Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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Fondi pensione - parte 3° - storia di fallimenti

Post n°109 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da giampi1966
 
Foto di giampi1966

I Fondi Pensione sono sicuri? Guardiamo i fatti! Il Fondo pensione della Banca Commerciale Italiana è un caso di Fondo Pensione in liquidazione, ossia tecnicamente fallito. Nato nel 1905, il fondo ha, nel 2005, 21.935 soci e non è in grado di garantire le prestazioni previste. Ecco cosa succede quando un Fondo Pensione è in crisi: si tagliano (fino ad azzerarle!) le rendite pensionistiche, si nega il capitale maturato a chi esce dal lavoro, si sopprime la reversibilità. Come fonte storica citiamo il comunicato dei sindacati sottoscrittori del Fondo Pensione COMUNICATO FONTI ISTITUTIVE SINDACALI SOTTOSCRITTRICI DELL’ACCORDO FONDO COMIT …sono state assunte le seguenti decisioni, che il Consiglio di Amministrazione del Fondo dovrà deliberare per non aggravare ulteriormente lo stato di carenza di liquidità e disavanzo, con il rischio di compromettere la fase liquidatoria, e per ottenere un intervento tempestivo della COVIP: • viene sospesa dal 1° gennaio 2005 l’ erogazione degli zainetti (chi esce dal processo produttivo prima della pensione e avrebbe diritto al riscatto del capitale, non potrà esercitarlo); • le prestazioni pensionistiche verranno corrisposte in misura percentuale (75%, 50%, 50% rispettivamente per gennaio/febbraio/marzo) sotto forma di acconto sulla futura liquidazione in conto capitale. Dal prossimo aprile 2005, cesserà ogni forma di erogazione salvo diverse disposizioni del commissario liquidatore. • vengono soppresse le pensione di reversibilità, con riferimento ai soli nuovi trattamenti. FALCRI, FIBA CISL, FISAC CGIL, UILCA, DIRCREDITO, SINFUB 13 dicembre 2004 Ma non è tutto: sospetti e inquietudini sono recentemente sorti nei confronti di un altro Fondo Pensioni del settore bancario, quello dei dipendenti della Banca Nazionale del Lavoro. Citiamo un comunicato del FALCRI, associazione sindacale bancaria: “Tra i lavoratori/soci comincia a serpeggiare il dubbio che vi siano problemi legati alla liquidita' del Fondo Pensioni. … Improvvisamente nel 2005, senza una motivazione plausibile e comunque dichiarata, prima si e' verificato un blocco di alcuni mesi delle erogazioni richieste e poi, recentemente, una ripresa di queste con il contagocce e con pesanti restrizioni, come ad esempio un anticipo del solo 10% della cifra per ristrutturazioni e poi anche per i motivi di salute, rinviando l' erogazione totale a presentazione fattura finale. Il vero problema potrebbe essere quello di una possibile carenza di liquidita' del Fondo Pensioni Bnl che verrebbe "nascosta", ipotesi che non puo' non creare preoccupazione tra i lavoratori/soci.” Insomma, la sicurezza non è una caratteristica che contraddistingue necessariamente i Fondi Pensione! Se poi guardiamo a paesi dove la previdenza “privata” è maggiormente sviluppata, la casistica diventa amplissima. In Gran Bretagna, patria delle public companies e dei grandi investitori istituzionali (fondi pensione e fondazioni) pronti a strillare a difesa degli azionisti, i precedenti non mancano. - Il caso più tristemente famoso accadde a metà degli anni '80, con il crack dell'impero dei media di Robert Maxwell, che sostenne la quotazione del titolo del proprio gruppo usando i soldi del fondo pensione dei dipendenti, debitamente prosciugato a loro insaputa e con la colpevole disattenzione di grandi banche e società di revisione. - seguì il giovane "broker mariuolo" Nick Leeson, che dalla remota sede di Singapore, tramite ardite operazioni nei prodotti derivati, scavò un cratere da oltre 1 miliardo di sterline nei conti della banca Barings, facendola fallire e trascinando nel fallimento il BC Partners, Fondo che gestiva patrimoni dei lavoratori inglesi e americani (notizie da IlSole24ore,15-1-02). Complessivamente, “secondo le attuali stime della Confindustria inglese, il "buco" dei fondi pensione inglesi ha raggiunto i 160 miliardi di sterline, vale a dire 240 miliardi di euro”, afferma Fabio Ortolani, membro della COVIP (commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione). In Svizzera il fallimento di Swissair, ha mandato "in fumo 4,3 miliardi di franchi di risparmi della gente". I fondi pensione e "i risparmiatori che hanno sottoscritto o acquistato sul mercato le obbligazioni Swissair sono smarriti, delusi e arrabbiati" (Corriere del Ticino,8-11-01). Il Governo svizzero ha reagito duramente, fissando PER LEGGE il rendimento minimo dei Fondi Pensione al 4% (1 febbraio 2002). In conseguenza SwissLife (una delle assicurazioni svizzere che gestiscono Fondi Pensioni) è andata in perdita: ma è facile capire che cosa sarebbe successo se il Governo svizzero non fosse intervenuto imponendo il rendimento minimo del 4%!! Ma è negli Stati Uniti che la situazione ha rischiato di arrivare a ripercussioni sociali estreme, nei momenti di crisi dei mercati borsistici, come nel 2002: "Secondo le stime della Pension Benefit Guarantee Corp - l'agenzia federale di garanzia sui fondi pensionistici aziendali - il tracollo di Wall Street nel 2001 ha portato a oltre 111 miliardi di dollari il deficit accertato dei fondi aziendali” (IlSole24ore,6-9-02). La situazione peggiore è stata quella dei Fondi Aziendali relativi ad aziende high-tech finite in bancarotta o comunque cadute in disgrazia a Wall Street, dalla Enron alla Lucent, i dipendenti hanno perso tutto o quasi tutto. Fin qui si parla di Fondi “a contribuzione definita”: cioè dove il lavoratore sa quanto deve versare, ma non è garantito sulla rendita finale – esattamente come i Fondi Pensione in cui può essere versato il Tfr. Ma anche i Fondi “a rendita definita”, quelli cioè in cui il lavoratore dovrebbe avere la certezza del rendimento, hanno subito gravi defaillances. Un “caso di scuola” è quello del fallimento del Fondo Pensione della United Airlines, risalente al maggio 2005: per tamponare la perdita della pensione per 120mila lavoratori, è dovuta intervenire la Pension Benefit Guarantee Corp, un organismo dello Stato Federale, che ha garantito la conservazione di una rendita pensionistica – sia pur drasticamente ridotta – a questi lavoratori. Le spese le ha pagate un ente pubblico (LaStampa 30 maggio 2005). E ne ha pagate così tante da precipitare esso stesso in una gravissima crisi, come leggiamo dal Sole24Ore del 10 giugno 2005: L'ente federale americano preposto al salvataggio delle pensioni aziendali ha a sua volta bisogno d'essere salvato. Il Congressional Budget Office, il braccio investigativo del Parlamento, ha previsto che la Pension Benefit Guaranty Corp triplicherà il suo deficit nei prossimi dieci anni. Accumulerà cioè un passivo da 71 miliardi di dollari rispetto ai 23 miliardi dell'anno scorso, già una cifra record e raddoppiata rispetto al 2003…. Tra le società monitorate e assicurate dalla Pbgc, che rappresentano soltanto una parte della Corporate America, questi piani sono ormai " scoperti" per forse oltre 400 miliardi di dollari.

 
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