Messaggi del 26/11/2014

PENSIERI SPARSI DEL 26 NOVEMBRE 2014

Post n°16674 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 26 NOVEMBRE 2014

“L’amore è una bussola …

CHE

sa sempre indicare  la rotta giusta”

Dino

 
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TINA E IL TRENO DELL'AMORE racconto (816) di Dino Secondo Barili

Post n°16673 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

26 NOVEMBRE 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 26 novembre 2014 – Mercoledì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

816

Tina, il treno dell’amore

La Dott. Tina non era il tipo dal lamento facile … anzi, era quella che dava coraggio alle amiche in ogni occasione. “Dai, vedrai che tutto passerà. Lascia fare al tempo. Quello che oggi appare come una sfortuna può trasformarsi in una benedizione” Un anno fa, però, anche la Dott. Tina, cinquant’anni, single, bellissima, Dirigente presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, aveva cominciato a lamentarsi … Se la prendeva col fatto che ogni mattina doveva alzarsi alle 5 e 30 e da un po’ di tempo le cose non andavano per il verso giusto. Si vedeva lontano un miglio che la sveglia delle 5 e 30 era una scusa. Una scusa per mascherare altre ragioni che ovviamente non voleva dire. Del resto era una vita che la Dott. Tina si svegliava alle 5 e 30 del mattino. Da Pavia a Milano il treno ci mette mezzora e le 5 e 30 è l’orario ottimale per svegliarsi. Per anni la Dott. Tina si svegliava (a volte anche prima che suonasse la sveglia) … si preparava … e correva al treno. Lì c’era già il Dott. Carlo che l’aspettava. Insieme prendevano il caffè. Leggevano il giornale. Si scambiavano le notizie del mattino. Poi, via … mezzora di treno. Alla Stazione Centrale di Milano … un saluto veloce … ed ognuno prendeva la strada del proprio Ufficio. Era stato così per anni. La Dott. Tina si trovava bene con il Dott. Carlo. Mai una discussione … mai un’incomprensione. D’altro canto il Dott. era di una finezza esagerata. “Tina come stai? Ti vedo sopra pensiero … Cosa vuol dire?” – “Ma, no … Carlo … sai come siamo noi donne … diamo sempre corpo alle ombre” Effettivamente non erano solo ombre … C’era stato un periodo in cui alla Dott. Tina, il caffè, le cortesie, la puntualità al treno Pavia Milano non bastavano più. Si era messa in mente che, forse, lei e il Dott. Carlo avrebbero potuto fare una coppia vera ... che mangia alla stessa tavola … guarda la TV seduti sullo stesso divano … dorme nello stesso letto … e fa altre cose insieme. La Dott. Tina ci aveva provato in tutte le maniere. Non ci aveva cavato un ragno dal buco. Da quell’orecchio il Dott. Carlo non ci sentiva affatto … e non riusciva a capire il perché. La Dott. Tina, però, si trovava bene con Carlo. Carlo era il suo punto di riferimento. Non era solo il suo punto di riferimento del mattino alla Stazione Ferroviaria di Pavia … Era il motivo stesso per il quale, la Tina, si svegliava puntuale alle 5 e 30 del mattino. Si metteva in ordine e correva al treno. Un anno fa, però, la Dott. Tina aveva cominciato a lamentarsi della sveglia delle 5 e 30 del mattino … Non era solo il problema della sveglia … era tutto l’insieme delle cose che non andavano. C’era una ragione precisa. Da alcuni mesi il Dott. Carlo aveva cominciato ad accusare disturbi. Ha cominciato a fare esami su esami. Alla fine, i medici gli avevano consigliato di prendersi un periodo di riposo …. Lasciare il lavoro almeno per un po’. Lì, sono cominciate le lamentele della Dott. Tina … per la sveglia delle 5 e 30. Da un po’ di tempo, la cinquantenne si alzava svogliata … Alla Stazione Ferroviaria di Pavia non c’era nessuno ad attenderla. Nessuno a chiederle “Tina … come stai? Ti vedo un po’ assorta, taciturna. Cosa hai? Non ti senti bene?” … e lei “No, no, Carlo … sono solo un po’ di paturnie … lo sai come siamo noi donne” Un anno fa, però, è accaduto un fatto … Mentre svogliatamente la Dott. Tina stava cercando un posto libero sul treno del mattino Pavia Milano, causa un movimento brusco, le è sfuggito di mano il libro che aveva appena acquistato. Un Signore pressappoco della sua età l’avvertì. “Signora è suo il libro che è caduto sul pavimento?” La Dott. Tina ringraziò e raccolse il libro che non aveva ancora letto. Il libro era finito tra valige e borse. Si era spiegazzato. Una pagina si era piegata … come se volesse essere letta subito. La cinquantenne prese posto vicino al finestrino e lesse … “ … non tutto ciò che passa è finito. A volte è solo una parentesi … un modo nuovo per ricominciare meglio di prima … E’ il momento di pensare a vivere … sognare … immaginare. L’importante è avere fiducia” La Dott. Tina non aveva ancora terminato di leggere l’ultima parola … quando il suo telefonino si è messo suonare. “Tina sono Carlo. Ho avuto l’esito degli esami … tutto a posto. Sono sano, anzi, sanissimo. Prima di riprendere il lavoro, però, ho deciso di passare un mese di vacanza sulla Riviera Ligure nella mia nuova casa in riva al mare. Hai voglia di passare la vacanza con me?” Alla Dott. Tina quelle parole non erano sembrate vere. Le aveva attese una vita. “Certo Carlo. Questa sera ne parliamo a cena … a casa mia” Nella vita è sempre il momento di ricominciare a sognare … perché “i sogni son desideri … desideri di felicità” .  - Questo è il racconto 816, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL TE di Teresa Ramaioli

