dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 05/08/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
Doris (494)
Doris, quarant’anni, bellissima, ricercatrice di Storia dell’Arte presso una Università di Milano, un anno fa, era in crisi. Nel corso degli anni si era impegnata al massimo negli studi, rinunciando ad un’infinità di cose… per la “passione degli studi e dell’arte”. A quarant’anni, però, si era ritrovata con un “montagna di anni” sulle spalle, un risultato economico “non soddisfacente” (diciamo pure irrisorio), una prospettiva “di lavoro e di carriera” limitata… e alcuni possibili candidati (fidanzati) … diventati “mariti” di qualche altra donna o collega. La crisi di Doris partiva proprio dal lato sentimentale… dalla mancanza di una presenza maschile al suo fianco. E’ vero. Qualche soddisfazione l’aveva avuta. Alcuni libri e pubblicazioni portavano “anche” il suo nome… ma era roba da “specialisti”. Dove stava il nocciolo del problema? Stava in parecchi aspetti… nell’età, nel lato economico e in quello sentimentale (preponderante!). “Per l’arte, una persona, fa qualsiasi cosa…” – si diceva una volta. Ma erano (e sono) solo parole. Una persona può amare l’arte, farne l’obbiettivo della propria vita, ma nella vita ci sono altre cose (indispensabili)… soprattutto i sentimenti. Sotto quell’aspetto, Doris, a quarant’anni, un anno fa, si sentiva una fallita. Non proprio… ma quasi. Per diverse settimane si era svegliata di notte in preda agli incubi. Aveva un sogno ricorrente. Sognava di camminare a piedi nudi in Piazza del Duomo a Milano… vestita di stracci, capelli sciolti, disordinati, sporca ed angosciata. Camminava tra persone sorridenti, ben vestite, con in braccio i loro bambini che cinguettavano come uccellini… Lei, invece, no. Si svegliava di soprassalto con il fiato in gola. Comprese che era giunto il momento di parlare al suo Medico di Fiducia, il Dott Giuseppe. Il Medico ascoltò ogni cosa e mentre ascoltava guardava la quarantenne visibilmente affranta e delusa. Per evitare che il discorso diventasse ripetitivo, l’interruppe. “Cara Doris, ti conosco da quando era una ragazzina. Ti ho vista crescere e conosco la tua passione per gli studi. Non posso essere tuo padre anche se ho i miei sessant’anni, ma una cosa posso dirla francamente. Tu hai bisogno di un uomo. Sposati o convivi… Oggi, le donne pensano alla carriera… A qualcuna va bene ad altre, no. Le donne (non tutte)…in questi anni, hanno dato spazio alla carriera lasciando la famiglia come …ultima spiaggia. Sbagliato… secondo me. La carriera è uno specchietto “per le allodole”. A volte va bene… altre no. La famiglia, invece, è una “azienda” che cresce con la persona e con le persone che ne comprendono il significato. Non sono tutte rose e fiori, ma è la vita, la vita quotidiana. Il giorno dopo giorno. La capacità di reagire alle avversità nel modo più naturale possibile. Cara Doris, sei ancora in tempo. Rimetti “il treno della tua vita” sul giusto binario… e cerca un bravo ragazzo come te.” Doris rimase colpita dalla sicurezza con la quale il Dott Giuseppe aveva parlato. Una volta raggiunto il suo appartamento, Doris, si guardò allo specchio… e si mise a piangere. Non si ricordava di averlo fatto, ma ora ne aveva bisogno. A volte piangere fa bene. Doris si fece una doccia e uscì per fare una passeggiata in Galleria. Stava guardando una vetrina quando si sentì chiamare. “Doris. Doris.” La Ricercatrice di Storia dell’Arte si girò e incrociò lo sguardo del suo compagno di scuola della scuole medie, Filippo. Aveva la sua età ed era un uomo fatto e sicuro di sé. Non era più l’imbranato, un po’ discolo della scuola media. Ora, Filippo, aveva un modo di fare ed una parlantina che incantava. Si vedeva che era un uomo che aveva avuto successo. Filippo e Doris presero il caffè insieme. Insieme passarono il pomeriggio anche se la Ricercatrice era stata invitata ad una conferenza. Insieme cenarono… e passarono la notte nello stesso letto. Al mattino, Doris si era resa conto che non aveva avuto il sogno ricorrente. Anzi, stava benissimo. I due innamorati (perché ormai erano diventati tali) decisero di partire per una vacanza a Parigi, città dell’amore… prima tappa di una nuova vita. - (494)
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L'ORGANO DI EOLO
E
L'ISOLA DI LIPARI
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
I PENSIERI SPARSI
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ANNAMARIA ...
