Creato da atapo il 15/09/2007
Once I was a teacher
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MAHATMA GANDHI
"Vorrei che tutte le culture del mondo
potessero circolare liberamente intorno alla mia casa.
"Ma rifiuto che una sola di queste possa travolgere la mia esistenza."
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Messaggi di Dicembre 2008
Che state facendo in queste ultime ore?
Qualcuno cucina?
Qualcuno sta preparando la toilette per il veglione?
Qualcuno passa una giornata simile a tutte le altre,
magari sospira,
oppure pensa a ciò che deve portare via l'anno vecchio
e spera di ricevere qualcosa di meglio dall'anno nuovo...
Faccio anch'io un piccolo bilancio...
2008, anno bisestile, qualcuno dice che porta male,
io non posso rimproverargli niente:
non mi ha tolto nulla delle cose belle che avevo,
anzi, mi ha dato molto, prima di tutto Martino
e amici nuovi
e forse un modo nuovo di vedere la vita...
Devo ringraziarlo, questo anno bisestile!
Non faccio previsioni per il 2009,
spero che qualsiasi cosa accada io riesca a viverla con serenità e saggezza...
Da qui, voglio augurare lo stesso a tutti coloro che mi leggono...
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Non scriverò molto qui, in questi giorni: agli incontri virtuali, che mi sono graditissimi e mi danno sempre qualcosa di nuovo, un sorriso, una riflessione, una emozione...
...cerco di aggiungere incontri reali, approfittando del periodo di vacanze per rivedere persone care e per invitare amici...
Noi non invitiamo spesso a casa nostra:
ho parlato del carattere di mio marito, un po' orso, del suo defilarsi volentieri davanti ad occupazioni casalinghe,
per cui io, non avendo nè le forze nè la voglia di fare troppo la "brava padrona di casa" col passare degli anni ho...diradato gli impegni di ospitalità.
Ora però è un momento particolare, con la casa ristrutturata (anche se, come sappiamo, ben lontana dalla conclusione...) c'è in vari conoscenti la curiosità di ammirarla, così ho proposto al marito di invitare...di cenare insieme a...
...PURCHE' LUI SI DESSE DA FARE A RENDERE PRESENTABILI ALMENO LE STANZE PRINCIPALI!
Devo dire che si è impegnato, anche se all'ultimo momento, quando già temevo che i primi ospiti avrebbero dovuto scavalcare trapani e cacciaviti...ma si sa , la perfezione non è di questo mondo...
Ed io sto gestendo il settore cucina, il mio preferito...
Inoltre nel fine settimana siamo stati a Ferrara, da mia mamma e da mio fratello con la sua famiglia,
poi a Bologna dai miei suoceri.
Piacevoli incontri, soprattutto con i miei nipoti, in particolare il più piccolo, che ha 7 anni ed è simpaticissimo.
Ci sarà modo di riparlare di tutto questo...
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Da ieri sera ho in mente questo titolo, è un racconto di Dickens, ma se fossi scrittrice o componessi canzoni lo vorrei usare per raccontare il mio Natale di ieri.
La sensazione che sia un Natale nuovo, diverso da quelli che ci sono stati prima, che inizia un percorso sconosciuto...e non solo perchè c'è Martino...
Certo, lui è come un pezzetto di un puzzle che si sta componendo (o ricomponendo) nella mia vita, un puzzle che ogni tanto viene scompigliato e, spesso con fatica, pian piano è da ricostruire...
Ieri eravamo tutti a casa di mio figlio: l'ultimo a sposarsi, aveva voluto invitare noi genitori, la sorella e famiglia, tutti a casa sua...diciamo l'ultimo focolare che si è formato, ancora mi viene in mente Dickens col suo grillo del focolare, noi abbiamo il gatto che ieri non era presente fisicamente con noi in trasferta a Montelupo, ma ha lo stesso ricevuto un regalino...
Abbiamo deciso che quest'anno saremmo stati tutti insieme, in onore di Martino, l'anno prossimo ogni figlio starà con i suoceri, per par condicio: un anno per uno.
E tutto è andato come previsto: ognuno ha contribuito al pranzo, Martino ha fatto il suo dovere di smorfie, pianti, pappa e nanna e siamo stati bene insieme.