Post n°16672 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

IL TE

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/11/14 alle 17:53 via WEB
IL TE'----Il tè nacque in Cina migliaia di anni fa e veniva utilizzato consumandone le foglie come medicinale. Il tè era infatti capace di favorire l'attenzione, la concentrazione, di guarire la depressione e altri malanni. Nel VII sec. d.C., sotto la dinastia Tang il tè divenne la bevanda nazionale cinese, si faceva essiccando le foglie della pianta, per poi pressarle fino ad avere dei panetti duri, facili da trasportare (nidi o mattonelle). Per ottenere la pozione veniva staccato dal blocco una minima quantità di prodotto, frantumato nel mortaio, e poi bollito in acqua con altri ingredienti come sale, zenzero, buccia d'arancia, latte e qualche volta cipolle. Ancora oggi in alcune aree di Tibet, Mongolia e India il tè è preparato quasi allo stesso modo. Da qui in poi molti popoli ne iniziarono la coltivazione e il consumo, ognuno seguendo i propri usi e costumi. In Europa questa bevanda sbarcò intorno al 1610 grazie ai mercanti della Compagnia delle Indie orientali olandese, dapprima riservato solo ai nobili e alle classi sociali più ricche( per il prezzo proibitivo) , pian piano diventò più acquistabile e il suo consumo si diffuse anche al resto della popolazione. Proprio perchè era legato a grandi interessi economici, il nobile infuso fu causa anche di conflitti e di battaglie, ricordiamo il "Boston Tea Party", quando nel 1773 i coloni inglesi che abitavano nel Nuovo Mondo, si ribellarono alla loro madre patria e per protesta buttarono a mare 340 casse di tè. Fu la scintilla che provocò la guerra di indipendenza delle colonie e l'inizio di tutti gli eventi che portarono ala nascita degli Stati Uniti d'America.Tutti i numerosissimi tipi di tè derivano da un'unica pianta che appartiene al genere Camellia della famiglia delle Theaceae. I ceppi originari si trovavano solo in Cina, denoninata Camellia Sinensis e in India, denoninata Camellia Assamica. Oggi esistono piantagioni in molte parti del mondo. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16671 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 26/11/14 alle 18:08 via WEB
Questa è una bellissima storia di vita carissimo Dino, la vita va vissuta senza maschere, essere se stessi sempre ed in ogni situazione piacevole o no. Ti abbraccio affettuosamente per augurarti una serata splendida. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 19:15 via WEB
Ciao Antonella - Hai ragione. La vita "bisognerebbe" viverla senza maschere ... Purtroppo non è così. La vita è piena di maschere tutto l'anno ... non solo a Carnevale. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO MARIUON ... MARION20