LIPARI ... L'ISOLA DEL SOGNO
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COMMENTO DI IMMAGINIRCFO
(Rispondi)
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Viaggio in Lombardia
La forza di volontà
In una società come la nostra è difficile destreggiarsi. Ad ogni angolo ci sono “offerte allettanti”… “proposte che non si possono assolutamente ignorare”… Ma, è proprio così? Ogni persona, oggi, deve stare con i piedi ben piantati per terra, deve guardare i propri limiti, le proprie possibilità e capacità. Non farsi troppe illusioni, non illudersi di “arrivare chissà dove” e realizzare chissà cosa…quali sogni. I sogni rimangono sogni… E’ bello averli, ma è bello anche mantenerli a livello di sogni. Quel che conta, invece, è la forza di volontà… quella forza reale che impone di fare ogni giorno ciò che ogni giorno va e deve essere fatto. Buona giornata a tutti. Dino
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5 AGOSTO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 5 agosto 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
703
I racconti dell’estate
Raffaele e… dipingere a Lipari
Parecchie persone aspettano il mese di Agosto per cimentarsi in nuove attività. Un anno fa, nel mese di Agosto è stato così anche per il Dott. Raffaele, quarant’anni, single, Dirigente presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Il Dott. Raffaele aveva passato un anno difficile. Nel suo Ufficio erano arrivate una marea di Circolari dalla difficile interpretazione. Si aggiungevano ad altre Circolari di difficile applicazione. Quando un persona è sottoposta ad un continuo martellamento dal punto di vista normativo… finisce per esaurirsi, perdere la passione per il lavoro, non credere più in ciò che fa e nelle idee che l’avevano spinto a intraprendere un simile percorso lavorativo. Infatti, quando una persona insegue un lavoro, lo cerca in funzione delle proprie aspettative e preferenze. Un anno fa, il Dott. Raffaele era giunto esaurito al periodo delle ferie. Ogni giorno (segretamente) scarabocchiava una pagina dell’agenda… in attesa che arrivasse il mese di Agosto. Il sogno del Dott. Raffaele era quello di dedicarsi alla pittura, un’arte che aveva coltivato fino alla terza Media Inferiore. Aveva smesso di dipingere per dedicarsi con più impegno agli studi e puntare decisamente alla Laurea. Si sa che quando una persona deve contare sulle proprie forze, deve darsi da fare. Per Raffaele, la Laurea, voleva dire intraprendere il percorso lavorativo… e guadagnare, essere indipendente, non pesare più sulle “spalle” della famiglia. Così, il Dott. Raffaele, una volta laureato aveva dato anima e corpo per raggiungere un bel posto di lavoro a Milano …e scalare ogni giorno un gradino per consolidare il proprio ruolo. Un anno fa, però, il quarantenne si era impantanato (mentalmente) in un “mare” di circolari che l’avevano mandato in crisi. Non vedeva l’ora che arrivasse Agosto e staccare la spina. Per fare cosa? Raffaele aveva le idee chiare: per riprendere pennelli e colori …e mettersi a dipingere. Cosa? A Pavia non mancano scorci di ogni genere, angoli antichi dal romantico fascino del tempo che fu… Per alcuni giorni, Raffaele si diede da fare. Camminando su e giù per Pavia scattando fotografie, per poter inquadrare meglio il soggetto e studiarne i colori. Agosto, però, è Agosto…e Pavia è Pavia… un po’ afosa… stupenda fin che si vuole, ma afosa. Il Dott. Raffaele aveva Pavia sotto gli occhi tutto l’anno. Il quarantenne aveva bisogno di cambiare aria. Lasciare Pavia per una località completamente diversa. Perché non recarsi Lipari? la maggiore dell’arcipelago delle Isole Eolie? Veramente, l’idea non era nata così per caso. A suggerire l’idea è stato l’amico Dott. Domenico, il quale è nato a Lipari, ma vive a Pavia da quando aveva dieci anni. Più volte l’anno Domenico tornava a Lipari … la sua isola da sogno. Ogni volta che i due amici si incontravano al Bar della Valentina per il caffè, Domenico raccontava di Lipari, il luogo dove aveva lasciato il cuore. Una volta raccontava che Lipari è una delle più belle isole del mondo, lunga quasi dieci chilometro e larga cinque. Un’altra che Lipari è stata colonizzata dagli antichi Greci fin dal 580 prima Cristo. E poi – diceva - a Lipari c’è la Malvasia… la Malvasia di Lipari… un vino liquoroso che fa perdere la testa. A questo punto Domenico si fermava e per essere sincero faceva una precisazione. “No. No. la Malvasia di Lipari si produce con le uve delle isole di Salina e Stromboli. Dopo una descrizione del genere come fa una persona a “non andare a Lipari?”