Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

Messaggi di Settembre 2012

Dove sarò questo fine settimana?

Foto di LaDonnaCamel

Venerdì sera c'è Gipi con Ascanio Celestini, non me li posso perdere per nulla al mondo.
Poi sabato mattina Giulio Mozzi fa un editing pubblico e una scappata ce la faccio per vedere com'è e come non è.
Nel pomeriggio di sabato mi interessa tutto ma proprio tutto quello che c'è, dalla vita morte e miracoli dell'oggetto scritto ai romanzi di genere con Giorgio Fontana e tanti altri, per non parlare di Walter Siti all'ora dell'aperitivo, ce la farò a resistere (anche se non serve a niente) fino alla sera tardi per godermi anche il reading in noir?

Poi domenica non posso proprio mancare, ci sono Dente e Paolo Nori insieme, ti rendi conto? leggi qui: "Capita di sentirsi inadeguati. Con gli altri, certo, ma anche con se stessi. Fuori misura, fuori tempo, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Negli affetti, nelle insofferenze, tra amici, con il proprio amore ma soprattutto da soli. Il nostro legame con l’inadeguatezza è dunque qualcosa di saldo e inossidabile, lo incontriamo da piccoli e ci accompagna tenace nel tempo. Paolo Nori e Dente, tra scrittura e musica, l’inadeguatezza l’hanno messa in scena tante volte. Per concludere la prima edizione di Roland. Macchine e animali, Nori e Dente faranno sedici cose, otto di Dente, otto di Nori, e staranno a guardare (insieme al pubblico) come si incrociano. Durata, poco più di un’ora."

Io ci vado.

Ah già, non ti ho detto dove! L'ho detto? no che non l'ho detto. Te lo dico: Roland macchine e animali, via Assab 1 che poi è dalle parti di via Padova, se è bello ci vado in bici su per la ciclovia della Martesana. Se è brutto no, prendo la metro e scendo a Ciminano.
Se per caso hai dei bambini portali, ci sono anche altre cose belle: leggi il programma

 

[Edit]

Ci sono andata, anche se non a tutti gli incontri. Ho visto e ho sentito. Ecco le foto. Sono in disordine alla rovescia, vabbè. Poi ti racconto.

 
 
 

Trentatrè

Post n°639 pubblicato il 24 Settembre 2012 da LaDonnaCamel
 
Tag: 33, EDS, scrivere
Foto di LaDonnaCamel

Era il 9 settembre il giorno del trentatré e siccome nessuna scadenza era stata stabilita, ogni giorno è buono per i commenti quindi anche oggi, per esempio.
Oggi è una giornata uggiosa, o meglio, lo è stata fino a poco fa: pioggia, umido e buio, un sonno da impastarti con la faccia sulla tastiera, yeawn. Però anche in queste giornate ci sono possibilità di svolta, per esempio vai di là a farti un caffé e quando torni ti accorgi che è rispuntato il sole - avendo la finestra alle spalle e una lampada molto potente delle volte non ci avevi fatto caso.

Ognimodo si trattava di scrivere per 33 minuti e metterci dentro qualcosa di surreale: Melusina  ha consegnato per prima perché è sempre una scheggia, non lo so come fa quella donna lì che poi è uno scricciolino, io lo so perché ho avuto modo, insomma lo so come è ma non so come fa  a inventarsi storie come questa che potrebbero farci un film, coi dialoghi stralunati ma veri verissimi e i tipi con la faccia da John Belushi e suo fratello, io ce li vedo. Come il polacco che "è polacco proprio per niente, è tipo siriano o marocchino, che ne so, comunque arabo. Mi viene adesso il dubbio che sia piuttosto portoricano" e ce li vedi questi due stralunati che si fanno sei isolati rotolando uno scaldabagno, fino al Bronx perché è per una buona causa, proprio così.

