Messaggi del 23/08/2016

BUON MARTEDI' DA PAVIA

Post n°25294 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

BUON MARTEDI’ … 23AGOSTO 2016

Diceva il saggio che “ogni giorno è ungiorno nuovo … un giorno tutto da vivere”. Dipende, poi, da ogni persona farlofruttare. Agosto se ne sta andando. Basta vedere gli studenti che hanno qualche“debito scolastico” da riparare … o qualche mamma preoccupata per prossimeincombenze della scuola. Niente di preoccupante. E’ la solita storia di tuttigli anni. Ecco perché serve una canzone che dia un po’ di ossigeno …

313 – “Passeggiando perMilano”

canta

Enzo Jannacci e RenzoArbore

Si fa presto a dire Milano, ma Milano èqualcosa di enorme … Ci si accorge subito appena si scende dal treno allaStazione Centrale. E’ lì che si comincia a canticchiare la canzone … “Passeggiandoper Milano … camminando piano piano” … Calma, calma … a Milano difficilecamminare adagio. Tutti corrono, corrono tutti come matti. Ecco perché … “quantecose puoi vedere … quante cose puoi sapere” Siamo proprio a Milano … “moltagente per la via … vola il tempo in allegria … e si fa felice il cuor” Quantobasta per un “folle martedì” … 23 agosto 2016.

Dino

 
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GISELLA, LORENZA E I FIORETTI racconto (727) di Dino Secondo Barili

Post n°25293 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Questestorie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla ache

vedere conpersone o fatti realmente avvenuti)

racconto del giorno

727

I racconti dell’estate

Gisella, Lorenza e i “fioretti”