Post n°16670 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO MARION ...

MARION20

 
Marion20
Marion20 il 26/11/14 alle 10:09 via WEB
Io non sono mai stata a Parigi, ma credo che sia davvero bella, suggestiva, dal fascino particolare. E' una città viva e sognante, che ogni giorno si reinventa per le migliaia di turisti che la visitano e anche pr i suoi stessi abitanti... Ciao Dino, scusami se sono stata assente dal tuo blog per impegni lavorativi! Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 19:05 via WEB
Ciao Marion - Parigi è una città fantastica. Degna di essere vista ... almeno una volta. E' la meta di moltissime persone le quali sospirano e non vedono l'ora di salire sulla Tour Eiffel ... per abbracciare con gli occhi un "universo unico al mondo". Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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REMIGIO E LA MASCHERA racconto (157) di Dino Secondo Barili

Post n°16669 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

157

Remigio… e la maschera

La maschera è un “artefatto” per alterare i lineamenti originali del volto… Questo è quanto dicono gli esperti…La maschera è presente, da sempre, in tutte le civiltà del mondo. E’, però, a Carnevale, che la maschera trionfa e dilaga…Il Carnevale è il momento della “liberazione dalla propria identità”… anche “da ciò che si è”. Lo si vede nei bambini che, per mezzo delle maschere, prendono i “lineamenti” degli “eroi” prediletti. Negli adulti… la maschera ha, invece, altri significati e altri effetti. Primo fra tutti quello di “celare” la propria identità. Questo è avvenuto in tutte le epoche e sotto tutti i cieli. Anche a Pavia e provincia, nel 1813, la maschera ha avuto usi “multiformi”: nei singoli, nelle famiglie, nelle associazioni segrete e non. Sulle rive del fiume Ticino, in mezzo ai boschi, duecento anni fa, c’erano delle case isolate. Erano abitazioni, con tutti i confort… nelle quali, però, si entrava solo… mascherati (e non solo a Carnevale). I motivi erano diversi. A volte si trattava di incontri d’amore… altre volte, incontri di interesse o legati a particolari finalità (spesso illegali). Così raccontavano le “leggende” dei paesi rivieraschi del Ticino pavese. Parecchie di tali storie… non erano leggende, ma fatti realmente avvenuti. Nel 1813, poco distante da Pavia, in mezzo ai boschi c’era una di queste “case isolate” nota e assai frequentata. Si chiamava la “Lucertola”. Il proprietario e gestore della “casa” guardava solo ai soldi. Il fatto che gli incontri avvenissero di notte … non era un problema. L’importante che “il promotore dell’incontro” pagasse l’importo pattuito. Nel periodo di Carnevale del 1813, un Gruppo di Buontemponi Pavesi organizzò una “festa mascherata alla Lucertola”. I Buontemponi in questione erano dodici, ma solo undici erano sposati. Uno, invece, a cinquant’anni era ancora scapolo e si vantava di essere il più “abile conquistatore di donne di Pavia”. Si chiamava Remigio, era un bell’uomo, aveva i capelli brizzolati e un fascino inconfondibile. Che fosse (e si vantasse) di essere il più irresistibile conquistatore di donne della città non era gradito agli altri undici amici. Per l’ultimo sabato di Carnevale del 1813, gli undici Buontemponi (gelosi) decisero di punirlo. Tendere a Remigio… una “trappola matrimoniale” in piena regola. La Compagnia dei Buontemponi Pavesi si ritrovò puntuale a mezzanotte alla “festa mascherata alla Lucertola”, in mezzo al bosco. Mancava solo Remigio … il quale arrivò con qualche minuto di ritardo. Quando la Compagnia si ritrovò al completo nel grande salone delle feste illuminato a dovere… si rivelò che tutti i componenti avevano la stessa maschera ed erano vestiti in modo identico. Remigio, capì di essere finito in un tranello. Usò, quindi, tutta la sua astuzia per uscire da una simile situazione. Prese la parola. “Cari amici, mi rendo conto di essere finito in una trappola. Sarei contento di riparare ad eventuali torti fatti. Basta che uno di voi si tolga la maschera.” Nessuno fiatò. Poi uno degli undici si tolse la maschera. Era una donna. La prima donna che si era innamorata di Remigio, ma che non aveva sposato. Ormai era chiaro. Le altre dieci maschere non potevano essere che… donne, le donne che avevano subito la stessa sorte. Infatti, tutte si tolsero la maschera confermando l’opinione di Remigio. Non c’era tempo da perdere. Remigio doveva trovare la soluzione. Intinse le dita nell’acqua di un vassoio che si trovava sul grande tavolo del salone. Si toccò gli occhi…e si tolse la maschera. … Era una donna. Remigio si era trasformato, per “magia”, in una donna. E’ noto che una persona… non ha bisogno della maschera… per apparire ciò che non è. (157)