Vedevo i ragazzi affaccendarsi, io aiutavo, ma mi permettevo anche di...fare la nonna, in poltrona, servita e riverita...
...e in uno straniamento spazio temporale vedevo flash di passati Natali, quando io ero come loro, avevo i bambini piccoli, c'erano gli altri parenti con i cuginetti, noi adulti genitori eravamo presi da tutti i compiti del pranzo e della giornata natalizia, i nonni nonchè suoceri stavano...come stavo io ieri, un po' tranquilli, un aiutino, un consiglio in un momento di emergenza...
Spirito dei Natali passati...che diventano sfumati e di cui si vuol ricordare, almeno per oggi, solo le cose positive, come facevano ieri i ragazzi, chiacchierando di quando erano piccoli...
Spirito del Natale presente, dove sono sempre io, che aggiungo un tassello al diventare qualcosa di nuovo, spero migliore...
Natali futuri...non ci voglio pensare, ho perso l'abitudine a fare progetti a lunga scadenza...
I ragazzi ci hanno fatto un bellissimo regalo:
nel biglietto c'è scritto:
"Un matrimonio per uno non fa male a nessuno"
e accompagna una cornice in cui hanno inserito due foto dei loro matrimoni, fra queste per ora c'è un vecchio disegno di mia figlia bambina che rappresenta la nostra famiglia, però hanno detto che possiamo sostituirlo con una foto (quanto vecchia foto...!) del nostro matrimonio.
Ecco, come Dickens, ho voluto scrivere il mio CANTO DI NATALE
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Qualche giorno fa, alla festa della scuola, i miei colleghi hanno cantato questa canzone, che mi piaceva tanto e che avevo dimenticato...
Bella sorpresa il risentirla! Mi pare sempre attuale...
E' stato per me un regalo inaspettato, voglio girarla come regalo natalizio a tutti quelli che passano di qua, in questo Natale 2008...
AUGURI A TUTTI !!!
CANZONE DI NATALE
E’ quasi Natale e a Bologna che freddo che fa
io parto da Milano per passarlo con mamma e papà
e il mondo forse no non è cambiato mai
e pace in terra no non c’è non ci sarà
perché noi non siamo uomini di buona volontà
Non so perché questo lusso di cartone
c’è razzismo guerra e fame e ancora uccidono le persone
lo sai cos’è dovremo stringerci le mani
o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai
E intanto i negozi brillano e brilla la TV
e le offerte speciali e i nostri dischi si vendono di più
il mondo forse no non è cambiato mai
e pace in terra forse un giorno ci sarà perché il mondo
ha molto tempo ha tempo molto più di noi
E intanto noi ci facciamo i regali
il giorno che è nato Cristo arricchiamo gli industriali
e intanto noi ci mangiamo i panettoni,
il giorno che è nato Cristo diventiamo più ciccioni
lo sai cos’è dovremo stringerci le mani
o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai
o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai ...
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...sotto le vesti di mio figlio, che aveva qualche giorno di ferie e li ha passati a dare una mano a suo padre nei lavori di sistemazione che ancora restano.
Quindi mio marito ha dovuto IMPEGNARSI e CONCENTRARSI, anche se le manovre più faticose sono state tutte del figlio, naturalmente più in forma, data la giovane età.
Così siamo tornati ad avere una casa officina-laboratorio-magazzino, ben lontana da un'atmosfera natalizia.
E non crediate che sia terminato il restauro...
Ora, se volessi, potrei fare l'albero di Natale, che so...con cacciaviti, chiodi, trapano...
E il presepio...come verrebbe bello con i listelli avanzati dai battiscopa!
Certo vere opere d'arte moderna!
O d'arte-bricolage, chissà...
...potremmo fare la pubblicità natalizia ad un grande magazzino:
(MAGARI NON METTETECI UNA VITA!)
Rido un po' amaro: ci restano ancora due giorni e un sacco di impegni...
Come arriveremo al 25?
Per rilassarmi, mi perdo con lo sguardo nella tenda nuova appena sistemata, di un bel colore azzurro- mare-all'orizzonte...