Un anno fa, la Dott. Gisella,quarant’anni, bellissima, impiegata presso un Ufficio di Milano, abitante aPavia, era giunta alla fine del mese di Agosto quasi sfinita. Qualche giorno diferie lo aveva fatto… ma il suo appartamento aveva fatto i capricci. L’impiantoidraulico aveva avuto una perdita e dopo vari e ripetuti interventi l’Operatoreincaricato non era riuscito a trovare il guasto. Giorni e giorni con l’impegnoe l’assillo del lavoro che non trovava soluzione. Ferie irrimediabilmentesprecate. Una persona avrebbe avuto più di un motivo per arrabbiarsi. Gisellaha mantenuto i nervi saldi. Non voleva aggiungere altro dissapore a ciò cheaveva già ingoiato durante l’anno. Un anno a dir poco… da cancellare. Infatti,il moroso Federico se ne era andato senza un perché… e senza dare unagiustificazione. Anche in questo caso Gisella non ha voluto indagare. Quandouna relazione ha termine ci sono mille motivi (o nessuno)… Tutti validi… Nessunovalido… preso in sé. “Così va il mondo” diceva dentro di sé Gisella,quarant’anni portati alla grande con un fisico da far invidia ad una ventenne.Quando un persona si trova a dover vivere tra le contrarietà cerca aiuto dovepo’. Gisella aveva un’amica, Lorenza, coetanea, con la quale si trovava spesso inun Bar di Piazza della Vittoria a Pavia. Un caffè veloce… Quattro chiacchiere…Minuti rubati a chissà quale incombenza. Un anno fa, Gisella era in Piazzadella Vittoria e si stava sfogando. “Lorenza, quest’anno il mese di Agosto nonl’ho visto. Tra i problemi dell’impianto idraulico del mio appartamento el’Operatore che ha fatto cento sopralluoghi senza cavare un ragno dal buco… nonne posso più” Lorenza era a conoscenza dei guai dell’amica e cercava diaiutarla come poteva. La lasciava parlare in modo che potesse sfogarsi. Quelgiorno, invece, a Lorenza venne un’idea. “Gisella… una volta le persone eranomeno apprensive. Avevano più fiducia. Ricordi quando eravamo alle Scuole Media?Quando c’era un esame difficile, entrambe facevano “il fioretto”. Tre giorniprima dell’esame ci recavamo alla Chiesa di San Francesco Maggiore in Pavia. Bastavatenere fede a quel “fioretto” e l’ansia spariva. Si cominciava a vedere laluce. Perché non riproviamo lo stesso sistema? Io vengo con te a tenerticompagnia” Per Gisella l’idea non era da scartare…anche se era diventata un po’scettica” Si sa che “necessità non vuol legge”. Inoltre, Gisella, aveva unavoglia matta di superare il periodo negativo che stava passando e,possibilmente, incontrare un nuovo amore. Anche Lorenza era alla ricerca di unnuovo amore in quanto il moroso che aveva da tre anni aveva abbandonato ilcampo. Agosto è un mese strano. Si aspetta un anno perché arrivi …ed è subitoterminato. Il 29 agosto di un anno fa, Gisella e Lorenza si trovavano, dopomolti anni, alla Chiesa di San Francesco Maggiore in Pavia. Avevano colto l’occasioneper fare una prima visita a titolo esplorativo. Non era più la Chiesa dei loro ricordi.Molti lavori erano stati eseguiti e la Chiesa “dei fioretti prima di un esameimportante” non c’era più. In compenso avevano notato molte ricerche (diciamocosì) archeologiche… alla ricerca di un passato lontano. Gisella e Lorenza sisono sentite coinvolte. Entrambe non perdevano occasione per seguire le vicendearcheologiche di Pavia. Dopo la visita, le due amiche stavano per uscire dallaChiesa… Erano già sul Sagrato quando hanno incontrato lo sguardo di due ex - compagnidelle Scuole Medie. In un primo tempo hanno fatto fatica a mettere a fuoco idue volti. Erano passati quasi trent’anni (ventisette, per la precisione).Eppure erano loro: Goffredo e Giambattista, due primi della classe che venivanoadditati come esempio dai Professori. Anche Goffredo e Giambattista riconobberoGisella e Lorenza. Baci (sulla guancia) e abbracci a volontà. Come se fosseavvenuto il miracolo. Ed il miracolo è avvenuto. Anche i quarantenni Goffredo eGiambattista, Ricercatori presso una Università di Madrid, erano alla ricercadell’anima gemella. Ora l’avevano trovata. Goffredo perse il lume della ragionecon Gisella … mentre Giambattista stravide per Lorenza. Anzi, è stata Lorenza alasciarsi prendere dalla passione… Tenne talmente stretta la mano diGiambattista che questi si sentì invogliato a sfiorarle il volto con un leggerobacio. Si sa che l’esempio trascina. A Goffredo non era sfuggito nulla… e sentìun desiderio irrefrenabile: baciare Gisella sulla bocca… Il bacio è statogradito. Si sa che “chi ben inizia …è a metà dell’opera” Questa volta nessuno deiquattro era a metà… ma solo all’inizio di appassionate storie d’amore…- racconto 727  di Dino Secondo Barili 

 
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IL NAVIGLIO DI BEREGUARDO di Teresa Ramaioli

