dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 22/07/2016
BUON VENERDI’ … 22LUGLIO 2016
L’estate ha i suoi risvolti positivi. Ildesiderio della maggioranza delle persone è quella di riposare … coglierelunghi momenti di relax. Non che sia possibile anche nelle altre stagioni, ma d’estate… è d’estate. Estate vuol dire abbandoni … sogni ad occhi aperti. Anche lamusica non fa male in estate. Anzi, fa bene. Per un giorno come oggi, venerdì,22 luglio 2016 ci vuole una canzone di parecchi anni fa …
285 – “Se avessi unmandolino”
Le canzoni non invecchiano. A renderlesempre nuove basta una voce … magari quella di Claudio Merli. … “Se avessiun mandolino … un bengio od un violino”. Già, a volte basta poco per iniziarebene la giornata. “mia bella innamorata …vorrei farti una serenata”. Una serenata non si rifiuta mai … soprattutto inestate. Dino
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“racconto del giorno sul Blog”
697 – “Edvige e ilviaggio a Budapest”
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“pensiero del giorno”
“Coloro che non credono nella Fortuna … non l’incontreranno mai”
Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache
vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)
racconto del giorno
697
I racconti dell’estate
Edvige e… il viaggio a Budapest
Un anno fa, la Dott. Edvige,quarant’anni, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano,abitante a Pavia aveva deciso. Dopo cinque anni aveva deciso di lasciare…Giuseppe, il suo moroso. Aveva capito che non riusciva più ad avere un rapportopiacevole e godibile. Ogni giorno c’era un battibecco, una discussione… ancheper cose da nulla. E’ noto che “per fare una croce ci vogliono due legni” –diceva un vecchio detto – Pertanto si guardava bene dal dire che fosse tuttacolpa di Giuseppe. Anche lei ci aveva messo del suo. Del resto Edvige era un’infaticabilecamminatrice. Ogni giorno doveva fare un po’ di movimento per sentirsi semprein forma. Giuseppe no. Finché erano stati i primi anni, Giuseppe, un po’ percompiacenza e un po’ per evitare discussioni, prendeva parte alle camminate.Dopo un po’, però, si era stancato e passava le sue ore davanti alla TV avedere le partite di calcio. Edvige era proprio l’opposto: niente calcio! Unanno fa, la quarantenne aveva deciso… Così non poteva andare avanti. Di comuneaccordo, i due, hanno preso strade diverse. Ora, però, Edvige era sola ed avevala testa in confusione. Ne parlò con la sua coetanea e Collega nell’Ufficio incui lavorava. “Giovanna, cosa ne pensi? Sono finita nel pallone… Ora, che nondevo più fare discussioni con Giuseppe, mi sento persa. Non sono piùsoddisfatta di niente”. Giovanna, pur avendo la stessa età, non aveva problemia stare sola. Anzi, dopo che il moroso l’aveva lasciato tre anni prima… si erasentita benissimo. Espresse la sua opinione. “Io, non ho tutti i tuoi problemi.Una cosa sola mi manca … viaggiare. Mi piacerebbe visitare alcune cittàdell’Europa… Da sola, però, non ci provo neanche” Edvige prese la palla albalzo. “ Giovanna, perché non viaggiamo insieme? Anch’io avrei voglia di farequalche viaggio… e questo potrebbe farmi bene” Giovanna e Edvige si accordaronoimmediatamente. Prima meta: Budapest. La Capitale dell’Ungheria è formata dall’unione ditre città. Buda e Obuda sulla riva destra del Danubio, Pest sulla rivasinistra, collegate fra loro da vari ponti, di cui uno sospeso che fu il primopermanente ad essere costruito. Buda e Obuda sorgono a ridosso di una serie dimorbide colline … Pest, sulla riva sinistra del Danubio, ha grandi boulevards eparchi stupendi. Ma la caratteristica di Budapest sono le tre isole che sitrovano immerse nel Danubio: Obudai, Margherita e Csepel. Specialmente l’isolaMargherita (70 ha)è una delle più belle e celebri del mondo ricche di vegetazione e centro disvaghi e manifestazioni sportive. Con una simile prospettiva Edvige e Giovanna siaccinsero ad affrontare il loro primo viaggio insieme. Un viaggio, però, non èmai … un viaggio. E’ soprattutto un’occasione voluta dal Destino per dare unasvolta alla vita. Quella notte stessa, la quarantenne Edvige ebbe un sogno.Sognò di trovarsi sull’Isola Margherita insieme alla sua Collega Giovanna. Adun tratto sono state avvicinate da una zingara la quale ha parlato in perfettoitaliano. “Se mi date un euro… vi dico cosa vi aspetta a Budapest” Edvige eGiovanna si sono guardate in faccia con fare interrogativo. Che cos’è un euro?Le due quarantenni ne hanno offerto due … due euro (ogni prestazione ha bisognodel suo compenso). La zingara parlò. “Voi, non siete venute a Budapest pervedere la città. Il vostro scopo è di incontrare l’uomo del cuore, la personaideale con la quale trascorrere momenti felici. Ebbene, a Budapest c’è “l’anticastrada della Fortuna”. Non dovete fare altro che andare su quella antica strada…e il risultato sarà sorprendente” In quell’istante Edvige si svegliò perché iltelefonino si era messo a