Astral Night Reverie
Stargazers ride through virgin oceans...
fading_of_the_day (Black_Rose) & oltre_ogni_suono (Moon)
Messaggi di Aprile 2014
Quando, finalmente, nacque Francesca, i nostri genitori vollero che la vedessi prima di tutti gli altri parenti e amici; appena la vidi, inclinai il capo e chiesi il suo nome. Nei giorni successivi chiesi perché non parlava/camminava/mangiava/ecc... come me. Fu forse così che le trasmisi la mia curiosità per ogni minima cosa. Quando divenne padrona della lingua, cominciò a indicare con un ditino tremolante ciò che voleva conoscere, poi mi guardava negli occhi e diceva "Ale, perché?" o "Ale, come si chiama?", inclinando la testa in attesa della mia risposta. Crebbe e, ovviamente, io con lei. Mentre Francesca aveva appena cominciato le scuole medie, io ero nel pieno delle superiori. Lei si scontrava ogni giorno con ragazzini ancora bambini dispettosi ma che volevano fare i grandi; io con ragazzi spocchiosi e ribelli che si credevano già grandi. Mondi lontani ma molto simili in cui ci sentivamo estranei, eravamo chiusi nei nostri gusci con tutto il mondo contro, per poi cambiare una volta a casa, lì solo eravamo farfalle allegre, io e lei complici in tutto, dagli scherzi per papà ai piccoli pensieri affettuosi per la mamma. Ma la soffitta era il nostro mondo privato in cui raccontarci la giornata, piangere dei dispiaceri, consolarci e fantasticare di un mondo perfetto in cui poter vivere tranquilli senza cattiveria e ipocrisia a circondarci. La sua adolescenza fu difficile, lei era tanto diversa da quelle ragazzine truccate e poco vestite e dai quei maschiacci volgari che la prendevano in giro perché mancava di forme e malizia. Quando, in quella soffitta, si affacciavano le lacrime ai suoi occhi, la stringevo a me dicendole che era diversa perché speciale e non vuota come tutti gli altri. Le dicevo di tenere duro, di fregarsene delle chiacchiere e di proseguire per la sua strada perché, presto, quel brutto incubo sarebbe finito. Trovò una compagna di viaggio, un'altra ragazzina diversa dalla massa che la sorreggeva nelle ore a scuola e che era diventata la sua migliore amica. Alle superiori, dunque, si fece le ossa e, lentamente, venne il giorno del diploma: dopo aver visto i quadri con gli esisti dell'esame di Stato venne di corsa da me in ufficio, mi abbracciò forte e mi disse che aveva preso il massimo dei voti. La sera stessa festeggiammo a casa, i nostri genitori erano tanto orgogliosi di lei. Loro si aspettavano questo magnifico risultato e già avevano prenotato un regalo per lei: due biglietti e un intero viaggio per Londra. Poteva liberamente portare con se la sua amica del cuore, ma volle me al suo fianco, ne fui tanto felice. |
Sono nato in una famiglia disgraziata, una delle tante che fatica ad arrivare a fine mese oppure da due genitori che non mi volevano, forse da una relazione clandestina o da una ragazza madre. Non saprò mai la verità ne mi interessa: mi abbandonarono all'ingresso di un orfanotrofio, senza nemmeno avere il coraggio di bussare alla porta. I miei genitori genetici, per me, semplicemente non esistono. All'orfanotrofio vivevamo di poco, nella severità; eravamo così tanti che non avevamo mai un pasto e una pulizia decente; senza affetto; ogni stanza era un piccolo tugurio. Avevo tre anni quando una coppia di angeli custodi mi adottò, dando il via alla mia infanzia idilliaca. Mi avevano desiderato nell'istante stesso in cui avevamo incrociato gli sguardi, perché in quell'attimo tre sorrisi si erano fatti strada in tre cuori straziati: io mi sentivo solo e loro non riuscivano ad avere figli. Tutti mi viziavano, anche gli amici e i parenti dei miei nuovi genitori mi volevano un gran bene, ma non ero capriccioso. Avevo quasi 6 anni quando, un giorno, i miei genitori adottivi mi portarono a mangiare un gelato in riva al mare. Quando ebbi finito, lui mi prese in braccio e lei ci abbracciò, insieme mi dissero che avrei avuto una sorellina, erano tanto felici e lo ero anche io di riflesso. Mese dopo mese, guardavo con curiosità quella pancia che cresceva, iniziavo a provare quel tipico timore misto alla gelosia che si prova quando sai che un'altra persona verrà a "rubarti" la scena. Ma avevo anche il timore in più che, una volta nata la sorellina, mi avrebbero riportato nell'orfanotrofio dal quale mi avevano strappato. Quando ormai tutti dicevano che la sorellina stava per arrivare, mi persi troppo in quei pensieri di timori e mi rifugiai in soffitta, ma dopo qualche ora venne lui, papà, si accomodò sul pavimento al mio fianco e mi attirò tra le sue