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Ieri pomeriggio e stamattina sono stata alla mia scuola:
ieri era l'ultima lezione di francese, stamattina c'era la festa di tutto l'Istituto, con i canti natalizi preparati a gruppi di classi, a cui ero stata caldamente invitata dai colleghi e dai bambini.
Impressioni...emozioni...
questi giorni di vigilia natalizia a scuola, mi sembrano così simili agli anni passati, ma poi presto mi rendo conto che per me sono differenti...
Ieri la lezione di francese è stata quasi una festa: abbiamo preparato la tombola (LOTO en français), usando i numeri solo fino a 25 (i giorni dell'avvento) e proprio per impararli meglio abbiamo giocato:
una bella tombola in cui tutti hanno vinto, man mano che completavano la cartella e si ingegnavano a leggermi i numeri che ognuno aveva scelto. Io avevo impacchettato piccoli regali che pescavano a caso e li hanno aperti tutti insieme alla fine del gioco.
Poi un allegro sfarfallio di carte colorate per preparare a origami delle étoiles da portarsi a casa.
E sono stata contenta perchè R., un bimbo rom presentato molto male dagli insegnanti di classe, si è impegnato tanto e sa già parecchi numeri,
perchè Ami., una bambina di famiglia senegalese, ma nata in Italia, che era nella mia classe, non solo mi capisce perfettamente quando parlo in francese, ma quasi senza accorgersene mi risponde con frasi in francese, facendo riaffiorare alla mente parole che probabilmente ha sentito in altre circostanze
Alla fine, baci e abbracci per farci gli auguri...
Questa mattina alla festa ho salutato la preside, tutti i colleghi, i bambini che conosco già schierati in posizioni strategiche per salire sul palco al momento dei canti...poi mi sono seduta tra il pubblico, genitori e nonni che ho rivisto con molto piacere.
Ricordavo le fatiche improbe di quando accompagnavo la classe a queste manifestazioni:
fatica a prepararli nelle settimane precedenti,
al momento dello spettacolo fatica a tenerli tranquilli e a ...tenere tranquilli anche i genitori che smaniano davanti ai loro pargoli abbigliati e truccati,
fatica a dirigere tutta la faccenda e a rimediare agli inevitabili imprevisti,
fatica finale a riportarli a scuola, alla fine, tutti sani e salvi...
Stamattina invece ero lì seduta, tranquilla, salutavo, ascoltavo e applaudivo...
però a un tratto mi sono sentita una puntina di tristezza, un pochino di nostalgia e mi sono dovuta ripetere ancora una volta: MA TANTO NON CE LA FACEVI PIU'!
E quasi mi sono salite le lacrime agli occhi quando la preside, verso la fine, ha detto:
"Tutti gli insegnanti sul palco!!!"
mi era venuto da alzarmi ed andare anch'io...
Mi sono trattenuta a stento, ho sentito la voce di una nonna vicina che mi diceva:
"Ma anche lei deve andare sul palco!"
Ho scosso la testa: "Ormai non c'entro più nulla con tutto questo."
Avrei avuto una voglia matta di essere ancora lassù su quel palco...
ma c'è un tempo per tutto, adesso non è più quello il mio tempo.
Passando a scuola alcune ore, ho ascoltato confidenze e pettegolezzi...
Dunque...
Il mio ex-collega non va ancora in pensione, continuerà imperterrito anche se ha chiesto di non riprendere la prima classe (vista la ragguardevole età), ma pare ci sia una terza disponibile, che finora ha avuto ins. precari cambiati tutti gli anni.
Commento cattivo: Ha intenzione di NON lavorare ancora per quanti anni?
Diversi alunni della mia ex-classe utilizzano lo stesso giovane professore che gli dà...lezioni private e li segue nei numerosi compiti assegnati da chi ha preso ilmio posto:
tutto questo dopo le 16,30 dato che siamo nel tempo pieno! NO COMMENT!
Dulcis in fundo, pare che Y., la bambina down a cui dedicai un post molti mesi fa, sia stata esclusa come tutti i bambini di quinta dal laboratorio extracurriculare di creta, poichè le iscrizioni erano troppe.
