marmo. Il sarcofago raffigura la giovane donna in posa dormiente e ai suoi piedi giace un cagnolino, simbolo della fedeltà coniugale. All’esterno del Duomo, alla base del campanile, su uno dei pilastri del portico vi è scolpito un labirinto con un’iscrizione che ricorda il mito di Teseo e Arianna: “Questo è il labirinto che il cretese Dedalo costruì e dal quale nessuno, entratovi, poté uscirne; all’infuori di Teseo aiutato, per amore, dal filo di Arianna.”Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/03/15 alle 17:31 via WEB
LABIRINTO---Duomo di Lucca dedicato a San Martino. Al suo interno è possibile ammirare un bellissimo monumento funebre dello scultore Jacopo della Quercia. Il monumento raffigura la nobildonna lucchese Ilaria del Carretto, morta di parto giovanissima, alla quale il marito Paolo Guinigi dedicò il sarcofago di marmo. Il sarcofago raffigura la giovane donna in posa dormiente e ai suoi piedi giace un cagnolino, simbolo della fedeltà coniugale. All’esterno del Duomo, alla base del campanile, su uno dei pilastri del portico vi è scolpito un labirinto con un’iscrizione che ricorda il mito di Teseo e Arianna: “Questo è il labirinto che il cretese Dedalo costruì e dal quale nessuno, entratovi, poté uscirne; all’infuori di Teseo aiutato, per amore, dal filo di Arianna.”Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/03/15 alle 17:33 via WEB
LA PIOGGIA NEL PINETO -- GABRIELE D’ANNUNZIO----Il tema dominante della poesia è la ricerca della bellezza e la possibilità di esprimere e far parlare il mondo delle sensazioni, delle emozioni e dei sentimenti, il rifiuto della razionalità, l’abbandono all’istinto e all’esperienza, attraverso una completa identificazione con la natura che diventa amica, conforto, gioia e ci permette di godere delle sensazioni provate Il poeta e la sua compagna entrano in empatia con la natura e arrivano a condividerne la sua anima segreta, la sua compagna si trasforma in fiore, pianta, frutto, mentre la pioggia cade. Un altro tema molto importante della lirica è quello dell’amore, in quanto il poeta parlando della pioggia estiva refrigerante sottolinea come questa rigeneri non solo la natura, ma rinvigorisca anche l’anima dei due innamorati. Ciao Teresa
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annamariamennitti
annamariamennitti il 14/03/15 alle 19:00 via WEB
Grazie Teresa mi hai regalato G D'annunzio è il mio preferito grazie ancora ciao
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