Post n°25292 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

IL NAVIGLIO DI BEREGUARDO  di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/08/16 alle 13:59 via WEB
NAVIGLIO BEREGUARDO---Per permettere la navigazione sul Naviglio , era necessario interrompere frequentemente l’irrigazione oltre a dover inattivare ogni volta le chiuse appena costruite. Se ne lamentavano gli utenti cui l’acqua del Naviglio serviva per i loro campi. Il sistema era troppo lento e l’uso dell’acqua per altri fini che non fossero la navigazione, subiva pesanti e ricorrenti interruzioni. Proprio quest’inconveniente portò a una di quelle invenzioni, che, nella storia della tecnica, costituiscono le svolte decisive fra un periodo e l’altro. Si pensò di limitare la variazione di livello dell’acqua solo a quel tratto del canale che conteneva la barca in transito, mediante l’impiego di due chiuse. Nacque così la «conca», invenzione grandissima, vanto dell’ingegneria italiana, che è attribuita agli architetti ducali Filippo da Modena e Fioravante da Bologna. La Conca di Viarenna a Milano, situata dove oggi sorge la Via Conca del Naviglio, venne costruita ai tempi di Filippo Maria Visconti, intorno al 1439. Qualche decennio prima era cominciata la costruzione del Naviglio di Bereguardo, derivato dal Naviglio Grande presso Castelletto di Abbiategrasso, congiunto all’altezza di Trivolzio col Naviglietto, a sua volta quest’ultimo sfociante nella parte meridionale del Naviglio di Pavia (nel tratto chiamato Navigliaccio). I lavori iniziarono nel 1420, duca di Milano Filippo Maria Visconti. È probabile, che il Naviglio di Bereguardo sia nato con scopi di irrigazione. Ma nel 1438, al tempo della costruzione della Conca di Viarenna, cominciarono altri lavori per renderlo navigabile. Si era capita l’importanza, in mancanza di una via d’acqua diretta fra Milano e Pavia, del suo collegamento fra il Naviglio Grande e la città ticinese. Nel 1447 muore Filippo Maria ma, Francesco Sforza continuò la politica idroviaria dei Visconti, completò nel 1470 la sistemazione del Naviglio di Bereguardo, che diventò così regolarmente percorso da natanti. Adibite al trasporto del sale e altre merci, le barche del Naviglio di Bereguardo erano chiamate cagnone, borcelli o barche mezzane, secondo la loro grandezza e portata. Non sembra ci sia mai stato un servizio regolare di traghetto per passeggeri. Vi navigò invece il duca Filippo Maria Visconti, che si era fatto costruire un’apposita barca detta «magna» per recarsi da Milano a Pavia. Questa barca arrivava fino ad Abbiategrasso lungo il Naviglio Grande, poi imboccava il Naviglio di Bereguardo e giungeva fino a Pavia. Nell’ultimo tratto, quasi certamente, c’era un trasbordo a terra, ma allora venivano anche usati canali minori, poi sicuramente abbandonati. Anche il duca Galeazzo Sforza, e altri potenti locali di quei tempi, si servivano dei navigli per i loro spostamenti. Il Naviglio di Bereguardo iniziò presto la sua decadenza: già nei primi anni dell’Ottocento, quando l’apertura del Naviglio pavese lo relegò a corso d’acqua periferico e locale. Il trasporto di passeggeri ebbe invece grande importanza sul Naviglio Grande. Ciao Teresa Ramaioli

 
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IL CENACOLO DI LEONARDO A MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°25291 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

IL CENACOLO DI LEONARDO A MILANO  di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/08/16 alle 18:52 via WEB
MILANO---Nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, antica sede del Tribunale dell’Inquisizione, si trova uno dei capolavori assoluti dell’arte in Italia: il Cenacolo di Leonardo Da Vinci. Il refettorio si trova a pochi passi dalla chiesa dove i religiosi ascoltavano le Scritture e venivano alimentati dall’Eucarestia. La presenza di quest’opera, in mezzo al momento quotidiano del pranzo e della cena, era un richiamo continuo ai frati, come a ricordare che la vita della comunità religiosa è un prolungamento della vita di Cristo e degli apostoli. Per incarico di Ludovico il Moro Leonardo da Vinci realizzò negli anni 1494-1498 su una parete del refettorio del convento dei domenicani di Santa Maria delle Grazie uno dei più grandi dipinti della storia d'arte: L' Ultima cena, nel quale Gesù annuncio:"In verità vi dico: uno di voi mi tradirà". A questo progetto Ludovico Sforza teneva molto , perché qui il principe voleva collocare la propria sepoltura., doveva essere un’opera d’arte sacra e dare importanza alla sua città. Leonardo con l’Ultima Cena creò in Italia settentrionale un esempio della nuova prospettiva, (inaugurata nell’arte fiorentina), aprendo la parete di fondo del refettorio con l’illusione di una stanza spaziosa dal soffitto a cassettoni. I monaci avevano aperto una porta per arrivare prima dal refettorio alla cucina, abbattendo parte del dipinto, proprio dove ci sarebbero i piedi del Cristo.In origine, secondo quanto riportato da un disegno di Leonardo, la rappresentazione degli apostoli nell’Ultima Cena doveva essere diversa:con gli apostoli lungo la tavola come unità separate. Leonardo si rese conto che il dipinto, dava un’idea frammentata della realtà,e ha preferito unire i dodici intorno alla figura di Cristo, in quattro gruppi diversificati. Attorno a lui convergono gli apostoli sistemati a gruppi di tre, secondo le diverse reazioni alle parole di Cristo: di domanda, di timore, di commozione.. All’interno di ogni gruppo, infatti, si discute sul significato delle parole e al gesto di Gesù, mentre la scena converge tutta attorno alla Sua figura. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/08/16 alle 07:08 via WEB
Bellissima descrizione. Brava Teresa. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO RANOCCHIA56