suonare in piena notte. Era Giovanna che volevaraccontarle il sogno che aveva appena fatto. Era identico al suo in ogniparticolare. Ormai non c’erano più dubbi. Budapest era la meta indicata dal Destino.Quando le persone sanno cosa vogliano … non hanno problemi. Tutto viene fattoin vista dell’obbiettivo da raggiungere. Oggi, le comodità sono infinite.Edvige e Giovanna non si sono lasciate mancare niente. Viaggio in aereo. Albergocon molte stelle ed una settimana da favola. Tutto doveva essere al massimo…per una vacanza da sogno. In Albergo a Budapest trovarono un’accoglienzasuperlativa. La Direzionemise a disposizione di Edvige e Giovanna una Guida Turistica per la visita allacittà. Un fusto di nome Anton. Un quarantenne simpaticissimo … che a dire uomoera dire poco. Anton inondò di gentilezze le due single italiane. Le portò pertutta la città. Nei luoghi più ricchi di arte, cultura, storia. Anton, però, siaccorse che Edvige e Giovanna non erano soddisfatte. Alla fine Edvige sputò ilrospo. Alle due quarantenni interessava “l’antica via della Fortuna”. Anton nonne aveva mai sentito parlare. Era troppo giovane e troppo istruito per averneconoscenza. Cercò di indovinare per far felici le due italiane. Girò a destra…girò a sinistra…alla fine si trovò in una via, un po’ vecchiotta… che non avevanulla a che fare con la nuova Budapest, quella ricca ed europea proiettataverso il futuro. Edvige e Giovanna avevano trovato la loro via. Ringraziarono esalutarono Anton il quale, un po’ dispiaciuto, se ne ritornò in Albergo. Inquell’istante… lungo la via, le due quarantenni videro arrivare una rossaFerrari con a bordo due cinquantenni dallo sguardo da incalliti latin lover.Erano i due Dottori Commercialisti, Giovanni e Giacomo, che Edvige e Giovannaincontravano al Bar ogni mattina prima di entrare in Ufficio a Milano.Abbracci, effusioni di gioia, baci a volontà … Oramai era fatta. Anche Giovannie Giacomo erano a Budapest per una vacanza da sogno… Anche loro avevano avutoin sogno una zingara… che aveva predetto tutto… in via della Fortuna …aBudapest. -(697)Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
iltuonoilgrillo il 21/07/16 alle 20:24 via WEB L'ORGANO DI EOLO ---A Lipari ci sono i resti di uno strumento molto particolare, che veniva “suonato” dal vento che soffia in questo arcipelago. Si tratta dell’”organo di Eolo” o “arpa eoliana”, un antico strumento che indicava con suoni diversi quale degli otto venti stava soffiando perché i venti, insinuandosi nelle sue cavità emettevano appunto suoni diversi a seconda dell’angolo di provenienza. La leggenda locale vuole che sia stato costruito dallo stesso Eolo, il dio dei venti che ha dato il nome all’arcipelago delle Eolie. Anche ad Atene è conservato un edificio ottagonale denominato “torre dei venti” che svolgeva una funzione simile a quella dell’organo di Eolo. Jean Houel, un pittore francese del 1700, ha documentato nel suo “Viaggio pittoresco alle isole Eolie” con delle bellissime tavole , conservate al museo dell’Hermitage di Leningrado, l’esistenza di questo organo i cui resti sono stati ritrovati negli anni ’80 quando fu tracciata la strada della Piana dei Greci, chiamata così perché qui si sono ritirati gli ultimi greci che hanno abitato quest’isola. Più che un vero e proprio strumento musicale si trattava di una piccola sala termale, un calidarium di età romana . Una piccola sala termale dove il vento, penetrando nell’ intercapedine sotto il pavimento e nei tubi della stufa, emetteva un effetto musicale che la leggenda e i liparesi hanno chiamato “Organo di Eolo“. Ciao Teresa Ramaioli |
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iltuonoilgrillo il 21/07/16 alle 20:20 via WEB 3 APRILE 1973----Il cellulare oggi è definibile come un prodotto di massa. Il boom c’è stato a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, la prima telefonata dal cellulare è stata effettuata il 3 aprile 1973 da Martin Cooper, considerato l’inventore del primo telefono cellulare, che per primo ha telefonato con un prototipo, il Dyna-Tac, che pesava 1,3 chilogrammi e aveva una batteria che durava mezz’ora e impiegava ben 10 ore a ricaricarsi. La prima telefonata dal cellulare è avvenuta sulla Sesta strada di New York, nei pressi dell’ingresso di un Hilton Hotel. Passanti curiosi e i giornalisti, accorsi per vedere il funzionamento del primo telefono cellulare portatile. Martin Cooper quel 3 aprile 1973 non ha chiamato una persona a caso, ha composto il numero del suo principale rivale, Joel Engel. Dieci anni più tardi circa, il cellulare è stato messo in commercio.Nel 2010, Martin Cooper ha dichiarato che mai si sarebbe aspettato tanto successo, oggi possiamo dire, che ha dato vita a un prodotto che nel tempo, anche con le sue trasformazioni, ha cambiato il modo di comunicare e di gestire i rapporti interpersonali. Ciao Teresa Ramaioli |
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