Poi è arrivata quella signora che va in treno, ha scritto una storia che più che pendolante mi è sembrata perturbante, di quelle che mandano fuori di senno, perché succede che guardi una cosa e non sei sicuro che la cosa è proprio come l'hai vista, delle volte ti viene il dubbio di esserti immaginato tutto e non puoi fare a meno di riguardare e se un particolare ti contraddice ce ne sono altri cento che confermano l'anomalia, la curvatura della realtà, l'assurdo di qualcosa che sembra impossibile e forse lo è o non lo è. Ma lo è o non lo è, alla fine?

In confronto la telefonata di Lillina  sembra normale, una volta accettato il presupposto che un morto abbia l'iPhone 5 tutto il resto viene di conseguenza, anzi è più facile credere che un morto ti chiami al telefono piuttosto che un vivo confessi i suoi tradimenti e faccia ammenda delle sue carognate e quindi io ci credo che era lui e che era proprio là, anche se sono passati undici anni, ci credo e spero che a qualcuno serva di lezione.

Sarà magari una lezione diversa da quella che sembra si tenga nel raccontino di SpeakerMuto  perché anche qui una nave scuola c'è e c'è anche un giovane apprendista, per quanto tutti i commentatori si sono domandati cosa ci sia di surreale e si sono risposti cose diverse a seconda se di genere fanno femmina o maschio, e c'è chi giura che le cose raccontate non esistono, chi che esistono ma nessuno lo fa, chi giura che l'ha fatto ma non è vero e chi pensa di non averlo fatto ma non lo sa. Insomma, un casino.

Per noi polentoni le prime volte è un'avventura capire quello che c'è scritto in certe storie di Dario, e però se non fosse scritta così si godrebbe di meno, io credo, perché il piacere sta anche nel suono, nell'asprezza e nell'oscurità della lingua e nella fatica che si fa a entrarci dentro e questa volta qui è anche grazie a questi lampi di luce e buio che funziona a meraviglia quello spiazzamento del finale che non ti aspetti e che ti balza davanti all'improvviso come a voltare l'angolo di un vicolo e trovarci... non te lo dico cosa, leggilo tu!

Ciao la Carta  ci stai dentro appena appena nei trentatre, surreale sei sempre e comunque e c'è sempre posto qui quindi perché no?

C'è posto anche per un paio di autori che han fatto l'eds a loro insaputa e dimmi tu se non è in tema

Uno è questo vecchione qui che è un maestro che più maestro: "Gregorio Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo. Riposava sulla schiena, dura come una corazza, e sollevando un poco il capo vedeva il suo ventre arcuato, bruno e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta da letto, vicina a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le gambe, numerose e sottili da far pietà, rispetto alla sua corporatura normale, tremolavano senza tregua in un confuso luccichio dinanzi ai suoi occhi. Cosa m’è avvenuto? Pensò. Non era un sogno." dal blog di Giorgio Fontana c'è un punto di vista interessante sul realismo e il surrealismo, ti anticpo che "Un surrealista avrebbe proposto la trasformazione in insetto come un dato puramente onirico. Un kafkiano ci direbbe che è una metafora dell’individuo soppresso da un potere più grande eccetera.
No, Kafka invece è brutale: toglie di mezzo la similitudine: non sei come una blatta, sei una blatta. Ci obbliga invece a considerare la metamorfosi come qualcosa di reale: non è un’allegoria, non è un simbolo — è una condizione. Sei innocente e ti ritrovi un insetto. Non ti puoi difendere, e non lo puoi fare davvero: sei un insetto vero, calato in una dimensione iperrealistica e altamente connotata dal punto di vista sociale."


L'altro è pure un po' vecchio, ma meno "L'altra mattina uscendo di casa ho incontrato un dinosauro. Era un diplodocus hallorum, esemplare raro, dice Wikipedia. Stava fermo proprio dietro la mia auto.
-Potrebbe spostarsi- ho chiesto.
-Sa... - ho accennato, facendo segno con la mano.
Il diplodocus s'è voltato leggermente dalla mia parte, poi ha ripreso a rosicchiare le foglie dell'acero sotto il quale stava parcheggiata la macchina.
Mi sono messo a tamburellare le dita sulla manica del giubbetto.
-Senta, mi scusi, non vorrei sembrarle insistente, ma ho il treno tra dieci minuti e, sa, un appuntamento di lavoro piuttosto importante.
" continua qui (il permesso poi non me l'ha dato ma delle volta una si stufa di aspettare, io per lo meno sono una che la pazienza la compro a mazzetti). 