braccia, io mi ribellai e urlai tra le lacrime che non volevo tornare in "quella casaccia puzzolente piena di persone cattive" in cui avevo atteso che qualche famiglia normale mi adottasse e mi volesse bene. Lui scoppiò in una risata dolce, io cercavo ancora di scappare dal suo abbraccio, lui mi strinse ancora più forte e mi disse proprio così: "Ale, non tornerai in quella casaccia puzzolente e non permetterò mai alle persone cattive di farti del male. La sorellina che verrà ti farà compagnia, giocherai con lei, e noi già la amiamo come amiamo te". Io inclinai il capo, lo guardai con gli occhi lucidi e gli chiesi cosa significasse la parola "amiamo" e lui mi spiegò che "amare significa voler bene a una persona con tutto se stesso, prendersi cura di lei, donarsi a lei" ma avrei capito meglio quando sarei cresciuto. Una piccola formuletta magica che mi calmò all'istante. Da quel momento, fui decisamente il fratello maggiore perfetto: da un po' di giorni il mio papà stava sistemando la cameretta per mia sorella, mi aveva chiesto più volte aiuto e mi ero sempre rifiutato, ma quel giorno in soffitta fui io a chiedergli se potevo aiutarlo nei preparativi. Forse fu in quel momento che iniziai ad amare Francesca: per la prima volta mi stavo prendendo cura di lei. |
Si era appena svegliata, Alessia, anche se non era esattamente la cosa che più desiderava in quel momento. Sollecitata da quei bagliori di lucidità, si fece forza ed alzò il capo, sorreggendosi con i gomiti ben puntati nel materasso. Gli occhi ridotti a sottili fessure riuscivano a malapena a mettere a fuoco la figura che aveva accanto: un ologramma sfocato, inconsistente come uno spettro in fuga nelle segrete di un castello. Quella figura le apparve d'improvviso maledettamente reale. Una matrice ronzante di punti sul reticolo della sua mente che ora acquistava peso, ossa, carne e muscoli. "Di alcool si muore" Non ebbe il tempo di imprimere quella visione sulla carta carbone della realtà. Ci fu ugualmente un rintocco di campanello, ma fu tetro come note d'organo. Facce scure, uomini in divisa. Le mani sfilarono i cappelli dalla testa per rispetto del dolore che, di lì a poco, avrebbe invaso la stanza come un gas verde, denso e mortale. Alessia, quella mattina, si ritrovò di nuovo sola con il suo album di foto tra le mani. |
DALLE NOSTRE PENNE....
"Te Quiero"
(fading_of_the_day)
By Chance:
"Meet"
"Princess Tower"
"Broken Love"
"Dangerous Joke"
"Sunset"
(oltre_ogni_suono)
"Beyond Belief"
(fading_of_the_day)
"Sueños Baratos"
(fading_of_the_day)
"Nyota wa Maisha"
(oltre_ogni_suono)
"Angel's Punishment"
(fading_of_the_day)
"Promesse Da Marinaio"
(oltre_ogni_suono)
Magic Desire:
"Blackberries And Flute"
"Start"
"The First Oracle"
"Abyss"
(oltre_ogni_suono)
"The Drowning Age"
(fading_of_the_day)
"The Ghost Woman And The Hunter"
(fading_of_the_day)
Waterlily In The Soul:
"Storm"
"Mosaic Of Life"
(oltre_ogni_suono)
Attracted By Her Laughter:
"Wrong Love"
"Thanks"
(oltre_ogni_suono)
DALLE NOSTRE PENNE (II)...
White Chair Tales:
"Focus On The Black"
"The West Pole"
"Artful Plan"
"Uplifting"
"As The Past Withers"
"The Unbearable Lightness Of Money"
"What Lies Beneath"
"Stay It Again"
"Of Love And Death"
(fading_of_the_day)
Reflection Of Gold:
"Lived at night"
"Painted Sky"
"Extinguished"
"Reflection Of The Moon"
(oltre_ogni_suono)
The Real Things:
"Whisky And Ice"
"Luxury"
"Hypothesis"
"Golden Curls"
"Investigation"
"Investigation2"
"A New Emotion"
"I'm Changed"
"The Letter"
"Research"
"That Weight On His Legs"
(oltre_ogni_suono)
DALLE NOSTRE PENNE (III)...
Passion:
"Starting Fires"
(fading_of_the_day)
"Gazza Ladra"
(oltre_ogni_suono)
Passion:
"Celtic Dreams"
(fading_of_the_day)
Tell Me About The Ocean:
"Decision"
"Beginning"
"Fears"
"Ending"
(oltre_ogni_suono)
Passion:
"Tides Of Time"
(fading_of_the_day)
War:
"La Nebbia Purificatrice"
(oltre_ogni_suono)
DALLE NOSTRE PENNE (IV)...
Il Fiore Sbocciato:
"Alessandro"
"Francesca"
"Incomprensioni"
"A spasso per Londra"
"Follia"
"Non arrendersi"
"Decisioni (prima parte)"
"Decisioni (seconda parte)"
"Nido"
"Nuova Vita"
"Mary"
"Carl"
"Grattacapi"
"Cathie"
"Imbarazzo"
"Sorpresa"
"Perchè..."
"Fratello e Sorella"
"Russel"
"Centrare il bersaglio"
"Julia"
"Eva e Diabolik"
"Ritorno alle origini"
"Nessuno"
"Asce di guerra"
"Ingressi"
"Sposi"
"Tango"
"Taxi"
"Flashback"
"Gocce d'acqua"
"Fuggire"
"Epilogo"
(oltre_ogni_suono)
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Inviato da: fading_of_the_day
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il 05/08/2014 alle 14:08
Inviato da: fading_of_the_day
il 05/08/2014 alle 13:11