Y. l'anno scorso si era ambientata bene in questo laboratorio, era autonoma, era felice di stare con altri della sua classe e anche di fare amicizie nuove...
Quest'anno c'è rimasta molto male, indubbiamente causa i suoi problemi era una delle poche attività che riusciva a seguire con soddisfazione...
Ebbene, ieri la sua mamma mi ha chiesto se, per farla stare con qualche compagno, io accetterei di prenderla a francese, visto che la bimba mi conosce ed è affezionata a me, sua ex-maestra.
Mi ha messo in crisi: i 19 iscritti non sono pochi, anche se si canta e si gioca si fanno anche attività di scrittura, conversazione, lettura...certo difficili per Y. che forse si annoierebbe non riuscendo a seguire...
Però potrei organizzarmi con schede da colorare o giochi per lei in certi momenti, se il mio computer funzionasse non sarebbe un problema irrisolvibile trovarle materiale...
Se ciò servisse a farla sentire contenta e come gli altri, che salgono con me mentre lei resta nel giardino della scuola ad aspettare le sue amiche che escono dalla mia lezione alle ore 18...
Vedremo...
Qualcuno mi vuole dare un consiglio? Sarei contenta di sentire qualche opinione...
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Berthe Morisot, Le berceau
Prima il marito di mia figlia, nonchè padre di Martino, era in ferie e la piccola famiglia aveva solo bisogno di costruirsi la nuova vita a tre senza troppe interferenze di suoceri.
Invece adesso mia figlia è sola fino alle sei di sera, le avevo chiesto se aveva piacere che andassi da lei qualche ora, magari non tutti i giorni, magari per portarle un po' di spesa...
Ne è stata contenta.
Nei pomeriggio spesso arriva qualche sua amica, al mattino andrò io, ogni due-tre giorni.
Ieri sono andata, sotto la pioggia, sembravo la Befana con tutti gli acquisti di Bologna (e non solo) che dovevo portarle e un pacco di pannolini 3-5 chili di cui aveva urgente bisogno!
Martino era sveglio, tranquillo, sembrava molto partecipe e attento alla mia voce, nuova per lui.
Ha un faccino furbetto che promette bene, per ora mi pare assomigli a suo padre, il nasino è all'insù come quello della mamma:
il naso è sempre stato il punto debole della famiglia di mio marito, dove ci sono nasi orrendi (riconosciuti dai diretti interessati), per fortuna i miei figli l'hanno scansato entrambi, ma resta il timore per l'eredità nei nipoti ...
Insomma, me lo sono goduto!
Intanto mia figlia sistemava un po' in casa, chiacchierava... Per una come lei, abituata a stare spesso in giro questi giorni sono davvero pesanti, il maltempo le impedisce anche di fare un giretto con la carrozzina, stare chiusi fa venire i pensieri tristi...
Ed è terribile la malinconia che viene a volte davanti a un neonato, questo piccolo ancora così sconosciuto...
Insomma, sono contenta di farle compagnia, lei è sempre stata un po' "mammona" ed ora è uno dei momenti in cui c'è più bisogno di non sentirsi sole...
Poi, lo confesso, sento tanta voglia anch'io di stare con Martino...
Mi ricordo che quando ebbi il primo figlio mia mamma capitava a casa mia all'improvviso giusto per stare un po' insieme: io non la chiamavo, mi pareva di non averne bisogno, fra noi c'era un rapporto più...distante, però fu proprio questo periodo che ci fece avvicinare di più...
Il nonno (mio marito), che al mattino è sempre all'università, ieri ha detto che chiederà alla figlia di telefonargli al pomeriggio quando Martino è sveglio, così correrà da lui: non è ancora riuscito a vederlo con gli occhi aperti!
Il dipinto in alto è uno dei miei preferiti, e sono felice di metterlo qui, in questa occasione, anche se nella culla, in realtà, c'è una bambina (vedi il fiocco rosa).
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Devo dire la verità: ero indecisa.
