Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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IN ONORE DEI PICCOLI PRINCIPI
“Ha imparato più francese in cinque mesi che inglese in cinque anni”
Questa frase lapidaria l'ha pronunciata ieri la mamma di una delle mie piccole attrici, non a me direttamente, l'ho sentita mentre parlava con altri genitori nel caos del dopo recita, tra i bambini che riordinavano (si fa per dire) il materiale o mi saltavano al collo a farmi gli auguri, infilandosi tra quei genitori che mi conoscono da anni e mi volevano salutare in modo meno formale.
Che dire? Mi ha fatto piacere senz'altro...magari ha un po' esagerato, so che ci sono colleghi che si impegnano ad insegnare l'inglese, ma ieri non era il momento di giudicare, mi sono goduta il complimento e basta!
E oggi li rivedo nel ricordo uno per uno, prima emozionati, poi tutti presi nel ruolo, infine che sprizzavano dappertutto soddisfazione e allegria...e li riconosco ormai di più dal loro nome “francese”, perchè cerchiamo di tradurre i nomi o di pronunciarli “alla francese”, altrimenti che gioco è?
C'è An., fedelissima da tre anni e ormai in quinta, che mi aveva sussurrato timidamente: “L'anno scorso avevo una parte piccola, quest'anno mi piacerebbe tanto fare il protagonista...” ed è stata uno spendido “vilain petit canard”.
Anche Sam. è in quinta, arrivata quest'anno, ma si è rivelata subito attenta e impegnata ad apprendere, così è stata una brava “maman cane” e oltre ad avere diverse battute doveva anche guidare il gruppo dei suoi “canetons” negli spostamenti e nelle vestizioni.
La sua grande amica Na., più pigra, ha trovato con soddisfazione il suo ruolo nella “fermière”, dove ha proposto l'abbigliamento, le parole, le azioni...
I “canetons” erano un po' il ruolo-rifugio per i bambini più piccoli, più timidi, che all'inizio spauriti supplicavano: “No, no, io non sono capace di dire niente!” oppure di quei bambini che, purtroppo, hanno frequentato saltuariamente e capitavano ogni tanto inserendosi con fatica in tutta la faccenda. Ma tutti sono stati bravi lo stesso e alla fine tutti hanno detto qualche parolina: erano Sab. , Cla., Fra, Jo. Ha voluto essere “caneton” anche Da., che ha il babbo francofono quindi si destreggia meglio: a lui sono toccate frasi più lunghe ed è stato di aiuto e incoraggiamento per gli altri.
Il jolly di tutto però direi che era petitLéo: lui ha la mamma francese che gli parla in lingua quotidianamente, non avrebbe bisogno di venire da me. Ha frequentato, per così dire, per divertimento: è vivacissimo, vulcanico, però molto propositivo, impegnarlo molto è l'unico modo per tenerlo sotto controllo e lui si sente valorizzato in ciò che già sa e che mette volentieri in comune con gli altri. Così gli ho affidato diverse parti (tanto non aveva problemi ad imparare e a pronunciare bene...) e se non era in scena era impegnato a...trasformarsi nel personaggio successivo: è stato Gaston, le chat, Papa Noel.
Gli altri animali della fattoria erano Gu. il toro, che ha pensato bene di rompersi un braccio due giorni fa, ma è venuto lo stesso ingessato, e Ab. il cavallo che, come accadde l'anno scorso, è riuscito a dire bene le sue frasi solo nello spettacolo finale, dopo che nelle prove mi stava portando alla disperazione...perchè oltretutto è uno dei più grandi e aveva voluto fare anche una stagione, l'inverno.
Le altre tre stagioni...erano due...attrici: Sa. che scelse l'estate “perchè sai maestra io sono nata in estate...” e Em., che ha una forte autostima e ne ha fatte volentieri due, anche se è una delle “nuove” di quest'anno.
Gli animaletti che incontrano il brutto anatroccolo erano Li., l'uccellino (la mamma mi ha ripetuto mille volte che è stanca, ma lei a lezione era una delle più allegre e attive..boh?), Ma., rana timidissima ed emozionatissima (alla quale è venuta in soccorso An, suggerendole abbondantemente le battute), infine grandLéo, scoiattolo saltellante e scrupoloso controllore che restasse aperta la porta da cui entravano i cigni.
Già...i cigni...chi erano i cigni?
Tutti i canetons e la loro mamma, attraverso un rapidissimo e silenziosissimo indossare maxi tee-shirts bianche fuori dal teatro sono diventati cigni...ma sono diventati cigni anche gli altri che lo volevano e non avevano ruoli essenziali sulla scena nella parte finale, a patto di fare i cambi d'abito e di posizione nel modo più rapido e silenzioso possibile...e tutti hanno rispettato questo patto...
Così i cigni erano tanti...e sono proprio questi che mi hanno fatto commuovere...talmente belli che nessuna foto può rendere l'idea...si possono solo ricordare o immaginare.
Però qualche altra foto ve la offro volentieri...
le uova stanno per aprirsi e gli anatroccoli stanno per nascere
un tristissimo brutto anatroccolo
un atletico Babbo Natale
le quattro stagioni (col contributo della suocera nei costumi-foulards)
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