 
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VILLA CARLOTTA SUL LAGO DI COMO di Teresa Ramaioli

Post n°16668 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

VILLA CARLOTTA SUL LAGO DI COMO

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 25/11/14 alle 14:08 via WEB
Bellissimo il parco- giardino di Villa Carlotta (Lago di Como).Nel parco, si percorre un itinerario dove si susseguono antichi esemplari di cedri, camelie e sequoie, bellissima la valle delle felci, il bosco di rododendri e il giardino dei bambù. All’interno della villa-museo,si trovano sculture del Canova, quadri dell'Appiani e di Hayez e arredamenti d'epoca dell’ottocento. Il giardino offre ai visitatori lo straordinario patrimonio botanico delle antiche raccolte di camelie, fiore simbolo dell’Ottocento europeo.La camelia deve il nome al missionario gesuita Georg Joseph Kamel, vissuto tra il 1661 e il 1704. Originaria del Giappone, Cina sud-orientale e zone limitrofe dell'Indocina, nei tempi antichi la camelia, grazie alla sua caratteristica di vivere centinaia di anni, era considerata simbolo di immortalità: ancora oggi viene piantata nei giardini dei templi buddisti. La prima camelia giunse in Italia nel 1760 nel giardino della Reggia di Caserta grazie all'amicizia di Lord Nelson con l'ambasciatore inglese Sir Hamilton. In Europa la camelia divenne di gran moda nell'Ottocento e le signore dell'alta società, ma anche gli uomini, usavano la camelia come ornamento dei propri abiti. Venendo a tempi più recenti, sarà Coco Chanel a scegliere questo fiore come simbolo della sua prestigiosa Maison.Per la regolarità e la perfezione che caratterizzavano i suoi petali bianchi, la camelia fu prediletta dalla stilista francese d’avanguardia Coco Chanel (1883-1971). Fu il primo fiore avuto in regalo dal suo amante inglese Arthur Edward ('Boy’) Capel (1881-1919), finanziatore della sua prima boutique a Parigi. La camelia bianca diventò il suo simbolo, appuntato sul bavero della giacca e, senza tempo, rimase quello della Maison parigina. Tuttora, la camelia di Chanel è uno degli emblemi più riconoscibili, insieme con la doppia C rovesciata, leit motiv predominante nelle collezioni, riproposta colorata, in stoffa, in pelle, in materiale plastico e in oro con diamanti o pietre preziose. La camelia varcò anche la soglia della cultura con Alexandre Dumas che nel 1848 pubblicò "La dame aux camélias", ripreso da Giuseppe Verdi nella Traviata (1853).. Nel linguaggio dei fiori la camelia è sinonimo di perfetta bellezza e superiorità non esibita; se regalata è segno di stima. Ciao Teresa

 

 

 

 
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CIAO GIANLUIGI ... GIANLUIGI PEDRINELLE DI GARLASCO

Post n°16667 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO GIANLUIGI ...

