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I GATTI di Teresa Ramaioli

Post n°20199 pubblicato il 02 Luglio 2015 da dinobarili
 

I GATTI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/07/15 alle 15:53 via WEB
GATTI---Gli Antichi Egizi iniziarono ad addomesticare i gatti selvatici africani per la loro utilità nella caccia ai topi, in quanto il numero dei roditori era aumentato con l'avvento dell'agricoltura e dell'uso di raccogliere e immagazzinare il grano. Questa abilità è riportata in una filastrocca che serviva ad insegnare agli studenti egiziani il concetto di potenza in matematica: I sette gatti di Ahmes . Uno dei più antichi documenti matematici conosciuti è un rotolo egizio lungo circa 5 m e alto circa 30 cm. Lo scrisse Ahmes nel 1650 a.C. ricopiandolo in parte da testi di tre secoli prima. L'egittologo scozzese Henry Rhind lo acquistò a Luxor, sul Nilo, nel 1858. Per questo si chiama Papiro di Rhind o Papiro di Ahmes. Attualmente è conservato al British Museum. Ahmes, il figlio della luna, è il primo matematico che scrisse il proprio nome su un documento giunto fino a noi. Il problema n.79 del Papiro di Rhind: In una proprietà ci sono 7 case. In ogni casa ci sono 7 gatti. Ogni gatto acchiappa 7 topi. Ogni topo mangia 7 spighe. Ogni spiga dà 7 misure di grano. Quante cose ci sono in tutto in questa storia? Soluzione della filastrocca: Case 71 = 7 Gatti 72 = 49 Topi 73 = 343 Spighe 74 = 2.401 Chicchi 75 = 16.807 Totale 19.607 Vivendo assieme a i gatti quotidianamente ne rimasero affascinati ed iniziarono ad adorarli. Il gatto venne ritenuto dagli Antichi Egizi animale sacro e divino. Il gatto era sacro al Sole e a Osiride mentre la gatta alla Luna e a Iside. Gli Egizi veneravano Bastet, una divinità con corpo di donna e testa di gatta. Bastet era figlia di Iside e sorella di Horus. Era una dea molto potente collegata a Ra ed era simbolo della vita, della fecondità e della maturità. Nella città di Bubastis nel Basso Egitto, c'era un tempio costruito in onore di Bastet. In questo edificio di pietra i gatti vagavano liberamente e le persone li osservavano e studiavano il loro comportamento per trarne consigli e presagi . I gatti avevano il compito di condurre gli uomini al momento della morte nell'aldilà.. L'uccisione di un gatto era punita severamente anche se si trattava di un incidente. Quando il gatto moriva di morte naturale, le persone della casa rispettavano il lutto come per un membro della famiglia, venivano imbalsamati e sepolti . Nei dintorni di Tebe e Menfi sono stati trovati cimiteri contenenti duecentomila mummie circa di gatti. Nel Libro dei Morti egizio si affermava che il gatto possedesse nove anime e godesse di nove vite successive.Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

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