Post n°25290 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO RANOCCHIA 56

ranocchia56 il 22/08/16 alle 19:11 via WEB
Io questo bellissimo racconto che anche se è inventato rispecchia in pieno la realtà lo fare leggere ai ragazzi di 20 e agli uomini di 30 anni, tutti senza interessi, tutti privi di "vita". Non è solo il lavoro l'incentivo per andare avanti ma l'avere voglia di vivere, senza quella non si può far niente a qualunque età. Lieta serata.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:48 via WEB
Grazie del bellissimo commento. Se i giovani di oggi non hanno "voglie" ... è perché subiscono l'influsso delle Cassandre di turno le quali parlano solo di soldi, di crisi, di Pil, di ... non si sa bene cosa. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:49 via WEB
Gli atleti alle Olimpiadi ci sono arrivati perché avevano un obiettivo. Sono gli obiettivi che fanno felice la vita. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:50 via WEB
Nella vita, ci sono un sacco di cose che si possono fare. Basta volere. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO ANNAMARIAMENNITTI

Post n°25289 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIAMENNITTI
annamariamennitti
annamariamennitti il 22/08/16 alle 16:38 via WEB
Si, non bisogna starsene seduti alle panchine a chiacchierare a pettegolare,,,,bisogna continuare ad essere sempre attivi, muoversi correre, pensare , agire, costruire non è detto che la vita si ferma durante la pensione......anzi loro sono già al sicuro ci sono persone che non sanno a che età andranno e se l'avranno .... perciò godete e non vi lamentate ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:42 via WEB
Ciao Annamaria. Bellissimo commento. E' ora di finirla di lamentarsi. Bisogna godere quello che si ha ... e creare altre opportunità. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:44 via WEB
Creare vuol dire vedere il mondo in divenire ... immaginando e pensando cose nuove. Chi pensa solo ai soldi ... vive male e fa vivere male (vedi le Cassandre di turno). Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:45 via WEB
Vivere è godere. Si può godere anche cantando una bella canzone ... e non costa niente. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO QMR

Post n°25288 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 
Tag: qmr

CIAO QMR
qmr
qmr il 19/08/16 alle 10:53 via WEB
Camillo è stato davvero fortunato... Spero per lui che l'incontro con la sua bella vicina sia durato anche dopo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:36 via WEB
Non solo Camillo è stato fortunato. Anche Elisa, la quale non vedeva l'ora di baciare Camillo. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:36 via WEB
Insomma ... quando le cose vanno bene per uno ... vanno bene per due. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:37 via WEB
La felicità è condivisione. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO LICSI35PE

Post n°25287 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO LICSI35PE
licsi35pe
licsi35pe il 19/08/16 alle 10:15 via WEB
Bisogna che vengo a trovare la signora Tecla, nemmeno io riesco a trovare la mia anima gemella...Dino, dici che se vengo a Pavia...magari all'isola delle Canterine..?? D'accordo, non ho i capelli biondissimi (si può ovviare), nè le gambe da fine del mondo ma...insomma, m'incoraggi con sta Pavia magica, o mi dici che è meglio che me ne stia, tranquillina, a casa mia? La va bene solo per Elisa e Camillo...per me, tutt'al più, la figura di perecottaia, come per il Ferruccio?..;)) Ho capito...buon venerdì, Dino, con il mambo, naturalmente...licia
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:32 via WEB
Ciao Licia. Vieni pure a Pavia. la Signora Tecla ha la soluzione per tutti i problemi. Poi, c'è l'Isola delle Canterine ... magia. Magia pura. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:33 via WEB
Oggi, per vivere bene ci vuole la magia ... quella leggera aura di piacere che si respira in riva al Fiume Ticino. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:34 via WEB
La magia serve anche per scrivere questi racconti. Il primo ad essere felice è il sottoscritto. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO LUCREZIAMUSSI