Il pessimo tempo di quest'ultimo periodo non mi faceva sperare nulla di buono per la mia salute:
temevo che sarei stata stroncata da una giornata intera all'aperto, a camminare,
magari sotto la pioggia o addirittura sotto e sopra la neve, ipotesi nerissima per me, a dispetto del candore fascinoso che avrebbe assunto, e lo so per esperienza, la città di Bologna.
Ma più di tutto questo ha contato la voglia di rivedere le amiche, di stare insieme, di trasmettere loro i sentimenti che provo in questo periodo, di ascoltarle per conoscerle meglio...
...oltre al fatto che avevo anche pronta una lista della spesa "bolognese": tortellini per regali di Natale (a Bologna sono il TOP), abbigliamento per Martino (sperando nelle ottime occasioni trovate da Margy la volta scorsa).
A Firenze le nuvole si stavano aprendo e mi ha salutato anche un bell'arcobaleno, presagio felice...
...felice a metà, direi, perchè a Bologna era tutto grigio, molto umido, nel pomeriggio ha iniziato a piovere, non troppo forte per fortuna ed ho evitato di aprire l'ombrello, confidando nella resistenza del giaccone di pelle e del cappello di lana:
in queste situazioni sono un po' in crisi, devo tenere con una mano il trolley, con l'altra il bastone e per l'ombrello...mi ci vorrebbe un braccio in più!
Poi ho scoperto che la macchina fotografica aveva le pile completamente scariche (imprevidente io che non avevo controllato prima!) e mi è dispiaciuto di non poter fare nemmeno una foto a certi personaggi e a certe bancarelle natalizie, anche al famoso ristorante cinese, magari al nostro tavolo riccamente imbandito! (Così le immagini che metterò qui saranno di repertorio, le cercherò su internet, sigh!)
La compagnia aumenta...purtroppo c'è stata qualche rinuncia, dovuta all'influenza e alla sveglia traditrice,
ma in compenso ho conosciuto due amiche nuove e ne sono stata contenta. Jo ha detto che chiacchieravo sempre ed effettivamente mi sentivo a mio agio, man mano che conosco meglio le persone supero la timidezza...
L'aria natalizia si respirava già nel bar alla colazione, con lo scambio di regalini, dolcetti e profumi...
Poi durante la giornata, soprattutto nel rilassamento del pranzo, sono venuti i racconti di vita, problemi, progetti, affetti...quelle cose che ci fanno tanto bene, ci alleggeriscono il cuore non perchè risolviamo i nostri guai (anche se a volte può arrivare il parere che ci è utile), ma per il fatto stesso che li mettiamo in comune e sentiamo di essere ascoltate.
Anche lo shopping a buon mercato è consolatorio!
E stavolta era molto finalizzato alla ricerca di regali natalizi che non superassero un certo budget...direi che siamo state accontentate visto che si trovavano idee simpatiche anche a pochi euro, addirittura a ...cinquanta centesimi!
Poi naturalmente non sono mancati i sospiri davanti alla mitica bancarella di abiti molto esotici, molto luccicanti, molto da sera, che tutte vorremmo avere per indossare in una magica festa...che forse verrà solo nei nostri sogni!
E allora ci accontentiamo di trovare per noi un abitino per il prossimo Capodanno casareccio, o un maglioncino, o un berretto...Io ho scovato un foulard di seta con raffigurato un gatto: soggetto raro nei foulards!
Ma il colpo grosso stavolta l'ha fatto Calipso, che si è portata a casa un cappotto di lana di fattura originale (io credo sia fatto a mano, mi ha ricordato quelli che vedevo da piccola dalla sarta di famiglia...) per l'astronomica cifra di...5 euro! E le stava a pennello!!!
Ormai di sera, davanti al banchino del vin brulè per riscaldarci, ci siamo scambiate gli auguri mentre sistemavamo i nostri acquisti dentro i trolley, nel modo migliore per affrontare il treno del ritorno...
...cioè si pigiava, si pigiava per farci stare tutto
e l'ultima fatidica frase era:
"Ora si DEVE chiudere!!!"
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L'altro giorno Bammina mi ha dato un premio-amicizia, eccolo:
Cerco di rimediare ora, ringraziando anche da qui chi me li ha dedicati.
Questo premio arrivò da Artemisia gent e da Scri79.