Ho lasciato per ultimo il primo capitolo di una saga, un poema in 33 canti, un serial, romanzo d'appendice, o almeno così ci è stato promesso da MaiMaturo che già dalle prime righe spara mortaretti di non sense di quello buono, senti qui "Ovvio, nessuno dei 2 si chiama veramente così. Chiamarsi Veramente Così è scomodo per chiunque: “Ehi, Veramente Così, sei già sveglio?” “Buongiorno, c’è Veramente Così?”. Converrete che non è il massimo della praticità." Ecco, io sto aspettando la seconda demenziale puntata perché sono a corto, sono in astinenza di assurdo, ho voglia di farmi un bagnetto surreale, una nuotata nello sbarellamento delle parole, per favore. Per favore, sì?

(La foto non c'entra niente ma mi piaceva. Embé? è Billy Bragg quando era piccolo e guardarla mi da una nostalgia quasi da piangere, come se fosse stato amico mio, il che è impossibile)

 
 
 

Articolo 12

Post n°638 pubblicato il 22 Settembre 2012 da LaDonnaCamel
 

Stamattina sono andata in biblioteca. Era la terza volta che ci provavo nelle ultime settimane e questa volta sono stata fortunata, era aperta. Il fatto è che la biblioteca rionale "Zara" è aperta o chiusa con un criterio misterioso e complicato che puoi vedere nella foto qui sotto:

Ho trovato questi due foglietti discretamente mimetizzati tra le riviste e i volantini pubblicitari sparsi sui tavolini nella saletta di lettura all'interno della biblioteca stessa.

Fuori sul portone non sono indicati gli orari di apertura e sul sito, come puoi vedere, c'è scritto Orario: lunedì-venerdì 10.00-18.45; sabato 9.00-15.00.
L'aspetto divertente della faccenda è che per sapere gli orari di apertura devi entrare nella biblioteca ma non conoscendo gli orari di apertura potresti andare là a caso e trovare sempre chiuso.
Io credo che questo sia dovuto al fatto che quelli che stabiliscono gli orari delle biblioteche sono gli stessi che hanno chiesto il congedo dal fronte e, come recita l'articolo 12, comma 22, «Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.»

 
 
 

Ieri sera

Post n°637 pubblicato il 22 Settembre 2012 da LaDonnaCamel
 

 

Paolo Cognetti e Marco Rossari

Ieri sera c'è stata la prima presentazione di Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti e sono contenta di esserci andata perché le cose che ha detto Paolo su questo libro ma anche fuori da questo libro sono state molto emozionanti, ma anche illuminanti in qualche senso, di certo profonde e non banali. Ma niente che si possa riassumere, purtroppo: mi spiace per te, la prossima volta alza il culo e vieni.

Vabbè, era solo un modo mio volgare per dire che certe volte non basta condividere le letture e le idee, certe volte è meglio - se non necessario - condividere anche lo spazio e il tempo. Per consolarti ti copio qui un pezzetto, è l'inizio del mio capitolo-racconto preferito che si intitola Una storia di pirati.


"A un certo punto del loro matrimonio, invece di separarsi, i genitori di Sofia decidono di cambiare casa. Abbandonare Milano e trasferirsi fuori città, in un posto abbastanza diverso e lontano da sentire di ricominciare. Nella primavera del 1985 trovano una villetta appena costruita, in un complesso residenziale circondato da un parco: fanno il giro della casa e del giardino e poi salgono a osservare il panorama da una collinetta spoglia, sopra lo stagno a cui il nome del villaggio è ispirato.
Raccontando questa storia, una domenica mattina del futuro, Sofia dirà che a lei, da lassù, Lagobello sembra un paese delle favole. Non può sapere quanto lo odierà crescendo. A otto anni quello che desidera è un cane, una capanna sull'albero, il permesso di andare in bicicletta da sola e la pace tra i suoi genitori. Ha già assistito a diversi litigi, e benché la causa dei loro problemi sia un mistero ai suoi occhi ha capito lo scopo di queste gite: qualcosa tra di loro va male, e in una casa nuova si spera che andrà meglio. Sta pensando: per favore, per favore, fai che questa sia la volta buona.
Da grande descriverà i tetti e i comignoli, i percorsi che la ghiaia disegna sull'erba dei prati, il modo in cui il sole scintilla sulle saracinesche dei garage. Mentre l'agente immobiliare indica le Alpi all'orizzonte, la madre di Sofia tende una mano verso il padre. Senza essere stato chiamato né toccato, ma proprio come se avesse ricevuto un altro tipo di segnale, lui allunga la sua e gliela stringe, e Sofia prova il senso di prodigioso potere delle preghiere esaudite."