Post n°25286 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO LUCREZIAMUSSI
lucreziamussi
lucreziamussi il 22/08/16 alle 22:13 via WEB
Abbronzatissima si la conosco dino ^-^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:16 via WEB
Molte persone amano essere ... Abbronzatissime. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:17 via WEB
La canzone è bellissima ... è voglia di mare e di sole. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:17 via WEB
Felice giornata. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO LUCREZIAMUSSI

Post n°25285 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO LUCREZIAMUSSI

lucreziamussi il 22/08/16 alle 22:12 via WEB
Dino ti auguro un dolce lunedì ^-^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:15 via WEB
Ogni giorno è un giorno nuovo. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:15 via WEB
Ogni giorno è da vivere alla grande. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:16 via WEB
Vivere è gioire. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO ALDOGIORNO

Post n°25284 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO ALDOGIORNO

aldogiorno il 22/08/16 alle 21:40 via WEB
CIAO DINO, COMPLIMENTI PER IL POST. UNA BUONA SERATA ED UN CARO SALUTO ALDO.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:14 via WEB
Grazie della visita. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:14 via WEB
Un saluto da Pavia. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:14 via WEB
Felicissima giornata. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO ANNAMARIAMENNITTI

Post n°25283 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIAMENNITTI ... PER TERESA
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/08/16 alle 18:31 via WEB
GIAN GALEAZZO--CERTOSA DI PAVIA---La storia racconta che Gian Galeazzo si rifugiò nel castello di Melegnano per sfuggire al contagio della peste, ma malgrado le diverse cure vi morì nel settembre 1402. La salma era ormai infetta e per prudenza le esequie si celebrarono nel Duomo di Milano senza il corpo. La paura era molta, e pregare davanti ad una salma appestata, e scoperta come si usava all’epoca, venne considerata cosa pericolosa per i fedeli e per i nobili venuti da ogni dove. Da lettere segrete di un paio di monaci, poi ripresi dagli storici pavesi Bernardino Corio e Giacinto Romano, pare che la salma del Duca venne cremata e nella bara in legno e bronzo venne posta una salma non infetta di uno sconosciuto pavese morto in quei giorni. Pochissimi erano a conoscenza del segreto e la bara sigillata venne traslata per poco tempo in San Pietro in Ciel d’Oro per poi essere deposta in un sarcofago nella Certosa, e fra il 1492 e il 1497 inserita in uno splendido Mausoleo opera di Gian Cristoforo Romano. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 22/08/16 alle 15:44 via WEB
Bellissimo scritto ... da ricordare. Dino
(Rispondi)
 
annamariamennitti
annamariamennitti il 22/08/16 alle 16:52 via WEB
Ciao Teresa ,mi piacciono i tuoi scritti ci sono argomenti a me sconosciuti è proprio vero che non si finisce mai di imparare buona serata
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:25 via WEB
Ciao Annamaria - Felicissimo martedì. Dino
(Rispondi)

 
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CIAO MISSELY 2010

Post n°25282 pubblicato il 23 Agosto 2016 da dinobarili
 

CIAO MISSELY 2010
missely_2010
missely_2010 il 22/08/16 alle 19:14 via WEB
Felicissima serata.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:13 via WEB
Grazie. Ogni giorno è prezioso. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:13 via WEB
Un saluto dalla magica Pavia. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 23/08/16 alle 07:13 via WEB
Buon martedì. Dino
(Rispondi)

 
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