Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

Messaggi di Aprile 2014

L'occhio del branzino deve essere bianco

Post n°898 pubblicato il 07 Aprile 2014 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Non sempre i pesci vengono pescati: a volte si possono anche prendere al mercato senza disonore, l’importante è saperli cucinare. Da Giorgio ho imparato anche questo, è proprio un grande e mi ha fatto passare la paura di comprare il pesce: quello pescato lo sai tu che è fresco, ma quello sul banco? Giorgio fa sempre tutto con leggerezza, un sorriso e mezzo bicchiere di bianco ghiacciato, qualsiasi cosa sembra un gioco, non l’ho mai visto perdere la pazienza, soprattutto in vacanza, va detto.
Avevamo comprato una griglia portatile, il barbecue era una vera passione per lui e bisognava inaugurarla, avevamo piazzato uno straccio bagnato a proteggere la poppa della barca a noleggio e tutti quanti aspettavamo affamati la cottura di quei due magnifici branzini che aveva scelto la mattina stessa al mercato di Lavandou.
Il cielo stingeva di rosso, la luce andava calando ma non era ancora sera. Il profumo di elicriso arrivava da terra e si mischiava al rosmarino che aveva usato come pennello per ungere le due bestiole, la brezza tiepida accarezzava i nostri capelli umidi di doccia e il vermentino gelato aveva già accarezzato le nostre gole riarse: si stava in paradiso attendendo la cena.
Ecco il segnale: è pronto, è pronto! tutti in pozzetto intorno al tavolo! Roberto accorreva col piatto di carta per posarci la portata. Ma il piatto era molle, sciagurato si piegava, si inarcava e il branzino si perdeva.
Spetta che ti faccio il replay al rallentatore: sei adulti e due bambine guardano con trepida fiducia la paletta che porta con sé il branzino numero uno e lo deposita nel piatto di carta, Giorgio infila la paletta sotto il pesce numero due, con una semi rotazione del busto il suo braccio destro preciso e sincronizzato in associazione bionica con la paletta lo va a posare insieme a quell’altro sul piatto che Roberto gli porge, il piatto si piega sotto il peso considerevole delle due bestie, si forma uno scivolo, il pesce cotto a puntino deraglia, come un toboga senza pilota slitta dal piatto, schiva il parapetto, dribbla il bordo della barca, si avvicina all’acqua, si immerge e si inabissa.
Silenzio attonito.
Anche le bambine smettono di cicalecciare. Anche i gabbiani smettono di berciare. Anche la risacca smette di risaccare. E’ così che io mi immagino l’attimo prima della fine del mondo: il rimbombo di un silenzio pieno di stupore. Ho avuto modo, in quel lungo momento, di guardare negli occhi di Giorgio e mi ci sono smarrita: erano grandissimi e colmi di incredula meraviglia.
Nessuno osava emettere un fiato. E intanto il branzino andava lentamente giù.
A un tratto il fermo immagine si rianima, tutti si mettono a parlare insieme, tutti si muovono, chi si sporge a guardare giù, chi va a cercare il mezzo marinaio per tentare di agganciare l'evaso, chi saltella battendo le mani: il pesce è scappato! il pesce è scappato!
Niente: polvere alla polvere, mare al mare, la nostra reazione era stata troppo flemmatica e lui aveva preso il largo.
A un osservatore esterno il pasto che aveva seguito tanto concitato aperitivo avrebbe potuto apparire fin troppo calmo e silenzioso, ciascuno guardava nel proprio piatto la magra porzione di pesce, le poche parole sussurrate, passami il sale, lasciavano un’eco muta, come un senso di minaccia. E poi nel solito dopocena in pozzetto la conversazione sobria e misurata non aveva toccato nulla che potesse attenere gli argomenti ittici, i tuffi, il nuoto, il cibo: si è parlato di tennis o si è taciuto con pudore.
Non per la cena andata in bianco ma per lui, mi puoi capire?

Questo racconto partecipa all'EDS La balena non è un pesce insieme a:

  1. Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
  2. Lamento di una giovane morta
  3. Il soffio della vita
  4. Austinu
  5. Caramelle
  6. Una mano di bianco
  7. Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine?
  8. L'agosto del pesce volante e del pettirosso timido
  9. Missisippi
  10. La lista
  11. Diffidenza
  12. L'incanutito e la salata immensità

 

L'eds di aprile si riassume così:

scrivi una storia triste
mettici un pesce
mettici il bianco
stai dentro due cartelle (3600 caratteri, puoi contarli qui)
scrivi sul tuo blog e metti un link a tutti gli altri

 
 
 

EDS la balena non è un pesce

Post n°897 pubblicato il 04 Aprile 2014 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Aiuto sto perdendo il conto! a quanto stiamo?