GIANLUIGI PEDRINELLI DI GARLASCO

 
pedro_luca
pedro_luca il 25/11/14 alle 21:25 via WEB
Complimenti, un bel soffio leggero di cultura. D'altronde senza memoria chi saremmo?
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 08:47 via WEB
Ciao Gianluigi - hai ragione. Teresa fa bene a ricordare la parte storica del "patrimonio culturale" che abbiamo sotto gli occhi ... Spesso non ne teniamo conto ... ma è la nostra vita. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°16666 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 25/11/14 alle 21:14 via WEB
Parigi è sempre Parigi, città romantica, ma non solo. Ricordo una breve vacanza. peccato vederla di corsa in pochi giorni.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 08:40 via WEB
Ciao Donatella - hai ragione. Parigi è sempre Parigi ... città dell'amore per eccellenza. Parigi è nei pensieri di chi c'è stato (anche per pochi giorni) e chi desidera andarci... perché è ...la città di tutti gli innamorati. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16665 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 25/11/14 alle 20:40 via WEB
Questo è un racconto magico carissimo Dino, quel copione può svelare il segreto... ma Rossella vuole VIVERLO! Un abbraccio affettuoso per ringraziarti della lettura di questo racconto fantastico. Ciao, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 08:37 via WEB
Ciao Antonella - l'amore va vissuto ... tutti giorni ... in ogni momento della giornata. Bel commento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO TINA ... FAUSTINA.SPAGNOL

Post n°16664 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO TINA ...

FAUSTINA. SPAGNOL

faustina.spagnol
faustina.spagnol il 26/11/14 alle 06:33 via WEB
Io ci credo che è così, anzi più lo cerchiamo e meno lo troviamo. Poi improvvisamente quando meno ce lo aspettiamo....ecco che lui arriva. Buona giornata. Tina
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 08:26 via WEB
Ciao Tina - quando c'è l'amore c'è tutto. Senza l'amore non c'è niente. Basta vedere "persone" ricche come il mare ... con musi lunghi e brutte cere. L'amore è fantasia, è pazzia allo stato puro. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ALDO ... ALDO.GIORNOA64

Post n°16663 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ALDO ...

ALDO.GIORNOA64

aldo.giornoa64
aldo.giornoa64 il 25/11/14 alle 20:34 via WEB
CIAO DINO, COMPLIMENTI PER IL POST. UNA BUONA SERATA ED UN SALUTO ALDO.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 08:23 via WEB
Ciao Aldo - grazie dei complimenti. Servono, servono. Aiutano il morale. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°16662 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 25/11/14 alle 20:29 via WEB
E' verissimo caro Dino, quando meno te lo aspetti... cupido lancia la sua freccia.. e nessuno può sfuggire all'amore... PER FORTUNA!!!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 08:22 via WEB
Ciao Antonella - per fortuna che c'è Cupido che lancia le sue frecce. Lui si diverte ... e noi pure. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°16661 pubblicato il 26 Novembre 2014 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

 

 
franzkline
franzkline il 25/11/14 alle 20:13 via WEB
Parole sante! Una persona cerca per tutta una vita l'amore senza trovarlo e poi quando smette di cercare all'improvviso arriva… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 26/11/14 alle 08:21 via WEB
Ciao Stefano - bel commento. E' l'amore che fa girare il mondo. Senza amore non c'è domani ... per nessuno. Anche per coloro che vedono "solo i soldi". Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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