Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

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Il pane dei morti

Post n°148 pubblicato il 01 Novembre 2006 da lilith_0404
 

immagine

Tecnicamente il primo novembre è Ognissanti, ma da sempre, poiché il primo è segnato in rosso sul calendario e non si lavora, è questo il giorno che si usa dedicare alla festa dei morti.

E non c’era neppure bisogno che si importassero tradizioni che non ci appartengono, come quella anglosassone di Halloween, per dare alla giornata un carattere festoso, anche se la parola festa accostata alla parola morti fa uno strano contrasto. Forse è perché sono rimasta ad abitare nel paese d’origine della mia famiglia, e da sempre i parenti che se ne sono allontanati, in questo giorno ritornano per il giro dei cimiteri, e si aspettano visite fin dal mattino presto.

Ricordo che quando ero bambina, quello più atteso era un fratello di mio papà. Era lo zio di Brescia, in contrapposizione ai parenti della mamma che invece arrivavano da Milano. E i miei genitori, per riferirsi a loro, dicevano proprio così: ‘quelli di Brescia’ ed erano lo zio, sua moglie, i cugini.

A quel tempo, alla mia fantasia di bambina Brescia sembrava un posto mitico, e pieno di cose belle, perché lo zio una volta che venne a trovarci portò in regalo due bambole, le più belle che io avessi mai visto, grandi, con un vestito lungo orlato di pizzo, e una complicata acconciatura,una per me e una per mia sorella. E ai morti di solito, portava un pacchetto avvolto nella carta di una pasticceria della città, con un dolce che io pensavo facessero solo nelle pasticcerie di Brescia, una specie di ricetta segreta, perché da noi in paese non si trovava: il pane dei morti, un dolce squisito con un impasto al cioccolato, e frutta secca e canditi a pezzi grossi.

Passando davanti alla sua tomba, nel cimitero del paese, penso sempre che per me lui é rimasto lo ‘zio di Brescia’ che ci portava il pane dei morti, anche ora che in città ci vado ogni giorno, per lavoro, e il pane dei morti lo prendo al supermercato.


immagineCala Novembre e le inquietanti nebbie
gravi coprono gli orti,
lungo i giardini consacrati al pianto
si festeggiano i morti,
si festeggiano i morti...

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Ricevuto in data 01/11/06 @ 11:02
Anche quest’anno l’Italia festeggia Halloween. Una festa consumistica con l’unico intendo di far ...

 
Commenti al Post:
VegaLyrae
VegaLyrae il 01/11/06 alle 11:15 via WEB
Sarebbe bello poter conservare dentro di noi un angolo bambino. Un angolo in cui le cose semplici conservano il sapore della gioia e dell'entuisiasmo. Nel Paese vicino al mio per Ognissanti fanno una grande fiera o sagra che dir si voglia. Nei secoli passati era l'unica occasione per le genti di montagna di fare acquisiti di una certa importanza, scambiare prodotti dell'agricoltura o acquistare del bestiame. Anche quand'ero bambina io era una festa bellissima: mi brillavano gli occhi nel vedere le bancarelle distribuite lungo tutto il paese, o nel comperare il torrone e i croccantini, la liquirizia e lo zucchero filato.... E poi c'erano le giostre e gli autoscontri. Per chi viveva in un paese di montaga, che a queste cose non era abituato, era un'emozione che non so descrivere. Adesso invece non ho più quell'entusiasmo di bambina e l'unica cosa che penso relativa a questa fiera, è che per attraversare il paese con la macchina devo fare un gran giro, perchè è tutto bloccato...
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 02/11/06 alle 08:32 via WEB
anche vicino al mio ufficio, il primo di novembre fanno una fiera, con bancarelle e dolci, e nonostante la confusione , e il fatto che chiudono le strade con i conseguenti disagi per chi deve comunque circolare, non manco mai di farci una capatina. Poi magari mi viene malinconia, come ieri, per via della troppa gente intorno, ma se non ci andassi, mi mancherebbe... :-)
 