Grazie ancora a tutte e due!
Però, vi prego, non chiedetemi di "girare" questi premi ad altri, scegliendoli fra i vari amici e blog-amici!
Già di carattere io sono abbastanza selettiva, prima di considerare qualcuno "amico" ce ne vuole, per me amicizia è una cosa importante, che nasce e cresce con la conoscenza reciproca...
chi è finito nei miei elenchi vuol dire che per me ha davvero qualcosa in più, non riesco poi a fare ulteriori classifiche...
...i premi che arrivano a me li dono, indistintamente,a tutti i miei amici!
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Ieri pomeriggio mio marito è uscito per commissioni.
Al ritorno aveva un sacchetto con abiti che mia figlia mi doveva rendere.
"Sei stato da loro? Non me lo avevi detto..."
"Sì, però Martino dorme sempre!
Uffa! Non sono ancora riuscito a prenderlo in braccio!!!"
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REGALI.
Oggi tramite la posta ci è arrivato il regalo di Natale che avevamo scelto per Martino, noi nonni con l'approvazione della figlia, nonchè mamma del cucciolo.
Eccolo:
Insomma, si prestano ad essere usati in molti modi, sono piaciuti anche alla madre, esperta in quanto educatrice di asilo nido!
Dove li ho trovati?
Nel catalogo Unicef dei regali per corrispondenza.
Come ho già detto l'anno scorso, per Natale mi sembra giusto aderire a quelle iniziative di tante associazioni che consentono di trovare regali aiutando anche qualcuno che ha più necessità di noi.
Così in questo periodo metto il naso qua e là in città quando leggo sul giornale di queste proposte, spesso riesco a trovare qualcosa di simpatico senza spendere molto (fondamentale!) e so che il mio denaro in questo caso servirà a qualcosa di utile.
E mi spingo ad invitare chi mi legge a fare altrettanto...
Qualche giorno fa c'è stato il mercato di Natale della Croce Rossa, come tutti gli anni:
le "dame" credo appartengano per lo più alla pura nobiltà fiorentina, la merce che espongono o viene dalle loro dimore o viene offerto da ditte o simili (questo succede anche con altre associazioni e iniziative del genere).
Innanzitutto per entrare nel loro mercato chiedono 5 euro come biglietto d'ingresso: beneficenza obbligata, ma sempre beneficenza è, mettiamola così ed apriamo il portafoglio!
Quest'anno però, a differenza degli anni scorsi, ho visto da loro una "lievitazione" incredibile nei prezzi:
magari loro sono abituate a spendere cifre con molti zeri senza battere ciglio e gli sembrava di avere già fatto prezzi d'occasione, ma io sono rimasta a bocca aperta e...non trovavo nulla che potesse essere alla mia portata, facendo un rapporto oggetto-prezzo richiesto! E sentivo da persone "normali" che curiosavano come me, animate da buone intenzioni: "Ma quest'anno sono inavvicinabili!"
Invece le "dame" e i loro familiari cinguettavano estasiate di fronte a cose indubbiamente di valore e...compravano senza problemi!
Alla fine ho preso solo una piccola stampa antica di un gatto, va beh, l'ho pagata un po', ma per il mio amore...una volta ogni tanto...
Sono uscita da lì con un po' di amarezza:
mi sembrava che l'iniziativa fosse diventata solo per un 'elite,
non più per noi cittadini comuni mortali...che ci sentivamo pesci fuor d'acqua...solo a guardare chi dava l'impressione di voler far sfoggio delle sue possibilità economiche.
Non so se ci tornerò l'anno prossimo, conosco altri gruppi ed associazioni che fanno tanto in modo molto più umile...
Però ho voluto togliermi il sassolino dalla scarpa, anche se c'è il detto "NON SPARATE SULLA CROCE ROSSA".
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Ieri pomeriggio sono andata in centro, a girare un po' per mercatini.
Girare...un po' a piedi, un po' in autobus, per passare da una parte all'altra della città.
C'è già atmosfera natalizia: luci, vetrine addobbate e ricche di invitanti prodotti per suggerire idee di regali,
ma soprattutto gente, tanta gente, complice la giornata festiva e il bel tempo, freddo, ma soleggiato.
