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« CORAFINE MAGGIO »

CORA 2

Post n°690 pubblicato il 29 Maggio 2011 da atapo
 

 

"Appena sarai sulla scena, tutto andrà bene..."

(da "Surtout pas un ange")

Cannes

Avrei potuto continuare quel "fiabesco" del post precedente, c'erano atmosfere e sensazioni che si aggrovigliavano dentro di me e mi suggestionavano in quel senso, ma...

...ho deciso di salutare Cora, di lasciarla al suo nuovo amore, al rimpianto per l'amico perduto, alla grande gioia del successo e degli applausi tutti per lei. E mentre lei, raggiante dopo il suo spettacolo, si allontanava in una tiepida notte di fine maggio pensando alle repliche e a nuovi trionfi...

...io sono ritornata solamente io,

ho riposto sospirando il copione e un naso da clown, mi sono levata dalla testa il cerchietto dal fiore rosso...per riprendere la vita normale.

E' stato bello, molto bello, come speravo che fosse.

Le prove delle ore precedenti, per fissare dettagli di cui ci eravamo accorti solo all'ultimo minuto...

Poi i gruppetti di attori che ripetono, tutti insieme, le voci che si sovrappongono e si disturbano sopra il palco e lungo il corridoio, intralciati dagli elettricisti che sistemano le luci, disturbati dal tecnico del suono che "spara" gli stacchi musicali per regolarne il volume... gli abiti gettati alla rinfusa nel camerone (sì, camerone, perchè camerini non ne esistono)... il trucco davanti ad uno specchio dalla luce sempre sbagliata...rapide occhiate all'orologio...all'avvicinarsi dell'ora X uno sguardo gettato fuori, verso la sala: "C'è qualche spettatore? Ma in quanti verranno?"

La sala si è riempita, il regista ha presentato e ...via!

Tutto bene, tutto a posto.

Le scene si susseguivano, i più esperti hanno aiutato a volte qualche novellino più titubante, c'è stata qualche improvvisazione niente male: i movimenti, i cambi di scena, le battute scivolavano senza intoppi.

Quando io sono arrivata al punto più difficile della mia parte, mi è successo qualcosa: ho SENTITO il pubblico come non mi era mai capitato, ho percepito come un fremito, di chi partecipava ed era fortemente colpito da ciò che stava succedendo nella storia...

E questo mi ha dato una grande soddisfazione, una grande carica, mi ha aiutato tanto nel momento successivo quando dal dolore dovevo passare alla gioia...perchè sì, la gioia la stavo provando veramente, e volevo trasmetterla tutta agli spettatori!

Alla fine, applausi, varie persone sono venute a complimentarsi personalmente con molti di noi, il regista era raggiante, noi tutti contenti...

Poi la cena tutti insieme, con amici, parenti, coniugi, si sono intrecciati discorsi, battute, commenti...Il regista ha detto che la parte finale, molto importante e difficile, è venuta benissimo, che noi sei che abbiamo recitato la parte di Cora lungo tutta la commedia siamo riuscite ad armonizzarci ed eravamo quasi diventate la stessa persona, che si era creata proprio quella tensione che lui voleva...

Forse... può darsi...che facciamo prossimamente un'altra replica, in un altro teatro...pare ci sia questa lontana possibilità.

Il testo è interessante, il regista lo manderà a degli enti francesi e canadesi che esaminano sceneggiature teatrali, molti di noi abbiamo chiesto di farne la traduzione in italiano e di mandarlo ad analoghi enti in Italia, ci piacerebbe tanto che venisse rappresentato anche da altre compagnie, magari più esperte della nostra, che avesse successo...e noi saremmo stati i primi!

Il regista ha anche detto che siamo il gruppo con cui ha lavorato meglio, finora, perchè siamo molto uniti e disponibili ad aiutarci, soprattutto verso chi è nuovo o meno esperto. Così ci siamo dati appuntamento al prossimo autunno, se tutto andrà bene.

Ed io...non posso impedirmi di sognare...

(Vi invito a leggere il romanzo da cui è stata tratta la commedia: in italiano si intitola "L'angelo caduto" ed. Barbès)

Cannes, sulla Croisette

 

 

 
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