magdalene57
magdalene57 il 01/11/06 alle 19:55 via WEB
come ho già scritto non mi ricordo dove, io ero solita fare il giro dei cimiteri, passando dalla pianura fino alla prima collina, insieme a mia nonna, con lei e il nonno ho visitato cimiteri di campagna avvolti nel silenzio, ed ho saputo le storie di vari rami della famiglia, poi c'erano alcune storie che non venivano raccontae, o dette per metà. Ma le ossa dei morti, così si chiamano dalle mie parti, ho incominciato tardi a mangiarle... ce ne sarebbe voluto un vagone con le bocche che avevamo noi bambini...megli tenerci lontani da certe tentazioni..(in compenso al giro dei morti si faceva tappa dai parenti, che esibivano torte fatte con la frutta, appena raccolt dagli alberi, .... squisite...:-)))
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 02/11/06 alle 08:48 via WEB
da noi invece erano i parenti che venivano, da Milano e da Brescia ( a dirlo ora, che a Brescia mi capita di fare andata e ritorno anche due volte nello stesso giorno, mi sembra incredibile che a quei tempi la venuta dello zio di Brescia fosse un avvenimento tanto notevole, come se fosse un parente che arrivasse da qualche paese straniero)... e c'era quell'eccitazione dei giorni festa, perché fin dal mattino in casa fervevano i preparativi per l'arrivo di questi ospiti, bisognava sbrigarsi a prepararsi, e mamma si affaccendava in cucina, perché probabilmente qualcuno si sarebbe fermato a pranzo... e poi le funzioni al cimitero, e i fiori, che dal giorno prima dovevano essere sistemati sulle tombe, perché i parenti che venivano da lontano non pensassero che chi era rimasto al paese trascurava di prendersi cura dei morti... :)
 
Diamante_e_Carbone
Diamante_e_Carbone il 01/11/06 alle 22:31 via WEB
Preferisco evitare il cimitero in questi due giorni dell'anno. Si riempie di persone che scambiano il posto per la la piazzetta di fronte al bar sport. Non dico che non bisogna rivolgersi la parola e stare col capo chino a versar lacrime sulla tomba dei propri cari, ma non mi sembra nemmeno il caso ci chiamarsi da una parte all'altra per salutarsi, adducendo la motivazione di tanto entusiasmo al fatto che se non ci si vede in quell'occasione, non ci si vede mai (sic!). Così come trovo davvero di cattivo gusto coloro che si aggirano tra le tombe di sconosciuti, solo per commentare il gusto dei familiari nella scelta dei fiori... Forse sono io che sono troppo snob, ma a trovare i miei nonni ed i mei zii, preferisco andarci in qualche altro momento dell'anno, il più delle vote di sabato mattina, quando in mezzo alla calma che riacquista il cimitero, posso sentire davvero la loro presenza. Un abbraccio.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 02/11/06 alle 08:59 via WEB
il giro dei cimiteri mi 'tocca' praticamente ogni settimana, perché mia mamma non accetta scuse e solo se é lei a star male mi salvo. A quei tempi di cui parlo nel post però ero troppo bambina per aver avuto esperienza del dolore e della perdita. Papà aveva due fratelli morti molto giovani,mamma aveva perso la sua prima figlia ancora in fasce e i nonni materni erano entrambi già mancati,ma non mi ricordavo di loro da vivi, e non soffrivo la loro mancanza. Sicché sentivo solo l'atmosfera di festa di questo giorno :)
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 03/11/06 alle 12:40 via WEB
da bambina mi divertivo nelle visite ai cimiteri: immaginavo, mi raccontavo storie con i personaggi (a me ignoti) seppelliti dietro quelle lapidi. oppure cercavo di ricostruire alberi genealogici, storie di guerre (c'erano anche tanti soldati ignoti morti sulle colline intorno a Firenze, sotto una distesa di croci tutte uguali e tutte senza nome).
il gusto del vagabondare per cimiteri mi è rimasto: oggi amo quelli monumentali, come Pere Lachais a Parigi. cercare le tombe degli uomini illustri. un'avventura. (manco a dirlo ho amato tantissimo il Foscolo, a scuola, e la sua ode "Dei Sepolcri":)))
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 04/11/06 alle 08:35 via WEB
:)

"A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta..."

io purtroppo non ho avuto molte occasioni di viaggiare, e conosco solo i cimiteri dove sono sepolti i miei parenti... ciononostante, girare tra le tombe, osservare i visi delle persone sulle fotografie, a volte anche solo una data, é un rito che ripeto con immutata commozione e curiosità, curiosità di immaginare chi fossero le persone, quale fosse la loro storia...:-)

 
pro_mos
pro_mos il 04/11/06 alle 01:29 via WEB
se è per questo qui da noi sono i morti che ti vengono a trovare...pensa che comodità.....e portano pure i doni per i più piccini......
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 04/11/06 alle 08:45 via WEB

:-) eh, questa é come la storia di babbo natale e Santa Lucia :-)) però é bello immaginare che siano i propri cari a curarsi di noi, come noi ci curiamo di loro ... come dice Foscolo, citato qui sopra da Odio_via_col _vento :

"celeste é questa corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote é negli umani, e spesso per lei si vive con l'amico estinto, e l'estinto con noi..."

 
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