C'era una grossa differenza dalle ore di punta delle giornate normali: i bambini.
Negli altri giorni sono a scuola, poi quando escono rientrano nelle case o vengono scarrozzati in auto agli incontri con gli amichetti, ai corsi, agli allenamenti...
Invece ieri il centro era pieno di bambini,
accompagnati dai familiari, è ovvio:
i piccolissimi in carrozzina tutti imbaccuccati e con gli occhi sbarrati per la confusione e le novità,
i "figli unici" composti, una mano al babbo e una alla mamma,
i fratelli che tessevano alleanze per convincere i genitori,
alcuni continuavano a farsi i dispetti anche per strada e ho sentito una madre dire quando non ne poteva più: "Senti, ora TU stai con me e TUO FRATELLO va più avanti col babbo!!! Vediamo se così si sta tranquilli!"
I più simpatici erano gruppetti di due-tre giovani famiglie (amici o parenti) che avevano organizzato l'uscita con i figli e tutti avevano l'aria di divertirsi molto...
Immaginavo come sarebbe finita:
si sarebbero un po' chiarite probabilmente le idee sui regali da chiedere a Babbo Natale,
qualcuno sarebbe tornato a casa con un palloncino o un giocattolino in più,
molti avrebbero mangiato per merenda la pizza al taglio (era il massimo per i miei figli),
forse molte famiglie avrebbero concluso la giornata in pizzeria, prima di tornare a casa e accorgersi, magari, che c'erano ancora compiti da finire!
Così guardavo e fantasticavo...
... viaggiavo col pensiero nel passato e rivedevo altri Natali lontani in cui con i miei figli bambini andavo ad infreddolirmi in centro nelle domeniche di dicembre...
...viaggiavo col pensiero nel futuro e immaginavo Martino, ad aspettare i suoi prossimi Natali...
Già, se Martino ora potesse parlare, cosa chiederebbe a Babbo Natale?
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4 dicembre 2008, ore 17, in posa per la prima volta
A me pare bellino, ma le nonne dicono tutte così...
Guardatelo bene, perchè non mettrò altre foto!
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4 dicembre: una lunga giornata cominciata con la sorpresa di un SMS...
...poi accordi al telefono...
...poi il disbrigo veloce in mattinata degli impegni già fissati...
...e nel primissimo pomeriggio partenza per l'ospedale del Mugello: io, mio figlio e sua moglie che hanno preso ferie per l'occasione (mio marito sarebbe venuto in serata).
Durante il viaggio, con un bellissimo sole che faceva brillare i colori tardo autunnali della montagna, pensavo allo stesso viaggio che aveva fatto mia figlia qualche ora prima, di notte probabilmente, chissà se stava male, chissà se aveva trovato nebbia...
Gli accordi erano che ci avrebbe avvisati a...fatto compiuto: tanto, la nostra presenza in quei momenti non sarebbe servita nè a lei nè a noi, era giusto che li vivessero tranquilli (per quanto possibile), prima in due, poi in tre! Già ero stata felice che mi avesse avvisata così presto: vuol dire che stava bene!
Finalmente...eccomi davanti al nipote!
Che impressione? Piccolo, buffo, ancora un po' stravolto dopo la sua prima grande esperienza:
Martino era lì, come loro, così uguale e così diverso...un'avventura nuova...
L'ho preso in braccio solo dopo un po', dopo averlo rimirato a lungo e ho istintivamente ritrovato gesti, posizioni che credevo di aver dimenticato.
Sono stata lì tutto il pomeriggio e col passare delle ore il visetto del cucciolo già cambiava, si distendeva, si schiariva, diventava...più bello!!!
Mia figlia l'ho trovata stanca, ma tranquilla: certo più tranquilla di quanto fossi io col primogenito, visto che lei lavora all'asilo nido, per cui i piccolissimi sono...il suo pane quotidiano!
L'ultima immagine prima di uscire è di Martino che dorme sereno nella culla, dove avevo avuto l'idea di fargli come un nido con la coperta, tutto attorno, quando piangeva e mi sembrava che si sentisse... il vuoto intorno: in quel "nido" si era riaddormentato tranquillo!