. Il Dott. Raffaele, prese tutto il suo armamentario di pittore dilettante e un anno fa, nel mese di Agosto, si è recato a Lipari accolto dall’amico Domenico il quale non riusciva a credere ai propri occhi. “Raffaele… tu a Lipari. Non mi sembra vero. Dimmi la verità tu mi nascondi qualcosa” Raffaele accennò ad un sorriso… un sorriso un po’ ambiguo, quasi misterioso. Rispose alla domanda. “Domenico … mi sono stufato dell’Ufficio di Milano e delle Circolari… Voglio darmi alla pittura. Ho letto che a Lipari c’è la luce ideale per dipingere” Domenico fece finta di crederci. Raffaele intanto si era dato da fare. Dopo essersi sistemato girovagò per tutta Lipari alla ricerca degli scorci da dipingere. Ad un tratto, Raffaele ebbe la sensazione di sentirsi come Ulisse quando approdò nell’isola di Nausica. Davanti ai suoi occhi c’era il mare … Ai suoi piedi una piccola spiaggia. Le onde del mare accarezzavano la sabbia … e, distesa al sole, c’era una giovane donna, sui trent’anni che stava prendendo il sole. Raffaele colse l’immagine e si fermò sulla scena … come fosse un possibile soggetto per un quadro. Si accorse, però, che la donna aveva una volto conosciuto. Era la Dott. Lodovica, una trentenne che abitava nel suo stesso Palazzo in Pavia. “Lodovica cosa fai a Lipari?” – La bellissima trentenne rimase sorpresa. “La domanda devo farla a te. I miei genitori sono di Lipari. Tu, invece, pavese di razza, cosa fai da queste parti?” Raffaele raccontò la storia delle Circolari che l’avevano perseguitato per un anno. Il desiderio di riprendere pennelli e colori …e immaginare un mondo nuovo… dove sogno e realtà si confondono e trasformano la vita in una piacevole passeggiata. Lodovica, però, aveva cominciato a meditare. Pensava che l’incontro non era avvenuto a caso. Che poteva essere il Destino ad aver architettato tutto. “Raffaele … perché non ti fermi a prendere il sole con me?” Per il quarantenne è stato come se un campanello si fosse messo a suonare. All’amore non ci aveva ancora pensato... Ora, però, c’era Lodovica, alta, bionda, occhi azzurri… come il mare di Lipari… La spiaggetta era piccola. La sabbia a disposizione poca… ma l’amore non ha bisogno di tante cose… Basta l’amore. - Questo è il racconto 703, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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FERDINANDO II
di
Teresa Ramaioli
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LE ORCHIDEE
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
LE SETTANTENNI...
CARPE DIEM
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SICILY FOREVER.59...
E
LE NUOVE ABITUDINI
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RICAMIAMO ...
E
IL RACCONTO
"ANGELA E IL CRUCIVERBA"
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Viaggio in Lombardia
Gelato di ieri, gelato di oggi…
Si racconta che Marco Paolo tornando dall’Oriente 600 e rotti anni fa ha portato un’antica ricetta per fare “gelati all’acqua”. Era una ricetta in uso in Asia da migliaia di anni. Oggi, il gelato è diffuso a tal punto che nessuno può più farne a meno. Ci sono gelati per tutti i gusti… e chissà quanti tipi di gelati arriveranno sulla tavola negli anni a venire. Questa annotazione non l’ho fatta a caso. L’ho fatto per ricordare che il mondo va avanti, che la società progredisce sempre più e sempre meglio. Se è così per il gelato… immaginarsi per le altre cose. Buona giornata a tutti. Dino
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