Creato da LaDonnaCamel il 16/09/2006
Il diario intimo della Donna Camèl con l'accento sulla èl
 

Messaggi del 11/12/2011

Grande pino e terre rosse

Post n°524 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da LaDonnaCamel
 

Ieri mi sono fatta un regalo. Ho preso su me stessa e mi sono portata a vedere la mostra di Cézanne  a Palazzo Reale.
Facciamo così, mi sono detta, scegliamoci un quadro, uno solo, e guardiamo quello e basta. L'avevo sentito la settimana scorsa nel programma di Fazio di guardare un quadro solo in un museo, di più non ha senso, aveva detto Daverio.
Ha ragione, avevo pensato.
Allora facciamo uno per uno, mi sono risposta, guardiamo due quadri non di più.
E così siamo andate.
La cassiera all'ingresso voleva farmi pagare due biglietti. Ma come quindici euro, ho detto, se costa nove senza sconto. Va bene articolarsi in un dialogo interno ma mica lo sapeva lei, non parlo ancora ad alta voce con me stessa.
È perché le avevo mostrato la tessera Arci e anche l'abbonamento del tram - non sapevo quale fosse quella buona per avere lo sconto. Poi ci ho provato ma no, il catalogo gratis non te lo danno.
E adesso come facciamo a decidere quale dobbiamo guardare, mi sono detta, delle volte sono un po' pignola.
Bè, un'occhiata la dobbiamo dare a tutti, è ovvio, mi sono risposta aggirando un branco di visitatori coagulato intorno alla sua guida, andremo avanti veloce e poi torniamo indietro piano: fast forward e rewind. Come al solito.
Io ne capisco nulla di arte figurativa e me stessa nemmeno. Non l'ho studiata a scuola, non me ne sono mai occupata e quest'assenza di cultura non mi ha mai fatto un baffo.
Ma allora perché?
Eh.
Cercavo qualcosa. Una maniera di descrivere la realtà. Qualcosa da vedere, da capire senza spiegazioni. Un'interpretazione, una mediazione. Un suggerimento? Mah.
Spirito di Cézanne aiutami tu.
A dirla tutta non lo sapevo bene nemmeno io cosa stavo cercando.
Ma ecco il quadro.
Anzi due. Vicini. Uguali e diversi.
L'albero. Gli alberi, vabbè. Un albero per quadro. Due quadri, due alberi.
Era lo stesso soggetto, lo stesso luogo, deve averlo colpito di brutto se ci è stato sopra tanto a lungo, cinque anni c'è scritto. È solo un pino marittimo grande e dietro lo sfondo arancione.
In quello a destra tutto è piuttosto definito, luminoso.
Ma quello a sinistra, oh sì, quello a sinistra è precisamente lui.
Il tronco e i rami centrali sono nitidi, precisi e il resto è come sfocato. Pennellate grosse di verde sui verdi. Evidenti, sfacciate. Il trucco è svelato, eppure ci credi.
Cado in ginocchio, rapita.
Anche perché c'è una comitiva con la guida, borbottano, non vedono niente se ci sono io davanti e io non mi voglio spostare. Sono arrivata, è lui, son sicura.
Voglio carpire il segreto per trasformarlo poi in parole. Scrivere sfocato il contorno, avvicinarsi come se non fosse importante e definire, precisare, tirare fuori il succo per renderlo vivo.
Sto cercando la pietra filosofale, lo so - no, non quella di Harry Potter, quella vera di Cagliostro, per trasformare in oro lucente il piombo opaco delle mie parole.
Non è la tecnica, fessacchiotta, mi dice la pignola, è l'occhio.
Apposta sto qui a guardare. Forse, se rapisco il segreto dell'occhio, poi pure io.
E la storia? Dov'è la storia?
La storia è quel bambino. Non l'ha disegnato ma io lo vedo. Si arrampica fra i rami, si siede su quella biforcazione, là dove l'ombra si fa viola. Si mette a cavalcioni e tira fuori dalla tasca il suo pezzo di pane.
Non prenderà più le botte, l'ha promesso a se stesso. Guarda i campi arancioni, si asciuga la fronte con la manica del giacchino sdrucito. I grilli gli riempiono l'aria e le orecchie. Una formica cammina sul legno rugoso, trasporta un ago di pino.
Il resto è lontano.

Paul Cézanne, Grand pin et terres rouges, 1890-1895.

Questo esercizio partecipa all'EDS descritto qui.

 
 
 

EDS del ponte - Anticipazioni

Post n°523 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da LaDonnaCamel
 
Foto di LaDonnaCamel

Resta connesso, questo messaggio è in continuo aggiornamento.

Mancano ancora tre giorni è già abbiamo un bel po' di partecipanti, ma la succosa e imprevista novità sono i trailer, che con grandissimo piacere tiro fuori da quella posizione sacrificata che hanno nei commenti, per portarli sotto la luce piena, olè.

In ordine di apparizione, siore e siori, abbiamo il grandissimo Hombre che lancia la mano, nasconde il sasso e poi con un precisissimo tiro si fionda:

vado via per il ponte, la mia assenza non arrecherà danno al concorso. vorrei mettermi in ginocchio sulla pietra e scusarmi per la defezione ma ti conosco come donna di spirito e m'immagino non te la prenda, sennò ti tronco.

Orsa Bipolare si schernisce ma le sue parole arrivano potenti:

E se la storiella fosse accaduta davvero? Quando vivevo a Londra subii un grave danno al ginocchio, decisi di operarmi in quella città nell'assenza totale di ogni familiare; ancora non sapevo nemmeno parlare bene l'inglese ma grazie al mio grande spirito di adattamento superai ogni difficoltà e fastidio, incluso il cuore di pietra del primario anglosassone. Rimasi ingessata e immobile come un tronco per svariate settimane! Ok, questa era la verità (anche se ho rispettato le regole), se avrò tempo "inventerò" qualcosa :)

Mai Maturo approfitta della sua fase rimica e butta là, anzi qua, un componimento poetico niente male, che per timidezza firma come MM McLeod ma noi l'abbiamo riconosciuto lostesso:

Occhio malocchio
prezzemolo e ginocchio
danno malanno
il cuore non inganno

presenza e assenza
l'unione è la potenza
di pietra lo sguardo
la vita è un azzardo

tronco di pino
aria del mattino
spirito forte
inganna la morte

(Antico rito druidico - MM McLeod)


magneTICo, Re della sintesi, lo risolve così. Chi offre di meno?:

Assenza di spirito e tronco di pietra recano danno al ginocchio.

E intanto arrivano gli esercizi veri, ecco la lista provvisoria, sempre in ordine di abracadabra:

- Lillina scrive Scrivere
- Dario (ciao amico!:) La Petite Danseuse
- Hombre ci parla di Gianni il cinese
- La Carta si gioca tutto nel titolo, ma scherzava Tronco lo spirito della pietra, quale ginocchio conosce assenza di danno?
- Mai Maturo fa La settima repubblica
- La Donna Camél che sono anch'io ha scritto Grande pino e terre rosse
- Contributo anonimo
- Lo scultore, secondo contributo anonimo


E adesso aspetto il tuo, forza.

(Nella telefoto, anche Astrid e Strillo aspettano il tuo racconto.)

 

Edit lunedì 12/12 21:47

Un contributo di La Carta, che dice:


La Carta il 12/12/11 alle 21:13 via WEB
Nessuno ce l'ha corto come il mio! (rilegge c'ho che ha appena scritto) (facepalm, non mal di testa come alcune S. sostengono)

 
 
 

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