  1. Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
  2. Lamento di una giovane morta
  3. Il soffio della vita
  4. Austinu
  5. Caramelle
  6. Una mano di bianco
  7. Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine?
  8. L'agosto del pesce volante e del pettirosso timido
  9. Missisipi

 

L'eds di aprile si riassume così:

scrivi una storia triste
mettici un pesce
mettici il bianco
stai dentro due cartelle (3600 caratteri, puoi contarli qui)
scrivi sul tuo blog e metti un link a tutti gli altri

Visto che è corta la finiamo presto, entro la mezzanotte del 13 aprile che è domenica.
(Solo per Gordon: entro e non oltre!, per tutti gli altri invece anche oltre;-)

 
 
 

Caramelle di Gordon

Post n°896 pubblicato il 03 Aprile 2014 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

- Avvoca’, hanno preso a mio figlio Savino. I carabinieri. Proprio adesso se lo sono portato.

Non le chiedo neanche per che cosa, posso immaginarlo. Spacciava il padre, spaccia lo zio, spacciano i fratelli… e spaccia anche lui. E’ un pesce piccolo, ma spaccia.

- Avvoca’, Savino non ha fatto niente!

Cuore di mamma ha una visione tutta sua del non fare niente. Anche quando le arrestarono Damiano, l’altro figlio, mi giurò che lui non aveva fatto niente. Me lo ripeté tre volte: camminava per strada e basta, Avvoca’. Quando ebbi le carte vidi che, in un certo senso, era la verità. Però non era tutta la verità. Intanto camminava per strada mentre avrebbe dovuto essere ai domiciliari, e poi aveva addosso mezz’etto di cocaina e una pistola con la matricola abrasa.

Prometto alla mamma che andrò a colloquio prima dell’interrogatorio. Però che passi a pagare almeno il saldo della parcella vecchia.

- Avvoca’, voi tiratemi fuori a Savino, che non ha fatto niente. Per i soldi non ci sono problemi.


* * *

Ogni volta che vado a trovarlo in carcere dopo l’arresto, si ripete sempre lo stesso copione. Si apre il portoncino in fondo al corridoio e Savino, un bel ragazzone con i capelli lunghi, mi viene incontro sorridendo. Allarga le braccia, rivolge gli occhi al cielo in una scherzosa imprecazione e mi dice tutte le volte la stessa cosa:

- Avvoca’, sto messo male. M’hanno inguaiato! Stavolta neanche lei riesce a tirarmi fuori.

Mi lancia questa sua sfida e sorride impunito.

Oggi invece Savino ha un’aria torva che non gli conosco. Non ha nessuna voglia di scherzare. Gli chiedo cos’è successo.

- Avvoca’, ‘sti quattro cornuti non m’hanno trovato niente e m’hanno arrestato lo stesso.

- Magari qualcuno ha detto…

- No, no… Mi hanno arrestato per delle caramelle. Delle caramelle, avvoca’! Non hanno trovato niente, stavano incazzati e quando hanno visto le caramelle mi hanno chiuso.

- Ma caramelle fatte di cosa?

- Caramelle! Caramelle normali, avvoca’!

- Savino, va bene tutto, ma…

- Avvoca’! (si mette la mano sul cuore) Sulla buonanima di mio padre: caramelle.


* * *

Quando Didì, la mia praticante da combattimento, torna dal Tribunale con le copie del fascicolo, ha l’aria furbetta. Mi fa:

- L’hanno inguaiato a Savino! Sta messo male! Stavolta neanche tu riesci a tirarlo fuori!

- Spiegami un po’. Cos’è ‘sta storia delle caramelle?

- Allora. E’ andata così: i carabinieri apprendono da fonte confidenziale che in via Ungaretti nel palazzone al civico 8 abita un tale Savino che spaccia giù nei garage.

- E vabbe’, fin qui…

- La fonte confidenziale aveva indicato un posto preciso. Vanno lì e trovano questo garage sempre aperto, che non è di nessuno ma che usano un po’ tutti come ripostiglio di cianfrusaglie. E lì trovano nascosti un bel po’ di involucri… aspetta: “110 palline di sostanza bianca, al narcotest successivamente rivelatasi essere cocaina”. Così salgono a perquisire casa di Savino.