Per fortuna non è una storia che finisce questa qui. Ho dovuto trattenermi. Mi sono trattenuta e l'ho letta un po' alla volta perché volevo farla durare di più, il più possibile. Non volevo che finisse ma non sapevo che non dovevo avere paura perché questa è una storia che non finisce, l'ho già detto.
Il mio preferito è Una storia di pirati (grazie Paolo anche per la scighera) mi è piaciuto tantissimo e secondo me le parti meglio riuscite di tutto il romanzo sono quelle in cui Sofia è una bambina o una ragazzina piccola e gli adulti intorno a lei.
Il secondo mio preferito è Disegnata dal vento. (Questa la mia rece su anobii)

 

Riferimenti:

Per comprare il libro Minimum Fax

Paolo Cognetti per chi non lo sapesse è quello a sinistra nella phonefoto.

L'altro rossobarbuto e rossocrinuto (è raro trovarne due su due a una presentazione a meno di non essere a Dublino) si chiama Marco Rossari e pure lui ha un blog

Stamattina ho letto una recensione fenomenale qui.

 
 
 

Catene

Foto di LaDonnaCamel

Ho letto qui che in un altro posto, cioè qui c'è un modo secondo me bellissimo per festeggiare il compleanno di un uomo che ho amato molto e che purtroppo non c'è più. Il modo è una raccolta di racconti che si intitola L'ennesimo libro della fantascienza, è un ebook scaricabile gratuitamente , cioè al link che ho messo dove c'è scritto qui.
Cito:


Questo libro di elettroni, che forse state leggendo da uno schermo e che magari stringete tra le mani aiutandovi con un apparecchio che fino a pochi anni fa stava solo nei libri di carta di cui eravate innamorati, questo libro elettronico intitolato L’ennesimo libro della fantascienza, è dedicato a Carlo Fruttero.
Ciao, Carlo, fai buon viaggio.
(dalla prefazione a L’ennesimo libro della fantascienza)


Barabba Elettrolibri è una collana editoriale inesistente che non pubblica niente.

Io l'ho preso, e grazie! Non lo so se è bello o no ma non importa.

 

(Mi sono accorta adesso che qualche giorno fa c'è stato il mio blog compleanno, me ne sono completamente dimenticata! È proprio vero quello che dicono, dopo una certa età non si contano più...)

 
 
 

Area personale

 

Calendario

blocco dello scrittore

 

Ultimi commenti

Ma grazie!
Inviato da: LaDonnaCamel
il 03/08/2018 alle 10:03
 
Tanti AUGURI baci
Inviato da: gattoselavatico
il 31/07/2018 alle 15:50
 
L'incontro con Paolo nel momento in cui lui era ancora...
Inviato da: LaDonnaCamel
il 08/07/2017 alle 11:52
 
Dieta e palestra anche io che bisogna :) ma talent scout...
Inviato da: Amico.Dario
il 07/07/2017 alle 17:53
 
Ma anche io ne dico poche e solo quelle inutili, che le...
Inviato da: LaDonnaCamel
il 26/04/2017 alle 21:34
 
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19amorino11prefazione09iltuocognatino2Mancavi.tusurfinia60Desert.69graffio_di_tigre.itMarion20Miele.Speziato0Giareaacer.250sbaglisignorailmondodiisideeterna47
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Le avventure di Nonugo

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2012 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 


ias

 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963