Poi, a casa, il compito di avvisare (con dovizia di racconti e particolari) parenti e conoscenti sparsi in mezza Italia. Praticamente ieri è passato attaccato al telefono...
E ci sono i soliti problemi con il computer, non possiamo nemmeno scaricare le foto che gli abbiamo già fatto...
Se tutto va bene, oggi dovrebbero tornare a casa, Martino farà la conoscenza del gatto Beto (e viceversa...): io aspetto il prossimo SMS: "Siamo arrivati"
E ho già tanta voglia di rivederlo...
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"Non importa che oggi mi accompagni alla visita di controllo.
Martino è nato alle 6.06 del 4.12,
sta bene coi suoi kg3.290 per 48 cm."
Ho pianto dalla gioia. Non so dire altro, sono emozionatissima...
Ora devo avvisare parenti ed amici, poi partirò per l'ospedale di montagna a conoscere
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Innanzitutto, agli amici che passano per sapere se ci sono novità su Martino:
domani avranno un altro controllo all'ospedale.
E qui oggi è venuta anche la grandine!
I miei giorni di black-out spesso sono per colpa della situazione computers, ancora in tilt dopo i lavori di ristrutturazione della casa.
Credo che poche famiglie abbiamo un "movimento" di computers come il nostro, perchè in poche famiglie c'è un patito dei computers come mio marito.
C'era il suo,
c'era il mio,
c'erano quelli dei figli che ci venivano portati per riparazioni e aggiornamenti,
per gli stessi motivi ogni tanto il coniuge arriva a casa col computer di qualcuno,
che dobbiamo "ospitare" tipo pronto soccorso, ospedale e anche centro riabilitativo, visti i tempi lunghi di queste "operazioni".
Ci sono stati in casa, fino a pochi giorni fa, anche sei computers che "il mago" stava sistemando per attrezzare la stanza di informatica della parrocchia (guarda un po'!), ora hanno sloggiato, perchè "arricchivano" un po' troppo il caos da ristrutturazione, quindi ho fatto capire: "O LORO O IO!"
E in tutta questa abbondanza, da poter utilizzare ce n'è uno solo dal fatidico 29 settembre in cui uscimmo di casa!!!
Io e mio marito continuiamo a fare i turni:
lui ora lo adopera anche per studiare e rivedere aspetti delle lezioni universitarie, insomma per molto tempo ogni giorno.
Per me resta al mattino, quando lui è a lezione, come ora, o quando esce per le sue riunioni e impegni.
Inoltre l'ha sistemato in sala, bene in vista, ed io francamente mi sento a disagio in certi lavori (tipo scrivere qui) che vivo in maniera personale
e non mi va di sentirmi qualcuno alle spalle che...getta l'occhio o peggio arriva all'improvviso a dirmi: "Scusa, togliti che mi è venuto in mente..."
Così lo uso solo se sono sola in casa.
Per di più nei giorni scorsi si è beccato un virus potente,
scaricando qualcosa dalla chiavetta del prete, che non aveva l'antivirus,
forse pensando che lo Spirito Santo provvedesse anche lì!
Il mio povero, vecchio computer non era stato coperto a sufficienza e con i muratori aveva preso un'overdose di polvere:
l'ho ripulito con tanto amore, ma non riparte.
Mio marito dovrebbe guardarci,
ma quando gli ho fatto notare che ora non ho più le schede di francese, le immagini, i documenti, delle belle figurine che mettevo qui, perchè tutto è imprigionato nel mio computer,
quindi sono ...ehm...in una certa difficoltà
sia col corso di francese sia col lavoro del Cidi,
ha fatto una faccia stupita dicendo: "Ma allora ti serve?!"
e mi ha messo in lista d'attesa...
che non oso pensare a quanto sarà lunga...forse come le liste d'attesa della ASL!
Bene, continuiamo così...facendoci del male...
Proverò a scrivere la letterina a Babbo Natale...
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Inviato da: atapo
il 26/07/2024 alle 23:10
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il 10/07/2024 alle 09:57
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il 23/03/2024 alle 19:21
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il 15/03/2024 alle 11:02
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