- Ma se è un garage aperto che usano tutti… E poi in quel palazzo abitano cinquanta famiglie per scala e sono tutti pregiudicati, lo sanno anche i carabinieri. Comunque, a casa di Savino hanno trovato qualcosa?Altra cocaina, sostanza da taglio, bilancini, bustine, mazzette da dieci e venti euro…?

- No. Niente. Ha ragione Savino. Gli hanno trovato solo le caramelle, (e ride).

- E allora?

- In una boccia di vetro. 125 caramelle.

- Embe’?

- Aspetta! Le 110 palline di cocaina nel garage erano confezionate con la carta originale delle caramelle Monk’s. A Savino hanno trovato (ride) 125 caramelle Monk’s… (ride)

- E che vuol dire? Mica è l’unico che compra quel tipo di…

- Aspetta! (ride) Nella boccia di vetro c’erano 125 caramelle Monk’s… indovina un po’… (ride).

- No…! Non dirmelo!

- …sììì: tutte senza la loro carta!

- AHAHAHAHAH!

- AHAHAHAHAH!

* * *

Non riuscii a tirarlo fuori a Savino. Ma non per le caramelle. Dopo due o tre mesi dall’arresto gli diagnosticarono una malattia al sangue in fase già avanzata. Morì in carcere, a ventotto anni.

Pochi giorni prima ero andato a dirgli che erano pronte le carte per mandarlo a casa, o in ospedale. Era pallido e smagrito, la stretta di mano debole.

Non degnò di uno sguardo le carte. Mi sorrise e disse:

- Avvoca’, sto inguaiato. Stavolta neanche voi riuscite a tirarmi fuori.  

---

Questo è l'EDS del pesciolino del bianco e della ristrettezza

  1. Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
  2. Lamento di una giovane morta
  3. Il soffio della vita
  4. Austinu
 
 
 

EDS la balena non è un pesse (*)

Post n°895 pubblicato il 02 Aprile 2014 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Sarà per la cortezza richiesta, o per la tristezza, o per il pesce - di certo non per il bianco - questo EDS è parito subito in quarta e allora mettiamo giù bene la lista da copiare, che la prevedo lunga e ben guarnita

  1. Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
  2. Lamento di una giovane morta
  3. Il soffio della vita

 

 

 

(*) Licenza meneghella

 
 
 

La balena non è un pesce

Post n°894 pubblicato il 01 Aprile 2014 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Oggi è il primo aprile e invece dello scherzetto ti apro subito l'eds. Stavolta sarò buona buonissima e ti chiedo solo poche cose e facili, peggio per te. Chiedo uno o più pesci, in qualsiasi senso, vivi o morti, cotti o crudi, metaforici o zodiacali: il pesce non ingrassa e fa diventare più intelligenti, vediamo se è vero. E siccome Aprile è il più crudele dei mesi, ti chiedo anche di scrivere una storia triste, oppure una storia allegra che finisce male. Naturalmente ci metto il bianco, il colore di questo mese. Gabriele tira pure un sospiro di sollievo ma non rilassarti troppo che non finisce qui.
La balena non è un pesce, lo diceva anche Melville, dunque invece di Moby Dick scrivi un testo breve e fulmineo che non sia più lungo di due cartelle.
Quanto è una cartella?
Per convenzione editoriale, una cartella non è una pagina a caso ma si tratta di una misura precisa, cioè 30 righe di 60 caratteri ciascuna, vale a dire in tutto 1800 caratteri o battute. Non 1800 parole, Michelarosa! per carattere si intende ogni segno grafico, le lettere dell'alfabeto, i punti, le virgole, gli a capo. Tutti i programmi di videoscrittura hanno la possibilità di contare i caratteri e anche alcuni blog lo fanno.

Dunque l'eds di aprile si riassume così:

scrivi una storia triste
mettici un pesce
mettici il bianco
stai dentro due cartelle (3600 caratteri, puoi contarli qui)
scrivi sul tuo blog e metti un link a tutti gli altri

Visto che è corta la finiamo presto, entro la mezzanotte del 13 aprile che è domenica.
(Solo per Gordon: entro e non oltre!, per tutti gli altri invece anche oltre;-)

credits: la foto della confezione è di ozkc1 e l'ho presa qui. Si ispira alla famosissima copertina di The dark side of the moon dei Pink Floyd e l'ho messa per tenere a mente che il bianco è la sintesi additiva di tutti i colori, tipo cristallo.)

disclaimer: Il titolo avrebbe dovuto essere questo: ><((((º> ma il padrone della piattaforma me l'ha cassato, peggio per me che ci sto.

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Comincia Angela e mi fa subito pensare che a mille ce n'è nel suo cuore di fiabe da narrar

 
 
 

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